venerdì 2 luglio 2010

LA STORIA DURANTE I SECOLI DEL DIALETTO CALABRESE (6)

Siamo nel 1735 e la nostra regione soggiace alla sovranità Borbonica che divide la Calabria in 3:ulteriore con capoluogo Reggio, ulteriore II con Catanzaro, e citeriore con Cosenza. Ma periodi tristi subentrarono sotto i borboni, periodi di benessere per ritornare di nuovo nell’ingiustizia e nell’abuso, così sino al pieno Risorgimento.Carlo di Borbone è un re buono,paterno e benefico e il suo governo sarà ricordato molto positivamente. Ferdinando I, invece pur non essendo di indole cattiva subisce passivamente i capricci della moglie, e quelli dei cortigiani senza scrupoli. Se dovessimo analizzare gli eventi più rilevanti durante il suo regno,vedremmo solo lutti e rovine: nel 1783 un devastante terremoto provocò danni ingenti e numerose vittime; nel 1799 una lotta enorme tra plebei e partigiani della repubblica Partenopea, tra cui molti uomini migliori, seminò stragi e rovine. Il re fugge a Palermo, mentre il cardinale Ruffo inizia la riconquista del regno per far ritornare tutto com'era prima. “Reazione e patibolo” ecco il tremendo binomio che spaventa l’Italia meridionale. Molti verranno uccisi, tra cui: il generale Giuseppe Schipani di Catanzaro,lo scienziato Vincenzo De Filipps di Tiriolo,ecc..
Col ritorno nel regno di Napoli dei Francesi di Napoleone e di Giacchino Murat, iniziò un'aspra lotta tra le truppe Francesi e gli insorti che culminò con l’uccisione a Pizzo, città fedelissima ai borboni, di Gioacchino Murat. Intanto una setta, si stava sviluppando molto rapidamente in Calabria: “i carbonari”, minava le basi del regno borbonico preparando la rivoluzione del 1820. Ancora più triste sarebbe il ricordo del suo successore di Ferdinando,rimasto (per fortuna) sul trono per un breve periodo. Sotto la sua tirannide la Calabria tutta cospirava sino ad arrivare alla ribellione del 1848 in cui si accusava il tiranno di violazione dello statuto. Ma a nulla valse anche un comitato di salute pubblica che dichiarò apertamente decaduta la dinastia borbonica; altre lotte, altro sangue fu sparso ai danni dei Calabresi. Solo nel 1860 l’esercito borbonico fu definitivamente sconfitto dalle truppe garibaldine nelle cui file militavano molti calabresi.

giovedì 1 luglio 2010

La foto del mese: Luglio 2010

Il quadro che andremo ad appendere nella nostra preziosa pinacoteca virtuale per il mese di Luglio, raffigura uno scorcio del rione Sant’Angelo di cui ne abbiamo parlato qui e comunque ancora avremo modo di raccontare altre cose su questo bellissimo rione. Da sempre questa zona rimane di tutto il centro storico quello che più mi affascina. Quanti ricordi, quante corse “intra i stritti vinelli”. Chiudendo gli occhi mi rivedo bambino con i pantaloni corti e un campanello in mano (datomi da una vecchietta del posto) che suonandolo di continuo correvo per tutto il rione ad avvisare che stava per iniziare il Rosario che si recitava all’aperto vicino la fontana. Tante erano le donne che vi partecipavano anche qualche uomo anziano con il Rosario in mano, alla fine tanti bei canti di lode al Sacro cuore di Gesù e al Sacro cuore di Maria. Qui fu edificata la prima Chiesa che darà il nome all’intero rione; qui nasce Sellia circa 2000 anni fa. La sua conformazione e diversa dal resto del borgo non ci sono archi dove di sotto continuano le vie come ce sono tante nel resto nel paese (vedi la più lunga di “sutta u campanaru”). Ma rimane particolarmente bello, unico avendo superato durante i secoli indenne vari cataclismi. Speriamo che grazie anche ad un impegno particolare dei nostri amministratori possa essere salvato, recuperato, riqualificato, rivalutato. Esso fa parte della nostra storia; mi piange il cuore vederlo nella condizione attuali. Questo splendido rione che ha passato indenne vari alluvioni, terremoti ecc.. vederlo morire nel silenzio dell’abbandono di chi dimentica troppo in fretta le proprie radici. Sono sicuro che i nostri amministratori, le varie associazioni, ma in primis noi Selliesi faremo di tutto per Salvare, portare agli antichi splendori il nostro incantevole borgo medioevale.

