mercoledì 9 marzo 2011

Solidarietà per il giornalista locale Emilio Grimaldi denunciato per aver pubblicato un scottante articolo sul suo blog

La nostra solidarietà al giornalista Emilio Grimaldi, denunciato per diffamazione dopo aver scritto e pubblicato, in piena libertà e onestà intellettuale, sul suo blog www.emiliogrimaldi.blogspot.com, un articolo su un Master sulla legislazione Antimafia tenutosi all’Università "Magna Graecia" di Catanzaro, tra il febbraio e l'aprile 2010. L'articolo, che si limita a riportare dichiarazioni di personaggi accreditati, riaccende i riflettori su alcuni dei protagonosti della nota operazione "Why not", svolgendo un ruolo di divulgazione della notizia, endemico al concetto stesso di sano giornalismo.

Ieri mattina, presso il Tribunale di Lametia Terme, si è tenuta la prima udienza tra le parti. Invitiamo la stampa locale, le associazioni e i cittadini ad aderire alla campagna di solidarietà per  Emilio Grimaldi.

Sotto, il link all'articolo incriminato.

http://emiliogrimaldi.blogspot.com/2010/02/master-antimafia-in-cattedra-murone.html

martedì 8 marzo 2011

Catanzaro arrestato per violenza sessuale l'imprenditore Girolamo Albano il quale secondo l'accusa avrebbe violentato una sua dipendente.

Nella giornata dedicata alle Donne ecco una notizia che mai più nessuna donna dovrebbe subire,mai più si dovrebbe ascoltare.
Si sarebbe avvicinato alla giovane donna quando nell'ufficio non c'era nessuno approfittando della sua posizione di datore di lavoro e l'avrebbe prima approcciata facendole delle avances. Poi, rendendosi conto che la donna rifiutava ogni "avvicinamento", è passato alle maniere forti, abusando di lei. È quello che sarebbe successo, secondo le accuse, a una quarantenne catanzarese che, invece di tenersi tutto dentro come fanno ancora molte donne vittime di violenza, ha trovato il coraggio di recarsi in Questura a sporgere denuncia contro il suo aggressore che ieri è stato arrestato dagli agenti della squadra Mobile e rinchiuso nel carcere di Siano in quanto colpito da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari Livio Sabatini e richiesta dal sostituto procuratore della repubblica Simona Rossi. Si tratta del 52enne catanzarese Girolamo Albano, che avrebbe precedenti specifici in quanto in passato è stato, tra le altre cose, colpito da un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.
I fatti si sarebbero svolti a metà febbraio quando Albano, contitolare di una azienda di servizi, ha trovato l'occasione propizia. Gli altri dipendenti sono andati a casa e in ufficio è rimasta solo la sua vittima. A quel punto sarebbe scattato l'accerchiamento e, alle resistenze di lei, la costrizione a subire atti sessuali usandole violenza. La donna ha cercato di reagire, di liberarsi dalla stretta del suo aguzzino ma non c'è stato nulla da fare. Dopo la violenza è esplosa la rabbia della donna che si è subito recata in Questura e ha sporto denuncia nei confronti di Albano. Dopo la segnalazione della vittima, gli agenti della squadra Mobile hanno effettuato gli opportuni accertamenti che sono stati posti all'attenzione del sostituto procuratore della Repubblica Simona Rossi che, alla vista dei risultati, non ha avuto nessun dubbio e, dopo sole due settimane dal fatto, ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari, visti i gravi indizi di colpevolezza e i precedenti specifici dell'uomo, l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, provvedimento che i poliziotti hanno eseguito ieri mattina. Ora Albano è in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria al quale dovrà chiarire la sua posizione. Nelle prossime ore, infatti, è in programma l'interrogatorio di garanzia del 52enne che, assistito dal suo legale, potrà esercitare la facoltà di non rispondere ale domande del giudice o, viceversa, fornire la sua versione dei fatti. Il fenomeno della violenza sulle donne nel capoluogo sembra in costante aumento, così come quello di stalking. Proprio in questo contesto il Questore del capoluogo, Vincenzo Roca, ha già emesso numerosi ammonimenti nei confronti di persone che avevano messo in atto degli atteggiamenti persecutori. Donne che, nonostante i tempi, continuano a essere vittima di violenze e a cercare l'aiuto non solo delle forze dell'ordine ma anche delle associazioni specializzate nel fornire assistenza alle donne maltrattate e in difficoltà.

