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giovedì 8 dicembre 2011

Le origini del culto verso la Madonna in Calabria


Esiste in un anfratto roccioso di un crinale scosceso del fiume Neto una chiesa rupestre, un sito laurotico risalente almeno al IX sec. d. C., e se nella parte centrale vi é l’icona del Cristo Pantocrator, massimo emblema cristiano della Chiesa orientale (per la Chiesa cattolico-occidentale é la Croce), a lato destro si notano i segni residui di una antica pittura raspresentante la Madonna Odighiatria. Dappertutto nel nostro territorio centinaia di icone la rappresentano, nei centri storici, lungo i sentieri di campagna, sulle mura degli antichi casali. Se poi si sfoglia una carta topografica ci si accorge che il nome di Maria, Madre di nostro Signore, insiste non solo nei centri abitati e nelle periferie, ma anche nelle zone interne, nelle campagne, sulle colline impervie. Altra sorpresa sono i numerosi santuari titolati alla Madonna, ancora attivi o ridotti in pietrame semisommerso nella vegetazione. Effettivamente nelle nostre contrade la devozione popolare verso la Madonna é molto accentuata e se si fa un’adeguata comparazione con il resto del paese si scopre che il nome di Maria in questo estremo lembo della penisola è molto più diffuso, venerato. Ed allora viene spontaneo chiedersi quale sia il motivo di tanta radicata devozione che tocchiamo con mano nelle nostre famiglie, ed Ella é Patrona, tra l’altro, di numerose città e contrade, quali Isola, Reggio, Crotone, Rossano, Tropea e così via. Ne ho ricercato le origini in fonti storiche. Quale il risultato? Il fenomeno sembra risalire decisamente al primo Monachesimo greco dal VII all’ XI secolo; successivamente ha interessato ancor di più l’epopea basiliana almeno fino al XIV secolo. Sembra proprio, insomma, che il nome di Maria sia per noi, in buona parte, eredità della chiesa di rito greco. Il Monachesimo orientale fu devotissimo alla Madonna, signora Odighiatria, rappresentata, molto spesso, con il bambino sul braccio sinistro, mentre la mano destra, flessuosa, aderente al corpo, mostra con le dita il figlio. Odighiatria, “colei che mostra il cammino” (dal greco odos ed egheomai = conduttrice, guida del cammino, traduce letteralmente Oreste Dito): insomma la Madre indica decisamente con la mano che la giusta direzione del nostro cammino va verso il Signore. Da quella concezione di profonda venerazione per la Madre di Dio si origina il culto, in tutto l’Oriente della relativa icona; senonché, invece di immagine simbolica, diviene, proprio quale icona, mezzo di profonda meditazione che riesce a traslare la mente umana in una dimenzione molto vicina al divino. Emigrati, anzi esuli in occidente, perseguitati in patria proprio per quella sensazionale pratica di considerare le icone di Maria, di Gesù e dei Santi, mezzo di “traslazione”, ritenuta dal clero orientale e dal basileus rito blasfemo, i monaci orientale qui tresferino il culto della Madonna insieme a quello di numerosi santi. Evidentemente l’acceso culto di Maria sembra avere influenzato tutto l’Oriente ed anche il mondo musulmano; quindi in prima persona, positivamente, lo stesso Maometto. Molto interesse ha destato un breve articolo di rotocalco sulle notizie riportate relativamente al fatto che “l’Islam onora Maria”. .......

Avviso Sacro per la Solennità della festa dell'Immacolata di Catanzaro

Riceviamo e pubblichiamo i vari appuntamenti Religiosi per la festa dell'Immacolata 

mercoledì 7 dicembre 2011

Riapre la strada provinciale 13 che collega il Capoluogo con Simeri Crichi e Sellia Interrotta dopo il nubifragio del mese di febbraio scorso


