sabato 20 novembre 2010

Anche nelle facoltà universitarie Calabresi comanda la' ndrangheta

La ‘ndrangheta influenzava i test di ammissione nella facoltà di Architettura dell’Università Mediterraneo di Reggio Calabria. È quanto emerge da un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) del capoluogo calabrese, che ha emesso 11 avvisi di garanzia nei confronti di docenti, impiegati e studenti dell’ateneo.
Tutti sono stati interrogati nella serata del 19 novembre 2010. Le ipotesi di reato a carico degli indagati sono falso ideologico e truffa. A condizionare i risultati degli esami sarebbero stati appartenenti alla cosca Pelle. Il capo, Giuseppe, uno dei personaggi più influenti di tutta la 'ndrangheta, si è vantato, in una intercettazione ambientale, di potere influire anche sui test d'accesso alle facoltà di Medicina di Catanzaro e Messina.

La cosca di San Luca avrebbe emulato un altro tra i più potenti gruppi della 'ndrangheta, quello dei Morabito di Africo. Il capo, detto “’u tiradrittu”, avrebbe fatto laureare in Medicina decine di figli di amici prima di essere catturato dopo una latitanza durata più di 20 anni.
In serata l'Università di Reggio Calabria, in una nota diffusa dall'ufficio stampa, ha affermato di avere offerto agli organi inquirenti «attiva ed ampia collaborazione, mettendo a disposizione tutta la documentazione e le informazioni richieste».

venerdì 19 novembre 2010

Anche nel nord d'Italia comanda la ndrina

«Ci sono paesi nel milanese che sono cloni di Platì», dice Nicola Gratteri. E con ciò il procuratore aggiunto di Reggio Calabria intende dire che mentalità e modus operandi sono le stesse che si trovano in Calabria. Capita, ad esempio, «a Buccinasco - dice Gratteri - dove il locale della ’ndrangheta cerca di gestire e controllare la vita economica e sociale». Tutt’altra storia, insomma, rispetto al vecchio «la mafia non esiste» riportato in auge soltanto pochi mesi fa addirittura dal prefetto di Milano. No, in Lombardia la ’ndrangheta esiste. Lo dicono l’Antimafia e le carte accumulate in questi anni dagli inquirenti. Lo dicono le inchieste. Lo dice, soprattutto, la quantità di cocaina che si riversa sulla vecchia capitale morale del paese.
Cocaina, dunque. «Pensavamo - ha detto ieri il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso - che a Milano ci fosse solo la ’ndrangheta ad occuparsi del traffico di droga, da questa indagine emerge invece anche la presenza di una seconda organizzazione disposta a fornire grossi quantitativi di cocaina, assumendosi tutte le responsabilità e consegnando a domicilio i carichi». Grasso parlava riferendosi alla maxioperazione che ha decapitato un’organizzazione criminale internazionale, con l’emissione di 105 ordini di arresto, una ottantina dei quali già eseguiti. La ’ndrangheta, dunque, non è più sola. E, però, lo stesso Grasso ha aggiunto che «questo non significa che non continui a trafficare in stupefacenti». Non c’è, dunque soltanto la polemica tra Roberto Saviano e Roberto Maroni a riaccendere i riflettori sulla presenza mafiosa in Lombardia, ci sono anche i risultati del lavoro sul campo di inquirenti e investigatori che svelano i retroscena di un mondo diventato silenziosamente potente.
Centinaia di arresti, decine di aziende coinvolte, spesso letteralmente divorate dalla usura e poi finite nella disponibilità delle ’ndrine. E poi sequestri, droga, armi. E soldi. Tanti soldi. Questo il quadro che emerge dalla inchiesta condotta dal procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone e dal procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini che nel luglio scorso fa tremare la regione. Tra le persone coinvolte, anche Carlo Antonio Chiriaco, all’epoca direttore della Asl di Pavia, manager che, secondo le accuse, sarebbe stato al centro di un sistema di potere che avrebbe visto la partecipazione diretta di boss della ’ndrangheta. Chiriaco si sarebbe anche dato da fare alle ultime elezioni regionali, a favore di Giancarlo Abelli dopo l’arresto della moglie Rosanna Gariboldi. Soltanto pochi giorni fa, è stato oggetto di un secondo ordine di arresto, accusato di concorso in turbativa d’asta aggravato dalle finalità mafiose.

