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sabato 12 giugno 2010

13 Giugno Sant Antonio di Padova

Domani 13 Giugno si festeggia  
Sant Antonio,nome molto diffuso a Sellia e non poteva essere altrimenti visto il forte attaccamento della nostra comunità verso questo carismatico santo. Bellissima la statua che attualmente si trova nella navata a destra della Chiesa Madre di Sellia anche se la sua naturale collocazione era nella chiesa Del Rosario il quale trovava la sua giusta collocazione in una nicchia e veniva portato in processione il 13 Giugno, dove dei bambini che indossavano degli abitini del Santo, davano dei morbidi panini riposti in delle ceste a tutte le persone che si incontravano lungo il percorso. Questi panini venivano offerti ogni anno da una signora del posto per una grazia ricevuta da parte del  Santo sul figlio più piccolo . Io non ricordo una processione con la statua del Santo, ma ricordo bene un triste episodio successo verso la fine degli anni 70,quando in un caldo pomeriggio del mese di Giugno suonarono all’improvviso le campane, tutti accorsero in piazza, alcuni pensavano all’ennesimo incendio dove per richiamare aiuto da parte della popolazione si suonavano le campane e la sirena, invece nessun incendio era scoppiato; ma  le due statue del Sacro Cuore di Gesù e quella di Sant Antonio si trovavano rovinosamente a terra tra il pianto di molte donne anziane che erano li a recitare il Rosario. Un giovane del posto con gravi problemi psichici  in un raptus di follia e forse anche schernito da qualcuno che aveva riscaldato il giovane per il clima elettorale causa le imminenti elezioni del rinnovo del consiglio comunale. Entrò di colpo in Chiesa scaraventando da dietro le due statue esposte ai lati dell’altare principale. Per fortuna i danni non furono molto gravi anche se la statua del Sacro Cuore (non fatta di cartapesta come la statua di Sant’Antonio) subì i danni maggiori con gli occhi di vetro che furono irrimediabilmente rotti. Le due statue furono portate subito in restauro riportandoli in breve tempo al culto da parte dei fedeli Selliesi.
Tanti Auguri di buon onomastico a tutti gli Antonio,tonino,totò,Antonella,Antonietta,Tonina, Anthony,   ecc… Auguri da parte di Selliaracconta

venerdì 11 giugno 2010

LA STORIA DURANTE I SECOLI DEL DIALETTO CALABRESE ( 5 )

Il periodo Spagnolo fu lungo e doloroso per la popolazione Calabrese, e in più di due secoli di dominazione le terre vennero depauperate, e gli uomini oltraggiati e avviliti. Si assiste a un decadimento generale.Agricoltura, arte , industria, si impoveriscono a discapito,anche dell’unica fonte di ricchezza che possedeva allora la città di Catanzaro : l’industria della seta.Perfino gli ebrei, che come avevamo detto in precedenza ,erano abili commercianti e coadiuvavano i Calabresi nel loro commercio,essi furono sciacciati da vicerè don Pedro da Toledo.Ci domandiamo in quale misura influì la lingua spagnola sul nostro dialetto ,difficile dirlo con esattezza .Siamo in un’epoca in cui il dialetto nel Catanzarese ha già subito le sue evoluzioni nel lessico , nella fonetica , nella sintassi. Le due lingue parlate hanno come ceppo comune la lingua latina (neolatina o romanza,sovrapposta alla greca nel Catanzarese ). Non si è in grado di dire quanto una lingua abbia influito sull’altra. Da ricordare inoltre che la lingua Italiana dotta anch’essa originata dal latino ,viveva pure nella media Calabria accanto alla lingua locale. Nel libro di Scerbo sul “Dialetto Calabro” segna alcuni vocaboli che l’autore afferma derivanti dal latino. Mentre Rohlfs lo contraddice dicendo che nessuno dei vocaboli la lui citati e convincente .Per lo più sono delle voci che sono passati allo spagnolo e ai dialetti locali direttamente dalla lingua madre il latino. Anche accettando le linee guida di Rohlfs alcuni dubbi rimangono.

giovedì 10 giugno 2010

Località Don Antonio ritorna di proprietà del comune di Sellia.

