mercoledì 2 dicembre 2020

Sellia; seduta illegittima l'opposizione lascia l'aula il capogruppo chiede l'intervento di "Gratteri" Replica del sindaco: "Il pazzo di SELLIA sono IO!"

 



Dichiarazione del gruppo di minoranza Giovani Per Sellia

Ieri ci siamo limitati a riportare i fatti. Lasciata l'aula con la dichiarando la motivazione, in Consiglio sono rimasti 5 consiglieri (Ferragina e Tripolino erano assenti) e il sindaco Zicchinella che forse dovrebbe imparare a leggere e capire, magari proprio i documenti che riguardano il suo mandato, per esempio il Regolamento comunale all'art. 42.
Noi 3, lasciata l'aula, non fidandoci assolutamente del rispetto delle regole di questo sindaco, siamo rimasti fino alle 12. 45 all'ingresso del Municipio, all'interno del quale nessun consigliere è entrato.
Considerando le molteplici falsità che stamattina si leggono sui social a riguardo, abbiamo scritto al Prefetto raccontando l'avvenuto e anche al Segretario comunale al quale, forse, era sfuggito l'art. del Regolamento, chiedendogli di annullare il deliberato. Non capiamo come ragazzi in gamba, intelligenti e certamente capaci di leggere e capire, si prestino a queste meschinità. Questa volta si procederà legalmente perché la dignità non può essere ulteriormente calpestata. Non siamo al fondo, ormai stiamo scavando.


La replica piccata del sindaco Davide Zicchinella

Il PAZZO di SELLIA sono IO!

Al Comune di Sellia avvengono realmente cose poco chiare. Cose da Pazzi! Per la prima volta non è un comune che dà opportunità economiche al suo sindaco ma è il suo sindaco che finanzia con proprie risorse il comune. Comprando pacchi alimentari distribuiti a tutti gli aventi diritto. Pagando buffet e rinfreschi. Fiori ai defunti. Regali ai bambini ed agli anziani. Dotando il comune di un termoscanner. Pagando le pratiche per avviare il servizio civile. L'assicurazione ai percettori della mobilità in deroga. Le attrezzature per la protezione civile. Operai per la pulizia del paese. E mille e mille altre cose realizzate mettendo mano alle mie tasche. Nel mio comune auspicho entrino presto magistrati, forze dell'ordine, funzionari prefettizi, esercito e chi più ne ha più ne metta. Spero solo non entri la Neuro...perché in quel caso, solo in quel caso, rischierei seriamente di essere prelevato per folle attaccamento ad una comunità....



martedì 1 dicembre 2020

Femminicidio della povera Loredana, uccisa con ben 25 coltellate ma prima Giana ha cercato di strangolarla. arrivato l'esito degli esami dell'autopsia.

 Ha tentato anche di strangolarla mentre l'accoltellava. Sul corpo di Loredana Scalone, la 51enne uccisa e gettata dalla terrazza della scogliera di Pietragrande di Stalettì.


 La professoressa Isabella Aquila  e il dottor Matteo Sacco, medici legali dell'Istituto di Medicina  legale dell'Università Magna Graecia, hanno trovato segni di asfissia da costrizione del collo. Segno che Sergio Giana, il 36enne di Badolato che si è auto accusato dell'omicidio della donna originaria di Girifalco ma da tempo trasferitasi a Squillace, ha tentato anche di strangolarla mentre inferiva su di lei, con ogni probabilità, con un coltello dalla lunga lama. L'esame autoptico, durato oltre sei ore ed eseguito presso la sala autopsie di Germaneto- le indagini radiologiche sono state eseguite presso il Reparto di Radiologia dell'ospedale "Pugliese" - ha evidenziato anche fratture al volto e al capo della donna, frutto di violenti e diversi colpi traumatici. E poi quelle 25 coltellate inferte sul torace e sul dorso.  Strangolata, picchiata e gettata giù, sugli scogli, dalla terrazza della scogliera di Pietragrande. Un omicidio violento. Efferato. Il corpo della donna è stato trovato martedì scorso, a tarda notte notte dai carabinieri "su indicazione" dello stesso Giana. L'omicidio, lunedì pomeriggio quando lui va a prendere lei, a Caminia di Stalettì, a casa di una famiglia privata dove Loredana Scalone lavorava  come collaboratrice domestica. Da lì alla Scogliera. Su quella terrazza. Le telecamere del locale riprendono la coppia entrare ma non uscire. A varcare quel cancello sarà solo lui. Per poi tornare sulla scena del delitto il giorno dopo, martedì  e andar via dalla spiaggia poche ore dopo. La figlia di ...............

