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giovedì 29 dicembre 2011

Presepe vivente di Sellia le foto di un grande evento

Un vero successo aldilà di ogni più rosea previsione
Il Presepe vivente nel suggestivo rione Sant'Angelo malgrado fosse alla sua prima edizione sembrava che da sempre questo luogo incantato l'abbia ospitato all'interno delle sue strette viuzze e caratteristiche abitazioni insomma un presepe naturale. Un grazie a tutti quelli che ci hanno creduto in primis la consulta giovanile di Sellia, ma anche tanti altri come Franco Gallo, L'architetto Salvatore Madia i cittadini Selliesi di ogni età che si sono perfettamente immedesimati nei vari ruoli insomma la riprova che quando i Selliesi lavorano in sinergia tutti uniti nessun traguardo diventa impossibile. A seguire alcune foto che malgrado siano bellissime non potranno mai dare il giusto merito di questa bellissima rappresentazione la quale solo vivendola in prima persona ci si rendeva conto della magia che si viveva nel ritornare indietro nel tempo.

a seguire altre 13 belle foto 

Il gatto più ricco del mondo possiede dei terreni anche in calabria


Da gatto abbandonato per strada subito dopo la nascita a gatto più ricco del mondo.
E’ l’incredibile parabola di “Tommasino”, il micio salito giusto due anni fa agli onori delle cronache per essere stato designato unico erede dalla sua padrona, Assunta C. classe 1917, originaria di Potenza ma da decenni trapiantata nella capitale.
Due settimane fa la donna, tagliato l’invidiabile traguardo dei 94 anni, è passata a miglior vita e il suo singolare testamento, registrato nell’ottobre del 2009, è diventato operativo a tutti gli effetti. Tommasino è diventato così proprietario di una villa all’Olgiata, di due appartamenti a Roma e Milano, di diversi conti correnti bancari e di alcuni terreni in Calabria, per un valore stimato complessivamente nell’ordine dei 10 milioni di euro.
Nel testamento olografo, del quale erano stati nominati esecutori testamentari gli avvocati Marco Angelozzi, Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, era stato istituito un legato a favore della persona, fisica o giuridica, o dell’associazione animalista che sarebbe stata individuata dagli esecutori testamentari e che sarebbe divenuta erede dell’ingente patrimonio con il perentorio onere di occuparsi del gatto e, soprattutto degli altri animali abbandonati. “Nell’ultimo anno, spiega Anna Orecchioni, ci sono arrivate da tutta Italia centinaia di richieste di possibili candidati al ruolo ma molte delle offerte ci sono parse sospette, fatte a nome di improbabili associazioni, e questo ci ha costretto ad un lungo e scrupoloso lavoro di verifica”.
Alla fine, nel maggio del 2011, la scelta è caduta su Stefania C., 48 anni, romana, l’infermiera professionale che si è presa amorevolmente cura dell’anziana donna fino alla fine. “Con la signora, ricorda Orecchioni, l’infermiera condivideva l’amore per cani e gatti: ne ospita parecchi nella sua casa fuori città. Ed è certamente la persona più adatta a interpretare al meglio le volontà della sua assistita”.
Quando la notizia uscì sui giornali, in molti storsero la bocca per una decisione così stravagante, “ma la signora Assunta non ha parenti, ha sempre fatto donazioni a favore degli animali e voleva evitare che i suoi soldi andassero perduti”.

mercoledì 28 dicembre 2011

Presente....futuro? Delle comunità montane calabresi






 

Il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico ha concluso i lavori della Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari riunita nell’Aula “Giuditta Levato” per incontrare una folta delegazione dei presidenti degli Enti montane di tutta la regione e dei rappresentati sindacali di categoria