Soddisfazione della intera comunità Selliese con a capo il sindaco Davide Zicchinella per la sentezza del tribunale civile di Catanzaro (di cui selliaracconta aveva dato per prima ieri la notizia). Il fondo in località Don Antonio di Sellia Marina ritorna al  comune di Sellia che lo aveva posseduto sino al 1956 data della nascita del comune di Sellia Marina. -La zona ricade- come sottolineato dal sindaco -nel cuore della balneabilità Selliese- dove di recente è stato inaugurato il lungomare con una bellissima spiaggia e pineta attrezzata, -una volta preso pienamente posseso del terreno-  prosegue Zicchinella -sarà fondamentale aprire un confronto sereno con gli amministratori di Sellia Marina-. Questo risultato apre nuove prospettive di sviluppo di valorizzazione del nostro territorio che potrà vantare un clima e un paesaggio mozzafiato da 0 metri dal livello del mare sino ai 600 metri ai piedi della Sila
Per leggere l'articolo tratto dal Quotidiano della Calabria di oggi 10.6.2010.Clicca sull'imaggine

mercoledì 9 giugno 2010

Finalmente Sellia avrà il suo giusto sbocco a mare

Ecco una bellissima notizia che aspettavamo di dare: Sellia avrà la sua pozione di territorio a mare. Il comune difeso dall'avv. Verbaro, ha ottenuto da parte del giudice dott. L.Nania il riconoscimento di un ampio fondo in località  Don Antonio con sentezza n1108/2010. La vicenda iniziata nel lontano 1956 quando Sellia Marina divenne comune autonomo. Ma solo dal 2003 il comune di Sellia ha rivendicato nelle varie sedi il suo diritto di proprietà del fondo rimasto durante tutti quest'anni senza un provvedimanto amministrativo per poterlo attribuire al comune di Sellia marina: in mancanza di tutto questo, il fondo è da attribuirsi al suo titolare originale cioè Sellia. Torneremo con un'altro post a trattare questa importante e significativa vittoria per il nostro territorio. Per leggere l'articolo clicca suul'immagine.

L'ostinazione del popolo Calabrese

L'OSTINAZIONE
ln Calabria esiste una favola che è l'emblema dell'ostinazione dell'uomo calabrese.
Un giorno un contadino s'incamminò per andare a Roma. Lungo la strada s'imbattè in un signore che era Gesù, il quale gli domando:
"Dove vai?"
" A Roma. "
"E non dici: se Dio vuole?"
"Ci vado anche se Dio non vuole."
Gesù trasformò il contadino, per punizione, in ranocchio e lo fece vivere per qualche anno nello stagno li vicino. Quando il ranocchio tornò a essere uomo, riprese come se nulla fosse accaduto, il suo cammino verso Roma. S'imbattè nuovamente nel Signore dell'altra volta che gli domando:
"Dove vai? "
" A Roma. "
'E non dici: se vuole Dio?"
"Ci vado anche se Dio non vuole."
Zac. Torno ad essere ranocchio nel pantano.
Quando a Gesu piacque di farlo ritornare uomo, il contadino riprese, come se nulla fosse accaduto, il suo cammino verso Roma.
"Dove vai?" gli domando il Signore che dopo poco gli capitò fra i piedi
" A Roma. "
"E non dici: se Dio vuole?"
" ... e se non vuole li è il pantano"ribattè pronto il contadino
Gesù sorrise di quest'ostinazione e stavolta lo lasciò prosequire
indisturbato

martedì 8 giugno 2010

Dizionario dialettale Selliese (lettera G )


Eccoci alla lettera G del nostro dizionario dialettale Selliese. G come "Giugnu",mese della mietitura anche a Sellia sino al primo dopoguerra c'erano diversi campi di grano sopratutto verso le zone "serre,maronacu".La terra non la si lasciava mai incolta si seminava di tutto,e quando proprio non si poteva seminare niente si riempiva il terreno di favarelli che oltre ad essere un buon alimento per " u ciuccu" servivano a concimare il terreno. Molti contadini proprio a Giugno scendevano a Sellia Marina per lavorare nei campi sterminati di grano per alcune settimane. Lavoro molto duro,bisognava terminare la mietitura al più presto perché con l'arrivo del caldo l'aria si faceva poco salubre, e la malaria sino agli anni 40 colpiva molte persone. Grazie ai commenti che inserirete renderemo il dizionario dialettale Selliese sempre più completo