lunedì 31 ottobre 2011
Piccoli comuni Calabresi a forte rischio marginalità
Piccoli comuni a rischio marginalità
È quanto emerge da una ricerca di Legautonomie che sarà presentata il prossimo 31 ottobre a Catanzaro
Fornire elementi conoscitivi chiari ed aggiornati attraverso una
mappatura delle realtà comunali minori che presentano indubbie
debolezze di natura socio economica che ne limitano lo sviluppo: è
l’obiettivo del report di ricerca su “Classificazione della marginalità
dei piccoli comuni calabresi realizzato da Legautonomie Calabria.
L’analisi sarà illustrata lunedì 31 ottobre, alle 10,30, a Catanzaro
nella sala della Unione Regionale Bonifiche Calabria. “Lo studio,
attraverso un metodo semplice, riproducibile e scientificamente fondato -
è detto in un comunicato - realizza una prima classificazione della
marginalità socioeconomica dei comuni calabresi con popolazione fino a
5.000 abitanti. Lo studio descrive con metodo analitico - l’unità di
rilevazione é il singolo piccolo comune - la Calabria dei “piccoli” che
rappresentano ancora una parte “minore” relativamente alla popolazione
che vi risiede (circa 1/3 del totale), ma è quella chiamata a gestire il
67% del territorio regionale. Oggi i comuni con meno di 5.000 abitanti
rappresentano il 79,5% delle amministrazioni comunali calabresi, 10
punti in più della media nazionale”. Il report è così strutturato: una
prima parte che descrive in maniera sintetica la situazione complessiva
dei comuni calabresi fino a 5.000 abitanti con particolare attenzione
agli aspetti demografici; una seconda parte che illustra brevemente i
presupposti metodologici dell’analisi; un terzo, e ultimo capitolo, che
evidenzia i risultati delle classifiche ottenute con l’elenco di tutti i
piccoli comuni calabresi e il relativo indice di marginalità. “Per
ciascuna parte del rapporto - afferma il presidente di Legautonomie
Calabria Mario Maiolo - viene fornita una lettura essenziale dei dati di
base, anche attraverso una descrizione grafica e cartografica dei
fenomeni maggiormente rappresentabili .domenica 30 ottobre 2011
Per celebrare i 150° anniversario dell'Unità d'Italia appuntamento alle famose ferrovie di Mongiana luogo simbolo di quel sogno interrotto di rinascita del Sud
L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri –
informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale -, nel ricordare il prossimo appuntamento per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, programmato dalla Regione alle Ferriere di Mongiana per il 29 ottobre, ha detto che “le celebrazioni del centocinquantenario dell'unità nazionale sono una straordinaria occasione per capire quello che è stato, per ricostruire il futuro del nostro grande Paese, prima potenza culturale mondiale. Le Ferriere di Mongiana - ha spiegato Caligiuri - sono un luogo simbolo del sogno interrotto dello sviluppo del Sud, poiché era un polo siderurgico del Regno di Napoli, al tempo il terzo Stato più industrializzato del mondo, dopo l'Inghilterra e la Francia, e il primo d'Italia. Infatti, com'è noto, la differenza economica tra Nord e Sud non esisteva al momento dell'Unità”. Per l’occasione, nei locali del Palazzo Comunale di Mongiana, verrà presentato il libro dello scrittore giornalista Giovanni Arpino “Le mille e una Italia” che pubblicò proprio nel 1960, a ridosso dei festeggiamenti per il centenario e che ricostruisce in modo acuto le vicende unitarie. Inoltre, si esibirà il gruppo di musica popolare dei “Marvanza” e sarà proiettato il film “Noi credevamo” di Mario Martone. Le iniziative promosse dall'assessorato regionale alla Cultura si stanno svolgendo in dieci città significative delle vicende risorgimentali. Sono stati incrociati intellettuali italiani autori di libri sull'evento e da differenti, e spesso opposti, punti vista con espressioni della cultura della Calabria di oggi: spettacolo, teatro, arte, musica. L’assessore Caligiuri dopo aver affermato che “con questi talenti la Calabria si presenta all'Italia”....
sabato 29 ottobre 2011
Simeri Crichi. Ritrovati i gioielli rubati alla statua di San Nicola
E’ proprio vero, a volte la realtà supera la fantasia. Una storia che
sembra irreale ma che è accaduta a Simeri Crichi, paesino della
provincia catanzarese e che è stata raccontata stamani nel corso di una
conferenza stampa all’interno del comando provinciale dei carabinieri in
Villa Trieste.
