giovedì 10 novembre 2022

Ecco la buona sanità Calabrese. Chiuse le guardie mediche di Botricello e Marcedusa. I due sindaci hanno scritto una lettera aperta al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, al presidente Regione Calabria e Commissario Sanità, Roberto Occhiuto

 

“Pronti ad azioni eclatanti” da parte dei sindaci di Botricello e Marcedusa dopo la chiusura delle guardie mediche 

La chiusura ripetuta delle Guardie mediche a Botricello e Marcedusa ha scatenato l’ira dei sindaci, Saverio Simone Puccio e Domenico Garofalo, che hanno annunciato “azioni di protesta eclatanti” a tutela della salute pubblica.

I due sindaci hanno scritto una lettera aperta al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, al presidente Regione Calabria e Commissario Sanità, Roberto Occhiuto, e al prefetto di Catanzaro. La missiva è stata trasmessa anche ai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale, alla Procura di Catanzaro ei carabinieri. Puccio e Garofalo hanno evidenziato “la ferma volontà di avviare ogni azione a tutela della popolazione dei due centri considerato che dallo scorso mese di luglio si registrano continui disagi e chiusure delle postazioni di continuità assistenziale”. La postazione di continuità assistenziale di Botricello è stata chiusa in questi ultimi mesi in alcune occasioni, mentre quella di Marcedusa risulta già chiusa e accorpata proprio a Botricello. Questo vuol dire che due comunità così importanti sono completamente sprovviste, per l’ennesima volta, di assistenza sanitaria. “Di fatto – scrivono i sindaci - in questi due paesi è vietato ammalarsi se si considera che le popolazioni sarebbero costrette, secondo l’Asp, a spostarsi a diversi chilometri di distanza per raggiungere la postazione di Sellia Marina. In quest’ultima sede, dunque, dovrebbero convergere i residenti di tre realtà, per un totale di circa 13.000 abitanti con un solo medico di turno”. I sindaci di Botricello e Marcedusa usano parole molto forti: “Tutto questo è pura follia! Rappresenta a pieno uno Stato che ha scelto di violare palesemente le sue stesse norme, rinunciando ufficialmente a garantire l’assistenza sanitaria. Non stiamo qui a ricordare le violazioni costituzionali e penali che si stanno compiendo. Piuttosto, vogliamo chiaramente comunicare che non accetteremo più passivamente queste condizioni”.  Puccio e Garofalo hanno evidenziato: “Abbiamo incontrato nei giorni scorsi i vertici dell’Asp di Catanzaro, ma ci è sembrato di interloquire con manager e funzionari assolutamente estranei alla realtà. Non accetteremo questo stato di cose! Siamo pronti ad attuare forme di proteste eclatanti, coinvolgendo le comunità che rappresentiamo e che dobbiamo difendere ad ogni costo. Davanti alla violazione palese di tutte le leggi in vigore – hanno proseguito - siamo pronti a reagire con altrettanta veemenza perché non si condanna un intero comprensorio a subire le incapacità e le irresponsabilità sia dei dirigenti sia di medici che non rispettano la loro “missione””.

Per questo, l’appello alle istituzioni: “Chiediamo un provvedimento urgente da parte del Ministero della Salute e del Commissario alla Sanità che obblighi i medici a coprire i turni di continuità assistenziale, rivedendo le normative attuali e i metodi di reclutamento, riorganizzando contestualmente la copertura del territorio provinciale e regionale. Dopo mesi di promesse e false illusioni, con continui disservizi e pericoli concreti per .......... 

mercoledì 9 novembre 2022

Catanzaro fortissima esplosione nel quartiere Sant'Antonio, 2 persone ferite in modo grave , il boato si è avvertito a diversi chilometri di distanza.