L’università di Norwich gratifica un giovane ricercatore originario di Petronà. Raffaele Colosimo, a Sersale ha frequentato con ottimi voti il Liceo Scientifico.

 



Raffaele originario di Petronà, ha condotto un approfondito studio sulle micoproteine, pubblicati sui canali ufficiali dell'ateneo  una smisurata  passione per le scienze, quelle applicate. L’impegnato studioso  di Petronà lavora da anni presso l’Università Quadram Institute Bioscience di Norwich, così impegnato che una sua ricerca sulle micoproteine, ovvero un derivato di origine fungina, è stata pubblicata sui canali ufficiali dell’ateneo inglese. Non tutti gli studenti conquistano la prestigiosa vetrina universitaria, solo i più meritevoli, Raffaele Colosimo ce l’ha fatta. Motivo? La micoproteina, dimostra anche la sua ricerca corroborata da dati empirici, migliora la situazione clinica anche di pazienti con malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Per Raffaele Colosimo,  la microbiologia è la soluzione alternativa e sostenibile per rispondere al fabbisogno alimentare della popolazione  mondiale che, secondo le stime dell’Onu, raggiungerà i 9,7 miliardi nel 2050 e non basteranno le classiche fonti animali e vegetali, su cui si basa nostro sostentamento. Raffaele ha frequentato, con ottimi risultati, l’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro” di Petronà  per poi diplomarsi, sempre con ottimo profitto,  presso  il  liceo scientifico di Sersale e  laurearsi con 110 e lode in scienze della nutrizione all’università di Pisa. L’hanno capito in tanti: Raffaele Colosimo non ama vivacchiare, non ama stare parcheggiato ai lati della vita, ma ama vivere per traguardi alti con gioia e coraggio. Quando l’inclinazione fa rima con ...........

abnegazione, ecco una biografia che merita di essere raccontata per ergersi ad esempio.

lunedì 30 novembre 2020

Giro di droga nel catanzarese la Procura chiede 30 condanne grazie all'indagine "Last Generation".

 Sono 30 le richieste di condanne che la Procura della Repubblica di Catanzaro avanza al processo con rito abbreviato scaturito dall'indagine "Last Generation".



L'indagine che nel luglio 2019 ha portato alla luce una presunta associazione criminale nel soveratese che avrebbe avuto il controllo dello spaccio delle sostanze stupefacenti. Con richieste di pena fino a 20 anni per tre imputati. "Un monopolio", hanno detto in conferenza stampa i magistrati dopo poche ore dai 24 arresti (alcuni di questi sono stati scarcerati dal Tribunale della libertà per l'assenza di esigenze cautelari) realizzati attraverso il lavoro della Dda e dei carabinieri, dove il controllo della droga la maggiore fonte di guadagno. A coordinare le indagini i sostituti procuratori Vito Valerio, Veronica Calcagno e Debora Rizzo, con il visto del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, che lo scorso gennaio hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti e gli indagati. Davanti al giudice Barbara Saccà, in 30 scelgono il rito abbreviato, mentre 5 rimangono all'ordinario. Il 16 dicembre inizieranno le discussioni degli ....................

avvocati che proseguiranno il 17 febbraio. 

di EDOARDO CORASANITI

Fonte.lanuovacalabria.it/

sabato 28 novembre 2020

Nuovo Dpcm: il rebus del Natale tra messe anticipate, ristoranti chiusi il 25 e 26 e viaggi verso i comuni di residenza. La Calabria da domani è zona arancione, finalmente arriva il nuovo commissario

 Tutte le regole del provvedimento in vigore dal 4 dicembre: coprifuoco alle 22, messe anticipate, scuole medie riaperte, via libera per chi torna nei comuni di residenza



Coprifuoco alle 22 e ristoranti chiusi anche a Natale e Santo Stefano. E poi scuole medie riaperte, via libera alla mobilità interregionale per chi torna nei comuni di residenza, messe natalizie anticipate. Sono queste le misure che ci ritroveremo nel nuovo dpcm che andrà in vigore il 4 dicembre e coprirà il periodo delle feste natalizie. Si va verso un Italia "monocolore", ovvero un'unica zona gialla ma "rafforzata" per limitare gli spostamenti fra le Regioni. Intanto, in base ai dati del monitoraggio settimanale dell'epidemia, cinque Regioni hanno cambiato colore: da domani (domenica 29 novembre) Lombardia, Piemonte e Calabria diventano arancioni, mentre Liguria e Sicilia diventano gialle.

Ecco tutte le regole in arrivo con il nuovo dpcm.