Il fatto: C.A., un ragazzo di 18 anni residente
proprio a Simeri Crichi, aveva nei giorni scorsi forzato il portone
della Chiesa del paese per rubarne l’oro. In un primo momento lo scasso
non era riuscito e i segni del tentato furto sono rimasti sul portone
della parrocchia di San Nicola che, per qualche tempo, non è stato
riparato. Questo, evidentemente, ha indotto il ragazzo a riprovarci,
forte del fatto che metà del suo lavoro era ormai stato fatto. Al
secondo tentativo non ha sbagliato: forza definitivamente la serratura
ed entra nella chiesa di San Nicola prelevando tutto quello che di oro
luccica. Chiaro che gli oggetti religiosamente più importanti siano
stati parte predominante della refurtiva. La denuncia immediata ai
carabinieri ha fatto il resto. C.A. aveva lasciato diverse tracce sul
luogo del reato: impronte delle scarpe e digitali hanno indirizzato da
subito le indagini nella giusta direzione, anche perché il giovane era
conosciuto alle forze dell’ordine per reati simili. Il ragazzo, dopo il
furto, si è recato presso un negozio di vendita oro nel quartiere di
S.Maria dove, con tanto di documento d’identità, ha venduto la
refurtiva. A quel punto......
La conferenza stampa dei Carabinieri |
Simeri Crichi la procura della Repubbica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio su un uomo di 70 anni per tentata violenza sessuale e sequestro di persona su una donna al nono mese di gravidanza
Panoramica di Simeri Crichi CZ |
venerdì 28 ottobre 2011
Grazie al bando del Ministero dell'ambiente sulle fonti di energia rinnovabili,il Parco Nazionale della Sila è risultato tra i vincitori
Pubblicato il bando di partecipazione a corsi di formazione gratuiti, finalizzati alla qualificazione professionale nel settore
Nell’ambito delle attività previste dal Bando del Ministero dell’Ambiente su fonti rinnovabili, risparmio energetico e mobilità sostenibile nelle aree protette, per il quale il Parco nazionale della Sila é risultato vincitore, il Consorzio per il lavoro e le Attività innovative e formative), su commissione dell’Ente silano, ha pubblicato il bando di partecipazione a corsi di formazione gratuiti, finalizzati alla qualificazione professionale nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e della mobilità sostenibile. In particolare, saranno realizzati quattro corsi tra l’11 novembre e il 17 dicembre prossimi ognuno dei quali avrà una durata complessiva di 48 ore. Possono partecipare al bando dipendenti e funzionari di Uffici tecnici degli enti pubblici che ricadono nel territorio del Parco; dipendenti di Aree protette; giovani laureati in ingegneria, architettura, geologia, agronomia o in corsi di laurea equipollenti; liberi professionisti (ingegneri, architetti geologi, agronomi, geometri, periti agroforestali, periti industriali) e operatori del settore. Per ciascun corso saranno disponibili 35 posti e verrà data priorità ai residenti nei comuni ricadenti nel territorio del Parco della Sila. “Il nostro scopo - ha detto il presidente del Parco della Sila, Sonia Ferrari - è di raggiungere le finalità dello sviluppo e della diffusione delle fonti rinnovabili, che permettono il contenimento dei fenomeni di inquinamento ambientale nel territorio. L’emergenza climatica e il progressivo esaurimento delle fonti fossili è qualcosa a cui non possiamo restare indifferenti.
Nell’ambito delle attività previste dal Bando del Ministero dell’Ambiente su fonti rinnovabili, risparmio energetico e mobilità sostenibile nelle aree protette, per il quale il Parco nazionale della Sila é risultato vincitore, il Consorzio per il lavoro e le Attività innovative e formative), su commissione dell’Ente silano, ha pubblicato il bando di partecipazione a corsi di formazione gratuiti, finalizzati alla qualificazione professionale nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e della mobilità sostenibile. In particolare, saranno realizzati quattro corsi tra l’11 novembre e il 17 dicembre prossimi ognuno dei quali avrà una durata complessiva di 48 ore. Possono partecipare al bando dipendenti e funzionari di Uffici tecnici degli enti pubblici che ricadono nel territorio del Parco; dipendenti di Aree protette; giovani laureati in ingegneria, architettura, geologia, agronomia o in corsi di laurea equipollenti; liberi professionisti (ingegneri, architetti geologi, agronomi, geometri, periti agroforestali, periti industriali) e operatori del settore. Per ciascun corso saranno disponibili 35 posti e verrà data priorità ai residenti nei comuni ricadenti nel territorio del Parco della Sila. “Il nostro scopo - ha detto il presidente del Parco della Sila, Sonia Ferrari - è di raggiungere le finalità dello sviluppo e della diffusione delle fonti rinnovabili, che permettono il contenimento dei fenomeni di inquinamento ambientale nel territorio. L’emergenza climatica e il progressivo esaurimento delle fonti fossili è qualcosa a cui non possiamo restare indifferenti.
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