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giovedì 24 novembre 2016

Ecco l'elenco dei comuni del bando da 10 milioni di euro per 790 posti negli Spraar del Catanzarese. Ad ogni migrante sarà elargito un “pocket money” al giorno,da erogare sotto forma di “buoni” o di carte prepagate da utilizzare a seconda delle necessità dell’ospite (per schede telefoniche, snack alimentari, giornali, sigarette, fototessera, biglietti per trasporto pubblico)

La Prefettura di Catanzaro pronta a firmare nuove convenzioni. Per ogni profugo ospitato, le strutture si vedranno recapitare una diaria giornaliera di 35 euro
Scaduto nei giorni scorsi il bando di gara indetto dalla Prefettura di Catanzaro che interessa tutto il territorio provinciale e riguarda l’accoglienza dei migranti. L’Ufficio territoriale del Governo firmerà quindi nuove convenzioni per la sistemazione di 790 profughi nei cosiddetti Spraar, i centri di accoglienza di secondo livello.
Tra solidarietà e business. L’importo complessivo di tutto il bando di gara è fissato in circa 10 milioni di euro per una diaria giornaliera di 35 euro per ogni migrante ospitato all’interno della struttura. Le strutture e gli operatori che saranno individuati, saranno impegnati per un anno: dal 1 gennaio al 31 dicembre 2017. “La situazione di emergenza derivante dal persistente afflusso di migranti extracomunitari – si legge nel bando di gara – determina l’esigenza di assicurare i servizi alloggiativi e di assistenza di coloro che richiedono protezione internazionale già presenti e di quanti giungeranno su questo territorio”. Per questo la Prefettura ha indetto un avviso per reperire nuove sistemazioni e per stipulare nuove convenzioni per tutto il 2017 “al fine di evitare l’interruzione dei servizi di accoglienza con conseguenti riflessi negativi sul piano dell’ordine pubblico e della sicurezza e dunque con grave pregiudizio per la collettività”.
I requisiti. Le strutture convenzionate dovranno mettere a disposizione del personale di comprovata esperienza, garantire un servizio di assistenza linguistica e culturale, servizi di assistenza,  di pulizia, la somministrazione di pasti e la fornitura di beni.
Pocket money e ricariche telefoniche. Ad ogni migrante sarà invece elargito un “pocket money” di 2,50 euro ciascuno al giorno, fino ad un massimo di 7,50 euro per nucleo familiare da erogare sotto forma di “buoni” (spendibili in strutture ed esercenti convenzionati) o di carte prepagate da utilizzare a seconda delle necessità dell’ospite (per schede telefoniche, snack alimentari, giornali, sigarette, fototessera, biglietti per trasporto pubblico). Il pocket money verrà erogato dalla struttura ospitante, in relazione alle effettive presenze registrate per ciascun ospite, dietro firma da parte del destinatario a riprova dell’avvenuto rilascio. Sarà erogata, tra le altre cose, anche una ............

mercoledì 23 novembre 2016

L’Acquedotto Romano di Uria serviva alla famosa città di Trischene? Dalle sue ceneri nacquero Catanzaro,Sellia, Taverna, Simeri. Importante convegno a Sersale sabato 26 novembre alla riscoperta del poco conosciuto patrimonio artistico nel nostro territorio.









L’ACQUEDOTTO ROMANO DI URIA
A servizio di quale città costiera?


Carta geografica della Calabria del cosentino
Prospero Parisio del 1592:

Nella cartografia del ‘500 e del ‘600 venivano riporti i nomi delle poleis più floride della Magna Grecia  e anche di quelle meno famose (finanche gli oppida e gli oppidula del periodo romano), sulla base delle fonti classiche e delle più o meno controverse “Chroniche” medievali, come quelle del Carbonello (XIII secolo) e di Ferrante Galas (1428), che raccontano la storia della fondazione e della distruzione di Trischene, sulla costa, alle foci dei fiumi di pliniana memoria del Semirus, dell’Arocha e del Targines.







     

                    

Carta geografica della Magna Grecia di Abramo Ortelio del 1595,
tratta dall’appendice del “Theatrum Orbis Terrarum”.

