martedì 16 ottobre 2018

Catanzaro sempre più blu ... ma di strisce blu. Presto arriveranno anche a Lido Secondo gli attivisti del "Meetup" il tutto serve solo a far morire la città.

“Riempire la città di strisce blu, che presto arriveranno anche nel quartiere marinaro, senza un piano sulla mobilità che dia ai cittadini la possibilità di muoversi a Catanzaro senza dover prendere la macchina, può essere utile ad Amc, ma sarà una iattura per tutta la città”.

È quanto affermano in una nota gli attivisti del Meetup di Catanzaro, che proseguono: “nelle città normali le strisce blu funzionano da deterrente per l'utilizzo dell'automobile ed incitano i cittadini all'uso dei mezzi pubblici. A Catanzaro, che da sempre vive in un mondo a sé, questa alternativa non esiste e le strisce blu per l'amministrazione sono l'unico mezzo per rimpinguare le casse della municipalizzata che si occupa della mobilità urbana. Il catanzarese medio oggi è praticamente costretto a muoversi in automobile ed a pagare il parcheggio. Senza alternative, senza una visione di lungo periodo, senza un briciolo di onestà intellettuale da parte della politica che non riesce ad ammettere che non ha soluzioni per migliorare la qualità della vita dei catanzaresi”.
“Il quartiere marinaro – spiegano gli attivisti del Meetup – offrirebbe tantissime soluzioni di mobilità dolce, anche grazie alle caratteristiche morfologiche del quartiere. Far pagare i parcheggi ai cittadini che si recano nel quartiere Lido, avrebbe un senso se si offrissero servizi alternativi, come il bike sharing, un servizio autobus efficiente ed altre strategie che possano impedire l'utilizzo dell'automobile, ma che oggi sembrano una chimera. A Catanzaro, invece, si pensa solo di far fare cassa ad Amc. Sarebbe troppo difficile rilanciare l'azienda facendole fornire un servizio degno di questo nome. Per il satrapo Abramo e la sua maggioranza, invece, la soluzione più semplice risiede sempre nel mettere le mani in tasca ai catanzaresi”.
“Tempo addietro – conclude la.........

lunedì 15 ottobre 2018

Mastrofrà l'artista Catanzarese nativo di Sellia nelle sue stupende opere sempre più apprezzate e ricercate mette sempre il cuore come colore principale





L’opera di Mastrofra è una dimostrazione evidente di quanto la pittura possa comunicare oltre l’immagine e di quanto l’artista possa perfezionare il racconto emozionale. Nei paesaggi che riproducono la sua città com’era un tempo, i colori appaiono leggeri e sbiaditi come una vecchia foto o come un’ anima impalpabile e leggera resa visibile dal brulicare nelle strade di gente abbigliata come era in uso allora. A guardarli con attenzione si scoprono particolari che prima non si erano scorti ed ogni volta, anche dopo averli contemplati a lungo, non è difficile accorgersi di una piccola figura che sembra sbucata all’improvviso e della quale ci pare scorgere perfino l’espressione anche quando sembra solo una minuscola macchia. Spesso l’artista compone i suoi dipinti ornandoli di elementi diversi come in un collage ed allora è facile che un ritratto proponga una ambientazione surreale se questa serve a descrivere meglio l’animo o gli eventi del soggetto ritratto. Velature leggere ed intrecci cromatici accompagnano lo sguardo affinché, senza sbalzi tra un elemento e l’altro , l’osservatore colga l’immagine intera e ne apprezzi al contempo i frammenti. Questa è forse la peculiarità più evidente dell’opera di Mastrofra quella che caratterizza e rende esclusive le sue opere. Altro elemento meritevole di menzione è l’impegno sociale che l’artista non ha mai perso di vista nel corso di tutta la sua carriera e che si è concretizzato in eventi e programmi di solidarietà. Se dovessi sintetizzare gli elementi che descrivono l’opera di questo artista direi che i più lampanti sono creatività, cromatismi delicati e amore. Ingredienti semplici che però si sono dimostrati vincenti. Accade sempre e non.............

venerdì 12 ottobre 2018

Sersale Dopo 34 anni chiude La Banca Carime L'importante presidio che serve oltre alla città presilana diversi centri del comprensorio rischia di scomparire per sempre.