Per la festa delle Donne al Politeama di Catanzaro concerto " Civiltà di Donna con Noa"

Festa delle Donne a Catanzaro:
Festa delle Donne a Catanzaro: Festa delle donne oggi al Teatro Politeama di Catanzaro con il concerto di Noa, predisposto dal Comitato Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro. La celeberrima artista israeliana, considerata un’icona del pacifismo internazionale, dopo l’anteprima di Napoli, presenterà il suo nuovo album “Noapolis” ]appena pubblicato, tutto dedicato alla grande canzone napoletana. Con lei sul palcoscenico ci saranno il suo fedelissimo chitarrista Gil Dor e i Solis String Quartet. L’evento avrà come sottotitolo “Civiltà è donna”. Già tutti esauriti da giorni i mille biglietti disponibili L’incasso sarà devoluto in beneficenza all’ Associazione “Centro di aiuto alla Vita” di Catanzaro presieduta dal dottor Giuseppe Grande, associazione del capoluogo calabrese che opera a favore dei diritti delle donne e a sostegno delle maternità difficili. L’organizzazione tecnico-artistica è affidata alla Show Net srl di Ruggero Pegna. “Un 8 marzo speciale – dice la presidente della Provincia Wanda Ferro – che, oltre a possedere i connotati del grande evento musicale internazionale, vuole festeggiare questa giornata sostenendo la campagna per la lotta contro ogni violenza sulle donne.
Un modo per sottolineare la vicinanza ai tanti problemi che oggi la donna affronta. Purtroppo ancora ci tocca assistere a gravissimi casi di violenza, sopraffazione e di non rispetto della dignità delle donne anche nel nostro Paese. Ringrazio – conclude la Ferro – questa eccezionale artista per la sensibilità con cui ha accolto il nostro invito, trasformando l’8 marzo della nostra città in un appuntamento dai molteplici significati sociali e culturali, con un respiro che va ben oltre i confini regionali.” La cantante israeliana Noa ha una voce che diffonde gioia ed entusiasmo. Il suo canto mescola armoniosamente jazz, rock americano e suggestioni mediorientali, superando tutte le frontiere culturali. Interprete in Vaticano di un'Ave Maria che ha commosso il mondo e protagonista di numerosi festival di musica etnica, Achinoam Nini (Noa per tutti) è diventata in pochi anni una stella acclamata della world music. "I miei genitori, israeliani di nascita e yemeniti di origine, si sono trasferiti negli Stati Uniti - racconta - quando avevo un anno. Ho vissuto fino a 17 anni a New York, dove ho studiato e fatto le prime esperienze artistiche. Una crisi di identità e il richiamo della mia terra, un giorno, mi hanno spinto a tornare in Israele.

