foto notizia

lunedì 5 ottobre 2020

Catanzaro tutte le scuole chiuse mercoledi 7 ottobre per la quinta tappa del giro D'Italia Ecco il tragitto dettagliato.

 In occasione della quinta tappa del Giro d’Italia, che transiterà da Catanzaro fra le ore 12 e le 13 di mercoledì 7 ottobre, resteranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio comunale.


La misura si rende necessaria per evitare disagi nell’afflusso e deflusso dei veicoli, da e per la città, in considerazione che le strade da cui passerà la carovana rosa, da Lido verso il centro, verranno interdette alla circolazione.
Un atto dovuto per evitare ulteriori disagi anche per chi proviene dai centri limitrofi. Il Giro d’Italia è da sempre un momento di festa per la comunità tutta, ma a causa dell’aumento dei casi di Covid-19 ho l’obbligo di raccomandare ai catanzaresi il rispetto delle prescrizioni sul distanziamento e sull’uso delle mascherine e l’assoluto divieto di assembramenti.
a seguire il percorso delle vie interessate nella quinta tappa del Giro D'Italia
VI INVITO A LEGGERE E CONDIVIDERE LE DISPOSIZIONI SULLA MOBILITA'






Reddito di cittadinanza in Calabria fa acqua da tutte le parti. Sono 95.005 le persone che lo percepiscono ma i contratti di lavori sono quasi zero Si tratta solo di assistenzialismo passivo



Il sistema del Reddito di cittadinanza fa acqua da più parti in Calabria. Quella che doveva essere la misura principale per il reinserimento nel mondo del lavoro si sta trasformando nella più classica delle politiche assistenziali.  Già, perché le offerte di lavoro per i percettori del Rdc latitano, e spesso i Centri per l'impiego non riescono a incrociare al meglio domanda e offerta di impiego. Insomma, sul fronte delle politiche attive per il lavoro, a poco più di 18 mesi dal varo del provvedimento fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, il bilancio è deludente. Partiamo dalle cifre: le domande di Rdc accolte tra il Pollino e lo Stretto, stando alle ultime cifre ufficiali, sono 95.005 (il 74,8 per cento del totale), riguardano 86.136 nuclei familiari e 204.621 persone. Si tratta di un bacino importante, oltre il 10 per cento della popolazione calabrese.

Sono ancora pochi i Comuni calabresi che hanno deciso di sfruttare l’opportunità garantita agli enti locali dal decreto legge 4/2019 in materia di attivazione dei Puc. 

Si tratta della possibilità di articolare e definire i Progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, che i beneficiari del Reddito di cittadinanza sono chiamati a svolgere nel proprio comune di residenza per almeno 8 ore settimanali con oneri di spesa minimi per l’amministrazione comunale (la sola assicurazione per la responsabilità civile per danni eventualmente causati a terze persone e le visite mediche ai fini della sicurezza sui luoghi di lavoro). Una percentuale, come si diceva, molto bassa quella dei sindaci che hanno già deciso di ricorrere a uno strumento che rappresenta non solo un obbligo, ma anche un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari impegnati in attività utili alla collettività. A rompere la “pigrizia” che pare dominare in tal senso la lunga fila dei primi cittadini, in particolare del Meridione, ci sta.....

sabato 3 ottobre 2020

"Eppur si muove" SP 25 Arsanise/ Catanzaro per i lavori di 10 milioni (inizialmente erano 20!). Prosegue il lunghissimo iter che dovrebbero vedere la luce nel 2021

"Manca davvero l'ultimo miglio. Non mancherà, ancora, il mio costante e continuo interessamento."

Inizialmente i milioni destinati alla "sp 25" erano 20


Sul futuro della SP 25 il sindaco di Sellia Davide Zicchinella non molla la presa rimanendo sempre attento e aggiornando sui social dell'iter di autorizzazioni burocratiche che hanno allungato di molto il sospirato inizio del cantiere sull'importantissima arteria sempre in bilico di crollo che collega tanti centri della presila con il Capoluogo di Regione.

a seguire il messaggio di aggiornamento sui social sulla sp 25 da parte del Dott. Zicchinella.

