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domenica 31 gennaio 2010

LETTERA DI RINGRAZIAMENTO DI DON FRANCESCO

Parrocchia San Nicola di Bari – Sellia

Una lettera per dire GRAZIE

Carissimi,

scrivere questa lettera di ringraziamento è per me doveroso ma prima ancora è un piacere immenso farlo. Neanche venti giorni fa nella preghiera pensavo: “devo fare qualcosa per Sellia” e mi è venuto in mente di organizzare “La settimana della pace”. Non vi nascondo, amici cari, che farlo non è stato per niente facile. Tante le difficoltà, tante le tentazioni ma sono andato fino in fondo, perché come dicevo questa mattina nell’omelia della giornata conclusiva della settimana della pace, quando uno vuole una cosa lotta fino alla fine per averla.

Va detta la verità: non sono stato solo. Un equipe favolosa di persone mi ha affiancato e ha lavorato insieme a me. Abbiamo cercato il più possibile di coinvolgere tutti. Non posso fare un elenco dettagliato di nomi, non li ricorderei tutti, ma voglio ringraziare tutti i responsabili dei forum, dei siti, dei blog che si sono fatti voce della mia voce e mi hanno permesso di pubblicare tutte le lettere, locandine e programmi. Ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione Comunale per la preziosa collaborazione, per averci permesso di usare i locali, di aver contribuito alle spese. Grazie agli operai del comune. Grazie a vigili, alle forze dell’ordine. Grazie a quanto hanno instancabilmente lavorato per allestire le chiese, la palestra, hanno distribuito lettere per ogni singola famiglia. Grazie alla generosità delle mamme e dei papà, al lavoro instancabile dei catechisti, del coro parrocchiale, grazie ai bambini, il nostro futuro e la nostra speranza, grazie ai giovani e in particolare ai giovani della Consulta che non mi hanno abbandonato un attimo. Grazie a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza per la loro preziosa presenza. Grazie agli anziani per avermi affiancato con tanta preghiera. Insomma, grazie, grazie, grazie a tutti ma il grazie più grande al Signore che ci ha fatto dono della pace e della serenità.

Amici, in questa giornata mi sono commosso, perché amo Sellia e amo i Selliesi e il grande desiderio e il bene più sommo per SELLIA E I SELLIESI. A chi vuole sapere l’esito della giornata dico: è stato favoloso, grande, sublime, contro ogni aspettativa. Una preghiera composta e sentita, una presenza importante. Credetemi se vi dico che non ho visto tanta gente in Chiesa neanche la notte di Natale. Il pomeriggio abbiamo poi passato cinque ore di fila in Palestra senza farci mancare nulla, dalle musiche ai balli, dalla meditazione, ai giochi, alla torta e spumante, ai fuochi, al rinfresco.

Non ho più parole se non quella di dirvi: continuate su questa scia e ritorneremo ad essere il paese più invidiato. Grazie di cuore a tutti e che Dio vi benedica e vi faccia sempre dono della sua pace

Don Francesco

sabato 30 gennaio 2010

PROVERBI CALABRESI SUL MAIALE

 " Ammazzasti u porcu e ti chiudisti e de l'amici toi ti ne scordasti"
Il maiale è sempre stato presente all’interno della civiltà contadina, dell’economia e della cultura calabrese.
  La carne di maiale è sempre stata e per molti versi è ancora, sulla tavola di tutti i calabresi, senza distinzioni né di classe né di collocazione geografica.
  Negli anni passati non c’era una sola famiglia contadina che non allevasse almeno un maiale.
  L’allevamento del maiale rappresentava, oltre che la possibilità di preparare molte delle provviste alimentari di tutto l’anno, una delle principali forme di sostegno per l’economia della famiglia. 
Ci sono molti racconti e leggende che ci narrano come questa usanza diventi un rito, che ha origini antichissime, probabilmente greche e che, in alcuni paesi, si mantiene ancora quasi intatta.
  Ricordiamo che la macellazione del maiale diventa un’occasione di festa e di socialità. Era infatti tradizione che chi “ammazzava“ il maiale invitasse alla sua tavola amici e parenti.Vi proponiamo ora una carrellata di detti e proverbi pieni di sagezza popolare sul maiale del quale parleremo ancora.