Origini,storia, riflessioni sulla festa delle Donne

Oggi otto marzo festa della Donna, proprio in questa data nel 1908, a conclusione di uno sciopero, 129 operaie morirono bruciate vive all'interno di una fabbrica di New York! Proprio come in altri tempi le streghe! A ricordo di quella tragedia, fu istituita la Giornata della Donna, su proposta di Rosa Luxemburg, altra donna immensa, poi morta ammazzata durante la prima tristissima stagione della Repubblica di Weimar.Più che una festa in cui si offrono mimose, si diceva, l'8 marzo dovrebbe essere un'occasione per riflettere seriamente sul ruolo del donne nella società degli uomini. L'origine della Festa dell'8 Marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare.
Lo sciopero proseguì per diverse giornate ma fu proprio l'8 Marzo che la proprietà dell'azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire dalla stessa.
Un incendio ferì mortalmente 129 operaie, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro. Tra di loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle donne italiane che, come le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita. L'8 marzo assunse col tempo un'importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità.
L'8 Marzo è quindi il ricordo di quella triste giornata. Non è una "festa" ma piuttosto una ricorrenza da riproporre ogni anno come segno indelebile di quanto accaduto il secolo scorso, senza dimenticare le discriminazioni e le violenze che ancora sono costrette a subire. Sono infatti, secondo i dati Istat, quasi 7 milioni le donne italiane tra i 16 e i 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita, pari al 31,9 per cento: circa 5 milioni hanno subito violenze sessuali (23,7 per cento) e quasi 4 milioni violenze fisiche (18,8 per cento). Non solo, dai dati diffusi dall'Eurostat, emerge che il tasso di occupazione femminile nel nostro paese e' tra i piu' bassi d'Europa e la percentuale scende notevolmente nel caso di donne con uno o piu' figli: per le donne senza figli, tra i 25 e i 54 anni, il tasso di occupazione in Italia e' pari al 63,9% contro il 75,8% della media Ue. La situazione peggiora per le donne con un figlio: in Italia ha un'occupazione solo il 59% contro la media Ue del 71,3%. Cosi', tra una riflessione e una mimosa, la Festa della donna compie 101 anni. Tanto e' passato da quando, nel 1910, durante il congresso socialista delle lavoratrici di Copenaghen, un centinaio di donne di 17 Paesi decise di creare la giornata mondiale. Preferiamo ricordare, alla vigilia della Festa, le conquiste fatte in oltre un secolo: primo fra tutte, la liberta' di scelta. Cento anni fa, infatti, le donne non studiavano, non lavoravano, non potevano decidere quando sposarsi o avere dei figli. Non potevano votare........

lunedì 7 marzo 2011

Lega nord per fermare i profughi che arrivano dalla Libia ci vogliono soluzioni dastriche "fermiamoli con il mitra" oppure ancora meglio mandiamoli a lavorare sulle montagne dell'Aspromonte

I rifugiati? "Mandiamoli nei campi di lavoro", anzi no, meglio agire alla radice: "fermiamoli a colpi di mitra alla frontiera". Gli esponenti della Lega Nord sembrano avere le idee molto chiare quando si parla di profughi in fuga dalle repressioni in Libia. Negli ultimi giorni non sono infatti mancate le dichiarazioni shock che vanno ad arricchire il vasto catalogo di sparate razziste a cui il Carroccio ha ormai assuefatto l'Italia. E dopo il fatto, qualche mezzo ritrattamento, finte dimissioni che rientrano in fretta e il classico contrattacco "siamo stati fraintesi".  L'ultima perla leghista arriva dal capogruppo della Lega Nord nel consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Danilo Narduzzi, pronto ad offrire la sua soluzione al problema dell'immigrazione. "La Prefettura di Pordenone sta cercando spazi per ospitare immigrati libici sul territorio in strutture private; noi non vogliamo questa gente, se li tengano in Sicilia – si può leggere nella cronaca del Messaggero Veneto , e poi l'affondo - Si costruiscano dei campi lavoro in Aspromonte, facciamoli lavorare, perché la Lega non ci sta, da noi i libici non devono arrivare".  Un intervento a tutto campo che si è concluso, tanto per non farsi mancare niente, con l'attacco allo stesso Governo di cui la Lega fa parte: "Si vede tutta l'impotenza del Governo. Meno bunga bunga e più leggi serie". Ma una pecora nera si trova in ogni famiglia rispettabile, se poi è anche capogruppo alle Regione deve trattarsi di una coincidenza.  A confermare però la presenza di una certa tendenza di pensiero ci ha pensato un altro big leghista del Nord Est, Daniele Stival, assessore della Regione Veneto proprio all'immigrazione. Nel corso di una trasmissione in diretta su una rete regionale, Stival ha sostenuto che anche l'Italia avrebbe potuto risolvere il problema immigrazione, fermando con il mitra i profughi alla frontiera.  Una dichiarazione talmente forte da costringere la stessa Lega e il Pdl a prenderne le distanze, con Stival che si è detto disponibile alle dimissioni. Dimissioni prontamente rifiutate dal governatore veneto leghista Zaia. Ma la grave posizione di Stival è persino peggiorata quando l'assessore ha tentato di trovare una giustificazione, prima sostenendo come la frase fosse una battuta e poi ammettendo di avere solo citato le parole di Mario Borghezio, europarlamentare leghista.
Ciliegina sulla torta, una volta tornato in aula Stival è riuscito a fare infuriare anche l'Udc, rispondendo a suondi bestemmie alle critiche dell'opposizione. Le dichiarazioni di Stival sono finite anche sul tavolo dell'Unar, l'ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. Lo stesso ufficio che i leghisti hanno provato a sopprimere con un emendamento al mille proroghe, scocciati di essere costantemente ripresi per le loro dichiarazioni razziste e per le ordinanze punitive per immigrati e stranieri.
Non è necessario però una dichiarazione o un'ordinanza per far capire come la si pensa: a volte basta solo stare zitti. E' il caso della Provincia di Bergamo, in cui quattro consiglieri della Lega si sono rifiutati di votare l'ordine del giorno dedicato all'emergenza umanitaria in Libia. Nel testo, votato da maggioranza e opposizione, ci si limitava a sostenere la solidarietà istituzionale al popolo libico insorto. Neppure le correzioni dell'ultimo minuto, con l'aggiunta di un paragrafo "preoccupato" per la grave emergenza umanitaria che avrebbe danneggiato l'Italia, hanno convinto i leghisti a dare il proprio supporto ai profughi. Guai però a definire la Lega Nord un partito razzista, perché si rischia grosso.......

