I Vigili del Fuoco del Comando di Catanzaro sede Centrale e distaccamento di Sellia Marina sono intervenuti nella tarda serata di ieri presso la struttura ARPACAL per un incendio divampato all’interno di un locale adibito a laboratorio analisi situato al piano sottostrada.
Un incendio divampato nella tarda serata di ieri nella sede dell’Arpacal di Catanzaro ha causato degli ingenti danni ad un laboratorio dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.
Nessun danno a persone.Accertamenti in corso circa l’origine dell’incendio,anche se dai primi rilevamenti sembrerebbe di natura accidentale
La sede Arpacal è ubicata nel quartiere marinaro di Catanzaro A seguito di un incendio, sviluppatosi nel parcheggio, alcuni pannelli fotovoltaici hanno preso fuoco. Ad avvisare i vigili del fuoco che..........
giovedì 1 agosto 2019
mercoledì 31 luglio 2019
Simeri; "La terra dei fuochi" sulle sponde del fiume Alli vede lo scontro di responsabilità tra la Regione e il comune di Simeri Crichi.
Una Terra di "nessuno" mal digerita nelle responsabilità, nelle varie competenze; dove non molto distanti tra di loro hanno trovato ubicazione uno dei pochi impianti regionali di smaltimento rifiuti ormai al collasso,dove ogni giorno arrivano camion da tutta la regione.Una centrale a Turbogas composta da due unità identiche che producono energia elettrica e vapore a tre livelli di pressione ; e per ultimo l'impianto eolico di 22,5 MW,con la costruzione di 11 torri installate da PLT energia.
martedì 30 luglio 2019
Acqua tariffe illegittime per i calabresi, una sorta di “tangente” a favore di Sorical. Truffa ai danni dei cittadini, si chiede intervento della Procura
“I comuni Calabresi impongono ai cittadini somme determinate in maniera illegittima – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – si tratta di una vera e propria truffa, perpetrata nel silenzio generale e con complicità diffuse, che ha portato i Calabresi a pagare tariffe maggiorate per 190 milioni di euro. Un somma spaventosa ma che, se non si interviene, negli anni sarà destinata ad aumentare”. Se c’è ancora qualcuno che non crede a questa “grande truffa”, provi a seguire il nostro ragionamento. In Calabria la gestione degli acquedotti è stata affidata, a far tempo dall’1 novembre 2004, ad una società per azioni, la SoRiCal, partecipata dalla Regione (53,50%) e dalla multinazionale francese Veolia (46,50%). Il legislatore prevedeva che, per quelle gestioni nelle quali il servizio idrico non era integrato ma avveniva in maniera disgiunta – come, appunto, in Calabria – la competenza per determinare gli adeguamenti tariffari era del C.I.P.E. ovvero dello Stato. In Calabria, invece, gli adeguamenti per gli anni 2004, 2005, 2006, 2007 e 2009 sono stati stabiliti con atti della Regione mentre nel 2009 e nel 2010 lo ha fatto direttamente SoRiCal. Un capolavoro. Ovviamente erano tutti consapevoli di aver disposto degli aumenti in maniera illegittima, tant’è che la Regione Calabria decise di.........
lunedì 29 luglio 2019
Sersale; Dopo l'oltraggiosa vicenda "Valle Cupe" Bisogna vigilare affinché il sindaco difenda il comune
“gestione clientelare dei fondi” e per colpa di chi “ha scambiato la riserva per cosa propria.” Accuse che disonorano l’operato dei dipendenti comunali e l’immagine della nostra comunità, scolpite in atti amministrativi regionali.
Nel lunghissimo consiglio comunale del 26.07.2019 abbiamo fatto emergere la verità su Valli Cupe. Avevamo chiesto che si facesse chiarezza già dal 4 luglio scorso: specificare le reciproche accuse tra Consigliere Regionale ed Ente Gestore, tra Direttore e Sindaco in Consiglio Comunale e approvare il Piano d’Assetto naturalistico avrebbe offerto alla IV Commissione una visione reale della “vendetta politica” che si sta consumando a danno di Sersale e della Riserva.
Il Consiglio Comunale era l’unico luogo dove il Direttore doveva lamentare le ‘gravissime ingerenze’ subite dall’Ente Gestore e dove questo, in nome e per conto del Comune di Sersale cui la Riserva è affidata, poteva ricevere la certificazione e il supporto sulla trasparenza della gestione, da far valere insieme al PAN all’audizione del 23 luglio scorso. Solo con la voce autorevole del Consiglio - che rappresenta l’intera comunità non una parte politica! - avremmo potuto spuntare il teorema Tallini sull’uso clientelare della riserva, sullo sviamento delle finalità della Riserva.
