giovedì 19 aprile 2012
mercoledì 18 aprile 2012
Tutti in fila a confessarsi da un prete di Treviso, carismatico? No sordo come una campana
Per confessarsi da lui fanno la fila ma non si tratta di carisma o
improvviso fervore mistico. Il parroco ultra-ottantenne di una
parrocchia di Treviso, come scrive il sito OggiTreviso.it è “sordo come
una campana” e così assolve tutti, per bontà d’animo probabilmente.
Il risultato è che i ragazzi del posto, ovviamente, vanno dal “prete che assolve tutti” perché a lui possono raccontare qualsiasi cosa. “Confessarsi – dice un ragazzino a OggiTreviso– per noi della parrocchia è un’esperienza troppo divertente. Di fronte al prete possiamo raccontare tutto ciò che vogliamo. Con la certezza che lui non sente niente di quello che diciamo. Si siede con noi e si appresta ad ascoltarci, ma dopo qualche secondo il suo apparecchio acustico fischia, così lui se lo toglie dalle orecchie e inizia a sistemarlo con le mani. Noi continuiamo a parlare e, alla fine, quando il parroco si rimette l’apparecchio, lo rassicuriamo di aver riferito ogni peccato. Lui ci assolve, ci dà la mano e via. La confessione è andata.”
C’è dell’altro. Sempre il sito racconta che spesso, durante le messe,
il sacerdote è costretto a interrompere la funzione per fermare il
ronzio dell’apparecchio acustico. Forse l’anziano sacerdote meriterebbe
la pensione.
Il risultato è che i ragazzi del posto, ovviamente, vanno dal “prete che assolve tutti” perché a lui possono raccontare qualsiasi cosa. “Confessarsi – dice un ragazzino a OggiTreviso– per noi della parrocchia è un’esperienza troppo divertente. Di fronte al prete possiamo raccontare tutto ciò che vogliamo. Con la certezza che lui non sente niente di quello che diciamo. Si siede con noi e si appresta ad ascoltarci, ma dopo qualche secondo il suo apparecchio acustico fischia, così lui se lo toglie dalle orecchie e inizia a sistemarlo con le mani. Noi continuiamo a parlare e, alla fine, quando il parroco si rimette l’apparecchio, lo rassicuriamo di aver riferito ogni peccato. Lui ci assolve, ci dà la mano e via. La confessione è andata.”
Taverna guarda al futuro con l’approvazione dopo 15 anni del piano strutturale che prende il posto del vecchio piano regolatore.
A Taverna dopo 15 anni viene approvato il nuovo
piano strutturale che prenderà il posto del vecchio piano regolatore.
Alla fine dopo ben tre amministrazioni differenti il comune
di taverna si dota dell’importante piano strutturale. Uno strumento urbanistico
che la cittadina presilana attendeva da oltre 15 anni. Durante un confronto
vibrante tra maggioranza ed opposizione Il sindaco Eugenio Canino spiega come
grazie a questo piano che inserisce dei precisi paletti il vario tessuto
geografico e sociale dell’intero territorio subirà una mutazione sostanziale il
tutto darà nuova linfa a strategici settori come l’edilizia e quello
artigianale che sono veramente in forte crisi. Un lavoro in sinergia con la
cittadinanza e il contributo della minoranza si è arrivati ad un risultato
storico. Coadiuvati dal responsabile del settore tecnico Marco Borello si è
molto lavorato per salvaguardare il centro storico ed incentivando l’edilizia
nel vasto territorio evitando pero la lottizzazione selvaggia soprattutto nel
territorio della Sila. Il comune di Taverna vero scrigno di bellezze
naturaliste e paesaggistiche per non dimenticare quello artistici, grazie al
tecnico Attilio Mazzei si valuteranno
sempre con la massima attenzione i cambiamenti che questo piano comporterà. Il
nuovo piano che sostituisce il vecchio piano regolatore ha l’ambizione di
puntare molto sulla salvaguardia del territorio ma facendo coincidere
anche una giusta crescita urbanistica,un
piano “in movimento” che di volta in volta si integra con le esigenze del
territorio. Di parere opposto le considerazioni del capogruppo di minoranza
(PD) Sebastiano Tarantino che vede in questo nuovo strumento un forte rischio di
spopolamento del centro storico, con macroscopici errori come la zona
industriale (Pip); in modo semplice (conclude) si toglie la cementificazione
dalla Sila spostandola a valle. Anche per Gregorio Ferrari (membro di
minoranza) il rischio di una cementificazione selvaggia è dietro l’angolo,
andando a colpire un territorio già duramente compromesso. Decisa la replica
conclusiva del sindaco che rimarca gli innumerevoli incontri preliminari fatti proprio per avere una veduta comune sul
piano,personalmente mi auspicavo che anche voi votavate il piano nato per il
popolo tavernese che hanno condiviso durante tutti questi anni i vari passaggi,
dunque.....
