sabato 7 aprile 2012

La scuola secondaria di primo grado di Sellia Marina ottiene un vero successo con il concerto di Pasqua


L'insegnamento dello strumento musicale acquista sempre più importanza nelle scuole. E' comprovato veicolo di socializzazione e di formazione. I semi sparsi da questa materia scolastica, soggetta ingiustamente negli ultimi anni a tagli e soppressioni, stanno producendo frutti eccellenti. Uno di questi frutti è l'orchestra della scuola secondaria di primo grado di Sellia Marina, composta dagli alunni che frequentano i corsi di strumento musicale.
L'orchestra collabora costantemente con la parrocchia e il comune di Sellia Marina, soprattutto in particolari periodi dell'anno come questo. Solamente per l'anno scolastico 2011/2012 sono stati organizzati sette concerti. Fra questi si inserisce il concerto di Pasqua che l'orchestra dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Sellia Marina ha tenuto martedì scorso nella Chiesa SS. Rosario con grande successo.
A riprova della bravura dei “musicisti” non sono mancati i complimenti della dirigente dell'Istituto Comprensivo Statale di Sellia Marina, Fiorella Careri, del sindaco di Sellia Marina, Giuseppe Amelio, del consigliere comunale, Maria Amelio, e del parroco della chiesa SS. Rosario, don Giuseppe Cosentino. I ragazzi hanno proposto al pubblico un programma variegato che ha spaziato dalla musica classica alle colonne sonore senza tralasciare la musica leggera, dimostrando una grande duttilità musicale.
Il merito per la buona riuscita del concerto, nel corso del quale non sono mancati i bis acclamati dai presenti, è da attribuire anche ai docenti, per il clarinetto Gregorio Sinatora, coordinatore dei corsi e direttore dell'orchestra, per la tromba Salvatore Zangari, curatore di tutti gli arrangiamenti dei brani, per il pianoforte Luana Anania e per la chitarra Vincenzo Militano, che con dedizione hanno saputo trasmettere agli studenti “amore e conoscenza musicale”. I ragazzi hanno messo a frutto con buoni risultati gli insegnamenti dei loro docenti, dando conferma della validità formativa dello strumento musicale. "L'insegnamento dello strumento musicale – ha affermato la docente di pianoforte Anania - è molto apprezzato dalle famiglie e dai ragazzi, e anche questi stanno avvertendo con profondo disagio il taglio delle ore destinato allo studio di questa disciplina che una volta scelta, peraltro, è materia curricolare a tutti gli effetti. L'augurio – ha concluso - è che finalmente venga data pari dignità a questa materia che tiene "impegnati" in modo sano e costruttivo i ragazzi, soprattutto in prospettiva dei nuovi organici per il prossimo anno scolastico".

venerdì 6 aprile 2012

Questa sera su rai 1 speciale sulla mistica Natuzza. La trasmissione andrà in onda dopo la via Crucis del Santa Padre dal Colosseo.

Il venerdì santo a Speciale Tg1 un documentario tv su Natuzza Evolo
Il 6 aprile, venerdì santo, subito dopo la via crucis presieduta da Papa Benedetto XVI al Colosseo, dalle 22.40 alle 23.40, la trasmissione televisiva Speciale Tg1 su Rai1 propone il racconto, per tanti versi affascinante e suggestivo, della storia di Natuzza Evolo, la mistica calabrese scomparsa due anni fa all’età di 85 anni, che durante la settimana santa viveva il mistero delle stigmate.
Lo speciale, della durata di 60 minuti, interamente realizzato da Rai Vaticano (responsabile Marco Simeon), è firmato da Pino Nano e da Filippo Di Giacomo.
Pino Nano è il giornalista che per più di trent’anni ha seguito per la Rai la storia di questa donna che raccontava di “aver visto la Madonna” e di avere avuto affidato da lei il compito di realizzare a Paravati, paesino di tremila persone in provincia di Vibo Valentia, “una grande Basilica”, che oggi dopo la sua morte sta per essere definitivamente ultimata. Filippo Di Giacomo è uno degli intellettuali più interessanti della Chiesa contemporanea. Scrittore teologo e sacerdote missionario di lunga tradizione, da anni egli stesso conduttore e consulente di prestigio di Rai Vaticano. Lo speciale, che ha per titolo ‘Natuzza, la via della Croce’, montato da Pierluigi Lodi che ne ha curato anche l’editing, propone per la prima volta al grande pubblico italiano il “racconto integrale - è scritto in una nota - della vicenda di questa poverissima donna che raccontava di essere in grado di ‘dialogare con gli Angeli e con le anime dei defunti’, e una serie di interviste inedite in cui Natuzza spiega come ‘dietro le spalle di ogni uomo c'è un angelo custode con il quale io parlo - diceva - e che mi aiuta a capire cosa cerca chi mi sta davanti”. È lo stesso Angelo - ripeteva - che ‘mi permette di parlare tante lingue diverse, pur non essendo io mai andata a scuola, e pur non avendo mai imparato né a leggere né a scrivere’”.
“Ma ‘Natuzza, la via della Croce’ vuole essere soprattutto - spiegano gli autori del programma - la ricostruzione dettagliata di quello che per la Chiesa italiana diventò negli Anni 30-40 un caso davvero ‘difficile da decodificare e da interpretare’. Con l’aiuto dei documenti inediti recuperati presso l’archivio storico dell’università Cattolica di Milano, lo speciale propone per la prima volta in tv il lungo carteggio epistolare che ci fu, allora, tra il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Paolo Albera, e il rettore della Cattolica di Milano padre Agostino Gemelli. Carteggio da cui si evince che, com’era già accaduto anni prima per padre Pio, padre Gemelli aveva bollato ‘il caso Evolo’ alla stessa maniera di quello del frate di Pietrelcina, definendolo ‘un caso di pura isteria’, consigliando alla Curia arcivescovile calabrese di ‘isolare la ragazza che parlava con la Madonna’, ‘ridurla al silenzio’, e semmai ‘chiuderla per sempre in un convento di suore’. Un racconto avvincente che propone anche le immagini ‘forti’ delle stigmate della donna di Paravati in varie fasi della sua vita, tutte testimonianze fotografiche autentiche e inedite legate al giorno del venerdì santo, e che i documentaristi di Rai Vaticano Marco Zuccari e Dario Saletti, con l’aiuto di padre Michele Cordiano (il sacerdote che ha seguito Natuzza negli ultimi vent’anni della sua vita) hanno recuperato negli archivi più disparati della Chiesa”.
Lo speciale, realizzato grazie alla collaborazione tra Rai Vaticano, e Speciale Tg1 (responsabile Monica Maggioni), ha avuto...