Autore: sellia racconta. Si prega di inserire il link a chi ne fa uso (anche in modo parziale) con esplicito riferimento della fonte

mercoledì 30 giugno 2010

La parrocchia di San Nicola di Bari ci invita ad......... un'estate con Gesù


                                                     



Un’estate con Gesù…


Carissimi,

“un’estate con Gesù” è il titolo della nuova iniziativa che interesserà la nostra comunità di Sellia. Di che cosa si tratta? L’uomo, di per sé è una creatura limitata, finita, piccola, piena, molte volte di fragilità e debolezze e anche se pensa tante volte di essere forte e imbattibile, ad un certo punto sperimenta il fallimento. Lo si voglia o no, ogni uomo ha bisogno di Dio, in qualsiasi modo esso lo chiami. “Un estate con Gesù”, allora sarà proprio un’estate da vivere insieme a Gesù. Come? A partire da lunedì 5 luglio, ogni mattina dalle 6,00 alle 7,00 ci sarà un’ora di Adorazione Eucaristica completamente silenziosa (nessuno dovrà disturbare l’altro mentre prega) e alle 7,00 poi sarà celebrata la Santa Messa per tutta la comunità.

Ci alterneremo con le settimane: la prima settimana ci ritroveremo nella Chiesa di San Nicola, la seconda settimana, invece, ci sposteremo nella Chiesa della Madonna, della Neve per garantire a tutti questa bella esperienza e poi ancora a rotazione.

Perché quest’orario? Anche se d'estate, molti continueranno a lavorare, allora questa iniziativa vuole essere, anche una possibilità offerta a tutte queste persone di iniziare la giornata in modo nuovo, con la benedizione di Dio, poi perché è bello porsi sotto la protezione di Gesù, già fin dal mattino.

Sia ben chiaro questo: nessuno prenderà le presenze. Dovrà essere un’esperienza libera e spontanea. Magari uno ha il tempo solo per dire una “Ave Maria”, allora verrà in chiesa per dire quella preghiera, un altro avrà più tempo e resterà il tempo che vorrà. Sappiate che io ci sarò ogni mattina, lì presente per voi tutti e eleverò la mia preghiera per voi tutti e metterò tutte le vostre vite nel calice di Gesù. I più grandi santi hanno vinto tutte le loro battaglie con la preghiera. Vi sto donando una grande possibilità di crescita spirituale. Chi può non se la lasci sfuggire.

Altra grande novità: per tutta l’estate fino a cambio orario faremo così:

Da lunedì a domenica (compreso) ore 6,00 Adorazione eucaristica – ore 7,00 Santa Messa.

Da sabato 10 luglio fino alla fine dell’estate la Santa Messa sarà celebrata alle ore 19,00 nella chiesa della Madonna della Neve.

Da domenica 11 luglio la Santa Messa delle 11,15 nella Chiesa di San Nicola sarà celebrata alle 19,00. (Comunque quelle delle 7,00 di domenica mattina sarà valida come Messa domenicale).

A tutti BUONA ESTATE

Don Francesco Cristofaro

martedì 29 giugno 2010

Mappa dei frantoi nel centro storico di Sellia all'inizio del secolo scorso

Sellia all'inizio del secolo scorso era un grande paese di oltre 2500 abitanti. Tanti erano i frantoi che ricadevano nel centro storico, esattamente 15; in nessun altro paese del circondario troveremo una così florida attività nella trasformazione delle olive. Il nostro olio era il migliore, il più decantato,il più venduto fuori da Sellia. Esso portava (quando c'era a carrica de l'olivi) un certo benessere economico, garantiva lavoro a quasi tutti i suoi abitanti. Vediamo seguendo la cartina numerata dove esattamente erano ubicati questi 15 frantoi
Per ingrandire l'immagine clicca quì o sulla foto.
1
_Di mastru Rinardu (Cosco)
era il primo frantoio, prima dell’entrata della “portabella”
2-Di don Micu subito dopo i primi gradini della portabella a salire. Insieme a quello di mastru Rinardu che era posizionato 30 metri più sotto, cercavano di attirare nei propri frantoi soprattutto le persone che raccoglievano le olive nelle varie zone a sud  Serri  erbara,maronacu,maria,ecc..
3-Di Placidi. Situato a metà portabella ecco il frantoio che si è man mano evoluto essendo stato il primo a gasolio, il primo a corrente.
4-Di Mannarinu vicino l'ex putica e Annina sino agli anni '80 si poteva osservare il rudere con all’interno la macina , poi…...
5-Di Fittante dopo passato ai Cirillo. Si trovava di fronte la farmacia, è quello che ha funzionato sino alla fine degli anni '70, uno dei più antichi che si è evoluto con nuovi macchinari con l’avvento della corrente
6-Du ppernu abbiamo avuto modo di ammirarlo durante l’ultima sagra. Si chiamava così perché era molto piccolo, e lavorarci con tutto quel calore, vapore, sembrava di stare in un inferno.
7-Du Mileri era posizionato a 30 metri salendo dalla parte opposta di quello du ppernu
8-Di Fratti. La sua posizione era dove si trova la casa della buonanima di mastru Rosaru.Uno dei pochi che lavorava giorno e notte
9-Don Rafeli zona Sant’Angelo. Il frantoio che da un po’ di anni si può visitare durante la sagra e che vediamo spesso nelle foto che la pubblicizzano
10-Di Corei. Era uno dei frantoi più attivi, avendo "a numinata" che i punti prendevano bene. Dopo un periodo di inattività Don antoni riprese la tradizione con un nuovo frantoio nella parte nuova di Sellia il quale rimane l'unico in attività anche se non in maniera intesa passato di mano da diversi anni sotto nuova gestione. 
11-Du baruna. Era il più grande, lavorava a ciclo continuo, nel suo deposito venivano cuscoditi quintali  e quintali di olio pronti per il trasporto nelle varie aziende. Si trovava vicino l'attuale  Croce dell'Ascensione sotto il castello. Dopo l'alluvione le immense vasche dei separatori,e le cisterne rimasero sospesi nel vuoto per alcuni anni.
12-Don Peppi zona Ruscia. Era uno dei frantoi più comodi, rimasto in attività sino a metà degli anni 70
13-Di Placidi zona Ruscia, più sotto di quello di don Peppi. Dopo l'alluvione il frantoio dei Placida alla portabella (il quale non aveva subito alcun danno) risultava poco comodo e di difficile accesso causa la ripida scalinata. Si costrui il nuovo proprio sulla strada ma rimase in funzione per un breve periodo.
14*-Di monaci. Di questo e del prossimo si hanno poche notizie, era situato vicino il monastero di Santa Maria delle Grazie ed era usato quasi esclusivamente per le olive dei tanti terreni della Chiesa di Sellia.
15*Du povaromu. Era situato vicino la casa baronile, ed era così chiamato perchè il titolare era  un pover'uomo che ebbe la fortuna di avere il frantoio dopo una scommessa vinta ad un nobile del posto.