Due persone sono rimaste ferite, una secondo quanto si è apprende in modo particolarmente grave, agli arti inferiori , dopo una forte esplosione nel quartiere S.Antonio di Catanzaro,


 Esplosione, intorno alle 16.30 di oggi, in via Galeazzo di Tarsia, nel quartiere Sant'Antonio di Catanzaro. Lo scoppio è stato localizzato al di sotto del viadotto della tangenziale ovest, nei pressi di una baracca adibita, forse, a ricovero di animali. Il boato si è avvertito a diversi chilometri di distanza. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco (una squadra con autobotte e il funzionario di servizio), carabinieri e sanitari del 118. Due le persone ferite agli arti inferiori che, affidati al personale sanitario del 118, sono state trasportate nel vicino ospedale per le cure del caso. Si indaga sulle possibili cause. La prima segnalazione ai vigili del fuoco parlava dell’esplosione di una bombola di gas, ma, da quanto si è appreso, non è detto che ....... 

martedì 8 novembre 2022

Il Sersale esonera Saladino. La società dopo la sconfitta interna con il Città di Acri ha preso la drastica decisione.



 La società comunica che Mister Giuseppe Saladino non è più l’allenatore dell' Asd Sersale calcio 1975. Tutta la dirigenza lo ringrazia per il grande lavoro svolto e per i risultati raggiunti augurandogli le migliori fortune per il futuro". Lo annuncia il club giallorosso sui propri profili ufficiali.

Continua per leggere l'articolo tratto dalla Gazzetta del Sud oggi in edicola.

lunedì 7 novembre 2022

Catanzaro Marina, Catanzaro, Taverna Sila. Una cabinovia panoramica di ultima generazione che parte dal Porto e arriva in Sila. Un progetto ambizioso "Visit Sila Piccola"

 Resterà un sogno oppure questo ambizioso progetto inizierà l'iter per la sua eventuale realizzazione?


Una cabinovia di ultima generazione - come la Skyway del Monte Bianco- che collega il porto di Catanzaro Marina con il centro storico di Catanzaro-Taverna per poi raggiungere Villaggio Mancuso con due fermate intermedie, la prima nel centro storico, l’altra su Taverna città d’arte.

E’ il progetto presentato al Sila Science Park da ‘Visit Sila Piccola’ alla vice presidente della Commissione dei Lavori Pubblici del Senato, Silvia Vono. “Questo è il momento di osare, di progettare e avere visione per un reale sviluppo sostenibile, del turismo nella provincia di Catanzaro. I Quali e quanti benefici potrebbe portare alla nostra città e alla meravigliosa Sila, in termini di immagine, trasporto, sostenibilità, turismo. Immaginate di passeggiare sul lungomare di Catanzaro Marina e decidere di andare a mangiare una pizza in meno di 20 minuti a Villaggio Mancuso o viceversa, godendo di un panorama straordinario, oppure di visitare il borgo di Taverna con i suoi musei, o favorire una città come Catanzaro arroccata su un colle e circondata da incredibili canaloni. Pensiamo, al turismo didattico, paesaggistico, al trasporto sostenibile e alla mobilità elettrica. La Sila catanzarese potrebbe ritornare a vivere di quel turismo che la rese famosa in tutto il mondo. “stiamo già dialogando con una primaria società di progettazione del nord Italia per uno studio di pre fattibilità della cabinovia”. "Visit Sila Piccola" nasce con l’obiettivo di rappresentare ed attuare i fabbisogni del territorio, valorizzandone l’intera filiera, infrastrutturale e dei servizi turistici, e per ridare splendore ad un territorio che un tempo era definita la piccola Svizzera italiana. Alla base del pensiero strategico vi è quello di riunire sotto un unico brand i gestori, gli operatori turistici, gli enti locali, del comprensorio della Sila Piccola e della Presila catanzarese, che spaziano dall’offerta Turistica, Culturale, Eno gastronomica e Agroalimentare alla gestione dei servizi, che vede la razionalizzazione del processo di sviluppo e delle iniziative di interessi comuni, facendo scattare effetti sinergici con conseguenti economie di scala, complessivamente superiori ai risultati raggiungibili dalla singola azione. Il progetto Visit Sila Piccola ha avuto importanti riscontri dalle autorità e dalle istituzioni locali i quali hanno, accolto con grande entusiasmo e spirito di collaborazione l’iniziativa di supportare Visit Sila Piccola, il Comune di Taverna rappresentato dal Sindaco Sebastiano Tarantino, al suo secondo mandato, ha già predisposto un atto di indirizzo come capo fila del progetto. Un importante sodalizio creato anche grazie a Daniele Donnici di Destinazione Sila, pionieri nel valorizzare e sostenere il .................. 

