mercoledì 19 dicembre 2012

L'attesa del Natale nelle case Calabresi

Nel Meridione, ed in particolare in Calabria, la festa del Natale veniva celebrata con profondo senso religioso e con sentita partecipazione da parte di tutto il popolo. Dall’analisi degli atteggiamenti ritualizzati legati al periodo natalizio emergono elementi che sono da inserire in quello che viene comunemente chiamato folklore, ma che, in effetti, era ed è comportamento e costume delle culture popolari. Il tempo e lo spazio assumono, con l’avvicinarsi del Natale, una diversità, diventano luoghi e tempi speciali. La quotidianità veniva abbandonata, si costruivano spazi sacri, diversi, dove tutto si trasformava e si circondava di un alone di mistero e d’irripetibilità. Il paese stesso cambiava aspetto, o meglio, diventava un altro paese, si rinnovava nell’attesa della Santa Notte. Tutto veniva organizzato in funzione della notte straordinaria della Nascita Santa e del giorno di Natale, e i giorni che seguivano erano di attesa del Capodanno, del capo di misi e d’annu novu, ma anche di ritorno graduale, attraverso il Capodanno prima e l’Epifania dopo, alla normalità, alla fine della sacralità dello spazio e del tempo speciale. Una soglia immaginaria apriva le feste con la novena, un punto di entrata che si percepiva al suono delle zampogne, delle pipitule e delle nenie dei suonatori della novena presenti sulle strade di tutti i paesi e che annunciavano ogni sera l’approssimarsi del Natale. Nelle case, nelle chiese e per le strade venivano allestiti presepi con occhi di canne, muschi e casette di cartone, pastori di taju e creta e fondali di cieli stellati. Presepi che si rinnovavano nella tradizione di ogni anno. La sera, davanti a questi paesaggi pieni di luci di lumini, di frutta e di pastori, ma incompleti per l’assenza di Gesù Bambino nella grotta, venivano intonati canti e lodi.Le famiglie riunite cercavano di rinsaldare vecchie amicizie, eliminando rancori, odio e inimicizie, sforzandosi di costruire pace, aprendosi al perdono e alla fratellanza. Tutti si riunivano per trascorrere insieme le feste. Gli anziani vivevano giorni felici in compagnia dei propri cari, degli emigrati che tornavano da lontano per le feste, se potevano tornare. I poveri venivano anche da altri paesi nella speranza di ricevere qualcosa, dei fichi secchi, delle zeppole, delle castagne, o per essere ospitati per un piatto di minestra calda ed un bicchiere di vino. Ma a proposito del pranzo natalizio c’è da dire che l’abbondanza alimentare, sognata tutto l’anno diveniva il punto da realizzare a tutti i costi. Il cenone di Natale era un rito vero e proprio, durante il quale si dovevano portare a tavola e mangiare, o quantomeno assaggiare, tredici pietanze diverse. In alcune zone della Calabria tredici dovevano essere i tipi di frutta da presentare sulla tavola. Una curiosità: molti presepi venivano allestiti con pittejare (pale di fichidindia) con i frutti più grossi attaccati, rami di arancio con arance sanguigne o dolci, fasci di mirtilli e corbezzoli, melograni, mandarini e qualche frutto fuori stagione, fuori tempo. Questi frutti servivano..

Foderaro autolinee l'azienda chiude

Si inasprisce la vertenza dei traporti che vede coinvolti i pullman delle autolinee Foderaro che va avanti dal 2 dicembre. Gli autisti si sono incatenati ieri mattina davanti al tribunale di Lamezia, assistiti dalla sindacalista Cisal Mungari, e hanno annunciato che metteranno in atto lo sciopero della fame. Non accettano la decisione dell'azienda che ha annunciato una serie di licenziamenti esecutivi dal primo gennaio.
Dall'altra parte, intanto, il braccio di ferro ha visto ieri Battista Foderaro il titolare dell'omonima azienda di trasporti, indire una conferenza stampa per spiegare gli ultimi accadimenti che l'hanno vista protagonista: «Nel giro di due tre giorni, il tempo di concludere le procedure e l'azienda chiude», ha annunciato, scrivendo quindi un altro capitolo della vicenda che va avanti dallo scorso 2 dicembre, quando i 24 autisti hanno deciso di bloccare le corse.
A complicare la situazione c'è  il periodo di franchigia iniziato ieri e che dura sino al 7 gennaio, periodo per cui gli scioperi non sono autorizzati per legge. Domenica scorsa la polstrada ha disposto il fermo di alcuni autobus sostitutivi ingaggiati dall'azienda per dare il servizio a quei passeggeri che avevano già prenotato il biglietto: «Ci siamo preoccupati di garantire il viaggio  a gente che veniva per il periodo natalizio - afferma Foderaro -. La costituzione prevede la libertà di movimento. Noi lo abbiamo fatto per atto doveroso. I colleghi noleggiati si sono visti sequestrare l'autobus, mentre facevano un servizio per nostro conto. La polizia stradale li ha fermati dicendo che il servizio era abusivo. Ma non è così perché noi abbiamo fittato l'autobus pagando regolarmente».  E a nulla è servita...

martedì 18 dicembre 2012

Pronta risposta dell'ex sindaco di Albi Santacrocre dopo la lettera ai cittadini dell'attuale sindaco Piccoli