Clamoroso al Ceravolo! Prima vittoria in campionato del Catanzaro. Nella giornata dell'orgoglio giallorosso

Mancavano i tifosi al Catanzaro. Oggi sia pur fuori dallo Stadio li ha ritrovati, ed ha ritrovato anche la vittoria. Il Catanzaro non vinceva in una gara ufficiale da quell'inutile 4-2 siglato in casa con la Cisco Roma nell'ormai lontano Giugno dello scorso anno. Nel piazzale antistante lo Stadio erano in circa 150 a testimoniare un Orgoglio che nonostante tutto non puo' e non deve diventare Vergogna. In tanti si sono alternati al megafono, ed alla fine molti si sono recati sotto la tribuna ad intonare i loro cori contro la dirigenza che ha portato al fallimento sportivo ed amministrativo la più seguita squadra della Calabria. Le reti di Benincasa (15'), momentaneamente pareggiata dal gol di Caridi (59'), e Gaglione (67') hanno determinato il risultato della straprovinciale che, in attesa delle prossime penalizzazioni, riporta i GialloRossi ad un positivo +1 in classifica. 
Un’altra strana domenica si è consumata ieri davanti al “tempio” che tanto onore ha regalato a una regione intera negli anni passati e a una città che ancora oggi è conosciuta soprattutto per ciò che ha saputo esprimere a livello sportivo nel corso della sua storia.
Alle ore 14 il Blocco 1929 aveva dato appuntamento a quei tifosi che sperano un giorno si possa ritornare a parlare solo di pallone e che finalmente non ci si debba più vergognare di dire: "io tifo Catanzaro".
Alle ore 14,30 andava invece in scena, per pochi intimi e accreditati, la partitella della domenica, ovvero quell’atto vergognoso che si trascina sin da quando questa società è stata iscritta al campionato professionistico più scarso che la nostra memoria ricordi.
Oltre ai ventidue ragazzini vestiti da calciatori, sono le cronache e le foto da bordocampo ad infilare ancor di più il coltello nella piaga. Inutile chiedersi come sia possibile che ai margini del terreno di gioco, e per giunta sorridenti, appaiano come se nulla fosse accaduto alcuni dei soci che hanno affossato per la seconda volta il calcio in città. Noi li ricordiamo anche quel venerdì pomeriggio in un allenamento antecedente alla finale play-off di Roma, dopo aver consumato il delitto perfetto con la ricapitalizzazione (con soldi del Monopoli). Li ricordiamo pure, in formazione tipo, sugli spalti del “Ceravolo” all’esordio con il Neapolis, quando credevano forse di essere i nuovi Ferguson del calcio italiano.