domenica 18 marzo 2012

Grano duro, riso Canaroli, pomodoro San Marzano, basilico ligure, Nero d'Avola, broccolo Romanesco, cipolla rossa di Tropea ecc... tutti prodotti tipici ma anche tutti ogm.

“Senza l’ingegneria genetica oggi non avremmo alcuni fra i nostri prodotti più tipici. Il grano duro, il riso Carnaroli, il pomodoro San Marzano, il basilico ligure, la vite Nero D’Avola, la cipolla rossa di Tropea, il broccolo romanesco. 

 Ottenuti grazie agli incroci e con la mutagenesi sui semi”. Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera il ministro per l’ambiente Corrado Clini ha svelato una cosa ovvia che però non tutti sanno: gli organismi geneticamente modificati, gli ogm, fanno parte della nostra vita e della nostra dieta da migliaia di anni, da molto prima che esistesse il dibattito sulla loro bontà o nocività.
Ben prima che la scienza moderna infatti, grazie allo studio del Dna, aprisse le porte alle modificazioni genetiche di piante ed animali, l’uomo aveva imparato e sapeva modificare l’ambiente che lo circondava. Fin dal neolitico i nostri antenati hanno cominciato a selezionare semi, ad incrociare piante ed animali per ottenere varietà che meglio rispondessero alle loro esigenze. Così è stato per il grano e così è stato per il cane. Il migliore amico dell’uomo è probabilmente il miglior esempio di come l’intervento dell’uomo abbia potuto creare forme di vita differenti da quelle “disponibili” in natura. Certo le modificazioni, a differenza di oggi, non erano ottenute in laboratori sterili e in provetta, e i risultati avevano bisogno di più tempo per essere raggiunti. Ma pur sempre di organismi geneticamente modificati si trattava e si tratta.
Ma cosa sono gli ogm? La sigla sta per Organismi Geneticamente Modificati. Si tratta di piante coltivate per ottenere cibo, tessuti e altri prodotti utili all’uomo, che vengono trattate in modo da modificare in parte il loro materiale genetico allo scopo di renderle più resistenti ai parassiti, o di migliorarne la produzione, oppure ancora di ritardarne l’ammuffimento quando vengono raccolte e lasciate nei depositi. Fin dall’antichità l’uomo ha cominciato ad esercitare una forza selettiva nei confronti di animali e piante, scegliendo e facendo incrociare tra di loro le forme che presentavano i caratteri desiderati. L’uomo ha creato le rose dei nostri giardini, i cani che vivono nelle nostre case, le spighe di grano che conosciamo. Questi organismi erano molto diversi in origine: le rose erano piccole, non così colorate e profumate, i cani non presentavano certo la varietà di forme e dimensioni odierna, i cereali avevano spighe piccolissime che disperdevano i semi appena le si toccava. Con un paziente lavoro di selezione “artificiale”, l’uomo ha migliorato la qualità delle produzioni agricole e quindi la qualità della sua vita, creando i primi ogm.
Tecniche di incrocio di specie sono state impiegate quindi dall’uomo fin dall’antichità con lo scopo di migliorare o addomesticare individui della stessa specie ma con caratteristiche diverse, o individui di specie affini. I problemi da risolvere erano nell’antichità più o meno gli stessi di oggi: necessità di colture più resistenti o con un tasso di produttività maggiore. Prima si sono affrontati questi problemi con le “tecniche naturali” dell’incrocio e della mutagenesi, e poi recentemente con l’ingegneria genetica delle piante di interesse soprattutto agrario. La novità non sta quindi negli ogm in sé, ma nella tecnica usata per ottenerli. Anche i più integralisti oppositori degli organismi modificati difficilmente possono dire che il grano fa male, anche se geneticamente modificato rispetto ai suoi antenati.

Un cinquantenne di origini Catanzaresi residente a Torino che risultava senza reddito fa rientrare dall'estero grazie allo scudo fiscale ben 3,5 milioni di euro frutto di varie truffe

  
Un nullatenente milionario. Una contraddizione in termini si direbbe. Ma non per un 55enne catanzarese, da anni residente a Torino ...
Un nullatenente milionario. Una contraddizione in termini si direbbe. Ma non per un 55enne catanzarese, da anni residente a Torino, che per il fisco non possedeva ricchezze ma che poi aveva approfittato dello scudo fiscale per far rientrare dall'estero 1 milione e mezzo di euro, tutti di provenienza illecita e pronti per essere investiti in fondi azionari italiani ed esteri. A scoprirlo gli uomini della Guardia di Finanza di Torino che erano sulle sue tracce dal 2011. Nel febbraio dello scorso anno, infatti, a lui e alla sua compagna, una donna di origini russe incensurata, erano stati sequestrati preventivamente nove immobili tra il Piemonte e Lombardia, 50 mila euro, una BMW da 70mila euro, tre diamanti e quote di una società immobiliare intestata alla donna. Con l'arrivo del condono fiscale il 55enne aveva provato a dare una parvenza di legalità al patrimonio accumulato grazie a truffe, furti ed emissione di assegni a vuoto.

sabato 17 marzo 2012

A Sersale per le prossime amministrative di primavera scende in campo anche l’ex assessore ai lavori pubblici Tommaso Gabriele con una propria lista.


