sabato 17 marzo 2012

Comunità Montane calabresi da difendere oppure l'ennesimo carrozzone clientelare?



“Non abbiamo da difendere alcuna “casta montana”, né posizioni di potere, ma spiegare le buone ragioni in difesa della montagna calabrese”. Lo ha affermato il presidente dell’Uncem, Vincenzo Mazzei, durante un convegno in presenza di numerosi amministratori delle Comunità Montane della regione nella sala “Levato” del Consiglio regionale. Mazzei, ha sostenuto che “c’é molta ostinazione sullo scioglimento delle Comunità montane, mentre si rinviano alla prossima legislatura i tagli ai costi della politica”. Nel dibattito, è intervenuto il consigliere regionale del Pdl, Giovanni Nucera, che ha difeso l’operato dell’esecutivo regionale e definito “apprezzabile il lavoro preparatorio posto in essere dalla Giunta regionale che può essere arricchito durante i lavori nella Commissione competente poiché non bisogna dimenticare che la montagna ha bisogno comunque di un soggetto istituzionale attuatore della programmazione regionale”. Nel corso dell’incontro, il consigliere regionale Pasquale Tripodi ha affermato che “ci si trova dinanzi al momento delle scelte e delle decisioni. Non sono convinto appieno dell’approccio dato alla questione dall’assessore Trematerra, ma sulla proposta di ridisegno dell’assetto istituzionale per la montagna, anche perché si tratta di materia statutaria, sono dell’idea di ricercare soluzioni autenticamente bipartisan per dare più efficacia a provvedimenti di notevole peso politico ed istituzionale”. Il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, ha detto che “l’argomento preconizza un confronto tra tutti i soggetti istituzionali interessati, senza infingimenti. Dico subito che la proposta di legge della Giunta regionale è una efficace base di partenza, e che tiene conto del fatto che la Calabria è costituita per il 70% del territorio di alta collina e montagna. Per questo considero ingenerose e premature talune critiche, con l’impegno di lavorare affinché la Commissione riforme sia il terreno adatto per definire i migliori assetti istituzionali in grado di fornire risposte innovative al territorio ed agli enti interessati”. Per l’assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi, “oggi è venuto il momento di dare forti segnali di cambiamento. Tagliare gli enti inutili - ha detto Caridi - non significa certamente cancellare la montagna. Anzi - ha sottolineato - la Giunta regionale ha posto tra gli obiettivi prioritari di sviluppo le aree rurali ed il rilancio della montagna come risorse per fare crescere l’economia e scongiurare lo spopolamento delle zone interne. L’obiettivo della Giunta regionale - ha concluso Caridi - è rafforzare quindi l’operatività degli enti ed efficientare l’utilizzo del personale dipendente. Sono certo che l’assessore Trematerra terrà conto del contributo di tutti per migliorare l’impianto della legge”. “Ritengo auspicabile e condivisibile l’idea di trasformare l’attuale rete delle Comunità Montane del territorio calabrese in Unioni Montane, cui affidare il compito di gestire gli interventi ordinari nelle aree di competenza, e in forma associata le funzioni comunali di più enti in una prospettiva di economia di scala”. È quanto afferma, secondo quanto riferisce un comunicato, il segretario questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera, che ha preso parte all’assemblea dell’Uncem. “Comprendo bene le difficoltà - prosegue Nucera - in cui versano ormai le Comunità Montane della Calabria, che sono state svuotate da tempo da competenze e finanziamenti, ma il processo di riforma avviato dall’attuale Giunta regionale non va assolutamente condannato, perché inserito in un percorso di riorganizzazione necessario ed ormai indifferibile. È un lavoro in itinere e, per questo, aperto a qualsiasi soluzione e alle proposte che giungono da più parti; attento anche alle innumerevoli problematiche che sono state oggi sollevate dai delegati Uncem a Palazzo
Campanella”. “Quella delle riforme non è affatto una prospettiva di facciata - ha ancora detto Nucera - ma il frutto di un ragionamento ed una analisi che deve comprendere, e su questo mi trovo d’accordo con i rappresentanti delle Comunità montane calabrese, anche questi Enti la cui utilità e necessità sul territorio sono di estrema evidenza. Ritengo utile a questo punto aprire un confronto serrato in Consiglio regionale, partendo dall’attività che normalmente viene svolta in Commissione, luogo di elaborazione, analisi, ma soprattutto di ascolto delle esigenze che provengono dal territorio, e delle ragioni dei cosidetti ‘addetti ai lavori. Sarà, intanto, questa la sede più adatta per la definizione di soluzioni condivise, utili e riconosciute da tutti. Senza escludere la possibilità che nel frattempo, l’Assemblea regionale, nella sua interezza, possa dar vita ad una sessione dei lavori dedicata al tema. Dal confronto, e spesso anche dallo scontro, nascono le risposte giuste, quelle più efficaci ed utili per superari problemi e dare soluzioni utili alle esigenza dei territori e delle popolazioni che li abitano”.