domenica 6 novembre 2011

Halloween? No grazie non appartiene alla nostra cultura. Il parroco di Simeri Crichi ha proposto una festa alternativa


Articolo tratto dal "Quotidiano della Calabria"

Calabria più povera. Secondo un rapporto diffuso dalla Caritas la Calabria diventa sempre più povera


Secondo il rapporto della Caritas l’incidenza della povertà relativa è superiore alla media nazionale e tutti gli indicatori proposti registrano valori di disagio
In Calabria, l’incidenza della povertà relativa è superiore alla media nazionale: nel 2010 il 26,0% delle famiglie residenti si collocava sotto la linea di povertà relativa. Rispetto al 2009 la povertà è diminuita di 1.4 punti percentuali (coinvolgeva infatti il 27,4% delle famiglie residenti). Nel quadro complessivo, la Calabria risulta la terza regione più povera d’Italia, preceduta solo dalla Basilicata e dalla Sicilia; al contrario la Lombardia, l’Emilia Romagna e l’Umbria risultano le tre regioni meno povere. La situazione appare particolarmente negativa in Calabria, dove tutti gli indicatori proposti registrano valori di disagio superiori alla media nazionale. Almeno tre indicatori tra i seguenti: 1) non riuscire a sostenere spese impreviste, 2) non potersi permettere una settimana di ferie lontano da casa almeno una volta in un anno, 3) avere arretrati (mutuo o affitto o bollette o altri debiti diversi dal mutuo), 4) non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni 2 giorni; 5) non potersi permettere di riscaldare adeguatamente l’abitazione; non potersi permettere: 6) lavatrice 7) tv a colori 8) telefono 9) automobile. Rispetto al 2008 si evidenzia una diminuzione del livello di esclusione sociale in quasi tutti gli indicatori di disagio. Rispetto al 2008, in Calabria: diminuiscono del 23,0% le famiglie che arrivano a fine mese con molta difficoltà; diminuiscono del 13,0% le famiglie che risultano deprivate secondo l’Indice Eurostat; diminuiscono del 5,0% le famiglie che non riescono a sostenere spese impreviste di 750 euro; diminuiscono del 3,3% le famiglie che non riescono a riscaldare la casa adeguatamente; aumentano del 2,3% le famiglie che non riescono a fare un pasto adeguato almeno ogni 2 giorni. In Calabria, sono presenti 10 Osservatori diocesani e sono rilevabili attività stabili di lettura dei fenomeni sociali presso 7 diocesi. In Calabria risultano presenti 31 progetti (lo stesso numero del 2009). Da notare la presenza consistente di attività di erogazione economica a fondo perduto presso CdA e Caritas parrocchiali (9 diocesi su 12). Numerosi anche i Fondi diocesani di emergenza e solidarietà (6 diocesi) e i servizi di orientamento al lavoro (6 diocesi). Poco diffuso il microcredito per le famiglie (3 diocesi) e le imprese (4 diocesi). Ridotta o nulla anche la presenza di esperienze innovative, come è il caso delle carte acquisti o delle botteghe/magazzini di vendita solidale. In Calabria sono state censite 22 mense (4,9% 
del totale nazionale). Nel corso del 2009, tali strutture hanno erogato 142.156 pasti, pari ad una media di 389 pasti al giorno. La spesa sociale complessiva in Calabria è pari a 30,33 euro procapite (111,35 in Italia). La spesa nell’area povertà è notevolmente più bassa, essendo pari a 7,22 euro procapite (contro un valore medio nazionale pari a 8,53 euro). In Calabria, tra il 2007 e il 2008: la spesa sociale complessiva dei comuni è aumentata del 15,9%; la spesa destinata al disagio economico è aumentata del 33,9%; la spesa specifica per la povertà è aumentata del 28,2%; in Italia, la spesa per la povertà incide per il 30,8% sul totale della spesa sociale complessiva. In Calabria tale incidenza è pari......

sabato 5 novembre 2011

Notizie dal comprensorio Simeri Crichi,Magisano Sellia Marina, Botricello


Articoli tratti dal "Quotidiano della Calabria"

Storia,origini,tradizioni di Botricello.

