sabato 2 aprile 2011
Vita del più grande Santo Calabrese San Francesco di Paola.
Statua di San Francesco di Paola custodita nella chiesa Madre di Sellia. |
San Francesco nacque a Paola, un paese della provincia di Cosenza, da Giacomo d'Alessio e da Vienna, nativa di Fuscaldo (CS). Gli sposi stettero per quindici anni senza riuscire ad avere figli; pregarono molto il Signore perchè concedesse loro il dono tanto atteso. Si rivolsero poi a San Francesco d'Assisi, del quale erano molto devoti, promettendo che, se fosse nato loro un figlio, lo avrebbero chiamato Francesco. Francesco nacque il 27 marzo del 1416, di Venerdì. Già il giorno del suo concepimento si verificò un evento straordinario. All'età di due mesi, Francesco ebbe una brutta infezione ad un occhio, per la quale rischiava di rimanere cieco. La madre, allora, lo portò in chiesa, davanti alla statua del Santo di Assisi per pregarLo, questa volta, di far guarire il suo bambino; come voto, lo avrebbe tenuto per un anno intero chiuso in convento con indosso l'abito dei frati francescani. Franceco guarì e trascorse la sua vita in pura santità e all'insegna della Penitenza. Pare che già da neonato Francesco dimostrava di voler vivere una vita basata sul sacrificio: quando prendeva il latte dal seno della mamma, non lo faceva mai avidamente, ma prendeva il necessario; e soprattutto non lo reclamò mai con il pianto, come solitamente fanno i neonati. l Venerdì, poi, caso veramente strano, rifiutava il latte per l'intera giornata. Comunque, il tempo passava e Francesco cresceva in sapienza e santità. Una notte, all'età di dodici anni, Francesco fece un sogno: San Francesco d'Assisi gli ricordava che era il tempo di adempiere al voto fatto dalla madre. Così fu accompagnato dai genitori al convento dei Frati Minori di S.Marco Argentano (CS). ll soggiorno nel Convento di S. Marco fu per Lui bellissimo: nel convento fece molti miracoli e sviluppò la sua santità nell'umiltà e nella sapienza. Intanto, un anno passò e i genitori andarono a prendere Francesco per riportarlo a Paola, nella sua casa. Dopo qualche anno, Francesco sentì il bisogno di vedere i luoghi dove era vissuto il Santo poverello di Assisi. Così, con i suoi genitori, fece il suo viaggio ad Assisi, ma per un po' si fermò a Roma. Tornato dal viaggio, all'età di quattordici anni, Francesco decise di vivere in solitudine e si ritirò a fare una vita da eremita nel bosco di Paola, verso la montagna. Si rifugiò in una grotta solitaria e fredda: per letto aveva la nuda terra e per guanciale un sasso. Egli trascorreva molto tempo a pregare e per cibo mangiava le radici degli alberi. Rimase a vivere da eremita per ben cinque anni, lontano da tutti, fino a quando un giorno i cani di alcuni cacciatori lo scoprirono. Francesco uscì dalla solitudine e si costruì una celletta, dove riceveva i visitatori. Tutti andavano da Lui per chiedere preghiere, aiuti e prodigi. Oggi il luogo viene indicato come Antico Oratorio. Altri eremiti seguirono il suo esempio di vita, di preghiera e penitenza e presero il nome di "Eremiti di fra' Francesco". Essi indossavano una tonaca di lana, come cintura avevano ai fianchi un pezzo di fune e camminavano a piedi scalzi . Usavano un cappuccio, che secondo la tradizione gli fu consegnato dall'Arcangelo Gabriele che gli raccomandò di farlo indossare anche ai suoi frati. Il numero di visitatori e seguaci aumentava; l'oratorio era troppo piccolo e fu necessario, perciò, costruire una chiesa. Durante la costruzione della chiesa e del convento di Paola, cominciò ad operare i primi miracoli. Dopo qualche anno, Francesco lasciò Paola e si recò a Paterno Calabro per la costruzione del secondo convento. A Paterno rimase per ben nove anni, durante i quali costruì una chiesa ed un convento. Anche in questo paesino operò moltissimi miracoli. Terminata la sua opera a Paterno Calabro, fu invitato nel 1456 in un altro paese calabrese: Spezzano della Sila, dove costruì il terzo convento. Il popolo di Spezzano fu molto riconoscente al Santo e ai suoi frati per l'opera di salvezza materiale e spirituale che offrì loro. Nel 1458 San Francesco giunse a Corigliano Calabro e costruì il quarto convento, dietro le insistenze che ricevette dal principe Sanseverino e da sua moglie, che risiedevano a Corigliano. Egli rimase a Corigliano circa due anni, poi si recò, nel 1460, nuovamente a Spezzano della Sila e da lì ricevette l'invito di recarsi a Crotone dove lo attendevano per la costruzione di un altro convento. L'opera di San Francesco consisteva essenzialmente nel far comprendere agli uomini quanto fosse grande e misericordioso l'Amore di Dio.
Sentendo parlare di Lui, delle sue opere e dei suoi miracoli, molti desideravano conoscerlo e averlo nel proprio paese.