giovedì 28 gennaio 2010

LETTERA PER LA PACE DI DON FRANCESCO (DA LEGGERE CON ATTENZIONE )

Carissimi,
così  il poverello d’Assisi, San Francesco che noi tutti conosciamo, molti anni or sono ebbe a pregare il Suo Signore:
“O Signore, fa di me uno strumento della tua Pace:”
Francesco chiede al Signore di essere strumento di pace. Chi è lo strumento di pace? Colui che si adopera in tutto affinché la pace regni in ogni cuore, in ogni casa, in ogni famiglia, nella comunità, nel mondo intero. Cosa deve fare lo strumento di pace?
“Dove è odio, fa ch'io porti l'Amore. Dove è offesa, ch'io porti il Perdono. Dove è discordia, ch'io porti l'Unione. Dove è dubbio, ch'io porti la Fede. Dove è errore, ch'io porti la Verità. Dove è disperazione,ch'io porti la Speranza. Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia. Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce”.
Lo strumento di pace deve distruggere il mare di odio che è nel cuore degli uomini con un oceano d’amore. Deve riparare alle offese con il perdono, deve riporre rimedio alle discordie che possono succedere con gesti di unione. Deve mettere tante parole di speranza nella disperazione, deve dare gioia vera a che è nella tristezza. Deve accendere la luce per coloro che sono nel buio delle tenebre. Per fare tutto questo lo strumento di pace deve sapere che:
O Maestro, fa ch'io non cerchi tanto: Essere consolato, quanto consolare. Essere compreso, quanto comprendere. Essere amato,quanto amare. Poichè: Si è: Dando, che si riceve; Perdonando che si è perdonati; Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.
Lo strumento di pace prima di essere consolato dagli altri deve consolare gli altri, prima di essere compreso deve saper comprendere, prima di essere amato deve essere fonte inesauribile di amore, prima di ricevere il perdono dagli altri deve perdonare e se vuole che la pace regni nei cuori ogni giorno deve morire per rinascere.
Cari amici di Sellia e quanto leggete queste parole, con il cuore vi auguro e con il cuore prego che tutti, ma proprio tutti possiate diventare instancabili strumenti di pace in mezzo agli uomini, nelle vostre case, nelle scuole, negli ospedali, sui posti di lavoro, nelle chiese, dappertutto. Per avere la pace la si deve volere e per volerla bisogna fare un passo indietro. Tutti possiamo offendere il fratello i essere offesi dal fratello. Tutti possiamo fare il male al fratello e tutti lo possiamo ricevere. Oggi, però, leggendo questa lettera possiamo fare una scelta: continuare a fare del male e ad offendere oppure dare un taglio netto.
Confido in voi, nel vostro impegno e nella vostra buona volontà. domenica 31 gennaio vi aspetto tutti, tutti, tutti, quelli di Selllia e anche quelli che potendo essere presenti avranno la bontà e la gioia di unirsi a noi se pur venendo da altre parti.
Che il Signore vi benedica e vi conceda la sua santa pace.
Il vostro parroco
Don Francesco Cristofaro

mercoledì 27 gennaio 2010

"U SANGUINAZZU "