Nell’entroterra, nel luogo ove sorge Taverna , riporta  TRISCHENA.
Le frequenti incursioni saracene determinarono la distruzione di molte città , i cui abitanti furono costretti a rifugiarsi nelle colline circostanti.
Le richiamate cronache del Carbonello e del Galas raccontano la distruzione della triplice Trischene e la nascita di Catanzaro, Simeri, Sellia,Taverna
Ulrich Kahrstedt, “Die Wirtschauftinche Lage Grossgriechelands in der Kalserzeit”, in HISTORIA, 1960
INSEDIAMENTO UMANO E LA COLONIZZAZIONE DURANTE L’IMPERO
                       

Lo studioso tedesco fa un’ampia panoramica dei centri cittadini esistenti tra la seconda guerra punica ( 203 aC) e l’età imperiale, comprese le piccole comunità più o meno spopolate in età preimperiale, i villaggi resi deserti dalla guerra annibalica, i luoghi conosciuti solo attraverso le fonti, le colonie agricole.
Tra Scolacium e il Targines sono ubicati i Castra Hannibalis e i fiumi pliniani.
Alla foce dell’ Uria è ubicato un centro di colonizzazione romana, già abitato in epoca greca.
La dovizia e varietà dei ritrovamenti archeologici confermano l’esistenza  nella zona di centri abitati d’intensa animazione, che hanno resistito fino a ieri  all’edacità del tempo, all’incuria dell’uomo, ai terremoti, agli allagamenti, alle lame dei mezzi meccanici e alle razzie d’ogni tipo.
In questo fase non ci interessa partecipare all’antica diatriba sulla esistenza della città di Trischene e sul vescovato conteso tra Catanzaro e Taverna. Per certo, l’area mediana tra Locri e Crotone era popolata da splendide città al tempo della seconda colonizzazione greca e forse anche della cosiddetta colonizzazione leggendaria.
Ancora nel 1845, Luigi Grimaldi, in “Studi archeologici sulla Calabria Ultra Seconda”, discorrendo delle monete di OPPA  - della Locride, del Salento, ma anche dell’Uria distante due miglia dal Simeri – testimonia il rinvenimento di sepolcri, statue, tracce di strade a mosaico, molini all’ercolana, alla foce del fiume omonimo, ma anche a Calabricata, a Guido, alla contrada Basilicata (dove, secondo la testimonianza anche di Orazio Lupis, nel 1753 era stato scoperta una “gran fabbrica a volta di antichissima costruzione che forse era un serbatoio di acqua”).
Anche lungo il fiume Simeri, ricordava Bruno Barillari sul “Brutium” sono stati scoperti “sepolcri e avanzi di costruzioni: l’archeologo Giuseppe Castaldi, nel 1830, v’individuò ben tre archi di acquedotto romano e, presso il mare, un vecchio avello laterizio simile in tutto alla famosa tomba di Cecilia Metella, fuori le mura”.
Nel 1879, costruendosi la strada ferrata lungo il litorale ionico, in prossimità degli stessi fiumi vennero alla luce importanti reperti d’epoca greca e romana e sulla collina de La Petrizia, 4 torri d’antico laterizio.
Nell’estate del 2001, nel corso di una breve escursione, deviando dal ponte sulla strada provinciale  che dalla SS106 porta a Zagarise, a circa 4 km dalla costa di Sellia Marina, ci siamo immessi sul greto del fiume Uria, che d’estate si trasforma in una sorta di pista carrabile. A circa 2 km abbiamo avvistato una costruzione “sospetta”, qualcosa che da lontano sembrava un ponte, posto, però, in modo incongruo, longitudinalmente al corse del fiume.

Torrente URIA, a 5 km dalla costa : Archi di ponte-acquedotto romano




Sono 3 arcate di un canale, largo solo 1m, meno degli assi di un carro di 1,4 m: le caratteristiche strutturali chiariscono che non può trattarsi di una strada sopraelevata su archi.

Il manufatto appare del tutto simile ai ruderi dell’acquedotto romano del Vallone di Rovito (CS):  Cfr. foto, di Amendolara e di Spilinga.

(Acquedotto di Rovito)
                              
 


Resisteva ancora all’edacità del tempo la scaletta d’ispezione del canale, costituita da 4 pietre di fiume, lunghe e piatte,sistemate orizzontalmente a mo’ di gradini nel muro di pietrame e mattoni legati con malta calcarea.