Ma per l’ennesima volta, Salvatore Torchia ha rifiutato la mano tesa della minoranza, anzi la sua maggioranza ha ostacolato l’accesso agli atti e la conoscenza dei fatti ai consiglieri comunali, ripetendo un mantra che ha portato all’isolamento politico di Sersale: “ci penso io!”
Qual è stato l’esito? Che la Commissione Ambiente ha votato all’unanimità la proposta di Tallini di togliere la gestione a Sersale a causa di “gestione clientelare dei fondi” e per colpa di chi “ha scambiato la riserva per cosa propria.” Accuse che disonorano l’operato dei dipendenti comunali e l’immagine della nostra comunità, scolpite in atti amministrativi regionali.
Crediamo che queste accuse sono fondate sul nulla, frutto di una resa dei conti tra Tallini e i suoi ex sostenitori sersalesi, il sindaco in primis. Ringraziamo l’on. Bova per l’interessamento, ma difronte a tali infamanti accuse all’indirizzo di un amministrazione comunale forse la commissione tutrice della trasparenza e della legalità dovrebbe convocare consigliere regionale, sindaco e direttore per capire come stanno le cose: le accuse, i sospiri, i non detto volati sulle pagine social nell’ultimo mese tra la maggioranza Progetto Sersale e i suoi ex alleati (e amici) dipingono retroscena preoccupanti, se fossero confermati.
Al contrario, se non fossero fondati, come crediamo, il Comune di Sersale dovrebbe essere risarcito per l’enorme danno d’immagine: ecco perchévigileremo sull’impegno che il sindaco Torchia ha assunto di segnalare alla magistratura tutte le accuse udite in questi giorni.
Tutte queste accuse testimoniano la rottura di un patto tra i principali protagonisti di Valli Cupe. Per capirlo bisogna tornare a tre anni fa quando il Sindaco di Sersale strinse un accordo politico-elettorale con Tallini in cambio della gestione esclusiva della Riserva.
Ricordiamo tutti il blitz del 2016 con cui Tallini sostituì il consorzio dei comuni interessati dalla Riserva (non a caso, la soluzione ritenuta ottimale oggi!) con la gestione esclusiva al Comune di Sersale. Con questo patto Valli Cupe è diventata merce elettorale: il Sindaco Torchia ne ha fatto il fondamento, la cover stroy, della campagna per le comunali del 2017. Ricordiamo tutti il Direttore Lupia sul palco dei comizi di Progetto Sersale, le promesse di lavoro e sviluppo connesse alla riserva, la carta bianca accordata al direttore sugli atti di gestione. Gli eventi e la presenza massiccia del circo mediatico intellettuale regionale al seguito del Direttore, i cosiddetti amici di Valli Cupe con tanto di madrine, addetti stampa e autori di libri. Non inventiamo nulla: personaggi definiti “la corte di ciambellani, inservienti, faccendieri e operatori” che dettava l’agenda dell’Ente Gestore, come ha scritto il capogruppo Stanizzi, atti di gestione percepiti dal vice Sindaco Berlingò come “bocconi amari con la responsabilità di essere gestori però senza gestire niente”, tutte cose ribadite infine dal sindaco sulla Gazzetta del Sud del 26.07.2019
Situazioni che all’epoca conferirono un indubbio vantaggio a Salvatore Torchia e alla sua maggioranza, un patto che conveniva a tutti perché dava lustro ai protagonisti locali e regionali, fissava nella Riserva le leve del consenso e degli interessi economici. Lo snaturamento degli obiettivi della legge istitutiva, che continua ancora oggi: Valli Cupe come arma di vendetta politica!
Chi è causa del suo male, pianga se stesso. È stato Salvatore Torchia a legarsi mani e piedi a Domenico Tallini per avere la riserva, è stato lui a volere Lupia Direttore per carpirne l’immagine di successo, è stato lui ad avvallare ogni sua scelta gestionale e sempre lui, a detta del direttore, non è stato in grado di proteggere la riserva dalle ingerenze dei suoi più stretti collaboratori.