 “Un’occasione di confronto approfondito che si è rivelata molto utile
sia per mettere a punto iniziative immediate, al fine di affrontare gli aspetti più urgenti legati alla corresponsione degli stipendi arretrati a centinaia di lavoratori, sia per predisporre un percorso di prospettiva, legato strettamente ai nuovi assetti istituzionali e ai processi di riforma”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico ha concluso nel primo pomeriggio di ieri i lavori della Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, riunita nell’Aula “Giuditta Levato” per incontrare una folta delegazione dei presidenti delle Comunità montane di tutta la regione e dei rappresentati sindacali di categoria. “Abbiamo lavorato concretamente - ha sottolineato Talarico - in un clima positivo di collaborazione nel quale sia i rappresentanti dei gruppi di maggioranza che quelli dell’opposizione hanno responsabilmente affrontato una questione che è complessa e di notevole respiro e presenta sia aspetti di competenza regionale che nazionale”. Nel corso dell’incontro a Palazzo Campanella, particolare attenzione è stata rivolta dagli intervenuti alla soppressione del fondo di oltre 8 milioni di euro destinato al pagamento degli stipendi del personale ma anche alle prospettive - decisamente contrastate - di un possibile destino comune con le soluzioni che si profilano per l’Afor e l’Arssa. Dagli interventi dei capigruppo consiliari (Giuseppe Bova-Gruppo Misto, Sandro Principe-Pd, Luigi Fedele-Pdl e Agazio Loiero-Autonomia e Diritti) è emerso l’impegno ad affrontare positivamente la questione sul tappeto fin dalla prossima seduta consiliare dei lunedì 19. Si è registrata, infatti, totale convergenza sulla necessità di approvare in Aula un ordine del giorno unitario rivolto al Governo nazionale perché siano resi disponibili i fondi vincolati destinati alle Comunità montane calabresi. Nella sessione di bilancio in corso, inoltre, pur nel quadro evidenziato delle scarse risorse disponibili, c’è l’impegno a reperire fondi (oltre otto milioni), nella fase attuale o in occasione dell’assestamento, per far fronte alla mole di arretrati di stipendi non pagati. E c’è un impegno concreto anche per le questioni più di fondo e di prospettiva: si lavorerà sui nuovi assetti istituzionali (la nuova legge sull’unione dei comuni che dovrebbe, tra l’altro, superare l’estrema frammentazione che caratterizza i municipi calabresi, specie nelle aree interne). Nella certezza che, comunque - com’è stato affermato a chiare lettere -

Vittorio De Seta un grande autore di cinema che si occupò spesso della Calabria


Quel rapporto mistico con pastori e contadini



Uno dei rari autori italiani di cinema ad occuparsi con grande interesse di Calabria e Sud, attratto dal mondo civile fuori da quello metropolitano, è stato Vittorio de Seta, che con scrittori e intellettuali "esteri", magari del grand tour come Gissing e Douglas, ha semmai condiviso l'origine nobiliare, discostandosene però per passione e profondità di sguardo.
Il suo amore per le terre meridionali risale al '54, alla ricerca di culture autentiche, quasi in via d'estinzione, con la produzione di piccoli capolavori come "Lu tempu de li piscispata", "Isole di Fuoco", in cui la vita di pescatori, minatori, contadini, pastori assume dimensione epica di lotta per la sopravvivenza.
Un senso del sacro, del mistico, che De Seta rintraccia nel rapporto tra uomo e natura, l'agone quotidiano, terribile ma quasi cavalleresco, senza vincitori né vinti, in cui si perpetua un ordine secolare, di esiodea memoria.
Dopo un lungo periodo di flessione e riflessione, il cineasta ritorna negli anni '90 ispirato e lirico, con tanta voglia di scatenare dibattiti e suscitare interesse. E col documentario "In Calabria" salda il suo debito con la terra in cui aveva scelto di vivere, nella tenuta di Sellia Marina a pochi chilometri da Catanzaro: è il ritratto di una regione a metà tra mancato sviluppo industriale e permanere di civiltà agreste, in bilico, con un presente gravido di contraddizioni. Quell'immagine del pastore che spazza la neve per far brucare le capre, riporta dritta al lirismo dei documentari di decenni prima, e fa riflettere sul tempo che passa e tuttavia qui non cambia né cose né persone.
Nel marzo del 2002, ad Eugenio Attanasio, attuale presidente della Cineteca della Calabria, De Seta spiega questo suo inguaribile attaccamento a Sicilia e Calabria: «Qui si è prodotta localmente cultura, attraverso canti, dialetti, linguaggi, abiti - dice - . Si è accumulato un patrimonio che in pochissimo tempo ha cominciato a disgregarsi fino a frantumarsi completamente. È successo quello che diceva Pasolini: tu non distinguevi più per la strada chi era un operaio e chi un borghese, mentre invece una volta, in Sicilia, in Calabria, dal dialetto o anche dal modo di vestire, distinguevi se uno era di un paese o del paese distante dieci chilometri».
In Calabria gira "I dimenticati" e chiarisce: «David Maria Turoldo ha scritto un libro dal quale Vito Pandolfi ha tratto un film, "Gli ultimi". Ecco, io ho cantato i "dimenticati", i diversi, perché sono sempre stato attratto dai diseredati»
Cercando di ritrovare quel mondo epico, mitologico, quel rapporto osmotico tra contadino, pastore e natura, dice: «Il contadino ormai, antropologicamente non esiste più; i coltivatori sono diventate persone che girano in macchina, che assumono extracomunitari, che piantano nelle serre. Se vai sul Pollino forse qualcosa si può trovare, ma hanno 50/60 anni, sono già diversi. Gli altri si impiegano, nessuno sogna più di fare il contadino, nessuna ragazza sposerebbe un contadino».
De Seta racconta i contadini, e ad un certo punto si mette a fare lui l'agricoltore, a Sellia: «Un'attività pratica. A un certo punto mi sono sentito chiuso, non riuscivo più a fare cinema, ho ripiegato e ho fatto "Diario di un maestro", mi è andata bene, ho avuto successo. Poi ho sentito che si chiudevano gli spazi, non c'era modo di lavorare. Ho pensato alla campagna e a piantare un pò di olivi. Mi sono fermato quasi vent'anni».