                                                       


                                                         
Un manufatto così imponente è sfuggito per tanto tempo alla ricognizione ufficiale, forse a causa della sua ubicazione in luogo disagevole, a 4-5 Km dalla costa del Medio Ionio.
Solo nel 2010, il prof. Maurizio Paoletti, docente di archeologia classica presso l’Università della Calabria, ne fa menzione  -  per inciso e senza approfondimenti  -  nella “Bibliografia Topografica della Colonizzazione Greca in Italia” , trattando di “Sellia Marina”, ma conferma l’esistenza di un importante insediamento urbano dinanzi al torrente Uria e a breve distanza dal mare, non solo sulla base delle segnalazioni ottocentesche.
Ad una seconda visita,  nel periodo di secca dell’anno successivo, abbiamo potuto osservare  -  sempre lungo il greto del fiume  -  una gran quantità di blocchi di manufatti della stessa qualità degli archi, trascinati in basso dalle piene. La prova che si tratta di un acquedotto che convogliava le acque verso un insediamento costiero.




(greto dell’Uria)










(Resti di antico acquedotto nel torrente Uria)

Sappiamo che dopo la prima guerra punica furono dedotte nel Bruzio alcune colonie romane e latine, con funzioni politico-militari, di guarnigione e di forza di polizia.
Fu avviato lo sfruttamento intensivo del......

martedì 22 novembre 2016

Bruttissimo incidente stradale alle porte di Catanzaro coinvolte 7 auto Sul posto ambulanze e vigili del fuoco Chiusa la SS280


Grave incidente sulla SS280 nei pressi di Marcellinara all’altezza di un noto cementificio. Le auto coinvolte sono 7 e ci sarebbero alcune persone rimaste incastrate nelle rispettive auto.
Sette veicoli sono rimasti coinvolti in un incidente stradale lungo la strada dei Due mari a Marcellinara. Secondo i primi accertamenti sono 7 i feriti, di cui due gravi. L'incidente, le cui cause sono in corso di accertamento, avrebbe coinvolto diversi veicoli, ma nell'impatto una Fiat Panda si sarebbe accorciata e sarebbe finita sullo spartitraffico.

Sul posto sono intervenute alcune ambulanze del 118 e l’elisoccorso, e la polizia stradale per gli accertamenti del caso e per ripristinare la viabilità del tratto stradale, dal momento che il traffico è completamente bloccato in direzione Catanzaro. Per questo motivo è stata disposta l'uscita degli automezzi a...

venerdì 18 novembre 2016

Operai forestali di Calabria Verde Tantissimi, vagabondi e inutili ? Sfogo di un operaio che ci spiega come stanno veramente le cose.

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di replica sull'articolo pubblicato il

GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE 2016 leggi l'articolo qui (tratto dal corriere della Sera)

Uno dei tanti che sempre più spesso mettono alla gogna i tanti operai forestali (ora Calabria Verde) visti con errore come gli unici colpevoli di un sistema tutto calabrese, ma come giustamente ci dice questo operaio del Comprensorio "Quasi sempre il pesce puzza dalla testa"








Gira molto fango ma in realtà il pesce puzza sempre dalla testa
Questo lo sfogo di un operaio di Calabria verde che opera nel nostro Comprensorio il quale ci spiega alcune cose su Calabria Verde.
Tutto quello che si sta dicendo su Calabria verde è falso e menzognero perché i veri operai forestali sono quelli assunti prima del 1983 Quindi questi 5000 che decantato i mass media è un minestrone fatto dai politici di turno con la complicità dei sindacati ,voglio fare qualche nome degli ingredienti del minestrone ex comunità montane, ex fondo sollievo assunti dopo il 1983, ex co co co sempre dopo quella data .mancano ancore altri ingredienti.
Per quanto riguarda il territorio altra menzogna con questo non voglio dare torto a "Giletti" i documenti che ha in mano parlano chiaro ma non corrispondono a verità perché quel documento parla di territorio demaniale ma noi oltre a quello puliamo fiumi e Non è stato detto il verde dell'aeroporto c'è scritto sui cartelli il verde urbani dei paesi ed altro che non sto qui a commentare ma che non è demanio bisogna precisare per onor del vero che questi lavori almeno nel nostro comprensorio li fanno solo gli operai assunti prima della legge e non il minestrone .oltre al minestrone qualche scienziato dell 'afor ha pensato bene di dare una mano di aiuto al minestrone in ufficio mandando forze nuove così facendo diminuire la forze lavoro sui cantieri e aumentando in modo esagerati gli impiegati.fatemi fare una battuta noi siamo 10 pecore e 20 pastori.
Se poi a tutto questo aggiungiamo che un semplice operaio (come me) vede spesso cose assurde come il fare progettazione senza competenza ad esempio ora siamo sui fiumi cosa sbagliatissima perché sui fiumi si va in......

giovedì 17 novembre 2016

Zagarise; E.T non telefona più a casa l'hanno buttato giù, un vero sfregio verso la comunità essendo stato realizzato con soldi pubblici.