E sempre lui ha rifiutato ogni aiuto per fermare questa vergognosa operazione. Quindi oggi Sersale è sotto attacco per le sue scelte politiche.
Se davvero la sua maggioranza tiene a Sersale non esitino a denunciare, come promesso, chiunque abbia infangato l’immagine del Comune di Sersale e dei sersalesi. I cittadini non meritano tutto questo, perché Valli Cupe non appartiene né ad un consigliere regionale né ad un sindaco, sono patrimonio dell’umanità e bene comune.
L’accesso alla riserva è libero, perché non è proprietà di nessuno. L’obiettivo della riserva è la protezione, conservazione e fruizione della biodiversità, non la sua mercificazione al servizio di interessi politici ed economici di pochi.
Già altre volte Salvatore Torchia ha annunciato di voler denunciare i responsabili dei danni arrecati alla comunità di Sersale, ma finora non l’ha mai fatto – vedi l’accertamento delle responsabilità del Dissesto finanziario o la restituzione degli avvisi di pagamento. Perciò vigileremo con costanza che mantenga fede a questo impegno. Altrimenti lui e la sua maggioranza si facciano da parte, si dimettano con disonore e permettano ad altri di meglio rappresentare gli interessi dei sersalesi contro gli interessi di pochi.
Noi siamo stati eletti per controllare, vigilare e proporre e abbiamo assolto al........
sabato 27 luglio 2019
San Elia CZ; FESTA DELLA MADRE DI DIO Località "Visconte" domenica 28 luglio. Un papiro del Il-IlI secolo, scoperto all'inizio del Novecento, ci trasmette in greco la prima preghiera a Maria da parte di una comunità
Un papiro del Il-IlI secolo, scoperto all'inizio del Novecento, ci trasmette in greco la prima preghiera a Maria da parte di una comunità piro del Il-IlI secolo, scoperto all'inizio del
Novecento, ci trasmette in greco la prima preghiera a Maria da parte di una comunità egiziana in
un'ora di persecuzione:
Statua della Madre di Dio a Visconte |
protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non
disprezzare le suppliche di noi che
siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, oh Vergine
gloriosa e benedetta! ». Siamo
probabilmente di fronte ad un'antifona liturgica, concisa e
scandita dal noi comunitario, che
invoca Maria con il suo più bel titolo:
"Theotokos", cioè "Madre di Dio' (titolo che sarà definito
dogmaticamente nel 431 dal Concilio di Efeso) e la riconosce
Madre santa, misericordiosa e
potente nel soccorrere e liberare. Qui scorgiamo una fonte
importante del culto di Maria: l'esperienza del suo aiuto, che spinge noi,
ancora oggi, a continuare rivolgersi a lei con fiducia.
E' quello che vive in questi giorni la comunità di Visconte,
in comunione a tutta la parrocchia
del quartiere S.Elia (CZ), guidata dal parroco don Pino
Fiorenza, preparandosi a celebrare la
festa della Madre di Dio, raffigurata in
una bellissima statua conservata nella locale cappella
intitolata , appunto, alla "Madre di Dio".
Infatti, lungo la strada che da Sant' Elia porta alla
contrada Visconte, si trova un targa che indica la direzione
e recita "Cappella Madre di
Dio". Suggestiva la storia della statua della Madonna
ivi custodita , donata da una coppia di
sposi deI luogo, come voto per aver ricevuto una grazia dal
sapore miracoloso: la signora era in gravidanza,
una gravidanza
difficile, quando inaspettatamente partorì al quinto mese: i
medici avevano già tolto ogni speranza per la sopravvivenza
delta neonata bambina. Ma la
fede e le preghiere della coppia commossero Il cuore della
Madre deIla Maternità ( questo era
in origine il nome scelto
dagli sposi per la statua donata alla cappella di Visconte) e portarono
alla grazia: oggi Claudia è una bellissima ragazza e i
fedeli di Visconte celebrano annualmente
una festa che si radica nella gioia cristiana e non è
soltanto svago, superficialità, evasione.
Nella partecipata processione per le vie della contrada,
davvero si sente che una donna
speciale cammina con la gente... è Maria! La bellissima
statua in legno della Madre di Dio proviene da Ortisei (Trentino) e fu scelta,
dal padre di Claudia, su catalogo: egli cercava una statua di Maria con bambino
e fu colpita proprio da quella: arrivò nella cappellina di Visconte, con grande
tripudio della comunità, nel 1998.