Acciomu, Ecce Homo ..... Ecco L' Uomo

La morte di Cristo ha in sé la fecondità del chicco di grano che, gettato nella terra, se muore produce molto frutto (Gv 12,24-32).

"La morte di Gesù dunque fu essenzialmente un atto di amore personale: sia da parte di Dio (cfr. Rom 8,31b-32: "Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio figlio [come Abramo: cfr. Gn 22], ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?"), sia da parte di Gesù stesso (cfr. Gal 2,20: "Mi amò e diede se stesso per me"), che si trovano perfettamente fusi insieme (cfr. Rm 8,39: "Nessuna creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio in Cristo Gesù nostro Signore")". [R. Penna, I ritratti originali di Gesù, vol. II, S. Paolo ed., Milano 1999, pag. 145]. Nel Vangelo di Giovanni ci è raccontato che Gesù ha voluto prefigurare la sua morte lavando i piedi ai suoi discepoli.
Ma in che senso la morte di Gesù, precisamente a causa del rapporto che essa ha coi nostri peccati, è stato un atto di amore? Rimanendo sempre alla scuola di S. Paolo, questi ci spiega che la morte di Gesù è stato un atto di amore servendosi di tre concetti.
(a) Uno è il concetto di "riscatto-redenzione" (cfr. Rom 3,24; 6,18.22; 8,2.23; 1Cor 1,30; 6,20; 7,23; Gal 3,13; 4,5; 5,1). In rapporto ai nostri peccati, la morte di Gesù è stato un atto di amore perché con essa Egli ci ha liberati non da proprietari personali, ma dalle condizioni negative che ci impediscono di esercitare in senso interamente vero la nostra libertà. Ascoltate che cosa scrive S. Pietro: "voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati falla vostra vuota condotta … ma con il sangue prezioso di Cristo" (1Pt 1,18).

(b) Il secondo concetto è quello di "riconciliazione" (cfr. Rom 5, 10-11; 2Cor 5,18-20). In rapporto ai nostri peccati, la morte di Gesù è stata un atto di amore perché in essa Dio ha voluto per pura grazia farci ritornare dentro alla sua amicizia. Dovete togliere dalla vostra mente quelle raffigurazioni fantastiche di Dio adirato che si lascia placare. No: S. Paolo attribuisce sempre a Dio l’iniziativa di riprendere l’uomo nella sua amicizia. E quindi da sempre c’è nel cuore del Signore grazia e misericordia.
(c) Il terzo concetto è quello di "espiazione" (Rom 3,25). In rapporto ai nostri peccati, la morte di Gesù è stato un atto di amore perché con essa ed in essa i nostri peccati sono stati veramente perdonati: siamo stato veramente rigenerati.
Alla scuola di S. Paolo, abbiamo compreso questa sera la prima fondamentale verità circa la morte e risurrezione di Gesù. Esiste un rapporto fra la morte di Gesù e i nostri peccati. Egli è morto in nostro favore, in quanto colla sua morte ci ha liberati dalla nostra vuota condotta rendendoci liberi, nella sua morte Dio ci ha riammessi nella Sua amicizia, a causa della sua morte i nostri peccati sono stati perdonati e noi siamo rigenerati. Una conclusione si impone: se Gesù ha compiuto tutto questo per noi nella sua morte (e quale morte!), allora la sua morte ci dice che Egli ama perdutamente ciascuno di noi. Se voi ora rileggete il racconto dell’incontro di Gesù con Zaccheo, vedrete che esso mostra come a Zaccheo sia successo tutto questo: liberazione dalla vuota condotta, amicizia col Signore, perdono dei suoi peccati che coincide con un’esperienza nuova.
Ma forse possiamo farci una domanda più profonda: una domanda che ha sempre dimorato dentro al cuore dei credenti. Ma per quale ragione [e una ragione deve esserci! Dio non fa nulla a caso] proprio attraverso la sua morte Gesù ha voluto redimermi, riconciliarmi e perdonarmi? Quale è l’intima ragione di questo fatto, la sua spiegazione?
L’aver scelto questa modalità dimostra il supremo interesse di Dio per l’uomo: il voler "ad ogni costo" ricondurlo alla sua dignità ed alla sua libertà. "Ad ogni costo":a costo della vita stessa. "Avendo amato i suoi, li amò sino alla fine" (Gv 13,1). E pertanto nella morte di Cristo, la persona umana sa che è preceduta e sostenuta da un Amore illimitato ed onnipotente.