martedì 17 aprile 2012
Denunciati sei persone residenti a Simeri Crichi per abusivismo edilizio in alcuni villaggi di Simeri Mare
Sono sei le persone (tutti proprietari in alcuni villaggi di Simeri mare) denunciate per abusivismo edilizio dai carabinieri della compagnia di Sellia
Marina all’ordine del capitano Giovanni De Nuzzo, il tutto è avvenuto durante uno dei tanti controlli sul
territorio mirati proprio per arginare questo deprecabile fenomeno che tipico nelle varie zone
marine in questo periodo aumenta; dove sovente si assiste a
lavori sulle varie case estive che spesso vengono svolte senza nessuna
concessione. Le sei persone denunciate avevano realizzato alcune modifiche sia esterne
che interne in alcuni villaggi turistici di Simeri Mare, una volta identificate
è scattata la denuncia presso il tribunale di Catanzaro si tratta di L.L 53
anni, S.A 52 anni, M.S 44 anni, C.G 63, C.G 66, e M.F 68 anni, tutti residenti nel comune di Simeri
Crichi. I militari dell’arma hanno
scoperto all’interno di alcuni villaggi della cittadina che dista pochi
chilometri da Catanzaro, opere edilizie come tettoie di ferro,gazebi di legno,
opere di murature sia interne che esterne prive delle necessarie autorizzazioni
per effettuarli. Altri controlli...
Oggi 17 aprile per la "XIV settimana della cultura" importante convegno di Italia Nostra per valorizzare gli itinerari medievali meridionali presso la casa delle culture di Catanzaro
Italia Nostra, sezione di
Catanzaro, per la “XIV Settimana della Cultura”, sponsorizzata dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Direzione Regionale
Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, ha presentato un
progetto relativo ad un convegno, dal titolo: “Via Francigena o Vie Francigene? Riflessioni per un itinerario storico-culturale calabrese”
17 aprile 2012, ore 17:00 Casa delle culture, provincia di Catanzaro.
Il convegno, sponsorizzato anche dalla Regione Calabria, si pone
l’obiettivo di promuovere e valorizzare gli itinerari medievali
meridionali, al fine di vivificare le economie locali, promuovere
l’osservazione dei beni culturali e paesaggistici, in particolare della
Calabria. Dopo l’introduzione della presidente della sezione di Italia
Nostra, Prof. Maria Adele Teti, Ordinario di Urbanistica presso
l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, il tema sarà affrontato,
con una lezione magistrale, dal Prof. Pietro Dalena, Ordinario di
Storia Medievale presso l’Università della Calabria; concluderà
l’Assessore Regionale ai Beni e alle Attività Culturali, prof. Mario
Caligiuri; interverrà, l’arch. Alessandro Ciliberto, dottore di ricerca
che ha svolto una tesi sull’argomento.
Il convegno intende porre l’accento sull’esistenza di vari percorsi storici che interessano non solo l’area nord europea e italiana, ma
anche l’area meridionale e la Calabria, esclusa, fino ad ora, da azioni
e progetti volti alla valorizzazione di questi particolari beni
culturali. Ciò a scapito dei valori storico culturali più radicati nella
regione Calabria che, soprattutto nell’alto medioevo, ha visto fiorire
numerosi monasteri Benedettini, Cistercensi, Florensi, fondati da
Gioacchino da Fiore, e Certosini; è stata meta di anacoreti, di numerosi
religiosi e santi che dimorarono nelle pendici dei monti, da nord a sud
della regione: S. Elia, S. Nilo, S. Bruno, Bartolomeo da Simeri, solo
per citare i più noti. Inoltre, malgrado la documentazione ancora ad
oggi non del tutto esaustiva, l’avvicendamento, nel 1096, dall’impero
bizantino al regno normanno-svevo, caratterizzato dal passaggio dalla
chiesa di rito greco a quello latino, si inserisce all’interno di
vicende che segnarono profondamente la storia, non solo religiosa,
europea e, soprattutto, della regione Calabria. Dopo il riconoscimento,
da parte dell’Unione Europea, del valore storico della via Francigena,
denominato “Itinerario culturale d’Europa” che da Canterbury conduce a
Roma, ben descritta da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel 994
d.C., sono fioriti studi e progetti di valorizzazione di vari percorsi
storici che interessano, oltre al più noto S. Iacopo di Compostella,
anche itinerari meno noti.
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