Ormai è ufficiale questione di giorni a Sersale verrà chiusa una filiale bancaria: Ubi banca, banca Carime utile a tutti i cittadini di Sersale e non solo essendo un importante presidio di tanti paesi del comprensorio e per colpa di ciò una persona perderà il proprio posto di lavoro. ma il tutto sta succedendo nell'indifferenza generale nessuno protesta nessuno si pronuncia a difesa della banca. Si spera in un intervento delle istituzioni per tentare la chiusura, per scongiurare la definitiva scomparsa della banca istituita nel lontano 1984
esattamente fu inaugurata il 4 novembre del 1984

Nata dalla fusione di tre banche locali: Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania (Carical) fondata a Cosenza nel 1861, la Cassa di Risparmio di Puglia (CariPuglia) fondata a Bari nel 1949 e la Cassa di Risparmio Salernitana fondata a Salerno nel 1956. Nel 1994 le casse erano state ricapitalizzate ed acquisite dalla Cariplo per poi confluire nel gruppo Banca Intesa. Nel 2001 era stata ceduta al .........

giovedì 11 ottobre 2018

Sersale i consiglieri di minoranza lanciano un appello a Legambiente sulla difesa dell'acqua pubblica. Nonostante nel 2011 il 67% dei Sersalesi con un referendum hanno detto no alla privatizzazione l'amministrazione comunale sembra sempre più decisa a procedere alla privatizzazione

I consiglieri comunali del gruppo Rinnov@ndo Sersale hanno deciso di rivolgere un appello a Legambiente Calabria per avere il sostegno dell'associazione ecologista, partner del Comune di Sersale per quanto attiene la sensibilizzazione ambientale, per ottenere un referendum comunale che permetta ai cittadini di esprimersi sull'intenzione dell'Amministrazione Torchia di privatizzare il servizio idrico comunale.
Nonostante il 67% dei sersalesi abbia partecipato al referendum del 2011 votando convintamente “Sì”, nonostante più volte i cittadini si siano impegnati a sostegno dell’acqua pubblica, compresa una delibera popolare votata all’unanimità dal consiglio comunale di Sersale a sostegno dell’iniziativa di legge regionale “ABC Calabria”, l’amministrazione Torchia ha deciso di ignorare la volontà dei cittadini e procedere alla privatizzazione mediante affidamento della gestione del servizio idrico integrato.
Come consiglieri comunali, ma soprattutto come cittadini, abbiamo promosso negli anni iniziative per fermare questo tentativo di disattendere l’esito referendario: dal tentativo di inserire il principio del servizio idrico privo di rilevanza economica nello statuto comunale con deliberazione popolare sottoscritta da 726 cittadini (mag. 2016), alle proteste consiliari culminate con la dimissione in blocco di tutta la minoranza (dic. 2016), alla richiesta consiliare di un referendum (feb 2018). Iniziative bocciate e ignorate dalla maggioranza a guida Salvatore Torchia.
In ultimo, i cittadini, per difendere l’acqua pubblica dalla svendita ai privati – che prevede perfino la possibilità di installare micro generatori idroelettrici sulle reti a tutto vantaggio del gestore privato – hanno intrapreso la strada del referendum popolare promosso dal basso. Nelle giornate del 25 aprile e 1 maggio 2018, 1150 sottoscrizioni sono state allegate alla richiesta di referendum comunale ai sensi dello statuto (15.05.2018).
Dopo 5 mesi di inerzie - caratterizzati dal tentativo dell'amministrazione di prender tempo accampando la necessità di un regolamento attuativo del referendum secondo pareri ministeriali risalenti al 2010, dal continuo rinvio della discussione consiliare e, cosa più grave, dall'omissione della pubblicazione dell'avvenuta aggiudicazione dell'appalto - i consiglieri comunali hanno informato il Prefetto di Catanzaro delle irregolarità e scorrettezze istituzionali perpetrate ignorando sia l'istanza di 1/3 dei sersalesi sia l'accesso agli atti.
Con un ultimo tentativo, alla luce di un più recente parere ministeriale del 2016 in materia di referendum che informa di garantire la partecipazione popolare e l'iniziativa già avviata anche con norme transitorie, nelle more dell'adozione del regolamento comunale sul referendum, i consiglieri hanno ripresentato una richiesta di inserimento del punto all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale per mettere l'amministrazione con le spalle al muro.
I consiglieri comunali del Gruppo Rinnov@ndo Sersale Perri Francesco, Mungo Rosario, Gabriele Emanuele e Borelli Carmine, al fine di tutelare il diritto dei cittadini a concorrere alle scelte strategiche in materia ambientale e di tutelare la gestione pubblica dell'acqua, chiedono un intervento di Legambiente Calabria a sostegno dell’iniziativa anche alla luce degli impegni presi dall’associazione all’atto della firma della convenzione col Comune di Sersale.
Legambiente Calabria ha sottoscritto nel settembre 2017 una convenzione con il Comune di Sersale che impegna l’associazione a vigilare sul rispetto da parte del Comune delle norme di legge in materia ambientale, a diffondere materiale scientifico di divulgazione su tematiche ambientali, a supportare il comune nelle scelte di carattere strategico in materia ambientale, per cui il citato referendum comunale ricade in tutte e tre le previsioni della convenzione.
Inoltre Legambiente è membro del comitato referendario "2 Sì per l'acqua bene comune" ed è da sempre impegnata a ............