La grande diffusione del maiale,anche in tempi a noi remoti, fu dovuta alla circostanza della facilità del suo allevamento: di relativamente piccole dimensioni, onnivoro, si poteva allevare non solo in campagna ma anche all'interno dei paesi,infatti a Sellia sino agli anni 80 i "zimmuni" erano un po’ dappertutto figuratevi che furono costruiti anche all’interno dei ruderi del castello. Non aveva bisogno necessariamente di una sua specifica dimora e poteva razzolare liberamente per terre e per le strade." Norman Douglas", nel suo libro "Old Calabria", racconta che ancora all'inizio del secolo scorso si poteva assistere al passeggio di branchi di maiali, piccoli e neri (che a lui non piacevano), vaganti liberamente nelle strade di tutti i paesi calabresi. Il suo allevamento era economico perché si alimentava con il c.d. "'lavatura" consistente nell'avanzo dei cibi consumati dalla famiglia,condito con la prima sciacquatura dei piatti (ovviamente senza sapone) e arricchito con frutta ed ortaggi non commestibili o perché bacati o perché avevano superato il limite della normale maturazione. La dieta veniva integrata, quando possibile, con prodotti a basso costo come ghiande, lupini, castagne e patate andate a male. Parleremo ancora in altri post del re della tavola Calabrese “u porcu”con altre ricette, curiosità, proverbi. Iniziamo con “u sanguinazzu” vera leccornia di quando eravamo bambini ora magari visto con un pò di disgusto dalle nuove generazioni abituati con le varie merendine e cioccolate ipercaloriche

lunedì 25 gennaio 2010

SELLIA : ANDAMENTO DEMOGRAFICO DURANTE I SECOLI

Ci addentreremo in questo post sul andamento demografico durante i secoli nel nostro paese

Ci addentreremo in questo post sull'andamento demografico durante i secoli nel nostro paese. Sellia prima dell'ultima rovinosa alluvione del 1943 contava circa 2600 abitanti compresa la frazione a mare ,la quale dopo la seconda guerra inizia ad aumentare sempre di più come popolazione arrivando negli anni 50 ad avere una popolazione di circa 1000 abitanti. Nel 1951 Sellia contava in totale 3300 abitanti circa. Oggi invece il divario è veramente marcato: Sellia circa 520 abitanti Sellia marina circa 6000 abitanti .Andando indietro nei secoli si contavano i" fuochi"che consisteva nel nucleo familiare,questo modo di censire la popolazione fu istituito durante il regno di Napoli ,per determinare gli abitanti bisogna moltiplicare i fuochi per 4,5 nel 1276 la popolazione contava circa 244 fuochi cioè circa 1100 abitanti,poco meno di 3 secoli dopo nel 1532 era appena 101 fuochi cioè circa 500 abitanti ,nel 1545 157- nel 1582 283- nel 1595 130- nel 1648 130-nel 1666 120- nel 1795. 207- alla fine del 1700 circa 950 abitanti .Si può notare come la popolazione aumentava o diminuiva molto vistosamente a seconda dei vari periodi storici dovute a guerre,carestie, pestilenze o periodi di pace. Nel grafico sotto viene riportato il censimento durante un intero secolo: dal 1815 al 1901 con le rispettive nascite decessi e alcune volte i matrimoni

sabato 23 gennaio 2010

INIZIAMO TUTTI INSIEMA LA SETTIMANA DELLA PACE


     




SETTIMANA DELLA PACEDomani inizia per la comunità Selliese la settimana della Pace fortemente voluta dal nostro instancabile parroco Don Francesco.Prepariamoci con umiltà e fede a questo importante evento mettendo da parte definitivamente (parola lunga e difficile da attuare ma non impossibile da realizzare)i rancori,divisioni,rivalità,vecchi strascichi che magari ci portiamo da anni dentro.Mettiamo definitivamente la parola FINE,per il bene di Sellia,per il futuro di Sellia che per riemergere ha bisogno dell'aiuto di tutti,tutti senza alcuna distinzione,tutti "da cona du casu a ru jordinu " Domani tutti a Messa per far felice Don Francesco ,per far felice Sellia,ma sopratutto per essere felici noi e vivere nella pace la vera Pace.
riceviamo e pubblichiamo il progamma aggiornato e dettagliato della settimana della Pace