La figura di Babbo Natale ha avuto origine da quella di San Nicola, ma durante la Riforma protestante, in Europa, la figura del santo ebbe un periodo di crisi.
Il ruolo di dispensatore di doni passò a Gesù Bambino, a sua volta coadiuvato da qualche aiutante, talvolta affine a Babbo Natale (il francese Pére Noel), altre volte più insolito (come il nano Belsnickles).
Nel corso del Seicento, i coloni olandesi, che si trasferivano nel Nord America, diffusero per primi il culto di San Nicola nella cosiddetta New Amsterdam, poi diventata New York.
Infatti New Amsterdam, secondo una leggenda, fu fondata nel 1626 quando una nave di emigranti olandesi, con una polena di San Nicola al posto delle sirene,
fu sorpresa da una violenta tempesta nei pressi delle coste
nordamericane e la nave si sarebbe arenata su una spiaggia. Durante la
notte ad un marinaio sarebbe apparso in sogno San Nicola e gli avrebbe detto che se i naufraghi avessero fondato una città in quel luogo, lui sarebbe tornato ogni anno, il giorno della sua festa, per distribuire doni ai bambini passando per i camini.
Tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, gli emigranti tedeschi esportarono la festa di Sinter Klass negli Stati Uniti.
La figura di “Sinter Klass” piacque molto anche ai coloni inglesi che storpiarono il nome in “Santa Claus”. Furono esportati anche Belzinickles (immaginato come un adulto baffuto, vestito con una casacca di pelliccia, che aveva il compito di spaventare i bambini monelli) e Gesù Bambino (che diventò Khris Kringle).
La figura di “Sinter Klass” piacque molto anche ai coloni inglesi che storpiarono il nome in “Santa Claus”. Furono esportati anche Belzinickles (immaginato come un adulto baffuto, vestito con una casacca di pelliccia, che aveva il compito di spaventare i bambini monelli) e Gesù Bambino (che diventò Khris Kringle).
Anno dopo anno, in America, Sinter Klass, Gesù Bambino e Belzinickles si “fusero” idealmente in un’unica figura, identificabile in Santa Claus.
Taluni lo immaginavano vestito con un giaccone di pelle e pantaloni
verdi, mentre la mitra vescovile si trasformava nel caratteristico
berretto a punta. La festa di San Nicola assunse caratteri sempre più laici e si sovrappose gradualmente alla festa del Natale.
Un momento particolarmente importante per la “nascita” di Santa Claus è datato 1804. Si tratta dell’anno di nascita della New York Historical Society, i cui membri elessero San Nicola come santo patrono. Più in particolare, alla neonata società piacque l’idea del Sinter Klaas dispensatore di doni, ereditata dalla tradizione tedesca. Gli americani si impossessarono di questa figura con criteri del tutto personali.
Visto che gli inglesi protestanti non osservavano le festività dei santi, la visita di San Nicola fu fatta coincidere con il Natale.
Nel 1810, Samuel Pintard, portavoce di un’antica famiglia inglese, contribuì a riformulare il concetto di Natale, trasformandolo in una giornata di festa dedicata all’intera famiglia e affossando in parte l’idea di celebrazione “pubblica” fino ad allora legata all’arrivo del nuovo anno.
In questo clima di revisione della festa si delinea anche il primo “ritratto americano” di Santa Claus: mi riferisco al libro History of New York (1809), di Washington Irving, che per l’occasione sfoderava lo pseudonimo Diedrich Knickerbocker.
Più che di un saggio storico
propriamente inteso, era un’opera narrativa pervasa di un gusto
satirico, capace, però, di ricreare con grande fragranza e vivacità
cronistica l’epoca coloniale di New York. Nella prima edizione,
Knickerbocker ironizzava sulle origini tedesche di New York. E fra una
considerazione e l’altra descriveva la figura di San Nicola come
un uomo anziano, vestito di scuro, che si aggirava per le vie della
città in groppa a un cavallo.
Nel 1810, in occasione