giovedì 18 novembre 2010

Usanza della sepultura dei cari defunti a Sellia sino all'inizio del 1900

Anche a Sellia (com'era consuetudine in tutto il meridione)  i defunti venivano seppelliti all’interno della Chiesa Madre usanza rimasta sino agli inizi del 1900. Vicino all’altare principale c’era una botola enorme in cui si accedeva nella cripta dove venivano sistemati i vari defunti,. questa botola veniva utilizzata per le persone più benestanti del paese come baroni,notai,dottori, sacerdoti,commercianti….mentre un'altra botola era sistemata vicino la porta d’ingresso dove venivano sepolti tutte le altre categorie dagli artigiani,agricoltori,pastori, ecc.. Dunque anche da morti bisognava attenersi alle varie categorie del ceto sociale. I ricchi venivano deposti con cura dentro la cripta, mentre i poveri quando morivano venivano sistemati ad una particolare sedia ed una volta legati con una fune venivano calati dentro la cripta; quando la sedia toccava il fondo con un colpo preciso alla fune la sedia si apriva in modo che il defunto cadesse giù mentre la sedia veniva riportata sopra. Negli ultimi anni prima che questa usanza venisse definitivamente abolita, i morti aumentavano sempre di più, il tutto dovuto anche alle varie pestilenze,carestie,cataclismi ecc.. tanto che la cripta dei poveri era completamente piena, si fecero altre cripte all’’esterno della Chiesa sino ai piedi delle gradinate. A testimonianza di tutto ciò negli anni 70 quando l’arciprete di allora decise di fare un garage per la propria auto ad un lato dell’inizio dei gradini durante lo scavo si trovarono diversi resti di ossa umane. Nei primi anni del 1900 anche a Sellia molto lentamente si iniziò a seppellire i propri cari defunti al cimitero che era prima ubicato subito dopo il bar di Nicola (a ra cona du casu ) poi venne spostato perché oltre a risultare non idoneo come terreno era anche molto vicino alle abitazioni. Comunque per eliminare definitivamente questa usanza ci volle molto tempo anche perché si pensava che chi venisse seppellito dentro o vicino la Chiesa avrebbe ottenuto più indulgenza per i propri peccati commessi, perché la sua anima si trovava più a stretto contatto con i Santi, ed essendo un luogo sacro avrebbe ottenuto sicuramente più indulgenze ad espiazione dei propri peccati; a ragione di tutto ciò si costruirono delle cappelle all’interno dei cimiteri, ed ancora una volta i vari ricchi anche da morti dovevano far vedere la loro superiorità costruendo cappelle private dove tumulare i cari estinti.

Finalmente la nostra dieta mediterranea entra di diritto sotto la tutela dell' UNESCO come patrimonio del'umanita immateriale.

 - In questo periodo torbolento tra scandali , lotte politiche e notizie negative che giungono ogni giorno nel nostro paese , una notizia molto buona e che dimostra che esistono nel nostro anche punte di eccellenza che il mondo invidia. E' notizia di qualche giorno fa, che l'Unesco ha inserito nella lista del patrimonio immateriale dell'umanità la dieta mediterranea . Il nostro Paese e stato il promotore e coordinatore principe della richiesta a cui si sono aggiunti Spagna ,Grecia, Marocco.
Il riconoscimento assume ulteriore prestigio perchè viene affermato che la dieta mediterranea non è solo un abitudine alimentare ma uno "stile di vita" da adottare come l’insieme delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, delle abilità, dei saperi e degli spazi culturali con i quali le popolazioni del Mediterraneo hanno avuto un collegamento tra ambiente ,cultura, un rispetto addirittura sacrale verso il mangiare.Dieta Mediterranea - Patrimonio Dell' Umanità
Questo riconoscimento al nostro Paese si somma come terzo elemento presente nell'ambito elenco, dopo i Pupi siciliani e il canto a tenore sardo. La cosa interessanta da sottilineare e chè la dieta mediterranea è la prima pratica alimentare iscritta nella lista dell'Unesco.Questo riconoscimento valorizza pure le attività dei nostri inprenditori agricoli che con la loro professionalità, competenza e amore ci danno dei prodotti che il mondo intero ammira e consuma.Ci sono allo studio nuove candidature del nostro paese e sono : ''L'arte della pizza napoletana'' e ''La coltivazione ad alberello dello Zibibbo di Pantelleria''.

mercoledì 17 novembre 2010

Domencia 21 novembre la parrocchia San Nicola di Bari Sellia celebrerà la prima giornata delle coppie cristiane.

Parrocchia San Nicola di Bari – SELLIA

Carissime coppie di sposi della nostra comunità parrocchiale,
è con immensa gioia che vi saluto e mi rivolgo a voi con questa lettera. Domenica 21 novembre, durante la grande Solennità di Cristo Re dell’Universo, la nostra comunità di Sellia celebrerà la  prima giornata delle coppie cristiane. Questo sarà il programma: la mattina alle 11,15, sarà celebrata la Santa Messa per tutte le coppie della comunità mentre, durante il pomeriggio, alle 17,00 presso la Chiesa Madre San Nicola di Bari, ci sarà l’incontro di tutte le coppie di sposi della nostra comunità. Quando dico coppie di sposi non dico solo giovani sposini ma anche coppie che sono arrivati a festeggiare traguardi importanti. Insomma, questo invito è per tutti coloro che sull’altare, davanti a Dio e al sacerdote hanno pronunciato il loro si e si sono promessi il loro amore eterno.
Il tema dell’incontro sarà: “il mistero dell’amore: ci si può amare per tutta la vita?”. Il pomeriggio sarà intervallato da piacevolissime sorprese e sarà proclamata la coppia di sposi dell’anno alla quale andrà un bellissime premio. A fine serata, gusteremo insieme un aperitivo presso i locali della Parrocchia.
Pensate alla bellezza e grandezza di questo momento: marito e moglie insieme che si dedicheranno una giornata tutta per loro a cui pensare al loro spirito e pregare per la loro vita di coppie. Sarà una esperienza unica. Credeteci e partecipate. Sarà per me una gioia poter stare con voi e spero che sarà per voi una gioia poter stare con me e con tutte le altre coppie.

Don Francesco Cristofaro

Sellia: per la raccolta differenziata si punta a migliorarla e potenziarla.

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