Meno male che esiste ancora la FORZA DEI FATTI e la FORZA DEI NUMERI
Lettera aperta
Caro Gigi Piccoli,
corre l’obbligo di replicare alla tua scarsa memoria ma soprattutto alla tua incapacità di dialogare in modo corretto e concreto con i cittadini, abituato come sei, a raccontare solo storie di pura fantasia e ignorando la realtà dei fatti e la storia di Albi.
Appare altrettanto superfluo soffermarmi su cosa la mia amministrazione comunale ti ha lasciato in dote, in termini di risorse economiche, di progetti, di lavori da appaltare e quant’altro necessitava per “campare” per cinque anni di legislatura in modo dignitoso.
Ma purtroppo tu non sei un bravo amministratore e hai dimostrato in questi tre anni di essere un pessimo amministratore, vivacchiando sul lavoro di chi ti ha preceduto ma soprattutto portando Albi nel baratro più profondo come non lo è mai stato prima.
Lungi da me ricordarti che hai perso miseramente un finanziamento di 400 mila euro già decreto dalla Regione Calabria per il recupero del centro storico, così come la tua amministrazione è stata capace di perdere un finanziamento di circa 300 mila euro per interventi di miglioramento sismico già decreto dalla Prefettura di Catanzaro oppure ancora un progetto di 200 mila euro già decretato dalla Regione Calabria per la scuola di Albi e potrei continuare con almeno altri 5-6 progetti esecutivi già pronti per il finanziamento che non hai neppure attivato dimostrando di essere incapace di completare neppure le pratiche che erano state sviluppate da chi ti ha preceduto.
In compenso ti stai vantando di aver sfruttato un finanziamento per il recupero delle strade interpoderali della Regione Calabria, lascito della mia amministrazione, di aver realizzato una isola ecologica con fondi che ha reperito la mia amministrazione, così come la sistemazione di piazza Oliveto sempre con fondi lasciato dalla Giunta Santacroce-Demare e non certamente merito tuo o della tua amministrazione.
Unico tuo merito..

Padre Fedele; La Corte d'Appello di Catanzaro conferma la condanna per violenza sessuale

Il frate accusato di violenza sessuale finì in carcere nel gennaio del 2006
La Corte d’appello di Catanzaro ha confermato la sentenza di primo grado a carico di padre Fedele Bisceglia e del segretario di quest’ultimo, Antonio Gaudio, accusati di violenza sessuale ai danni di una suora. I giudici, accogliendo la richiesta fatta il 18 ottobre scorso dal sostituto procuratore generale di Catanzaro, Raffaela Sforza, hanno lasciato immutata la pronuncia emessa il 6 luglio 2011 dal tribunale collegiale di Cosenza, con la quale sono stati inflitti nove anni e tre mesi di reclusione a padre Fedele, e sei anni e tre mesi a Gaudio. Il frate accusato di violenza sessuale finì in carcere nel gennaio del 2006, e fu rinviato a giudizio assieme a Gaudio il 9 gennaio del 2008. “Sono un sacerdote di Gesù Cristo, hanno condannato lui e non potevano condannare me?”. Così padre Fedele Bisceglia ha commentato la sentenza con cui la corte d’appello di Catanzaro ha confermato la condanna inflittagli a nove anni e tre mesi di reclusione per violenza sessuale su una suora. “È stata scritta una pagina dolorosa - ha aggiunto uscendo dall’aula della Corte - dalla magistratura e dalla Chiesa cosentina. Adesso vado a raccogliere fondi per i bambini affamati e poi vado in Africa ad aiutare i bimbi che hanno bisogno”. “Le persone che mi hanno condannato - ha detto l’ex sacerdote - devono stare molto attente con Gesù Cristo. E la suora, in particolare, non può morire con questo macigno nel cuore e le altre suore, che con uno squallore squallido erano presenti qui oggi, non so che Natale vivranno. Io perdono tutti comunque perché sarebbe diametralmente opposti a quello che ho detto. Io sono un sacerdote di Cristo e questo peccano non l’ho neanche pensato. Lo sappia corte di Catanzaro. Ha fatto una grande ingiustizia. Debbono rendere...

Sellia Marina,disposta l'autopsia sul corpo del pastore romeno rinvenuto privo di vita


Scoperto un cadavere nelle campagne di  Sellia Marina

 
Il corpo di un uomo è stato rinvenuto nella tarda mattinata di ieri nelle campagne di Sellia Marina. Si tratta di un cittadino di nazionalità rumena di 38 anni che lavorava come pastore. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, lo Spisal e il medico legale Federica Colosimo dell'Università di Catanzaro. Dai primi accertamenti è emerso che l'uomo potrebbe essere morto per un arresto cardiocircolatorio, ma il magistrato di turno della Procura di Catanzaro ha fissato l'autopsia che potrebbe tenersi mercoledì prossimo.
Dalle indagini è emerso che il trentottenne stava lavorando per conto di un'azienda agricola della zona, ma lo Spisal ha avviato le verifiche sulla regolarità del rapporto di lavoro. Dalle indagini è emerso che mentre stava facendo pascolare il gregge il località Rocca, in una zona di aperta campagna, l'uomo è stato colto da malore ed è morto sul colpo. Da pochi giorni era stato raggiunto dalla fidanzata, anch'ella...