Un lavoro di recupero alla riscoperta della nostra identità. Abbiamo con precisione dislocato i vari frantoi che erano situati nel borgo prima del rovinoso alluvione del 1943; alluvione che segnò in modo irreparabile il futuro di Sellia, con ferite ancora aperte. Prossimamente andremo ad vedere le varie attività commerciali all'interno del borgo sempre prima del'alluvione, rimanendo positivamente stupiti per i tanti negozi, segno di un certo benessere più superiore rispetto a tante realtà vicine a noi.

lunedì 28 giugno 2010

Dizionario dialettale Selliese (lettera H)

Il suono h°si trova soltanto nei dialetti della Calabria meridionale, in modo particolare nell'ismo della provincia di Catanzaro . Corrispondente generalmente al h arabo al x greco (dinnanzi alla a ) e al h del antico francese. Nella Calabria meridionale passa facilmente in f ,mentre nei dialetti della Calabria settentrionale si riduce in c.Difficile trovare altri vocaboli senza cadere nell'errore di proporne qualcuno che inizi con la lettera A.J.C

domenica 27 giugno 2010

Sellia Marina:l'assessore Cosentino cerca di rassicurare la comunità dopo la giusta decisione che riassegna località "don Antonio" al comune di Sellia

Cerca di ostentare sicurezza l'assessore all'urbanistica Giuseppe Cosentino. "Voglio assicurare (dice in un comunicato stampa)tutto il mio interessamento alla vicenda sia da un punto di vista amministrativo che legale,avendo ereditato il contenzioso tra i due comuni che risale nel 2003". Data in cui il comune madre di Sellia si è finalmente svegliato da un lungo letargo, rivendicando giustamente il diritto di proprietà della zona a mare denominata "don Antonio" la quale prima della divisione e la successiva nascita del comune di Sellia Marina avvenuta nel 1956 era proprietaria del 70% del territorio attualmente ricadente nel comune di Sellia Marina. Ritornando all’oggetto del contendere tra i due comuni bisogna precisare che proprio dal 1956 nessuno degli enti preposti Regione,Prefettura ecc.. hanno mai preso una posizione per decidere sull'assegnazione del fondo, tanto che alcuni lidi pagavano le varie concessioni anche al comune di Sellia. Nel 2003 finalmente il comune di Sellia prende la strada della giustizia civile che con giusta sentenza numero 1108/2010 firmata dal giudice Dott.Luca Nania ristabilisce chiarezza sul fondo conteso riassegnandolo al comune di Sellia difeso dall' avvocato D. Verbano riscontrando che sino ad oggi nessun atto valido assegnava il fondo al comune di Sellia Marina e che dunque sia giusto  ritorni al comune che l'ha posseduto in forma legittima sino al 13-12-1956 data di nascita del comune di Sellia Marina che a partire da quella data mai ha regolarizzato con atti concreti il passaggio del terreno denominato "Don Antonio" nel suo territorio comunale.