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sabato 19 novembre 2011

I rifiuti della discarica di Alli (Catanzaro) erano diventati una vera miniera d'oro


     
 
 

È quanto emerge dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro che ha portato all’arresto dei vertici della società Enertech, al sequestro di beni per 12 milioni di euro ed alla richiesta di interdizione per il commissario per l’emergenza ambientale Melandri

Nella foto la discarica di "Alli" CZ
 La discarica di Catanzaro era considerata un affare da “miniera d’oro” attraverso il quale, pur violando ogni norma ambientale, si riusciva ad evadere il fisco per milioni di euro. È questo lo scenario che emerge dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro che ieri mattina ha portato all’arresto dei vertici della società Enertech, che gestisce la discarica del capoluogo calabrese, al sequestro di beni per 12 milioni di euro ed alla richiesta di interdizione per il commissario della Regione per l’emergenza ambientale, Graziano Melandri, e per due funzionari dello stesso ufficio. I militari della Guardia di finanza ed i carabinieri del Noe di Catanzaro hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare in carcere al proprietario della società Enertech, Stefano Gavioli, 54 anni, di Venezia, e al direttore tecnico della stessa società, Loris Zerbin, 50 anni, di Campolongo Maggiore (Venezia). Hanno ottenuto invece i domiciliari l’amministratore di una delle società del gruppo della Enertech, Giovanni Faggiano, 52 anni, di Brindisi; l’avvocato e consulente della società, Giancarlo Tonetto, 56 anni, di San Donà di Piave (Venezia), ed Enrico Prandin, 49 anni, di Rovigo. Un commercialista e di un tecnico della Eneterch, inoltre, sono stati sottoposti all’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Ai destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale ed alla violazione delle norme ambientali. Dalle indagini è emerso un sistema di società, costituite come delle scatole cinesi, attraverso le quali avveniva l’evasione delle imposte dovute all’erario. Ad organizzare il raggiro, secondo la Procura della Repubblica di Catanzaro, sarebbe stato Stefano Gavioli, titolare della Enertech. Nonostante i debiti con il fisco l’ufficio del commissario per l’emergenza ambientale ha liquidato somme per circa 3 milioni di euro alla Enertech. Per questa vicenda erano già stati indagati ad agosto il commissario Melandri e l’ex sub-commissario ed attuale assessore regionale all’ambiente, Francesco Pugliano. Una seconda parte dell’inchiesta, condotta dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dal sostituto Carlo Villani, riguarda le presunte violazioni delle norme ambientali commesse dalla Enertech. In particolare i carabinieri del Noe hanno accertato che il percolato prodotto nella discarica finiva nel fiume Alli e successivamente nel mare Jonio. Gli arresti compiuti ieri mattina, secondo il Procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, rappresentano “l’ultimo atto dell’inchiesta sulla discarica di Catanzaro.

venerdì 18 novembre 2011

U Viveri e sutta Santa Maria


Quanti di voi sapevano che proprio “u viveri e sutta Santa Maria” era l’antico lavatoio di Sellia? Esattamente in questo posto (ma con una diversa sistemazione del terreno) era ubicato il lavatoio. Una grande “cibbia”rettangolare raccoglieva al suo interno l’acqua preziosa della omonima sorgiva che malgrado non provenisse da un alta montagna l’acqua non seccava mai neppure durante la calura estiva, certamente la sua portata diminuiva o aumentava a secondo delle stagioni ma anche se più lentamente la cibbia si riempiva sempre, era una grande comodità per le massaie che almeno quando erano pochi panni evitavano di scendere sino alla Jumara. Questo lavatoio era coperto da una tettoia di tegole per poter  riparare dalla pioggia le donne che erano impegnati a lavare i panni . Con l’arrivo dell’acqua corrente e l’installazione delle varie fontane pubbliche il lavatoio subì una trasformazione i  getti d’acqua da uno passarono  a 4 per poter garantire a più donne di lavare contemporaneamente, una vera comodità per l'intero paese che ancora dovrà aspettare degli anni prima di vedere l’acqua corrente installata nelle varie abitazioni private, così si potevano lavare i panni più spesso evitando di arrivare sino a ra hjumara per fare il bucato, le vasche diventarono tre   con i scrjcaturi .C'era un viavai di donne sin dalle primi luci dell'alba tanto che bisognava aspettare pazientemente  il proprio turno anche per delle ore. La sua scomparsa questa volta non fu per causa del'uomo ma una frana che precedette di pochi giorni quella disastrosa del 1943 sotterrò tutto;  alcuni anni dopo verso gli anni 50 durante certi lavori una parte del lavatoio venne alla luce ma fu distrutto per fare spazio alla costruzione della nuova cunetta della strada provinciale.