sabato 5 novembre 2022

Rogo di Catanzaro. Dimesso il figlio 16 enne. Sentito per oltre un ora il padre Vitaliano Corasoniti, gli investigatori hanno tentato di acquisire nuovi elementi utili. Nei prossimi giorni sarà ascoltata la madre Rita Mazzei, ricoverata al centro grandi ustionati di Bari.

 


È stato dimesso il giovane di 16 anni scampato al rogo della sua abitazione nella notte tra il 21 e il 22 ottobre scorso a Catanzaro. Ha lasciato il reparto di Pediatria dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio dove negli ultimi giorni ha completato il percorso di guarigione, dopo aver trascorso diversi giorni di ricovero in Rianimazione. Con ogni probabilità anche il padre, Vitaliano Corasoniti, nei prossimi giorni potrà essere dimesso, le sue condizioni di salute sono immediatamente apparse più gravi di quelle del figlio sedicenne. Al momento, si trova sotto osservazione nel reparto di Medicina e per lui si prospettano ancora alcuni giorni di ricovero a causa di problemi respiratori causati dall'inalazione dei fumi sprigionati dal rogo. L'uomo è stato interrogato nei giorni scorsi dai carabinieri della compagnia di Catanzaro, a cui la Procura di Catanzaro ha delegato le indagini. Vitaliano Corasoniti, sentito dai carabinieri anche perchè le sue condizioni sono in via di miglioramento, avrebbe risposto alle domande degli inquirenti ma ovviamente sui contenuti della testimonianza vige il massimo riserbo. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno ascoltato anche un fratello delle tre vittime, Antonello Corasoniti (14 anni), anch’egli ricoverato in Pediatria dopo essere stato dimesso da Rianimazione per il miglioramento delle sue condizioni di salute. Molto attivi anche sui social network, Vitaliano Corasoniti e la moglie, con profili largamente aggiornati sulle ........... 

venerdì 4 novembre 2022

Catanzaro; Il figlio di "Toro Seduto" non vuole pagare il conto, calci e pugni a un titolare di un locale di Lido. aggressione subita anche dai dipendenti che però non hanno denunciato. Alcuni hanno preferito licenziarsi

 Ha portato all’arresto di quattro persone, con l’accusa di aver usato violenza contro i proprietari e dipendenti di un bar del quartiere marinaro.

Il 30 Gennaio 2022, alle ore 01.00 circa, all’interno di un bar entra C. Berlingiere , il quale, si dirige al bancone chiedendo  una bottiglia di prosecco.