S.P. 25 ARSANISE-CATANZARO: aggiornamento iter burocratico propedeutico all'inizio dei lavori. La A.T.P. (Associazione Temporanea Professionisti) Hydrodata S.P.A., Hypro S.R.L. , Public Works S.R.L. ha redatto, il #progettoesecutivo per la messa in sicurezza della strada e lo ha consegnato alla Amministrazione Provinciale. Entro metà mese di ottobre sarà vagliato dalla Progen Società Cooperativa che ha il compito di verificare e validare il progetto per conto della Amministrazione Provinciale (che ha già provveduto, nei mesi scorsi, a svolgere analogo compito sul progetto definitivo). Entro ottobre si potranno mandare a gara i lavori. Per fine anno avremo il nome della ditta che si sarà aggiudicata i lavori. Nei primi mesi del 2021 portano essere consegnati i lavori. A primavera, dopo un iter travagliatissimo e lunghissimo (non siamo a Genova) che ho seguito personalmente, finalmente potranno partire i lavori per un importo effettivo (al netto di oneri di progettazione, direzione lavori, sicurezza, iva ecc.) pari a circa 7 milioni di euro (finanziamento complessivo 10 milioni di euro). Dopo anni di battaglie fuori e dentro le istituzioni un grande e sentito problema, che interessa da vicino diversi comuni della Presila Catanzarese, sta per concludersi. Questo sarà l'ultimo inverno in cui avremo la preoccupazione che il fiume Alli, a seguito di qualche nubifragio, non si porti nuovamente la

strada!!! Manca davvero l'ultimo miglio. Non mancherà, ancora, il mio costante e continuo interessamento.

"Froci e negri" La Santelli cerca di difendere l'indifendibile Nino Spirlì il suo vice e assessore alla Cultura, il quale ad una convention della Lega aveva specificato di continuare ad usare senza problemi questi brutti aggettivi

 


«Nino è la persona più colta che io conosco. È omosessuale dichiarato da trent’anni, ipercattolico e credo che abbiano forzato un po’ la mano con le sue dichiarazioni». La governatrice Jole Santelli replica in questo modo a chi gli chiede di allontanare il suo vice e assessore alla Cultura, Nino Spirlì che intervenuto l’altro giorno ad una convention della Lega a Catania, aveva specificato di continuare ad usare senza problemi gli aggettivi come “negro” e “frocio”. La presidente, intervenuta nella trasmissione radiofonica di Radio rai 1 “Un giorno da pecora” condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro ha sollevato il suo braccio destro dalla graticola. Santelli ha spiegato che, «Nino ha fatto generalmente riferimento alla dittatura del politically correct. Essendo un autore televisivo ed un artista, credo che abbiano forzato un po’ la mano con le sue dichiarazioni». «Io non capisco – ha aggiunto la presidente della Regione – perché non si possa dire “nero”. Credo che abbia utilizzato una frase ideomatico-linguistica calabrese. Nino è una delle persone più colte che io conosca e capita a volte che come artista sia sopra le righe».

Nino Spirlì con il rosario in mano: «Dirò “negro” e “frocio” fino all’ultimo dei miei giorni»

C'è gente che dedica la propria vita a combattere i cambiamenti climatici o a contrastare la fame nel mondo. Poi ci sono quelli che inveiscono contro chi salva vite umane nel Mediterraneo, per i quali la priorità è difendere chi insulta gli altri. E dato che nella Lega di Salvini paiono andare di mota i nigeriani che promuovono razzismo e i gay che sostengono l'omofobia, ecco che due "gay di destra" paiono spintonarsi per mostrarsi al padano come quelli che per lui "difendono" chi usa termini dispregiativi per etichettare gay e persone di colore.
Rilanciato dall'organo di stampa di Fratelli d'Italia, è il solito Nino Spirlì a cercare di compiacere i pregiudizi populisti sbraitando che lui........

venerdì 2 ottobre 2020

Catanzaro arrestata donna 50enne che coltivava la Marijuana in casa mentre nell'altra stanza nel degrado più totale piena di escrementi viveva il fratello in uno stato pietoso.

 

Scoperta donna che coltivava marijuana in casa, mentre nell’altra stanza il fratello era stato pietoso. Una piccola piantagione di marijuana, con annesso impianto di essiccazione per la successiva trasformazione in stupefacente utilizzabile per il consumo e lo smercio.