Insediato il governo Monti sedici ministri tra cui tre donne il Calabrese Antonio Catricalà sarà il sottosegretario della Presidenza del consiglio

Il catanzarese Antonio Catricalà sottosegretario alla Presidenza del Consiglio      
 
 È un catanzarese il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del nuovo Governo Monti. Si tratta di Antonio Catricalà che torna a Palazzo Chigi dove era già stato segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Catricalà è stato fino ad oggi Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ruolo ricoperto dal 9 marzo 2005. Il suo incarico all’Antitrust sarebbe terminato a marzo 2012, momento in cui, secondo le sue stesse parole, avrebbe puntato ad indossare di nuovo la toga, tornando alla sua lunga carriera di magistrato e giurista. Nato a Catanzaro il 7 febbraio 1952, ha conseguito la Maturità Classica nel 1970 presso il Liceo “Galluppi”. A ventidue anni si è laureato con lode in legge a Roma ed è stato nominato, a seguito di concorso, assistente di Pietro Rescigno, di cui era stato allievo, alla Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza. A ventiquattro anni ha vinto il concorso in magistratura ordinaria e ha superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense. Ha vinto i concorsi per procuratore dello Stato e, a ventisette anni, per avvocato dello Stato. Nel 1982 ha vinto il concorso per consigliere di Stato. Dal 2006 è Presidente di sezione del Consiglio di Stato in posizione di fuori ruolo. Presidente e componente di collegi amministrativi, ha collaborato con l’Ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato Capo di Gabinetto e consigliere giuridico in vari Ministeri. È stato anche segretario generale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

giovedì 17 novembre 2011

Rinnovato il gemellaggio siglato circa un anno fa in Grecia tra le due Sellia


Articolo tratto dalla "Gazzetta del Sud" del 15.11.2011

Insediato il comitato per le celebrazioni dei 400 anni dalla nascita di Mattia Preti


     
 
Panoramica di Taverna CZ
 

Il comitato sarà presieduto da Vittorio Sgarbi. 

Autoritratto di Mattia Preti
L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha coordinato l’incontro per l’insediamento del comitato scientifico per le celebrazioni dei 400 anni della nascita di Mattia Preti, presieduto dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, nominato dal Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, il quale ha dichiarato che “Mattia Preti rappresenta la secolare storia della Calabria, terra ricca di cultura e quindi di futuro”. L’assessore Caligiuri - informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - ha evidenziato come la ricorrenza del pittore calabrese, che si verificherà nel 2013 “dovrà essere un’occasione per promuovere la cultura, l’economia, i territori e l’immagine della regione”. Vittorio Sgarbi, che è stato anche il presidente del Comitato dei 300 anni della morte di Mattia Preti, ha ricordato la mostra di Milano su “Caravaggio e l’Europa”, all’interno della quale era protagonista il Cavaliere calabrese. Sgarbi ha, poi, illustrato alcune idee per promuovere in uno scenario internazionale una mostra dal titolo “Mattia Preti e il barocco napoletano”, insieme ad una serie di iniziative che dovranno coinvolgere gli istituti italiani di cultura. All’incontro ha partecipato anche il restauratore Giuseppe Mantella il quale ha annunciato che a Malta, il prossimo 25 novembre, verrà riaperta la Chiesa di Santa Caterina ed ha evidenziato come anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano potrebbe essere interessato ad ospitare una o più opere di Mattia Preti al Quirinale. Alla riunione erano presenti, tra gli altri, De Giovanni Centelles, Domenico Romano Carratelli, Rossella Vodret, Alessandra Anselmi, Luigi Tassoni, Fabio De Chirico, Fernando Miglietta e il sindaco di Taverna Eugenio Canino. Pertanto,

