Potenziare le infrastrutture, creare una fiscalità di vantaggio per
attirare investimenti privati e contrastare la criminalità. Sono questi
alcuni dei punti della piattaforma programmatica messa a punto da Cgil,
Cisl e Uil della Calabria che hanno organizzato per sabato a Catanzaro
una manifestazione alla quale parteciperanno i segretari generali
Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. I sindacati
prevedono di portare in piazza 30-40mila persone. Un appello è stato
rivolto anche alla Chiesa ed agli imprenditori affinché sostengano la
piattaforma sindacale con la quale si chiede al Governo Monti di avviare
un tavolo istituzionale nazionale con il quale decidere interventi
finalizzati a colmare il divario socio-economico della Calabria con il
resto del Paese. Il segretario generale della Cgil della Calabria,
Michele Gravano, incontrando i giornalisti, ha evidenziato che «siamo ad
un punto di rottura e serve una svolta. Per questo abbiamo organizzato
questa manifestazione. Il sindacato rivolge un appello al mondo della
Chiesa affinché sostenga questa nostra iniziativa. Allo stesso modo
chiediamo agli imprenditori di manifestare con noi le loro
problematiche». I temi della piattaforma rivendicativa sono stati
illustrati dal segretario generale della Cisl della Calabria,
PaoloTramonti, il quale ha rivolto una particolare attenzione ai grandi
gruppi imprenditoriali a partecipazione statale affinché «sostengano -
ha detto - una politica di industrializzazione in favore della Calabria.
Non è accettabile, ad esempio, che l'alta velocità si fermi a Salerno e
tagli fuori la nostra regione». Infine il segretario generale della Uil
della Calabria, Roberto Castagna, ha ricordato che «oggi siamo in
assenza di una immagine futura. La Calabria ha una situazione di grande
fragilità ed è quindi
necessario intervenire subito. Il governo Monti
deve inserire nella sua agenda i problemi della nostra regione».
Una giusta considerazione verso la calabria da parte dei sindacato che uniti scendono in piazza nel capoluogo di regione
RispondiEliminaGiuseppe
alla fine è venuta solo la comusso questa è la considerazione che anche i sindacati tengono della calabria
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