sabato 5 dicembre 2009

L'ANELLO DI SAN NICOLA

I saraceni  dopo aver saccheggiato i paesi sulla costa calabrese non paghi iniziano ad entrare sempre di più nell'entroterra trovando sulle loro via sempre paesi facilmente espugnabili.

SELLIA: Asilia, asilo luogo sicuro e difficile da espugnare resistette  per molto tempo ai continui tentativi di saccheggio da parte dei Saraceni, ma sfortunatamente dopo aver resistito valorosamente  anche Sellia fu espugnata, la rabbia dei saraceni fu tanta che subito bruciarono la parte bassa del paese che avevano appena conquistato "ecco infatti il nome del rione ruscia".

Per fortuna si faceva sera e vuoi per la stanchezza vuoi per l'astuzia dei Selliesi che tentavano di far rimandare l’intenzione del feroce capo dei saraceni che voleva bruciare per vendetta ad aver resistito così a lungo tutto il  paese. Per fortuna, durante la notte, in aiuto di Sellia viene il nostro amato Protettore S. NICOLA, il quale appare in sogno al capo saraceno intimandolo di non torcere neanche un capello, al popolo Selliese e di andare subito via. Appena sveglio il capo saraceno infuriato voleva  conoscere chi gli era apparso in sogno per ucciderlo per primo ma non trovò nessuno che somigliasse all'uomo apparso in sogno per ultimo entrò in chiesa dov’erano radunati in preghiera molta gente ma anche li nessuno, entrato di forza in sacrestia lì l’arciprete aveva nascosto le cose più sacre nella speranza che non venissero depredate sotto un lenzuolo c'era la statua di S. NICOLA. Togliendo il lenzuolo il capo saraceno riconobbe subito in lui l'uomo apparso in sogno e inginocchiandosi infilò nel dito del santo il suo anello e promise che il paese sarebbe stato risparmiato e finché lui sarebbe vissuto nessun saraceno avrebbe fatto del male a Sellia e ai suoi abitanti. Ecco il detto "saracini da Sellia". Il capo saraceno dopo aver ascoltato la storia del santo suo conterraneo e dallo stesso suo colore della  pelle lasciò Sellia, la quale divenne un’isola felice risparmiata dai continui saccheggi dei saraceni nei paesi vicini.
(purtroppo l’anello fu trafugato dal dito di San Nicola negli anni ’80)
(Esiste una versione dello stesso racconto  in epoca dell'invasione Francese .Io ritengo dopo varie analisi questa più veritiera,come spiegato nel post di premessa sui 2 racconti su San Nicola.)
Ricerca storica a cura di Sellia Racconta. Originale racconta trascritto da Sellia Racconta. Chiunque ne fa uso anche in modo parziale è pregato di inserire la fonte. 

9 commenti:

  1. Questa leggenda me la ricordavo ma letta su questo blog diventa quasi reale .Ciao buonadomenica

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  2. Veramente un bel blog molto curato.Bellissima la neve che scende sul panorama di Sellia

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  3. Un esempio esemplare questo,di quanto la simbologia può nel cosiddetto real quotidiano. Quanti oggi apprezzano e "vedono" il non visibile fungeranno da "anello" di congiunzione con le nostre tradizioni. L'anello di San Nicola è lì perchè non è stato mai trafugato, basta volerlo vedere e sentirsi partecipe di un progetto fiero e indipendente come si sentiva essere Asilia.
    Pepè Lamanna

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  4. Mi scialu tuttu a leggere questi racconti.Ai detto bene Pepe'bisogna essere fieri delle nostre tradizioni,della nostra storia.Grazie Selliaracconta

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  5. Grazie Zagor per i bellisimi racconti che rischiavano di essere dimenticati del tutto.Bellissima la neve che scende sul panorama di Sellia cccciao da Mimmo Mi

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  6. Salve, grazie , era questo che cercavo di sapere sull'origine del detto di "Saracini da Sellia"
    e delle battaglie che avevo sentire accennare dai nostri anziani.
    Si potrebbe fare una bella rievocazione storica
    in onore di San Nicola.
    DomenicoPassante

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  7. Bellissima idea della rievocazione storica sarebbe veramente affascinate vedere, rivedere con i costumi dell'epoca la storia su San. Nicola

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  8. Domenico ,veramente un ottima idea da girare chi di competenza .Gia immaggino il capo saraceno che infila l'anello alla statua di San Nicola,dopo aver tolto il lenzuolo.

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