La scorsa Sera avevo un po la testa annebbiata, stavo pensando di scrivere qualcosa sulla non venuta di Oliviero e mi tocca vedere questo scempio, sarà che la benedizione che avevano fatto fare dal prete al comune non è servita molto , ma oramai le onde magnetiche di E.T lasciate in eredità dalla vecchia amministrazione chi doveva colpire lo ha già fatto, il sindaco Domenico Gallelli ha interpretato perfettamente il RE dei Barbari ... se con Attila dove passava lui non cresceva più erba , il sindaco di Zagarise sta distruggendo quasi tutto?

vero è che non vuole i ricordi dell'ex sindaco Raimondo e lui e i suoi dell'amministrazione comunale stanno facendo a gare cosa togliere per prima.lo hanno fatto con il campo sportivo riducendolo a un covo di animali dove ci si poteva trovare cavalli e porci e ossa a non finire .
saranno stati gli Indiani? forse gli Indigeni del posto? niente si deve sapere. vero è che s'inventano di tutto , sulle varie pagine Facebook circolano notizie di posti bellissimi,di sale ristoro, di gite a cavallo, tiro all'arco ,gite in biciclette e non potevano mancare i vari prezzi. ( ma è solo pubblicità ingannevole ) In tanto E.T fatto collocare dall'ex sindaco dottor avvocato Pietro Raimondo proprio all'ingresso del comune.
continuava a fare il suo lavoro mandando le onde magnetiche nella direzione giusta, man mano li ha colpiti tutti, si inizia dal sindaco che fa portare una pietra in paese e caso strano alla giornalista nell'intervista dice di averla riportata ma a nessuno vuole dire dove era nei tempi passati , a un poeta è permesso vagheggiare ma lui è il sindaco? come mai si è inventato il tutto ma oltre al sindaco anche la consigliera sbaglia secolo ... E.T se la continua a ridere pian piano le onde colpiscono e se colpiscono questa pietra diventa solo per alcuni un luogo di culto e di preghiera , tanto di quel culto che un consigliere la pietra la usa come tavolo per mangiarci la pizza.
per qualche turista che crede nella favole o nelle balle paesane ci pensa il mio carissimo amico giornalista Emilio Grimaldi quello che ai vecchi tempi era bravissimo se non c'era bisognava inventarlo , a lui si rivolgevano come se fosse Santo Emilio a Zagarise l'informazione non si deve imbavagliare ..Emilio continua a scrivere alla sua maniera e fa alcuni articoli che a qualcuno rimangono indigesti , uno a caso ( http://emiliogrimaldi.blogspot.it/2014/07/la-leggenda-della-pietra-di-san.html
La leggenda della Pietra di San Pancrazio. Gallelli docet La Pietra sacra di San Pancrazio. Il primo a sinistra è il sindaco E.T e Zagarise .... E.T non so quali poteri misteriosi ha ma fa cambiare anche idea a un mio caro amico Pietro Damiani , lui una persona stimata che si era prefissato di non scrivere altri libri , ma eccolo ancora a riprendere carta e penna e si rimette a scrivere .... scrive molto più spedito io credo che le onde sono arrivate anche a lui, vero è che termina il libro e non ci pensa due volte a fare il titolo. ( Zagarise in un Arcobaleno di storia : dalla Bilancia ad E.T ) Pietro Damiani riconosce all'ex sindaco Raimondo una delle tante opere pubbliche da lui lasciate la statua di E.T il piccolo Alieno grazie all'attuale amministrazione finisce gettata in un angolo circondata da sacchi d'immondizia ....opera inaugurata alla presenza della figlia del grande maestro Carlo Rampaldi ... ma in lontananza si sente ancora la voce " Telefono casa casa
il video dell'inaugurazione.
L'Italia è il paese dove si....