In un quadro di difficoltà generate da eventi alluvionali che si ripetono provocando danni rilevanti alle strade provinciali, arriva comunque una buona notizia: il Presidente dell’Amministrazione Provinciale Wanda Ferro comunica che nei prossimi giorni sarà riaperta la provinciale 13 che collega Catanzaro a Simeri Crichi ed a Sellia Superiore, strada interrotta a seguito degli eventi alluvionali dello scorso febbraio.
Sono stati infatti in breve tempo ultimati i lavori per un importo complessivo di oltre 500mila euro che, interamente sostenuti con fondi del bilancio provinciale, hanno visto la realizzazione in località Silipetto di Simeri Crichi di una rilevante fondazione indiretta con sovrastante muro in elevazione, nonché la realizzazione di un intervento a gabbioni per la scarpata a monte ed infine la necessaria regimentazione delle acque. La riapertura consentirà di annullare, soprattutto riguardo al traffico pesante, i disagi sostenuti in questi mesi e al tempo stesso di attutire le nuove difficoltà insorte in conseguenza della recente chiusura della bretella comunale avvenuta per gli eventi alluvionali dei giorni scorsi.
Il Presidente Ferro, che sottolinea l’impegno costante e proficuo del consigliere provinciale Amedeo Mormile, comunica inoltre che nel prossimo mese di dicembre si aprirà la nuova strada provinciale in località Gatticello del Comune di Soveria Simeri che costituirà un’altro asse stradale di avvicinamento dell’intero comprensorio con la città di Catanzaro e con il litorale jonico; anche quest’intervento ha comportato nel tempo un rilevante e significativo investimento di risorse economiche sul bilancio dell’Ente di Palazzo di Vetro.....

Associazione di 12 comuni per valorizzare la cultura dell'olio extravergine d'oliva

Intesa per valorizzazione cultura extravergine di oliva 

 

Sono 12 i comuni calabresi
che hanno aderito all'accordo siglato dai Presidenti dell'Associazione nazionale Città dell'olio, Enrico Lupi, e di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, per la promozione e la valorizzazione dei territori e della cultura dell'extra vergine di oliva. I comuni interessati sono Tiriolo, Zagarise, San Pietro a Maida, Cariati, Cassano allo Ionio, Cerchiara di Calabria, Frascineto, Saracena, Terranova da Sibari, Carfizzi, Cerenzia e San Nicola dell'Alto. "Obiettivo dell'accordo - è detto in un comunicato - è di diffondere, attraverso momenti di approfondimento, la conoscenza dell'olio extra vergine di oliva e dei suoi territori di origine, condividere le esperienze già in atto e renderle sinergiche, progettare specifiche azioni e progettualità di formazione con l'ausilio dell'Organizzazione assaggiatori olio di oliva, organismo espressione Unioncamere, da realizzare nei ristoranti e nelle imprese, nonché a beneficio dei consumatori. Tra gli intenti del Protocollo anche quello di promuovere iniziative dirette alla maggior tutela e conoscenza della qualità dell'olio extra vergine di oliva.......

martedì 6 dicembre 2011

manteniamo fede alla promessa fatta dal popolo Selliese al nostro amato protettore San Nicola dopo il suo miracoloso intervento durante l'alluvione del 1943.

Molto bello il racconto dell'articolo precedente sul miracolo del nostro amato protettore San Nicola il quale come promesso non fece perire neppure una persona durante il rovinoso alluvione del 1943.

 Penso che sia arrivato il tempo di mantenere fede alla promessa fatta a suo tempo e cioe di realizzare un bel quadro che ritrae San Nicola che con le mani stese  tiene con una mano  la zona di "San Angelo" e con l'altra la zona di "Ruscia" mentre molte case scivolavano giù a valle, ma come promesso nessuno si fece neppure un graffio. Invito tutta la comunità con in primis l'amministrazione comunale con a capo il sindaco Dott. Davide Zicchinella che da sempre si sono dimostrati sensibili nel recuperare valorizzare il nostro passato a far di tutto affinché questo quadro possa realizzarsi vedendo cosi mantenuta una promessa fatta dai Selliesi molti decenni fa al nostro Santo Protettore 
ma per forze maggiori  non mantenuta per il tragico periodo che si stava vivendo oltre all'alluvione ci trovavamo in piena seconda guerra mondiale, ma oggi penso  che i tempi siano maturi per mantenere finalmente fede alla promessa data realizzando un bel quadro da regalare a futura memoria attinente ad un periodo molto triste per la popolazione Selliese ma che  con una forte fede ci fu di forte aiuto per risollevarci. Dunque  aspettiamo fiduciosi una risposta positiva  sicuri che la comunità tutto con a capo il primo cittadino la  faranno  subito proprio mantenendo così fede alla promessa fatta nel lontano 1943.