Dopo sette anni viene riproposta a Taverna "Opera Sacra" appuntamento oggi dalle ore 15.30 nello spiazzo della scuola primaria




giovedì 5 aprile 2012

Oltre 76 mila elettori dovranno scegliere tra i cinque candidati a sindaco,23 liste,694 aspiranti consiglieri ( di cui 172 donne ) per 32 posti disponibili.Ecco tutti i numeri delle elezioni comunali 2012 di Catanzaro.


Per il centrodestra correrà Sergio Abramo, 54enne ex sindaco della città per due consiliature dal 1997 al 2005, prima di essere sconfitto da Agazio Loiero per la carica di Presidente della Regione nel 2005. Abramo sarà sostenuto da 8 liste: Catanzaro con Sergio Abramo, Per Catanzaro, Catanzaro da Vivere, Il Popolo delle Libertà, Alleanza di Centro - Pionati, Alleanza per l'Italia - Alleanza di Centro, Scopelliti Presidente, Alleati per Catanzaro.
Per il centrosinistra il candidato è Salvatore Scalzo, 28enne del Partito Democratico sconfitto l'anno scorso da Michele Traversa. Anche Scalzo avrà al suo fianco 8 liste: Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Primavera a Catanzaro, Il bene in Comune con Scalzo Sindaco, Svolta Democratica - Lista Ciconte, Lista Psi - Ecologisti.
Al centro, invece la candidatura dell'imprenditore edile Giuseppe Celi. Sarà sostenuto da 5 liste: Unione di Centro, Movimento per le Autonomie, Futuro e Libertà per l'Italia - Catanzaro per Celi Sindaco, La città di tutti - Celi sindaco, Polo di Centro - Catanzaro c'è.
Una sola lista, infine, a sostegno degli ultimi due candidati: la civica Elio Mauro Sindaco sosterrà Elio Mauro, ex assessore nella seconda giunta Abramo; mentre il Partito Comunista dei Lavoratori presenterà il chirurgo 50enne Antonio Carpino.

Sersale: un gruppo di genitori esasperati per i continui disservizi da parte delle “Ferrovie della Calabria” si danno appuntamento alle 5.30 (del mattino) in piazza San Pasquale bloccando per protesta i bus.


Sersale: un gruppo di genitori bloccando per protesta i bus in partenza per il capoluogo.
Una protesta per i continui disservizi a discapito dei pendolari che giornalmente si recano dal grosso centro presilano  verso  Catanzaro. Il tutto nasce dopo la decisione affrettata da parte delle Ferrovie della Calabria di cancellare due corse quella delle 5.45 e delle 12.12 con un sovraffollamento del diretto per Catanzaro che rende la tratta al limite della decenza. Un gruppo di genitori esasperati si sono dati appuntamento alle 5.30 bloccando i  bus. Una manifestazione pacifica che non ha coinvolto il traffico ma era mirato solo a bloccare i pullman, i Carabinieri della locale stazione hanno preso i vari nominativi che venivano forniti spontaneamente  dai vari manifestanti. Una protesta condivisa anche dal vicesindaco Salvatore Torchia il quale assieme ad una delegazione di studenti e genitori coadiuvati dall’avvocato Paolo Piccini  sono stati ricevuti dal vice direttore di Ferrovie della Calabria  Alfredo Sorace il quale ha evidenziato il periodo di crisi che l’azienda sta attraversando, rimarcata da una forte difficoltà economica che si concretizza con meno servizi, comunque ha rassicurato che della specifica situazione faranno un attento esame cercando per quanto sia possibile risolvere il problema magari dopo le festività Pasquali che coincide con la ripresa delle attività scolastiche. Va menzionato che della delegazione  facevano parte anche Pino de Fazio in qualità di rappresentante sindacale e Franco Barberio dipendente delle Ferrovie della Calabria addetto alla linee automobilistiche, e interlocutore da parte del comune per tutte le problematiche in oggetto. Da canto suo il vicesindaco  ha assicurato la pronta rimozione del blocco,ma fermi nel rimanere vigili sui sviluppi nell’annosa questione, al quale se dopo le festività pasquali non si vedrà nessuna soluzione riprenderanno ad oltranza le.....