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sabato 13 ottobre 2012

Per la Calabria il 2012 è stato un vero inferno di fuoco sino ad oggi più di ottomila gli incendi boschivi


Questo il  triste bilancio del Corpo forestale dello Stato sulla Campagna Antincendi

Sono più di ottomila gli incendi boschivi che hanno interessato la nostra Penisola dal 1 Gennaio al 30 Settembre 2012. Novantasettemila gli ettari di superficie percorsa dal fuoco, suddivisi in circa quarantaseimila di superficie boscata e più di cinquantamila ettari di superficie non boscata. Questo il bilancio della Campagna Antincendio Boschivo 2012 registrato dal Corpo forestale dello Stato nell’attività di prevenzione e contrasto agli incendi boschivi. Dal confronto dei dati rilevati lo scorso anno, nello stesso periodo di riferimento, si evidenzia un aumento rilevante dei roghi, pari al 30% in più di incendi rispetto al 2011. A questo si associa un significativo aumento della superficie colpita dalle fiamme, circa il 158% in più, con un prevalente aumento di superficie boscata pari a oltre il 130%. Il dato risulta meno drammatico rispetto alle previsioni di inizio agosto, soprattutto grazie ad un mese di settembre caratterizzato da condizioni meteorologiche che non hanno favorito l’espandersi degli incendi. Nonostante ciò il 2012 può essere paragonato al 2007 per la gravità e l’elevato numero di incendi che hanno colpito il territorio italiano. Le maggiori criticità sono state registrate in Calabria, con 1.300 incendi, in Campania con 1.200 mentre la superficie percorsa dal fuoco nella sola Sicilia, rappresenta quasi il 50% del dato complessivo nazionale. Seguono Sardegna, Puglia, Toscana e Lazio.Le particolari condizioni climatiche che hanno caratterizzato il 2012 hanno sicuramente inciso in modo significativo, provocando un....

100 nuovi posti di lavoro nel comune di Taverna grazie ad un nuovo call center ma l'opposizione evidenzia i molti dubbi verso questo progetto.


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venerdì 12 ottobre 2012

Domani a Catanzaro i tre segretari di Cgil,Cisl e Uil scendono in piazza per il rilancio della Calabria

Potenziare le infrastrutture, creare una fiscalità di vantaggio per attirare investimenti privati e contrastare la criminalità. Sono questi alcuni dei punti della piattaforma programmatica messa a punto da Cgil, Cisl e Uil della Calabria che hanno organizzato per sabato a Catanzaro una manifestazione alla quale parteciperanno i segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. I sindacati prevedono di portare in piazza 30-40mila persone. Un appello è stato rivolto anche alla Chiesa ed agli imprenditori affinché sostengano la piattaforma sindacale con la quale si chiede al Governo Monti di avviare un tavolo istituzionale nazionale con il quale decidere interventi finalizzati a colmare il divario socio-economico della Calabria con il resto del Paese. Il segretario generale della Cgil della Calabria, Michele Gravano, incontrando i giornalisti, ha evidenziato che «siamo ad un punto di rottura e serve una svolta. Per questo abbiamo organizzato questa manifestazione. Il sindacato rivolge un appello al mondo della Chiesa affinché sostenga questa nostra iniziativa. Allo stesso modo chiediamo agli imprenditori di manifestare con noi le loro problematiche». I temi della piattaforma rivendicativa sono stati illustrati dal segretario generale della Cisl della Calabria, PaoloTramonti, il quale ha rivolto una particolare attenzione ai grandi gruppi imprenditoriali a partecipazione statale affinché «sostengano - ha detto - una politica di industrializzazione in favore della Calabria. Non è accettabile, ad esempio, che l'alta velocità si fermi a Salerno e tagli fuori la nostra regione». Infine il segretario generale della Uil della Calabria, Roberto Castagna, ha ricordato che «oggi siamo in assenza di una immagine futura. La Calabria ha una situazione di grande fragilità ed è quindi

Riceviamo e pubblichiamo 'interrogazione inviata al Sindaco di Simeri Crichi dai consiglieri comunali Michele Gigliotti e Maria Costa. sul golf Resort di Simeri Mare