Panoramica di Sersale
Il 6 e 7 maggio data importante per il comune di Sersale che sarà chiamato al voto per eleggere la nuova amministrazione comunale non saranno (come si pensava) due le liste ma l’ex assessore Tommaso Gabriele ormai in rottura con la vecchia amministrazione guidata da Vera Scalfaro,  decide di scendere in campo con una sua lista. Gabriele da molto tempo in politica prima con il PCI attualmente responsabile “presilano”  per il partito socialista, si colloca in campo nazionale con il centrodestra molto vicino a Pino Guerriero ex consigliere regionale ed infatti grazie a questa vicinanza (sottolinea il candidato) che durante questi anni sono confluiti nelle casse comunali ingenti finanziamenti pubblici che sicuramente hanno cambiato il volto della cittadina, giusto per citarne uno la riqualificazione di Piazza Carmela Borelli uno degli ultimi impegni da parte di Gabriele come assessore ai lavori pubblici e Urbanistica. L’obiettivo che il nuovo candidato a sindaco si prefigge è quello di costituire una lista caratterizzata da un mix di competenza,esperienza senza dimenticare l’inserimento di donne di valore e giovani desiderosi di far crescere il proprio paese. Gabriele ha voluto rimarcare il fatto che le dimissioni da assessore furono dettate dalla netta virata della lista civica in direzione verso il centro destra che hanno portato ad una forte accelerazione verso una scelta obbligata. Di recente il tentativo di poter mettere insieme le varie anime

L’arma dei Carabinieri del comando di Sellia Marina traccia un bilancio sul lavoro di controllo nel vasto territorio di competenza


L’arma dei Carabinieri del comando di Sellia Marina
nel corso di alcuni controlli sul territorio atti nel prevenire e reprimere vari reati con una attenta attività investigativa i militari dell’arma hanno denunciato cinque persone; un autista è stato denunciato per omissione di soccorso si tratta di M.D residente a Cropani il quale mentre era alla guida di una pala meccanica sulla trafficata strada statale 106 rimaneva coinvolto in un incidente stradale ma anziché prestare i primi soccorsi all’automobilista rimasto ferito sarebbe fuggito omettendo di prestare soccorso e assistenza. Sempre nei vari controlli i militari hanno denunciato C.F di 62 anni residente a Cropani per sottrazione di oggetti sottoposti a sequestro,infatti veniva sorpreso alla guida della propria autovettura la quale risultava precedentemente sequestrata. M.D un ragazzo di 21 anni di Cerva dovrà invece rispondere del totale rifiuto di sottoporsi all’esame tossicologico quando veniva sorpreso alla guida della sua auto in evidente stato di alterazione psicofisica, rifiutando i previsti esami per evidenziare eventuali sostanze vietate nel sangue. Una cittadina di nazionalità Bulgara Y.D.H residente a Sellia Marina guidava in evidente stato di ebbrezza con forte pericolo di provocare qualche incidente,sottoposta all’esame mediante etilometro si confermava una forte alterazione delle funzioni psicomotorie dovute all’indigestione di sostanze alcoliche, l’autovettura veniva posta sotto sequestro amministrativo avviando le procedure di confisca. Infine L.T 29 anni di Cutro

Comunità Montane calabresi da difendere oppure l'ennesimo carrozzone clientelare?



