venerdì 20 agosto 2010

Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia! SABATO della porta stretta (21 Agosto 2010)



Carissimo/a,
ben trovato di cuore dopo la pausa estiva. Molti di voi sono andati in ferie, per riposarsi un po’ e tra tanti, molti hanno pensato di mandare in ferie anche lo Spirito, l’anima, il Signore. devo dire, purtroppo, che la nostra comunità ha visto un “moria di vacche”. Molti, moltissimi, tantissimi, hanno lasciato passare l’estate senza santificare la messa domenicale. Eppure la bontà del pastore aveva dato a tutti la possibilità di farlo con la messa serale delle 19,00 sia di sabato che di domenica con un risultato disastroso. E se questo non bastasse in concomitanza all’orario della Santa Messa vengono organizzati eventi e manifestazione, a volte anche in prossimità delle chiese, senza alcun rispetto o attenzione.
Amici, purtroppo, oggi il cristiano è divenuto una “categoria strana”. Lui che è chiamato ad essere l’uomo dalla fede vera, dall’assoluta trascendenza, dalla somma carità, dalla più bella speranza, si è fatto senza vincoli, senza obblighi, leggi, obbedienza, Comandamenti, morale. Ha rotto ogni legame con i principi basilari della sua fede. Pensa di poter fare ciò che vuole. Crede di potersi scrivere lui le leggi del vero e del falso, del giusto e dell’ingiusto, del lecito e dell’illecito. È fermamente convinto di non dover sottostare a nessuna verità oggettiva, a nessuna norma e a nessun obbligo che scaturisce da una giustizia che è fuori della stessa umanità. Ha trasformato la carità in puro sentimento momentaneo. Ha ridotto la speranza, quella vera, a qualche attesa effimera. Gli è rimasta una vaga e indefinita religiosità di cui si serve come parafulmine contro i mali che si abbattono su di lui e che non sa come vincerli se non attraverso il rapporto con il divino, con il sacro, come il mondo dell’invisibile. In più questa religiosità è vissuta da lui come una sorta di superstizione lecita assieme all’altra superstizione che è l’idolatria, che però è assai costosa sia sul piano economico che umano perché degrada e manda in rovina spirituale e materiale colui che la cerca e di cui si serve per la soluzione dei suoi molteplici guai umani. L’albero che produce tutto questo disastro spirituale ha un solo nome: la fede falsa. È falsa la fede che oggi guida il cristiano perché fondata e stabilita sull’assenza di ogni verità proveniente dalla rivelazione, dalla Parola, dal Vangelo. È falsa perché costruita su un Dio che è solo misericordia, carità, amore, perdono, condono, totale remissione di ogni peccato, ogni trasgressione, ogni indecenza, ogni infamia, ogni nefandezza, omicidio, adulterio, furto, distruzione della famiglia e del retto ordine sociale. Questo Dio perdona senza alcun pentimento ed accoglie nel Paradiso senza alcuna conversione. Questa fede falsa gli dice che alla fine tutti saranno salvati, giusti e ingiusti entreranno nel Paradiso, tutti vivranno una eternità beata. Così ognuno si illude e si prende la libertà di peccare quanto, quando, dove, come vuole. Con il vangelo di questa domenica che potrai ascoltare tu stesso venendo a messa, Oggi Gesù smentisce il cristiano dalla fede falsa. Gli dice di non illudersi, di non costruire il suo futuro sulla menzogna, i desideri del suo cuore, i pensieri della sua mente. Gli dice ciò che Lui farà: allontanerà da Sé tutti gli operatori di ingiustizia, di iniquità. Chi sono questi operatori di male? Sono tutti coloro che non hanno edificato la loro vita terrena sulla sua Parola, che è verità obbligante per tutti noi. Sono coloro che si sono fatti un loro personale Dio, un Dio solo misericordia che perdona tutto, sempre, senza alcun pentimento da parte dell’uomo, alcuna conversione, alcun ritorno nella verità, nella giustizia, nella santità dell’obbedienza alla sua Parola. Sono coloro che non vivono il Vangelo, non osservano le Beatitudini, non si curano dei Comandamenti, camminano senza la verità rivelata nel loro cuore.
Io non mi salverò perché sono un suo ministro, un suo sacerdote, uno strumento del suo Vangelo. Non mi salveranno le mie prediche e neanche la mia teologia. Mi salverà una cosa sola: se avrò fatto delle Beatitudini la mia nuova veste e del Vangelo la mia stabile dimora. Mi salverò se avrò vissuto di grande carità, compassione, misericordia. Entrerò nel Regno dei Cieli se mi sarò astenuto dal fare qualsiasi male ai miei fratelli, credenti e non credenti, giusti e non giusti, pii ed empi, senza alcuna distinzione, alcun giudizio, alcuna differenza. Mi salverò se sarò stato misericordioso e perfetto nell’amore come il Padre mio celeste e se avrò amato sino alla fine come il mio Maestro e Signore che è Cristo Gesù.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi liberateci dalla fede falsa e dalla falsa fede. Otteneteci la grazia di credere secondo la pienezza della verità della Parola.
Nuovo orario:
sabato Chiesa Madonna della Neve Santa Messa ore 18,30
Domenica Chiesa San Nicola Santa Messa ore 11,15

Don Francesco

9 commenti:

  1. Ritornano dopo la pausa estiva l'appuntamento molto seguito con le lettere di Don Francesco, il quale giustamente ci ricorda come spesso noi cosiddetti cattolici praticanti andando in ferie ci dimentichiamo della fede: di nutrirla,di alimentarla anche perche avendo più tempo libero potremmo dedicarne un pò per delle riflessioni, delle preghiere per fortificarla rendendola più forte,più viva; invece spesso con molta facilità ci dimentichiamo anche di Santificare la Domenica.

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  2. è tutta una conseguenza. se sellia si sta allontanando dai fratelli perchè da essi si sta dvidendo, per interessi politici o di altro genere, di conseguenza si allontana dalla chiesa perchè altrimenti sarebbe responsabile di ciò che ascolta dinanzi al Signore. Se il Signore ti invita al persono tu non puoi odiare. allora non si va in chiesa per non essere responsabili.

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  3. Purtroppo quanto detto da Don Francesco è assolutamente vero. Anch’io rientro tra le tante persone che per un motivo o per un altro d'estate si dimentica della S. Messa,solo una sera sono stato in Chiesa, eravamo quattro gatti.

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  4. Ringrazio don Francesco per le sue riflessive lettere,non vi conosco personalmente ,come purtroppo non conosco più parecchie persone mancando da Selia da tanti,troppi anni;ma so benissimo che siete un parroco super,peccato che molti selliesi capuni Non sfruttano la vostra quotidiana presenza,disponibilità per arricchirsi di fede. Giuseppe U.S.A

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  5. Caro don Francesco... questo è il risultato di un eccessivo protagonoismo e della cultura dell'apparire a tutti i costi.. che fanno mettere da parte anche il rispetto nei confronti della Chiesa: E' una vera indecenza!!!

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  6. Don Francesco.... anche lei però... che caspitina un pò di coraggio .. e via .. la manifestazioni davanti alla chiesa durante la messa non si fanno e basta !

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  7. Grazie a don Francesco per i vostri scritti,da meditare amaramente per le tante mancanze che spesso commettiamo. Francesco

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  8. e che volete don francè... il non rispetto alcuni non sanno neanche dove sta di casa. quando gli serve la chiesa non v preocupate che sono lì in prima fila e in mostra.

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  9. siamo solo approfittatori della grazia di Dio. dobbiamo essere sinceri con noi stessi. il Signore c'è per i momenti di bisogno

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