Egregio Sindaco
i sottoscritti consiglieri comunali con la presente le comunicano che l’ esecuzione dei lavori del Golf Resort di Simeri Mare è a tutt’oggi interrotta. Lo scorso maggio gli scriventi consiglieri le avevano chiesto di apprendere direttamente dagli organi di Italia Turismo, affinché fossero illustrate agli scriventi, le cause di rescissione del contratto di esecuzione dei lavori dell’infrastruttura predetta da parte di Italia Turismo verso l’impresa esecutrice. Gli scriventi le avevano inoltre chiesto di descrivere lo stato dell’arte dei lavori e, soprattutto, l’indicazione della data di probabile ripresa e ultimazione degli stessi.
I sottoscritti, inoltre, ritenuta la sua risposta generica e quindi insoddisfacente, infruttuosamente hanno posto i medesimi quesiti al Direttore Generale di Italia Turismo Carlo de Romedis. Questi infatti, allo stato, non ha fornito alcuna spiegazione plausibile circa il blocco dei lavori suddetti né si è premurato di indicare la data di ripresa dei medesimi.
Ciò premesso, ritenuto a) che l’interruzione dei lavori di esecuzione del Golf Resort frustra inevitabilmente l’attesa creazione di occupazione -che nella precisa fase storica rappresenterebbe la salvezza per numerose famiglie di Crichi che vivono sotto la soglia di povertà-, b) che sono trascorsi ormai quattro mesi senza che Italia Turismo si sia degnata di rispondere alle nostre richieste, c) che lei rappresenta la cittadinanza di Simeri Crichi, con la presente le
CHIEDIAMO
Di prendere immediati contatti con il Dottor Carlo De Romedis, pregandola altresì di richiedere allo stesso un incontro personale, cui gli scriventi sin d’ora dichiarano di voler partecipare, al fine di ottenere risposte certe circa i destini del Golf  Resort di Simeri Mare.
Gli scriventi le chiedono inoltre di voler inserire tale argomento nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale.
Inoltre, qualora Italia Turismo....

giovedì 11 ottobre 2012

La diga sul Melito tra i comuni di Gimigliano, Sorbo San Basile e Fossato Serralta un sogno che dura da 40 anni di quello che doveva divenire l'invaso più grande d'Europa

Diga sul Melito      
 
 

 Giuseppe Valentino, segretario generale della Cgil di Catanzaro, fa il punto sullo stato dei lavori della diga sul fiume Melito. “È aberrante - dichiara - quanto ha affermato il direttore tecnico del Consorzio di Bonifica Jonio - catanzarese, Flavio Talarico, nell’intervista al TG2, sulla vicenda della Diga del Melito. Senza alcuna vergogna ed il minimo senso del pudore, evidentemente, lo stesso affermava che basterebbe il ri-finanziamento del Ministero ai Lavori Pubblici per vedere l’Opera, in soli 5 anni, realizzata. Ci chiediamo perché non ha approfittato del tempo a disposizione per spiegare ai cittadini calabresi che fine hanno fatto i soldi pubblici che dovevano servire già 40 anni fa a realizzare il più grande invaso d’Europa”. “Finanze investite dallo Stato - dice Valentino - per portare benessere e sviluppo ai cittadini e che invece sono finite in clientele, deturpamento del territorio ed in qualche bizzarra campagna pubblicitaria con gigantografie e fotomontaggi su un’opera (virtualmente) già realizzata. Con quale faccia, - dichiara ancora - chi conosce davvero gli intrecci politici, gli interessi che hanno mosso le scelte, le questioni tecniche che hanno impedito che la Diga si realizzasse può affermare che sull’Opera insiste una “maledizione”?”. Per Valentino “i lavoratori ingiustamente licenziati per far posto ai tanti “figli di papà” che ancora lavorano al Consorzio, i cittadini di Sorbo San Basile, Gimigliano e Fossato Serralta, questo sindacato che ha denunciato alle autorità competenti e continua a denunciare pubblicamente quanto si è consumato intorno a questa vicenda, sanno che l’unica maledizione esistente che ha impedito che la Diga del Melito si realizzasse è l’ente che Talarico rappresenta. Parlare di “maledizione” - dice - è un modo per negare che vi siano precise responsabilità. La maledizione è qualcosa che appartiene al mondo spirituale, che proviene dall’alto. Non esiste nessuna maledizione che impedisce alla Calabria di riscattarsi, di poter crescere, di potersi sviluppare ed offrire lavoro e pane ai propri cittadini. Esistono uomini che, maledettamente, occupano i posti chiave della gestione del potere e che nell’esercizio delle proprie funzioni, anziché assolvere al proprio dovere, rispondono ad altre logiche.

Micu u pazzu super latitante da oltre 20 anni è stato arrestato ieri in provincia di Reggio. Il suo nome era nell'elenco dei 30 ricercati più pericolosi d'Italia

Il latitante di 'ndrangheta Domenico Condello, di 56 anni, detto Micu 'u pazzu', ricrecato dal 1992, è stato arrestato stasera dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros. Il. suo nome era nell’elenco dei 30 ricercati più pericolosi d’Italia. Condello è stato bloccato a Rosalì di Reggio Calabria. Condello deve scontare una condanna all’ergastolo per omicidio passata in giudicato. Inoltre era ricercato per diverse ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni ed altri reati. Il latitante arrestato stasera era a capo della consorteria Condello-Imerti-Fontana operante a Reggio Calabria.  Domenico Condello è il cugino del boss Pasquale, detto «il supremo» per il prestigio ottenuto in campo criminale.   Pasquale Condello, capo indiscusso dell’omonima cosca, è stato arrestato nel febbraio 2008 dopo 18 anni di latitanza. Dopo il suo arresto, il cugino Domenico ha assunto le redini della cosca.   Domenico Condello è stato bloccato stasera nella frazione Rosalì di Reggio Calabria dai carabinieri del Comando Provinciale e del Ros. «Il suo – dicono gli investigatori – è un arresto storico perchè era l’ultimo