Comunità Montane calabresi da difendere oppure l'ennesimo carrozzone clientelare?
“Non abbiamo da difendere alcuna “casta
montana”, né posizioni di potere, ma spiegare le buone ragioni in difesa
della montagna calabrese”. Lo ha affermato il presidente dell’Uncem,
Vincenzo Mazzei, durante un convegno in presenza di numerosi
amministratori delle Comunità Montane della regione nella sala “Levato”
del Consiglio regionale. Mazzei, ha sostenuto che “c’é molta ostinazione
sullo scioglimento delle Comunità montane, mentre si rinviano alla
prossima legislatura i tagli ai costi della politica”. Nel dibattito, è
intervenuto il consigliere regionale del Pdl, Giovanni Nucera, che ha
difeso l’operato dell’esecutivo regionale e definito “apprezzabile il
lavoro preparatorio posto in essere dalla Giunta regionale che può
essere arricchito durante i lavori nella Commissione competente poiché
non bisogna dimenticare che la montagna ha bisogno comunque di un
soggetto istituzionale attuatore della programmazione regionale”. Nel
corso dell’incontro, il consigliere regionale Pasquale Tripodi ha
affermato che “ci si trova dinanzi al momento delle scelte e delle
decisioni. Non sono convinto appieno dell’approccio dato alla questione
dall’assessore Trematerra, ma sulla proposta di ridisegno dell’assetto
istituzionale per la montagna, anche perché si tratta di materia
statutaria, sono dell’idea di ricercare soluzioni autenticamente
bipartisan per dare più efficacia a provvedimenti di notevole peso
politico ed istituzionale”. Il vicepresidente del Consiglio regionale,
Alessandro Nicolò, ha detto che “l’argomento preconizza un confronto tra
tutti i soggetti istituzionali interessati, senza infingimenti. Dico
subito che la proposta di legge della Giunta regionale è una efficace
base di partenza, e che tiene conto del fatto che la Calabria è
costituita per il 70% del territorio di alta collina e montagna. Per
questo considero ingenerose e premature talune critiche, con l’impegno
di lavorare affinché la Commissione riforme sia il terreno adatto per
definire i migliori assetti istituzionali in grado di fornire risposte
innovative al territorio ed agli enti interessati”. Per l’assessore
regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi, “oggi è venuto il
momento di dare forti segnali di cambiamento. Tagliare gli enti inutili -
ha detto Caridi - non significa certamente cancellare la montagna. Anzi
- ha sottolineato - la Giunta regionale ha posto tra gli obiettivi
prioritari di sviluppo le aree rurali ed il rilancio della montagna come
risorse per fare crescere l’economia e scongiurare lo spopolamento
delle zone interne. L’obiettivo della Giunta regionale - ha concluso
Caridi - è rafforzare quindi l’operatività degli enti ed efficientare
l’utilizzo del personale dipendente. Sono certo che l’assessore
Trematerra terrà conto del contributo di tutti per migliorare l’impianto
della legge”. “Ritengo auspicabile e condivisibile l’idea di
trasformare l’attuale rete delle Comunità Montane del territorio
calabrese in Unioni Montane, cui affidare il compito di gestire gli
interventi ordinari nelle aree di competenza, e in forma associata le
funzioni comunali di più enti in una prospettiva di economia di scala”. È
quanto afferma, secondo quanto riferisce un comunicato, il segretario
questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera, che ha preso parte
all’assemblea dell’Uncem. “Comprendo bene le difficoltà - prosegue
Nucera - in cui versano ormai le Comunità Montane della Calabria, che
sono state svuotate da tempo da competenze e finanziamenti, ma il
processo di riforma avviato dall’attuale Giunta regionale non va
assolutamente condannato, perché inserito in un percorso di
riorganizzazione necessario ed ormai indifferibile. È un lavoro in
itinere e, per questo, aperto a qualsiasi soluzione e alle proposte che
giungono da più parti; attento anche alle innumerevoli problematiche che
sono state oggi sollevate dai delegati Uncem a Palazzo Campanella”.
“Quella delle riforme non è affatto una prospettiva di facciata - ha
ancora detto Nucera - ma il frutto di un ragionamento ed una analisi che
deve comprendere, e su questo mi trovo d’accordo con i rappresentanti
delle Comunità montane calabrese, anche questi Enti la cui utilità e
necessità sul territorio sono di estrema evidenza. Ritengo utile a
questo punto aprire un confronto serrato in Consiglio regionale,
partendo dall’attività che normalmente viene svolta in Commissione,
luogo di elaborazione, analisi, ma soprattutto di ascolto delle esigenze
che provengono dal territorio, e delle ragioni dei cosidetti ‘addetti
ai lavori. Sarà, intanto, questa la sede più adatta per la definizione
di soluzioni condivise, utili e riconosciute da tutti. Senza escludere
la possibilità che nel frattempo, l’Assemblea regionale, nella sua
interezza, possa dar vita ad una sessione dei lavori dedicata al tema.
Dal confronto, e spesso anche dallo scontro, nascono le risposte giuste,
quelle più efficaci ed utili per superari problemi e dare soluzioni
utili alle esigenza dei territori e delle popolazioni che li abitano”.