Il miracoloso intervento del nostro amato protettore San Nicola nel salvare gli abitanti di Sellia dal rovinoso alluvione del 1943

Pioveva da una settimana la mattina ti alzavi che pioveva ti coricavi ed ancora pioveva per poi iniziare daccapo. 
Non si poteva svolgere nessun lavoro nei campi la terra era inzuppata ,usciva acqua da tutte le parti. Il centro storico(già fortemente provato dai vari cataclismi) iniziò a muoversi, una grossa frana stava lesionando sempre più le case rendendole di fatto pericolose anche se molte persone continuavano ad abitarci perché non sapevano proprio dove andare. Passavano i giorni ma pioveva sempre così si decise di portare fuori in processione la statua di San Nicola ,in Chiesa si radunò quasi l’intera popolazione ed in processione sotto una pioggia sempre insistente girarono tutto il paese ma non smise di piovere anzi a tratti sembrava che l’acqua “a jettavanu a cati cati” ormai il corteo era arrivato in piazza la Statua di San Nicola riparata con un tetto di tavole fatto per l’occasione era anch’esso inzuppato , proprio all’entrata della chiesa si decise di fare un canto in onore del Santo molti ancora speravano che spiovesse altri rassegnati dicevano” puru santu Nicola nabbannunau”. Cantavano, cantavano tutti incuranti, di essere zuppi d’acqua sino al midollo; mentre giravano la statua per farla entrare ecco che un timido raggio di sole uscì tra le nuvole dopo un po’ smise di piovere tutti gridarono al miracolo intonando lodi e preghiere, si porto il tavolo per far adagiare la statua fuori e così rimase per l’intera giornata. Non pioveva più roba da non credere scendeva una foschia sul borgo ma non pioveva più, neppure una goccia, le case erano state duramente colpite molte presentavano visibilmente delle crepe ai muri nelle quali  ci potevi infilare una mano altre iniziavano con i primi cedimenti di tegole o intonachi , la paura era tanta sembrava che tutte le case del paese alla fine sarebbero franate, alcune case scivolarono “sutta u castellu” . Una donna molto devota, e molto stimate del paese aveva avuto un sogno dove vide chiaramente  San Nicola mentre teneva con una mano Sant'angelo e con l'altra Ruscia,avvisandola che molte case sarebbero cadute ma nessuno neanche un animale sarebbe morto. Raccontò tutto all'arciprete il quale conoscendola per la  sua forte fede decise di rendere pubblico il sogno, durante l'omelia Domenicale molti non credettero al sogno disperati,scoraggiati che tutto il paese sarebbe destinato a franare,addirittura il priore dalla congrega dell'Immacolata  propose di spostare le varie statue,paramenti ecc.. delle due Chiese portandole in qualche posto più sicuro perché temevano che anche la Chiesa potesse franare. Si viveva nel terrore, nella paura che tutto il centro storico si sarebbe sbriciolato, sarebbe sceso a valle molti chiusero le varie abitazioni presero le poche cose che possedevano e lasciarono Sellia cercando riparo,sicurezza nei centri vicini, intanto altre case continuavano a  franate dando però a  tutti il tempo  di mettersi al riparo, portando al riparo anche i pochi mobili. La parte che franò tutta insieme fù quella di “ sutta santa Maria” mentre le case sotto il castello sino alla chiesa furono quelle che subirono meno danni ma erano completamente inabitabili.
dopo mesi e mesi di apprensione la frana  si era completamente assestata risparmiando così come era stato detto in sogno da San Nicola tutte le abitazioni di Ruscia e di Sant Angelo con le rispettive.....