martedì 9 ottobre 2018

Catanzaro;Incredibile! La dirigente regionale per l'anti corruzione arrestata per corruzione Vacanze, pranzi e bottiglie di vino costosi tanto a pagare ci pensa la regione Calabria.

Da dirigente regionale, addirittura ex responsabile per la trasparenza e la prevenzione della corruzioneproprio per corruzione è finita indagata ed arrestata.
Si tratta di Maria Gabriella Rizzo, 57enne funzionaria in servizio presso il dipartimento “Turismo, beni culturali e spettacolo” dell’ente finita oggi in manette insieme ad una imprenditrice del settore turistico del litorale vibonese, a Ricadi: Laura Miceli, di 67 anni. Entrambe sono state poste ai domiciliari

Secondo le indagini, dirette dalla Procura di Catanzaro e delegate alla Guardia di finanza, la Rizzo avrebbe fatto sapere all’imprenditrice delle informazioni non ancora divulgate che si riferivano a bandi non pubblicati e fornendo alla stessa anche delle “consulenze”.
I PRESUNTI FAVORI ALL’IMPRENDITRICE
La tesi degli investigatori è che la dirigente, anche durante degli incontri informali organizzati appositamente, avrebbe prospettato alla Miceli l’evoluzione delle istruttorie in pubblicazione ed i contenuti di bandi regionali finanziati dai fondi comunitari, destinati al supporto del settore turistico-alberghiero.
In un caso - per il quale l’imprenditrice è indagata in stato di libertà anche per concorso in falso ideologico - cosciente del fatto che il villaggio turistico della Miceli avesse già usufruito di un contributo cosiddetto de minimis”, da 200 mila euro, per migliorare ed ampliare le strutture esistenti, nelle more della pubblicazione di un altro bando a cui per questo motivo non avrebbe potuto partecipare, la Rizzo avrebbe promosso la partecipazione dell’impresa che in concreto gestisce il villaggio, ritenuto riconducibile all’imprenditrice anche se formalmente intestata a terzi.
LE VACANZE, I PRANZI E LE BOTTIGLIE DI VINO
In un altro caso, spiegano ancora gli investigatori, la dirigente regionale si sarebbe adoperata personalmenteper “accontentare” l’imprenditrice, che aveva bisogno della liquidazione, il prima possibile, di un Sal (lo Stato d’avanzamento lavori) di oltre 130 mila euro.
Dato che per un errore in una scheda tecnica l’effettiva liquidazione scese a 124 mila euro, la Rizzo avrebbe spiegato alla Miceli che l’errore non era dipeso da lei. In cambio di questi “servizi” la funzionaria, insieme ai suoi famigliari, avrebbe ottenuto un soggiorno di cinque giorni nel capoluogo toscano, di un altro nel villaggio di Ricadi oltre beneficiare di diversi pranzi e di varie donazioni di vino.
Nella vicenda viene ipotizzato il concorso con la dirigenti di un ingegnere, un consulente esterno deputato al controllo dei finanziamenti erogati dalla Regione al settore turistico, e la cui posizione dovrà essere valutata dal giudice con riferimento alla richiesta di .................