Coprifuoco alle 22

Sarà confermato il coprifuoco attualmente in vigore senza deroghe, neppure a Natale e Santo Stefano. Questo per scoraggiare raduni casalinghi e spostamenti.

A tavola fra conviventi

Altra forte "raccomandazione" sarà quella di limitare il numero di ospiti a casa ai soli conviventi, con un tetto massimo di commensali che potrebbe rimanere quello attualmente fissato a sei persone. In alternativa l'ipotesi di trovare una formula che consenta le riuioni non sono dei familiari più stretti.

Negozi e ristoranti

L'orario di chiusura dei negozi sarà probabilmente spostato alle 21 per garantire uno scaglionamento dei flussi nello shopping natalizio. Per bar e ristoranti invece non cambierà nulla: la chiusura resta fissata alle 18. Per quanto riguarda i ristoranti, non sarà ammessa nessuna deroga e quasi sicuramente resteranno chiusi nelle intere giornate di Natale e Santo Stefano.

Scuole

Le scuole riapriranno in presenza fino alla terza media (eccetto il Piemonte). Per le superiori si aspetterà gennaio (dopo le vacanze natalizie).

Messe natalizie

Il coprifuoco alle 22 determinerà un anticipo delle messe natalizie, questione sulla quale la Conferenza espiscopale ha confermato la sua disponibilità.

Commissario alla sanità in Calabria: Longo: "Questa terra ha bisogno dello Stato urgentemente"

"Nella mia carriera ho sempre affrontato sfide. Ringrazio il governo per la fiducia che mi ha dato. Spero di poterla ripagare". Così il prefetto Guido Nicolò Longo, nominato commissario ad acta per la sanità in Calabria su Rai Radio1 al giornale radio."Il mio è un grande atto di amore verso la Calabria e verso il popolo calabrese - ha aggiunto -. Io sono stato in Calabria negli anni '80 per la seconda guerra di 'ndrangheta. Poi sono tornato come questore di Reggio nel 2012, poi come prefetto di Vibo nel 2017. La mia ricetta è lavorare seriamente e occuparmi della popolazione. La popolazione calabrese ha bisogno di noi, urgentemente".

La Calabria abbandona la zona rossa e torna in quella arancione. 

Il ministro della Salute Roberto Speranza, infatti, firmerà una nuova ordinanza con cui dispone l’area arancione, oltre che per la Calabria, anche per Lombardia e Piemonte. L’ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre. La decisione del Ministro giunge nel giorno in cui la ..............

venerdì 27 novembre 2020

Fermati 69 uomini violenti nel 2020 nel catanzarese. Il delicato lavoro della Polizia sulla violenza alle donne

 Nella giornata dedicata al contrasto della violenza di genere, fenomeno criminale deprecabile che affonda le proprie radici nella discriminazione e nella negazione della ragione e del rispetto, la Questura di Catanzaro ribadisce la centralità dell’azione di contrasto espressa in materia nel panorama delle attività preventive e repressive che quotidianamente impegnano le donne e gli uomini della Polizia di Stato sul territorio.


L’azione di contrasto è stata resa più incisiva dall’entrata in vigore, nell’agosto del 2019, della Legge n. 69/2019 nota anche come “Codice Rosso” che ha ampliato il sistema di tutele per le donne vittime di violenza domestica e di genere, tramite il potenziamento di strumenti propri delle indagini e dell’azione giudiziaria, favorendo l’immediata instaurazione e progressione del procedimento penale e prevedendo, ove necessario, l’adozione, senza ritardo, di eventuali provvedimenti cautelari attraverso un deciso intervento sulle tempistiche e sulle modalità di svolgimento delle diverse fasi del procedimento penale.