Nel dettaglio i fatti di quella notte al bar di Catanzaro Lido

Uno dei dipendenti gli dice di rivolgersi al collega che era alla cassa. Berlingiere non replica, esce dal locale per farvi subito rientro dopo una manciata di secondi in compagnia  Bevilacqua, va diritto alla cassa dove è seduto il dipendenteil quale lo invita a saldare “i giri precedenti “, a questo punto Berlingiere prende dalla tasca del proprio giubbotto delle banconote e tenendole ben strette li sbatte sul volto del cassiereContinua intimando di essere servito, e avverte il dipendente del bar che quando chiede una cosa gli deve essere data, lo colpisce al viso con l’indice della mano destra puntato in direzione degli occhi. Il cassiere, rassegnato e impaurito, gli risponde di prendersi quello che chiede. In quel momento rientra all’interno del bar  Berlingieri, il quale, rivolto al dipendente dice“dacci a bottiglia o ca li cumbinamu nu burdellu” e poi, insieme  a  Bevilacqua, si scaglia con violenza, all’indirizzo dei dipendenti che sono dietro il bancone, degli arredi posti sul piano di servizio. A questo punto, uno di loro viene colpito al volto da Amato  con un violento schiaffo.  Berlingiere, corre dietro il bancone, colpendo prima un barista con un pugno al volto e poi l’altro banconista. Bevilacqua, dal canto suo, aggredisce e colpisce il cassiere che è sempre fermo seduto sulla  sedia della cassa con violenti ripetuti schiaffi al viso , scagliandogli addosso il registratore di cassa e il pannello protettivo in plexiglass. Come se non bastasse, Berlingieresi avvicina nuovamente all’uomo lo colpisce con dei pugni al petto e lo minaccia ricordandogli di chi è figlioBerlingiere poi si scaglia contro gli arredi del bar, spingendo verso l’uscita e rovesciando il frigorifero contenente i gelati quindi torna dal dipendente poggiandogli le mani sulle spalle e sul petto con atteggiamento minatorio. Nessun dubbio sorge sull’esatta identificazione degli stessi, dal momento che i quattro aggressori sono stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza e poi indicati in sede di riconoscimento fotografico dal titolare del locale. Il riconoscimento è stato compiuto a distanza di poco tempo dal fatto per cui non è plausibile che il ricordo della persona offesa possa essere stato alterato, e ciò ancor più se si considera che lo stesso titolare abbia dichiarato di conoscere di vista il principale aggressore nei cui confronti egli già vantava crediti per consumazioni precedenti mai pagate. Risulta pacifica la commissione del reato in concorso tra tutti gli indagati, avendo ciascuno prestato un contributo materiale nella realizzazione dell’azione intimidatoria e ritorsiva contro il proprietario e i suoi dipendenti a causa delle pretese patrimoniali avanzate.

Ricorrono infatti,  secondo il giudice,  tutti gli elementi costitutivi del reato: dalla violenza e la minaccia, sul piano oggettivo, al dolo che ha certamente sorretto la condotta offensiva degli indagati. Ebbene, nel caso di specie va sottolineato che  Berlingiere si e rivolto al cassiere ostentando il proprio legame di parentela con un vecchio esponente della locale criminalità organizzata; nello specifico trattasi di Bevilacqua  alias “Toro Seduto”, assassinato nel 2015.

Il dato appare sufficiente a confermare l’impiego del metodo mafioso avendo il Berlingiere usato una minaccia implicita tacendo chiaramente intendere alla vittima di trovarsi di fronte ad un rappresentante di un gruppo criminale più esteso e radicato sul territorio. Anche le modalità dell’azione sopra descritte rendono manifesta la capacità del gruppo di imporsi sui commercianti facendo leva proprio sulla loro incapacità di reazione e fidando sulla conseguente impunità derivante dalla condizione di assoggettamento ed omertà diffusa sul territorio. Nessuno dei soggetti aggrediti ha inteso sporgere denuncia. Persino il titolare del bar, nonostante il danno subito all’interno del locale e quello ulteriore derivante dalla successiva chiusura in orario notturno, ha preferito non allertare le Forze dell’Ordine affermando di aver voluto risolverla cosa bonariamente”. In aggiunta a questo dato va rilevato che uno degli aggrediti non ha neanche contribuito al riconoscimento fotografico, mentre un altro ha reso addirittura dichiarazioni manifestamente inverosimili nonostante egli stesso sia stato vittima dell’aggressioneDopo quanto accaduto alcuni dipendenti hanno preferito interrompere il rapporto di lavoro comunicando al titolare che La situazione si era fatta pesante e non se la sentivano più di lavorare” circostanza, quest’ultima, che conferma la condivisione di un forte timore per la propria incolumità, talmente elevato da far da indurre i ..........