Sentendo parlare di Lui, delle sue opere e dei suoi miracoli, molti desideravano conoscerlo e averlo nel proprio paese.
venerdì 1 aprile 2011
Il blog Selliaracconta durante il mese d'aprile 2011
Il calendario del mese di aprile 2011 da scaricare |
Agghiacciante scenario scoperto dalla polizia di Corigiano Calabro dove dei bambini erano costretti a prostituirsi con persone benestanti di età compresa tra i 50 e i 70 anni
I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, nell’ambito di un’operazione denominata “Flash market”, hanno tratto in arresto otto persone accusate, a vario titolo, dei reati di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile. I provvedimenti, emessi dal Gip presso il Tribunale di Rossano su richiesta dei pubblici ministeri Maria Vallefuoco e Vincenzo Quaranta, scaturiscono da indagini iniziate nell’agosto del 2010, dalle quali è emerso l’agghiacciante scenario che coinvolge minori italiane avviate alla prostituzione dall’età di dodici anni e uomini della zona con discrete disponibilità economiche, di età compresa tra i 50 e i 70 anni. Nel corso dell’attività investigativa, la situazione di particolare indigenza delle vittime e delle loro famiglie avrebbe facilitato ad alcuni degli arrestati l’adescamento e l’avvio alla prostituzione delle minori già all’età di dodici o tredici anni. In alcuni degli episodi accertati è emerso che due ragazze, tra gli arrestati, da vittime sarebbero poi diventate carnefici, avviando alla prostituzione persino le sorelle più piccole pur di trarne profitto. È stato inoltre accertato che uno dei destinatari del provvedimento procacciava, su richiesta ad una vasta clientela, prostitute anche non minorenni, e in uno degli appuntamenti organizzati avrebbe, con un terzo soggetto, sequestrato e violentato una delle vittime. Il tariffario previsto per i rapporti con le minori prevedeva un corrispettivo molto più elevato in caso di consumazione con ragazzine senza pregresse esperienze sessuali, favorendo in questo modo l’avvio di giovani indigenti alla prostituzione in tenera età. Agli arresti sono finiti il presunto organizzatore dello sfruttamento, Pietro Berardi, 47 anni, di Corigliano Calabro, il suo braccio destro, Natale Musacchio, 42 anni, e due donne, di cui non sono state rese note le generalità. E poi alcuni clienti: Giuseppe Russo, 68 anni, pregiudicato di Corigliano Calabro; Alberto Falbo, 70 anni, imprenditore di Longobucco; Leonardo Malfarà, 69 anni, commerciante di Corigliano Calabro; Damiano Collefiorito, 51 anni, operaio di Corigliano Calabro. In un caso, dimostrato dai militari, una delle bimbe fu violentata in gruppo, perchè non voleva prestarsi all’atto sessuale. Tra i violentatori c’è anche una persona non ancora identificata. Secondo i militari, i genitori delle bambine non erano a conoscenza dei fatti. “Le indagini non possono dirsi concluse, ma abbiamo voluto lo stesso bloccare quanto avveniva, per salvaguardare per quanto possibile le bambine” ha detto il Tenente Colonnello Vincenzo Franzese, Comandante del Nucleo Operativo dei carabinieri di Cosenza. “C’era un vero tariffario: da 50 a 250 euro, che venivano pagati se la bambina era al suo primo rapporto sessuale” ha detto il capitano Pietro Paolo Rubbo, Comandante della Compagnia dei carabinieri di Corigliano Calabro. Indagini iniziate da un anno, poi i militari non ce l’hanno fatta....
I profughi andranno via da Lampedusa in 48 ore? La Calabria secondo il Governatore Scopelliti ne accoglierà subito circa 1800
Ne ospiteremo circa 1800 ripartiti sulle 5 province. Abbiamo già un piano ed utilizzeremo, ad esempio, strutture sanitarie dismesse
Il presidente Scopelliti durante la trasmisione Uno mattina |
Con una dichirazione l'assessore regionale Tallini conferma che il nuovo ospedale di Catanzaro sorgerà a "Germaneto" mentre l'ospedale "Pugliese" sarà riconvertito per servire tutta la zona nord della Città
In una dichiarazione del Capogruppo PdL al Comune e Assessore regionale on. Domenico Tallini si legge testualmente: “Catanzaro avrà il suo nuovo, grande ospedale. Con l’accensione di un mutuo di 85 milioni di euro, autorizzata dal Consiglio regionale, la Giunta Scopelliti potrà avviare le procedure per la realizzazione dei quattro nosocomi calabresi previsti dal Piano nazionale della Protezione Civile. Grazie al lavoro del presidente - prosegue la nota - , è stato possibile trovare una sintesi tra Ospedalità Pubblica e Policlinico Universitario, condizione irrinunciabile per la costruzione dell’ospedale che sorgerà a Germaneto, formando il più importante Polo sanitario della Calabria.
L’ospedale “Pugliese” sarà riconvertito e servirà tutta la zona nord della città. E’ una grande vittoria per il Capoluogo che sta ricevendo dalla Giunta Scopelliti un’attenzione straordinaria, con una politica dei fatti e del fare che i cittadini stanno apprezzando. Ma non c’è solo il nuovo ospedale nei provvedimenti adottati in questo primo anno di attività dalla Giunta regionale di centrodestra. Voglio ricordare i più importanti: 33 milioni di euro per il completamento della Cittadella Regionale, 120 milioni di euro per il sistema ferroviario metropolitano, 70 milioni di euro previsti dai Pisl a favore della Provincia di Catanzaro – e dunque anche del Capoluogo – per progetti destinati a mobilità intercomunale, miglioramento della qualità della vita, sviluppo del sistema turistico, supporto ai sistemi produttivi. Complessivamente - conclude la nota di Tallini - , la Giunta Scopelliti ha messo a disposizione di Catanzaro qualcosa come 300 milioni di euro. Ma non ci fermeremo.......
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