Nell’anno in corso la Questura di Catanzaro, unitamente alle proprie articolazioni territoriali costituite dai Commissariati di P.S. di Catanzaro Lido e Lamezia Terme, ha denunciato all’Autorità Giudiziaria complessivamente 69 soggetti: 46 ritenuti responsabili del reato di maltrattamenti in famiglia; 20 per il reato di atti persecutori; 3 per il reato di violenza sessuale. Tali reati sono stati perpetrati in danno di donne, coniugi o comunque legate da rapporto affettivo o di amicizia con gli autori delle condotte incriminate. L’attività investigativa della Questura ha consentito all’Autorità Giudiziaria di adottare provvedimenti cautelari a tutela delle vittime di questi reati: sono state emesse ed eseguite dalla Polizia di Stato 6 ordinanze di custodia cautelare in regime carcerario e di arresti domiciliari, 1 di allontanamento dalla casa familiare, 9 di divieto di avvicinamento. È stata inoltre data esecuzione ad una misura di sicurezza della libertà vigilata. L’evoluzione legislativa nazionale, nel recepire l’esigenza di tutela delle donne scaturente dall’allarmante fenomeno della violenza domestica o di genere, ha previsto nuovi istituti ad hoc nell’ambito delle misure di prevenzione, quali l’Ammonimento per stalking e l’Ammonimento per violenza domestica, applicabili dal Questore, oltre alla possibilità di applicare istituti già esistenti come la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza anche ai soggetti indiziati dei delitti di stalking e maltrattamenti in famiglia. Il Questore di Catanzaro, nell’ultimo anno, ha ricevuto 27 istanze di ammonimento da cui è derivata l’adozione di: 9 Ammonimenti per stalking e 4 Ammonimenti per violenza domesticaInoltre, il Questore ha formulato alla competente Autorità Giudiziaria 2 proposte per l’irrogazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti di altrettanti soggetti indiziati del delitto di maltrattamenti in famiglia. La complessità della tematica che richiede un impegno corale, necessita una approfondita conoscenza della reale dimensione e natura del fenomeno stesso, per accrescere, sempre più, la capacità di intercettare le situazioni di disagio e facilitare il contatto delle vittime dei reati con le Istituzioni. In quest’ottica, costante è l’impegno della Questura di Catanzaro nell’attuare sul territorio le diverse iniziative della Polizia di Stato a sostegno delle donne vittime di violenza. La Polizia di Stato, già da qualche anno applica il “Protocollo EVA” per la gestione degli interventi da parte degli operatori addetti ai servizi di controllo del territorio nel caso delle c.d. liti in famiglia. Le procedure sono volte a creare uno storico degli interventi in per un monitoraggio delle situazioni di disagio che consente, nelle ipotesi di reiterazione dei fatti di violenza, la possibilità di intervenire anche in assenza di formali denunce. Nell’anno in corso la Questura di Catanzaro ha attuato il protocollo in 42 casi. L’impegno della Questura nell’avvicinare le donne vittime di violenza all’Istituzione si esprime anche mediante l’attivazione di uno specifico “Spazio Ascolto”, un contatto diretto con personale qualificato della Polizia di Stato a cui rappresentare il proprio vissuto di dolore, raggiungibile telefonicamente tramite il numero di emergenza 113 oppure, direttamente, sull’utenza 0961/889523 o mediante mail all’indirizzo spazioascolto.cz@poliziadistato.it. Il servizio garantisce un immediato contatto con gli operatori specializzati, sia per la prima assistenza che per l’attivazione di un percorso di sostegno. Nell’anno in corso il personale specializzato ha trattato 10 richieste di aiuto provenienti da donne in difficoltà. Dai primi mesi del 2020 con l’app Youpol della Polizia di Stato, originariamente realizzata per contrastare bullismo e spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole, è possibile segnalare anche i reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche, L’applicazione offre la possibilità di inoltrare segnalazioni georeferenziate in tempo reale, sotto forma di messaggio a cui possono essere allegate immagini, alla Centrale Operativa della Questura competente per territorio. Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima. Anche chi è stato testimone diretto o indiretto, per esempio i vicini di casa, può denunciare il fatto all’autorità di polizia inviando un messaggio eventualmente corredato da foto o video. L’applicativo si può scaricare gratuitamente ed è disponibile per dispositivi Ios e Android. In linea con quanto previsto dal Piano di Azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere adottato dal Ministro per le Pari opportunità nonché dal Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne ed alla luce delle nuove prassi operative inaugurate con la legge sul c.d. “Codice Rosso”, la Questura di Catanzaro ha siglato un protocollo con il “S.A.M. – Sportello di ascolto maltrattanti” del Centro Calabrese di Solidarietà. È previsto che il Questore, nei provvedimenti di ammonimento per violenza domestica, indichi ai maltrattanti il percorso terapeutico che potranno seguire presso il citato Centro. Nel corso dell’anno sono stati inviati allo Sportello 4 soggetti colpiti da ....................

provvedimenti di Ammonimento del Questore. È costante l’attenzione della Questura di Catanzaro, ulteriormente intensificata in occasione del lockdown imposto dall’emergenza epidemiologica in atto, verso le strutture di accoglienza ubicate nel territorio provinciale per donne vittime di violenza e i centri di ascolto, con i quali sono stati mantenuti costanti contatti finalizzati ad individuare precocemente ogni situazione di emergenza che potesse rappresentare un ostacolo per la immediata presa in carico di donne in difficoltà per poter garantire interventi tempestivi.