giovedì 11 ottobre 2012

La diga sul Melito tra i comuni di Gimigliano, Sorbo San Basile e Fossato Serralta un sogno che dura da 40 anni di quello che doveva divenire l'invaso più grande d'Europa

Diga sul Melito      
 
 

 Giuseppe Valentino, segretario generale della Cgil di Catanzaro, fa il punto sullo stato dei lavori della diga sul fiume Melito. “È aberrante - dichiara - quanto ha affermato il direttore tecnico del Consorzio di Bonifica Jonio - catanzarese, Flavio Talarico, nell’intervista al TG2, sulla vicenda della Diga del Melito. Senza alcuna vergogna ed il minimo senso del pudore, evidentemente, lo stesso affermava che basterebbe il ri-finanziamento del Ministero ai Lavori Pubblici per vedere l’Opera, in soli 5 anni, realizzata. Ci chiediamo perché non ha approfittato del tempo a disposizione per spiegare ai cittadini calabresi che fine hanno fatto i soldi pubblici che dovevano servire già 40 anni fa a realizzare il più grande invaso d’Europa”. “Finanze investite dallo Stato - dice Valentino - per portare benessere e sviluppo ai cittadini e che invece sono finite in clientele, deturpamento del territorio ed in qualche bizzarra campagna pubblicitaria con gigantografie e fotomontaggi su un’opera (virtualmente) già realizzata. Con quale faccia, - dichiara ancora - chi conosce davvero gli intrecci politici, gli interessi che hanno mosso le scelte, le questioni tecniche che hanno impedito che la Diga si realizzasse può affermare che sull’Opera insiste una “maledizione”?”. Per Valentino “i lavoratori ingiustamente licenziati per far posto ai tanti “figli di papà” che ancora lavorano al Consorzio, i cittadini di Sorbo San Basile, Gimigliano e Fossato Serralta, questo sindacato che ha denunciato alle autorità competenti e continua a denunciare pubblicamente quanto si è consumato intorno a questa vicenda, sanno che l’unica maledizione esistente che ha impedito che la Diga del Melito si realizzasse è l’ente che Talarico rappresenta. Parlare di “maledizione” - dice - è un modo per negare che vi siano precise responsabilità. La maledizione è qualcosa che appartiene al mondo spirituale, che proviene dall’alto. Non esiste nessuna maledizione che impedisce alla Calabria di riscattarsi, di poter crescere, di potersi sviluppare ed offrire lavoro e pane ai propri cittadini. Esistono uomini che, maledettamente, occupano i posti chiave della gestione del potere e che nell’esercizio delle proprie funzioni, anziché assolvere al proprio dovere, rispondono ad altre logiche.
Coloro che dovevano occuparsi del cantiere Diga, - aggiunge - di progetti, appalti, problemi tecnici hanno occupato il tempo ad assumere amici e parenti influenti, fregandosene del fatto che per l’ennesima volta, con il loro comportamento hanno ucciso la speranza del cambiamento, la speranza per intere generazioni che nella nostra terra sia possibile guadagnarsi da vivere lavorando”.

2 commenti:

  1. una storia tutta calabrese di sperpero di denaro pubblico

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  2. io aggiungo anche l'incompetenza dei nostri amministratori che creano un sacco di enti che non servono a niente i quali dovevano vigilare i vari lavori iniziati negli anni 70
    FILIPPO COSTA

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