mercoledì 16 maggio 2012
Continua la telenovela sulle elezioni di Catanzaro secondo Scalzo in ben tredici sezioni sono state riscontrate anomalie durante le votazioni, intanto la Procura aquisisce anche le immagini di sorveglianza ai seggi
martedì 15 maggio 2012
Elezioni comunali di Catanzaro sempre più nel caos quando il gioco si fa duro una bella busta con proiettili non si nega a nessuno
Sale la tensione a Catanzaro. Tre buste contenenti proiettili e santini
di alcuni candidati al consiglio comunale di Catanzaro sono state
bloccate al Centro meccanografico delle Poste di Lamezia Terme.
I plichi
erano indirizzati al prefetto di Catanzaro e a due giornali, la
Gazzetta del Sud e il Quotidiano della Calabria. «Nel messaggio - ha
detto il prefetto Antoni Reppucci all'agenzia Ansa - mi viene contestato
un mancato intervento in merito alle polemiche sul voto ignorando che
io in questa materia non ho alcun potere. Per quanto mi riguarda dunque,
sono tranquillissimo». Il materiale è stato posto sotto sequestro dai
carabinieri. Chiarissimo comunque il riferimento a quanto sta accadendo
in questi giorni nel capoluogo all'indomani delle elezioni del 6 e 7
maggio scorsi. Sergio Abramo, candidato del centrodestra, è stato
proclamato sindaco con appena 130 voti che gli hanno consentito di
superare la soglia del 50%. Il centrosinistra già nelle ore successive
alla chiusura dei seggi ha denunciato possibili brogli. Nella sezione 85
controllata direttamente dalla commissione centrale sono state
riscontrate diverse anomalie. La Procura della Repubblica ha aperto un
fascicolo di inchiesta su una presunta compravendita di voti e sabato
pomeriggio ha posto sotto sequestro tutte le 60mila schede elettorali.
Il candidato del centrosinistra Scalzo ha presentato un esposto che
nelle prossime ore si arricchirà di un dossier realizzato con decine di
testimonianze.
Catanzaro Il sindaco Abramo già al lavoro, la Procura pure, avviate le verifiche sulle schede sequestrate sabato per una presunta compravendita di voti
La Procura della Repubblica di Catanzaro vuole fare luce al
più presto sulla presunta compravendita di voti alle ultime elezioni
comunali. Tutte le irregolarità nella sezione incriminata
La Procura della Repubblica di Catanzaro ha avviato le verifiche sulle schede votate per le elezioni comunali che sono state sequestrate sabato scorso nell’ambito di una inchiesta su una presunta compravendita di voti che vede indagato un consigliere eletto del centrodestra ed altre due persone. In particolare, le verifiche riguardano il raffronto tra il numero del timbro della sezione elettorale e quelli che ci sono sulle schede. La Procura, inoltre, intende anche verificare se é stato utilizzato un normografo per esprimere il voto di preferenza per il consigliere eletto indagato. Le verifiche riguarderanno tutte le sezioni elettorali in cui il consigliere eletto ha ottenuto delle preferenze. Al vaglio degli inquirenti c’é anche il sistema della “scheda ballerina”. Il sistema, secondo l’ipotesi accusatoria, consiste nel far uscire da un seggio una scheda vidimata ma non votata. Sulla scheda viene scritto il nome del candidato e viene consegnata all’elettore che entra nella sezione, ritira una scheda bianca ma deposita nell’urna quella che gli è stata consegnata all’esterno del seggio. La scheda bianca viene poi portata, a riprova dell’avvenuto voto, ai supporter del candidato che pagato per la preferenza. Su questo sistema la Procura intende fare chiarezza sia per capire se è stata realmente utilizzata una “scheda ballerina” e sia per accertare come è stato possibile che dalla sezione sia uscita una scheda vidimata. Gli inquirenti non escludono che l’inchiesta possa coinvolgere altre persone. Intanto sono diverse le irregolarità riscontrate dall’Ufficio centrale e riportate nel verbale per il completamento delle operazioni non ultimate dalla sezione 85 per le elezioni comunali di Catanzaro. L’Ufficio centrale ha provveduto al raffronto dei dati risultati dalle tabelle di scrutinio con quelli emersi dal verbale di sezione, nonché al conteggio delle schede pervenute. Dagli accertamenti è emerso che un “numero di schede votate - é scritto nel verbale - e scrutinate (886) superiore al numero dei votanti (884). Un numero di voti validi di lista (823) inferiore al numero di voti validi attribuiti ai candidati al consiglio comunale (828) ed anche al numero dei voti validi attribuiti ai candidati a sindaco (877)”.
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