“Non abbiamo da difendere alcuna “casta montana”, né posizioni di potere, ma spiegare le buone ragioni in difesa della montagna calabrese”. Lo ha affermato il presidente dell’Uncem, Vincenzo Mazzei, durante un convegno in presenza di numerosi amministratori delle Comunità Montane della regione nella sala “Levato” del Consiglio regionale. Mazzei, ha sostenuto che “c’é molta ostinazione sullo scioglimento delle Comunità montane, mentre si rinviano alla prossima legislatura i tagli ai costi della politica”. Nel dibattito, è intervenuto il consigliere regionale del Pdl, Giovanni Nucera, che ha difeso l’operato dell’esecutivo regionale e definito “apprezzabile il lavoro preparatorio posto in essere dalla Giunta regionale che può essere arricchito durante i lavori nella Commissione competente poiché non bisogna dimenticare che la montagna ha bisogno comunque di un soggetto istituzionale attuatore della programmazione regionale”. Nel corso dell’incontro, il consigliere regionale Pasquale Tripodi ha affermato che “ci si trova dinanzi al momento delle scelte e delle decisioni. Non sono convinto appieno dell’approccio dato alla questione dall’assessore Trematerra, ma sulla proposta di ridisegno dell’assetto istituzionale per la montagna, anche perché si tratta di materia statutaria, sono dell’idea di ricercare soluzioni autenticamente bipartisan per dare più efficacia a provvedimenti di notevole peso politico ed istituzionale”. Il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, ha detto che “l’argomento preconizza un confronto tra tutti i soggetti istituzionali interessati, senza infingimenti. Dico subito che la proposta di legge della Giunta regionale è una efficace base di partenza, e che tiene conto del fatto che la Calabria è costituita per il 70% del territorio di alta collina e montagna. Per questo considero ingenerose e premature talune critiche, con l’impegno di lavorare affinché la Commissione riforme sia il terreno adatto per definire i migliori assetti istituzionali in grado di fornire risposte innovative al territorio ed agli enti interessati”. Per l’assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi, “oggi è venuto il momento di dare forti segnali di cambiamento. Tagliare gli enti inutili - ha detto Caridi - non significa certamente cancellare la montagna. Anzi - ha sottolineato - la Giunta regionale ha posto tra gli obiettivi prioritari di sviluppo le aree rurali ed il rilancio della montagna come risorse per fare crescere l’economia e scongiurare lo spopolamento delle zone interne. L’obiettivo della Giunta regionale - ha concluso Caridi - è rafforzare quindi l’operatività degli enti ed efficientare l’utilizzo del personale dipendente. Sono certo che l’assessore Trematerra terrà conto del contributo di tutti per migliorare l’impianto della legge”. “Ritengo auspicabile e condivisibile l’idea di trasformare l’attuale rete delle Comunità Montane del territorio calabrese in Unioni Montane, cui affidare il compito di gestire gli interventi ordinari nelle aree di competenza, e in forma associata le funzioni comunali di più enti in una prospettiva di economia di scala”. È quanto afferma, secondo quanto riferisce un comunicato, il segretario questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera, che ha preso parte all’assemblea dell’Uncem. “Comprendo bene le difficoltà - prosegue Nucera - in cui versano ormai le Comunità Montane della Calabria, che sono state svuotate da tempo da competenze e finanziamenti, ma il processo di riforma avviato dall’attuale Giunta regionale non va assolutamente condannato, perché inserito in un percorso di riorganizzazione necessario ed ormai indifferibile. È un lavoro in itinere e, per questo, aperto a qualsiasi soluzione e alle proposte che giungono da più parti; attento anche alle innumerevoli problematiche che sono state oggi sollevate dai delegati Uncem a Palazzo

venerdì 16 marzo 2012

l''unico abitante di un paesino del Wyoming (U.S.A) si autoproclama sindaco mettendo l'intero paese all'asta con un prezzo di partenza di 100.000 dollari

  A.A.A. svendesi cittadina per poco più di 100 mila dollari. L’unico abitante di un paesino del Wyoming si è autoproclamato proprietario e sindaco del luogo per anni.
Ma ora, facendo relativamente un affare, è possibile strappargli via quel titolo.Don Sammons, il solo ed unico abitante di Buford sta mettendo all’asta la sua proprietà, e dunque l’intera città, con un prezzo di partenza di 100.000 dollari.
L’accordo include un codice di avviamento postale degli Stati Uniti, uno storico edificio scolastico, una casa con tre camere da letto a casa e l’unica fonte della città delle entrate, un distributore di benzina e convenience store chiamato il Trading Post Buford.
Sammons acquistò la città nel 1992 con la moglie e il figlio, ma dopo la morte prematura di sua moglie, scomparsa alcuni anni fa e il matrimonio del figlio, pensa che sia giunto il momento di allontanarsi da quella che è tra le più piccole città del paese. Ma Buford non è sempre stata così piccola: un tempo contava una popolazione in crescita di circa 2.000 anime, attirando anche ospiti d’onore come il presidente Ulysses S. Grant, e il non-così-onorevole Butch Cassidy, il bandito immortalato sul grande schermo da Paul Newman.
Che il prezzo richiesto per Buford sia così basso può sorprendere, anche se si volesse tener conto che i suoi 8.000 piedi di quota possono portare condizioni atmosferiche svantaggiose. Eppure, un potenziale acquirente potrebbe acquistare l’intera città di oltre 10 ettari, per una cifra pari a poco più del prezzo medio di una casa nuova nel 2010 al $ 272.900.
In realtà, Buford