lunedì 22 agosto 2011

Stalettì (CZ) un banale incendio di sterpi si stava trasformando in una tragedia

Montepaone - Un bilancio che poteva assumere bene altre dimensioni quello che ieri mattina ha creato apprensione in una zona al confine tra i comuni di Montauro e Stalettì. È stato l'intervento immediato dei vigili del fuoco di località Caldarello di Soverato intervenuti con una squadra coordinata da Francesco Agresta, a contenere le fiamme prima che innescassero una pericolosa reazione a catena coinvolgendo la numerosa schiera di autovetture raggiunta dalle fiamme. Tutto è partito con un incendio di sterpaglie, fenomeno che nella zona nell'ultimo mese ha mandato in fumo centinaia di ettari delle colline dei comuni del basso Jonio. Erano le 3 tra sabato e domenica quando un incendio sterpaglie su una collinetta a lato della strada E 90 ha assunto, a causa del vento, dimensioni preoccupanti per la vicinanza alla lunga fila di autovetture che nelle sere di apertura del "Rebus", nota discoteca nel territorio di Stalettì, sono parcheggiate lungo la corsia di emergenza completamente occupata dalle vetture. Centinaia le auto nella carreggiata della statale che per chilometri è stata assalita dai frequentatori del locale che per tutta la notte hanno costeggiano anche a piedi la strada extraurbana. Ad essere irrimediabilmente coinvolte nel rogo le due autovetture più vicine alla zona dell'innesco del rogo. Nulla da fare per una Mazda di colore nero e una Fiat 600 letteralmente andate in fumo, mentre si sono evitati danni per le altre autovetture parcheggiate accanto. Difficili le operazioni di soccorso considerando la situazione al limite, e rallentamenti al traffico. Fortunatamente nessun danno alle persone anche se le autorità richiamano alla massima prudenza.

venerdì 19 agosto 2011

In Calabria sono settantaquattro i comuni con meno di mille abitanti "tra i quali Sellia" a rischio estinzione per una delle norme contenute nella manovra del governo

Sono una settantina i comuni calabresi a rischio estinzione per una delle norme contenute nella manovra approvata venerdì scorso dal Governo;  
74 a voler essere pignoli, anche se per averne certezza si dovrà attendere i dati del censimento Istat 2011. Ma prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del testo della manovra, su questo come su altri argomenti si può solo camminare a tentoni; anche per via delle diverse interpretazioni date alle parole udite fin qui. Cosa significa “accorpare” i Comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti? Si tratta di una “fusione” come quella che fecero (ma per libera scelta) nel 1968 i comuni di Nicastro, Sambiase e S. Eufemia per dar vita alla città di Lamezia Terme? È l’obbligo di costituzione di “unioni di Comuni” che pertanto singolarmente manterrebbero ciascuno la propria identità? O di altro ancora? Il ministro Calderoli, ad esempio, ha parlato di unione e non di fusione. In attesa di avere, sul punto, idee più chiare, allo stato ci si può limitare a considerazioni di carattere generale. La prima è che se i termini della manovra dovessero rimanere immutati in sede di conversione, ci si troverebbe di fronte ad una bella sforbiciata: 74 comuni sui 409 della Calabria sono il 18%. Dovrebbero “scomparire” (accorpati, uniti, fusi: si vedrà) micro- municipalità come quella di Staiti, che sulla carta non arriva a 300 abitanti, o di Scido, sempre in provincia di Reggio Calabria, che “rischia” per due abitanti appena, risultandone residenti 998. Ma, come detto, è il caso di attendere i risultati del censimento, le cui procedure di svolgimento sono già attivate in tutta Italia. Più in dettaglio, la questione dovrebbe riguardare tre comuni su un totale di 27 nella provincia di Crotone (Umbriatico, San Nicola dell’Alto e Carfizzi), sei su 50 nella provincia di Vibo Valentia (Simbario, Spadola, Mongiana, Zaccanopoli, Vallelonga e Brognaturo), 17 su 80 della provincia di Catanzaro (Cicala, Martirano, Sorbo San Basile, Motta Santa Lucia, Amato, Andali, Miglierina, San Floro, Jacurso, Olivadi, Fossato Serralta, Cenadi, Gagliato, Argusto, Sellia, Marcedusa e Centrache), 23 su 97 della provincia di Reggio (Scido, Cosoleto, Serrata, Samo, Casignana, Canolo, Ferruzzano, Camini, Sant'Agata del Bianco, Pazzano, Agnana Calabra, Ciminà, Roccaforte del Greco, Martone, San Procopio, Caraffa del Bianco, San Giovanni di Gerace, Terranova Sappo Minulio, Bova, Laganadi, Candidoni, Sant'Alessio in Aspromonte e Staiti), e 25 su 155 in provincia di Cosenza (Marzi, Lappano, Belsito, Domanico, Civita, Cervicati, Laino Castello, Pedivigliano, Terravecchia, Papasidero, Aieta, Malito, Plataci, Canna, San Lorenzo Bellizzi, Altilia, Serra d'Aiello, San Cosmo Albanese, San Pietro in Amantea, Alessandria del Carretto, Cellara, Nocara, Castroregio, Panettieri e Carpanzano). Per quanto riguarda il “taglio” delle Province, a Crotone e Vibo Valentia tira aria di mobilitazione, anche se con una mannaia posizionata a 300 mila abitanti c’è ben poco da fare sia per Crotone (174.000) che per Vibo Valentia (166.000). Protesta il presidente di provincia Pd Francesco De Nisi a Vibo, recrimina il presidente di provincia Pdl Stano Zurlo a Crotone. «L'abolizione delle Province più piccole – tuona De Nisi – rappresenta una scelta iniqua, inefficace e profondamente demagogica. Iniqua perchè discrimina proprio quei territori meno popolati dove i compiti e le funzioni delle Province hanno maggiore importanza nelle dinamiche socio-economiche locali, lasciando in vita, invece, le Province più “inutili”, cioè quelle dove sono presenti grandi aree metropolitane, come Milano, Roma, Napoli. Inefficace, perchè il risparmio realizzabile con l’abolizione delle Province è irrisorio rispetto agli enormi disagi che questa norma comporterà per le popolazioni dei territori coinvolti». Gli fa eco Stano Zurlo: «Se è il costo della politica che si vuole tagliare, noi siamo pronti a dare una mano al Governo, di andargli incontro azzerando le spese della politica.