Tempo di crisi per questo Natale si risparmia su tutto....ma non tutti. Porta l'anziana mamma a pranzo per Santo Stefano ma per non arrivare tardi usa l'elicottero privato atterrando sulla spiaggia vicino il ristorante.

Ha portato l'anziana mamma a pranzo fuori per Santo Stefano.
E per fare prima lo ha fatto usando l'elicottero da lui stesso pilotato. E per perdere ancora meno tempo e' atterrato a poche decine di metri dal ristorante, sulla spiaggia di Ansedonia. Una comodità che potrebbe costare cara ad un signore romano di 55 anni che ha la sua villa al Monte Argentario. La manovra, infatti, non e' sfuggita ad alcuni passanti e alle persone che si stavano godendo il mare fuori stagione.
Così sul posto sono intervenuti i vigili urbani ed i carabinieri. Con loro si e' giustificato dicendo che non poteva raggiungere la sua villa, dove c'e' un apposito spiazzo per far atterrare e decollare il velivolo, a causa del forte vento. Una segnalazione e' comunque partita all'indirizzo dell'Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile, e della procura della Repubblica di Grosseto.
L'elicottero, con a bordo il pilota e la mamma, era decollato da Roma e, con grande sorpresa dei presenti, è atterrato proprio sulla spiaggia, vicinissimo al ristorante del 'Cartello', uno degli stabilimenti balneari piu' esclusivi della zona, dove la riservatezza e' d'obbligo, che madre e figlio hanno raggiunto a piedi dopo aver ''parcheggiato'' l'elicottero sull'arenile. Quando sono arrivati i vigili urbani l'uomo ha spiegato che l'atterraggio era stato obbligato, poiche' sulla zona spirava un forte vento e non avrebbe potuto quindi raggiungere la sua villa all'Argentario, distante un paio di chilometri in linea d'aria.
Quindi si è fatto identificare ed è ripartito dopo aver consumato il pranzo con la mamma al ristorante, dove i due non sono apparsi affatto impauriti o contrariati da quello che poteva essere stato un contrattempo pericoloso.

martedì 27 dicembre 2011

Oggi a Sellia domani a Simeri Crichi due belle rappresentazioni del Presepe vivente



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Se per il presepe vivente di Simeri Crichi siamo alla IV° edizione per quello di Sellia sarà la prima volta.
Oggi dalle ore 18 in poi nel suggestivo rione di Sant'Angelo cornice ideale per un presepe  con le sue caratteristiche viuzze verrà inaugurato la prima edizione del Presepe vivente nel borgo Grazie alla consulta giovanile di Sellia che ha fortemente creduto a questa importante iniziativa con la forte collaborazione altre associazioni e dei vari abitanti di Sellia che si sono adoperati a trasformare ogni angolo di Sant'Angelo in una fedele riproduzione di un affascinante presepe, un grazie particolare all'instancabile Architetto Salvatore Madia esperto nel ricreare ambienti suggestivi curati nei minimi particolari. Dunque stasera tutti a Sellia dalle ore 18 con ingresso gratuito per un appuntamento indimenticabile per riappropriarsi del vero significato del Natale
Mentre mercoledi 28 dicembre dalle 17,30 tutti alla IV edizione 
  forti del successo ottenuto nelle passate edizioni, la manifestazione si svolgerà con le stesse peculiarità degli anni precedenti. L’obiettivo rimane quello di rappresentare, nel modo più realistico, la sacralità della nascita di Cristo in un contesto di rappresentazione di antichi mestieri e vecchie tradizioni locali.
Oltre 150 figuranti in costume d’epoca ridaranno vita alla comunità operante molti anni or sono: l’aspetto artistico si fonde così con la storia locale. un evento che ha appassionato e si propone di appassionare tutti, dai più piccoli, con la visita alla fiera degli animali, agli adulti e gli anziani.