La coltivazione “domestica” l’hanno scoperta gli uomini delle Volanti di Catanzaro durante una perquisizione seguita in un’abitazione a Germaneto. Il numero delle piante, il loro ottimo stato vegetativo, la presenza di materiali necessari al confezionamento, oltre alle dimensioni e l’efficienza dell’impianto di essicazione, hanno fatto subito escludere che si trattasse di una produzione per il solo uso personale.Pertanto una 50enne incensurata, che abita nell’immobile, è stata denunciata per produzione, ai fini di spaccio, di stupefacenti, mentre le sei piante, alte ognuna circa un metro, sono state sequestrate, così come la “camera di essiccazione”, in doppio tessuto impermeabile ed isolante, dotata di prese d’aria, un aspiratore, una ventola, ed una scaffalatura a diversi ripiani, retati, per appoggiarci la sostanza da essiccareOltre a tutto ciò anche un bilancino, un termostato per la misurazione di tempo, temperatura e umidità, dei ‘grinder’ per la frantumazione della marijuana e vario materiale di consumo per il confezionamento delle dosi. L’operazione ha visto la collaborazione di un’unità del Reparto Cinofili della Polizia di Vibo Valentia e della Scientifica di Catanzaro, che ha eseguito le analisi sulla sostanza. Nello stesso contesto, i poliziotti si sono imbattuti inoltre in un’inaspettata, quanto drammatica, situazione: all’interno di una camera dell’abitazione vi era un uomo, palesemente non autosufficiente, in condizioni penose. La stanza era senza mobilio e suppellettili, piena di rifiuti alimentari, immondizie varie ed escrementi e l’uomo, 56enne, fratello della donna, sudicio, si spostava carponi ed appariva incapace di assumere la posizione eretta, nonostante le sollecitazioni degli agenti, e di comunicare. Sul posto è stato così fatto intervenire immediatamente il 118 e l’uomo è stato dunque affidato alle...

giovedì 1 ottobre 2020

Frode per oltre 10 milioni e mezzo di euro; la clinica privata Villa S. Anna di Catanzaro eccellenza calabrese finisce nei guai per rimborsi mai attivati, indagato il management della clinica

 Il reparto Utic - ovvero l’unità di terapia intensiva coronarica destinata al trattamento delle patologie cardiache acute - mai realmente entrato in funzione, anzi usato per ricoveri ordinari, e che avrebbe comunque consentito di incassare dal Servizio sanitario nazionale rimborsi per oltre 10 milioni e mezzo di euro.



È quanto sostengono sia avvenuto nella clinica privata “Villa S. Anna” di Catanzaro - struttura sanitaria molto nota in Calabria e centro di riferimento regionale di alta specialità per il trattamento e la cura delle malattie cardiovascolari - le fiamme gialle del capoluogo che stamani, su ordine del Gip Gaia Sorrentino, hanno eseguito un sequestro finalizzato alla confisca e interdetto per un anno il management della struttura, indagato per l’ipotesi di truffa aggravata e continuata ai danni del servizio sanitario e di frode nelle pubbliche fornitureL’indagine - denominata “Cuore Matto” - è partita all’inizio dell’anno scorso e l’attenzione degli investigatori si è concentrata sulla gestione dell’Utic, ufficialmente attivo al S. Anna ma che secondo gli inquirenti non sarebbe invece mai entrato in funzione. Le fiamme gialle sostengono che fin dal 2013, la casa di cura fosse accreditata dal servizio sanitario regionale alla gestione dei posti-letto Utic, che richiedono un monitoraggio continuo e costante dei parametri vitali nei pazienti con gravi scompensi cardiaci in atto. Al termine delle attività sarebbe però emerso “inequivocabilmente” che lo stesso reparto non sia mai stato concretamente avviato, che fosse senza attrezzature conformi agli standard del servizio e del personale medico e paramedico adeguatamente preparato e in numero sufficiente a garantire un’efficace turnazione e ....assistenza 24 ore al giorno.

Sul totale di tali somme, pari a 10.564.934,10 euro, il Gip del tribunale di Catanzaro ha disposto la misura cautelare reale del sequestro preventivo ai fini della confisca, anche per equivalente, trattandosi del profitto dei reati contestati in concorso fra loro a:

– Frontera Rosanna, 56 anni, di Catanzaro, legale rappresentante della casa di cura “Villa S. Anna s.p.a.”;

– Failla Giuseppe, 65 anni, di Catanzaro, direttore generale della clinica;

– Muleo Gaetano, 75 anni, di Catanzaro ma residente a Perugia, direttore sanitario della casa di cura dal 2010 e fino ad agosto 2019.

I responsabili risultano, peraltro iscritti nel registro delle persone indagate anche per il reato di “violenza o minaccia per costringere taluno a commettere un reato” (art. 611 cod. pen.) in quanto, una volta appreso dell’esistenza dell’indagine in corso da parte della Guardia di Finanza, avrebbero minacciato alcuni medici in servizio presso la casa di cura di andare incontro a conseguenze sul piano lavorativo e personale, nel caso in cui non avessero ritrattato o quantomeno rimodulato le dichiarazioni rilasciate alla polizia giudiziaria circa il mancato funzionamento del reparto Utic. Ulteriori approfondimenti sono in corso al fine di valutare il coinvolgimento di ulteriori dipendenti della clinica nonché delle strutture pubbliche (es. Asp di Catanzaro e Regione Calabria), deputate alla gestione e alla verifica dei requisiti organizzativi, strutturali e tecnologici necessari per l’accreditamento delle strutture sanitarie private.