Augurandovi un buon fine settimana e una felice domenica vi invito a riflettere su quanto il Signore ci chiederà in questa VI domenica del T.O.
Al centro del vangelo di questa domenica vi è la nostra personale relazione con i fratelli.
Che il Signore faccia risplendere su di voi la sua pace e la sua luce.
Don Francesco Cristofaro
CHIUNQUE SI ADIRA CON IL PROPRIO FRATELLO VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Carissimo/a
Le parole che Gesù rivolge al nostro cuore meritano di essere messe nel cuore, custodite gelosamente, meditate giorno e notte, perché sono esse che danno lo spessore spirituale al nostro essere cristiani. Senza spessore spirituale, il cristiano è un panno immondo, uno straccio vecchio, una inutilità dannosa, una vanità senza significato. Senza spessore spirituale è anche un veleno di morte per il mondo intero. Il cristiano deve essere la persona dalla moralità alta, anzi altissima, divina. Ti chiedo di meditare queste parole e di farti un serio, profondo esame di coscienza. Come vivo io queste parole di Gesù? Ma prima ancora: credo io in esse, oppure per me sono cose che non si addicono più alla mentalità balorda e insipiente nella quale vivo?
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno.
Gesù ci chiede di vivere nella sua santità quattro rapporti fondamentali, essenziali della nostra vita umana: con i fratelli, con la donna, con il proprio matrimonio, con Dio. Il fratello è solo da amare sempre. Si ama in un solo modo: donando la nostra vita per la sua redenzione, salvezza, giustificazione, pace. A lui si deve dare il perdono. Con lui si deve vivere sempre da riconciliati. La donna non è un oggetto, una cosa, neanche una persona sulla quale sfogare la propria libidine ed ogni altro impulso o desiderio impuro, neanche con il pensiero, con il cuore, con la mente, con il desiderio. Essa deve essere rispettata nella sua dignità sempre, in ogni istante. Essa non è per il nostro peccato. È invece per la manifestazione della più grande gloria di Dio.