 
Botricello (C.A.P. 88070) appartiene alla provincia di Catanzaro e dista 35 chilometri da Catanzaro, capoluogo della omonima provincia. Conta circa 5000 abitanti (Botricellesi) e ha una superficie di 15,2 chilometri quadrati per una densità abitativa di 301,71 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 19 metri sopra il livello del mare. 
si estende per quasi quattro chilometri lungo la costa jonica, dal fiume Crocchio al torrente Arango. Una lunga sequenza di case e negozi si erge ai bordi della strada statale 106. una strada che rappresenta un importante nodo di comunicazione, in quanto collega due grossi centri: Catanzaro e Crotone. La scelta di costruire ai bordi di una strada molto trafficata ha sicuramente decretato lo sviluppo di un paese che altrimenti sarebbe rimasto nell’ombra. Anche se sarebbe opportuno evidenziare il fatto che lo svolgersi della vita del paese prevalentemente ai lati di un grosso snodo stradale è cagione di innumerevoli incidenti in cui hanno perso la vita moltissime persone. Sarebbe auspicabile la realizzazione di un’ulteriore strada, che, costruita a ridosso del paese, possa snellire il traffico sulla strada statale 106, facendolo quindi confluire in una zona meno frequentata dai passanti. Botricello oggi è una moderna e vivace cittadina, un importante centro agricolo e turistico in cui si ha una vasta produzione di mais, grano, orzo, barbabietola, frutta, uva, olive, pomodori, finocchi, foraggi, grazie alla produttività di terre fertile da sempre possedute da grandi famiglie quali i Traversa, i Jannone, i De Riso, i De Grazia e i Coluccio, proprietari di terreni siti in Marina di Bruni. La famiglia Jannone era oriunda di Stalettì e, grazie alla sua intraprendenza economica, divenne proprietaria di grandi appezzamenti, alcuni dei quali pervenuti ad essi dai De Riso nella zona Fondaco. Furono proprie queste famiglie a curare a proprie spese fino agli anni ’40 la sistemazione della Chiesa di Botricello Superiore. Stessa fortuna conobbe la famiglia Traversa, la quale negli anni ’30 si rese promotrice del progetto di costruzione della Chiesa delle Madonna di Pompei, situata sul terreno offerto dai De Riso. La famiglia Traversa oggi vanta tra i suoi membri l’Assessore Regionale al Turismo Michele traversa, che grazie ad un’oculata politica divulgativa ha restituito alla Calabria il posto privilegiato che da sempre le compete. I De Riso e i De Grazia furono i primi grandi proprietari terrieri, pionieri dell’agricoltura botricellese: famiglie di antichissima origine, grande contributo hanno dato e continuano a offrire per lo sviluppo del comprensorio botricellese. Notizie a proposito dei De Grazia si hanno a partire dall’anno mille o giù di lì, anche se vengono definiti famiglia nobiliare con un privilegio di assenso regio del 6 giugno 1625, quando Giovanni Filippo venne in possesso della terra di Monte Spinello. Nel 1741 dalla terra di Crucoli i baroni si trasferirono nella città di Strangoli. Gli ultimi viventi baroni Vincenzo e Giuseppe De Grazia, discendenti diretti dell’antica famiglia, attualmente sono residenti a Propani e a Botricello dove continuano a svolgere l’attività agricola.Tale attività non è la sola praticata nel paese; infatti una buona parte dell’economia di Botricello si basa sulla vendita di prodotti caseari quali. pecorino, ricotta, giuncata, mozzarella, senza dimenticare che la peculiarità del paese risiede nella produzione del pane di grano e dei dolci tradizionali, tra cui troviamo “pittinchiuse”, taralli, frese, biscotti secchi e di mandorla. Altrettanto rinomati sono i suoi bar per gelati e granite. Un centro che possiede una notevole importanza, sia per la quantità di impiego che esso offre che per il servizio reso alla società e rappresentato dalle due Case Famiglia e dalla Casa protetta “S.Anna” dirette da Don Alfonso Velonà. Si tratta di strutture residenziali adibite le prime due all’accoglienza di minori disadattati, mentre nella terza vivono anziani non autosufficienti e nella maggior parte dei casi privi di un reddito. Sia le Case Famiglia che la Casa protetta sono state realizzate a partire dalle esigenze dei loro ospiti, offrendo loro servizi e assistenza altamente qualificati.