Certamente le feste religiose hanno anche un grande significato antropologico:
già ad Atene le grandi feste
panatenaiche erano il momento di
auto-identità della città, tant'è che quando vennero re-istituite durante la guerra del Peloponneso, Atene rllanciò se stessa come
immagine. Così è per le processioni: quell'avanzare lento della statua, tra i
canti sacri, in mezzo alle case della gente, significa
aggregazione della comunità, ribadisce la propria
appartenenza a un territorio, mette in
contatto col soprannaturale attraverso il gesto sacro, ha
forte incidenza psicologica con la
preghiera in movimento e fa prendere coscienza del proprio essere
pellegrini su questa terra,
nella quale si è di passaggio.
A Visconte, lungo il percorso processionale, caratterizzato
dai suggestivi scorci offerti dalle
montagne pre-silane, Ia banda inonda lo spazio con le
melodie dei suoi ottoni a tutto spiano e
gli occhi dei fedeli si volgono alla statua della Madre di
Dio. Sappiamo che molto prima del
cristianesimo, fin dall'età della pietra, si sono ritrovati
templi dedicati a Grandi Madri con
centinaia di ex voto: l' antropologia culturale ci dice che
quando il cristianesimo arriva in
ambienti in cui Ia religione della Madre aveva già radici
antichissime, Maria diventa
automaticamente Madre di Dio molto prima dell'approvazione
dei vescovi al Concilio di Efeso;
e per secoli Maria è la taumaturga, la buona madre, Ia
dispensatrice di grazie impossibili. Le
sue apparizioni fra le bisognose genti si fanno frequenti e
ricorrenti, specie in
epoche di grandi difficoltà. E' così bello vedere come piccoli santuari in onore a Maria
siano presenti ovunque nel nostro territorio calabrese:
lungo i fiumi, vicino ad uno stagno,
negli anfratti di un caverna, alle radici di una grossa
quercia, nei pressi di una sorgente, su una collina dominante una valle.
Spesso, ereditati da secoli. Le.........
venerdì 26 luglio 2019
Finita "la guerra fredda" tra Sellia e Sellia Marina. Per la pineta contesa ora la parola d'ordine è: dialogo
"credo sia giunto il momento di trovare una soluzione definitiva sulla vicenda della Pineta di Sellia Marina. Dopo aver trovato in extremis un accordo sulla pulizia della pineta (che quest'anno rischiava di non essere fatta) possiamo e dobbiamo ragionare su come valorizzare al meglio un patrimonio tanto importante. Riprendere il filo di un discorso aperto da anni col collega ed amico sindaco Francesco Mauro e le nostre amministrazioni entrambe "fresche di riconferma". Lasciando da parte "carte bollate" e "pulsioni campanilistiche" dobbiamo lavorare in sinergia, coinvolgendo i rispettivi Consigli Comunali, per dimostrare che la politica può fare sintesi positiva ed essere volano di sviluppo di un importante territorio. La pineta di Sellia Marina non è solo un patrimonio potenziale per i nostri due comuni, ma può diventare un'area davvero unica a servizio delle migliaia di persone provenienti dai paesi limitrofi, dall'Italia e dal mondo. Sono molto fiducioso che a breve troveremo un accordo nell' interesse generale"
Si sono ritrovati nei giorni scorsi nel campo neutro della Sala Giunta della Provincia di Catanzaro per ragionare sulla definizione di una bozza di proposta da sottoporre ai rispettivi consigli comunali e cittadini.
le Amministrazioni comunali di Sellia e Sellia Marina
Trovare una soluzione condivisa alla vertenza aperta sulla gestione della Pineta, un patrimonio naturalistico tanto importante quanto unico nel suo genere nell’area dell’Alto Ionio Catanzarese che gli Enti locali guidati rispettivamente dai sindaci Davide Zicchinella e Francesco Mauro intendono valorizzare nell’interesse delle comunità amministrate, senza cedere il passo alla burocrazia e alle carte bollate.
L’intento, infatti, è quello di andare oltre la mera applicazione delle sentenze dei tribunali che hanno riconosciuto la proprietà del polmone verde al Comune di Sellia, privilegiando il valore intrinseco e quello che la pineta di Sellia Marina rappresenta: non solo un patrimonio potenziale per i due comuni, ma può diventare un’area davvero unica a servizio delle migliaia di persone provenienti dai paesi limitrofi. Dopo gli incontri che hanno portato all’accordo condiviso per.......
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