sabato 13 agosto 2011

Mappa dei frantoi nel centro storico di Sellia all'inizio del secolo scorso (riproposizione)

Sellia all'inizio del secolo scorso era un grande paese di oltre 2500 abitanti. Tanti erano i frantoi che ricadevano nel centro storico, esattamente 15; in nessun altro paese del circondario troveremo una così florida attività nella trasformazione delle olive. Il nostro olio era il migliore, il più decantato,il più venduto fuori da Sellia. Esso portava (quando c'era a carrica de l'olivi) un certo benessere economico, garantiva lavoro a quasi tutti i suoi abitanti. Vediamo seguendo la cartina numerata dove esattamente erano ubicati questi 15 frantoi
Per ingrandire l'immagine clicca quì o sulla foto.
1
_Di mastru Rinardu (Cosco)
era il primo frantoio, prima dell’entrata della “portabella”
2-Di don Micu subito dopo i primi gradini della portabella a salire. Insieme a quello di mastru Rinardu che era posizionato 30 metri più sotto, cercavano di attirare nei propri frantoi soprattutto le persone che raccoglievano le olive nelle varie zone a sud  Serri  erbara,maronacu,maria,ecc..
3-Di Placidi. Situato a metà portabella ecco il frantoio che si è man mano evoluto essendo stato il primo a gasolio, il primo a corrente.
4-Di Mannarinu vicino l'ex putica e Annina sino agli anni '80 si poteva osservare il rudere con all’interno la macina , poi…...
5-Di Fittante dopo passato ai Cirillo. Si trovava di fronte la farmacia, è quello che ha funzionato sino alla fine degli anni '70, uno dei più antichi che si è evoluto con nuovi macchinari con l’avvento della corrente
6-Du mppernu abbiamo avuto modo di ammirarlo durante l’ultima sagra. Si chiamava così perché era molto piccolo, e lavorarci con tutto quel calore, vapore, sembrava di stare in un inferno.
7-Du Mileri era posizionato a 30 metri salendo dalla parte opposta di quello du ppernu
8-Di Fratti. La sua posizione era dove si trova la casa della buonanima di mastru Rosaru.Uno dei pochi che lavorava giorno e notte
9-Don Rafeli zona Sant’Angelo. Il frantoio che da un po’ di anni si può visitare durante la sagra e che vediamo spesso nelle foto che la pubblicizzano
10-Di Corei. Era uno dei frantoi più attivi, avendo "a numinata" che i punti prendevano bene. Dopo un periodo di inattività Don antoni riprese la tradizione con un nuovo frantoio nella parte nuova di Sellia il quale rimane l'unico in attività anche se non in maniera intesa passato di mano da diversi anni sotto nuova gestione. 
11-Du baruna. Era il più grande, lavorava a ciclo continuo, nel suo deposito venivano cuscoditi quintali  e quintali di olio pronti per il trasporto nelle varie aziende. Si trovava vicino l'attuale  Croce dell'Ascensione sotto il castello. Dopo l'alluvione le immense vasche dei separatori,e le cisterne rimasero sospesi nel vuoto per alcuni anni.
12-Don Peppi zona Ruscia. Era uno dei frantoi più comodi, rimasto in attività sino a metà degli anni 70
13-Di Placidi zona Ruscia, più sotto di quello di.....