Storia vera di due ragazzi catanzaresi che diventano famosi sul web arrivando anche sulla rivista il "Millionaire" il tutto grazie al sexyshop


E’ una storia di business, una storia di coraggio, una storia di pazzia. Certo, perché il genio è sempre un po’ folle. Ma è anche una storia di speranza, di passione e di professionalità. E se hai tutto questo puoi farcela. Puoi partire in 500 e arrivare con il Porche. E allora, signore e signori, rimanete comodi e leggete questa storia. Tutta da raccontare. Tutta catanzarese.
Segnatevi questi nomi:  Arnaldo Bianco, anni 27  studi universitari di odontoiatria alle spalle e Domenico Perri di anni 30 con una laurea in Ingegneria informatica. Sono soci del più grande sexy shop on line del mondo. E sono di Catanzaro. La loro idea e la loro azienda hanno già ricevuto due premi: idea dell’anno e Franchising dell’anno. Millionaire gli ha dedicato un articolo con tanto di foto da star. Il mondo gli sta regalando fama, soldi e successo professionale. Insomma, i due giovani imprenditori hanno fatto boom e mangiando pane, idee ed eros hanno sfondato. Ma andiamo per ordine.
La storia: E’ il 2009 quando Arnaldo Bianco e Domenico Perri si incontrano per caso ad una riunione di un partito politico. Entrambi andati per caso, per trascorrere il tempo e (forse) sfottere i protagonisti sul palco. Una stretta di mano, una discussione, un’idea. Eccola, è nata una simbiosi perfetta. La testa ha incontrato il suo corpo. Domenico e Arnaldo diventano una cosa sola. La passione infinita per il web definito come “un mondo illimitato che conosce solo la lungimiranza, ci ha fatti diventare amici e soci in un solo giorno”. E’ impressionante e quasi impossibile ma l’indomani a quell’incontro sul web è online www.sexxxyshop.it , un sito che propone articoli di erotismo “e non di pornografia, perché non serve per fare soldi”.  Dopo una settimana nasce la loro società e l’idea è di assoluta innovazione. “Abbiamo creato – dice Arnaldo con gli occhi di chi è solo all’inizio della scalata – un negozio virtuale capace di realizzare i sogni degli italiani, il vero popolo eros del mondo. La gente può scegliere tra 25mila articoli: calzature, intimo, vibratori e preservativi particolari. C’è di tutto e io nemmeno conosco la gran parte dei prodotti in vendita. I nostri collaboratori fanno della indagini di mercato e poi creano dei prodotti che ritengono possano funzionare, ci sono anche vibratori per iphone. Io e Domenico sapevamo dove volevamo arrivare e ogni giorno ne pensiamo una. La cosa funzionava e abbiamo deciso di creare il primo franchising online del mondo”.
Boom! La società fa il botto che da Milano si sente a Palermo. I due giovani imprenditori catanzaresi conquistano Romania, Montenegro, Inghilterra, Svizzera e Germania. Gli affiliati a sexxyshop.it sono 30 in meno di 3 mesi. E’ record! Beccano il premio in Francia come idea dell’anno e primo franchising esistente sul pianeta web. E’ sexxxyshop mania, è idea vincente, è fama.