A scirubetta d'estate (riproposizione)


Gelati artigianali, gelati confenzionati, granite, sorbetti e chi più ne ha più ne metta, quando arriva la calura estiva, per rinfrescarci basta aprire il freezer, oppure andare al bar o ad una gelateria per trovare una marea di prodotti per dissetarci. Ma come si rinfrescavano i nostri nonni, considerando che i frigoriferi non esitevano? Anche loro gustavano una rinfrescante granita o addirittura un gustoso gelato artigianale fatto senza l'ausilio del frigorifero. A Sellia c'erano due negozi specializzati alla preparazione della granita e del gelato artigianale. Uno era situato all'ex locale della vecchia posta, era di proprietà dei Corea, un bar molto curato, con bei tavolini che durante il periodo estivo venivano sistemati anche all'esterno, molti i liquori che facevano bella mostra nel bancone del bar, parecchi fatti in casa, i quali, spesso venivano serviti proprio dentro delle coppe con all'interno la neve (scirubetta) (In un futuro post descriveremo i tanti negozi che erano ubicati all'interno del borgo alla fine degli anni trenta con molte curiosità su di essi ) La neve, come dicevamo, veniva raccolta durante il periodo invernale e conservata sino al periodo estivo;  che con un lavoro certosino veniva raccolta, stretta per benino e sistemata sotto un manto di paglia dentro dei magazzini i quali, non vedevano mai la luce del sole neppure indirettamente.Quando arrivava l'estate questi due negozi preparavano squisite granite con "u vinicottu" oppure con la spremuta di limoni o arance, e in determinati giorni, anche un delizioso gelato artigianale fatto tutto a mano senza l'ausilio della corrente, i vari ingredienti latte, cacao,uova,zucchero,neve-  venivano versati dentro un piccolo contenitore che era.............

venerdì 12 agosto 2011

Sellia, inaugurata la “Casa del Fumetto”

Su iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Sellia 
 guidata dal sindaco Davide Zicchinella è stata allestita in uno stabile comunale che si trova nel cuore del borgo antico del centro presilano uno spazio permanente dedicato al fumetto denominato, appunto, “Casa del Fumetto”. L’inaugurazione è avvenuta giorno 10 agosto alla presenza di un folto pubblico che non si è voluto perdere un così importante appuntamento. Sellia, infatti, è il primo comune della Regione a dotarsi di uno spazio riservato esclusivamente al fumetto,all’interno del quale i visitatori possono trovare più di cinquanta testate e oltre tremila fumetti. Da Tex a Zagor, da Nathan Never a Kriminal, da Niki Raider a Rat Man, da Altan a Bobo, da Topolino al Piccolo Sceriffo, dai Fantastici Quattro a Superman solo per citarne alcuni, i visitatori della “Casa del Fumetto” di Sellia avranno davvero un’ampia scelta di fumetti da poter leggere e sfogliare. A tenere a battesimo la “Casa del
Fumetto” il cui allestimento è stato curato da un appassionato selliese, Pier Luigi Bonizzi, due ospiti d’eccezione i giovani fumettisti calabresi Vincenzo Raimondi e Simonluca Spadanuda. Entrambi benché giovani hanno alle loro spalle diverse esperienze lavorative in Italia ed all’estero, ed hanno curato strisce fumettistiche per quotidiano e periodici a tiratura nazionale. Raimondi e Spadanuda prima di tagliare insieme al sindaco Zicchinella e a curatore Bonizzi il nastro della “Casa del Fumetto” che nell’occasione, e per tutto il mese di agosto, oltre alle migliaia di copie di fumetti ospiterà una mostra sulla storia del fumetto italiano dall’ inizio del secolo scorso ai giorni nostri, hanno tenuto una seguitissima performance artistica in piazza. Entrambi i fumettisti si sono esibiti nella riproduzione di fumetti, accompagnati da tanti bambini ai quali Raimondi e Spadanuda, con pazienza e passione hanno voluto far conoscere i segreti del mestiere. Divertiti e gioiosi i tanti fumettisti in erba hanno seguito con entusiasmo e attenzione i suggerimenti dei due particolari maestri del fumetto, e con loro tanti adulti rapiti da una forma d’arte e di comunicazione che merita maggiore visibilità e spazio. Certamente a Sellia di questo sono pienamente consapevoli, cosa che è emersa chiaramente dalle parole dello stesso sindaco Davide Zicchinella e del curatore dell’evento Pier Luigi Bonizzi. Entrambi hanno concordato sul fatto che l’amministrazione comunale di Sellia dovrà continuare ad investire sul fumetto, ancge attraverso un costante coinvolgimento della scuola. L’amministrazione comunale, infatti, ha gia siglato col competente Istituto Comprensivo di Simeri