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martedì 31 agosto 2010

Alla riscoperta dei prodotti biologici,i quali oltre ad essere di moda fanno bene alla salute.

La salute alimentare è sempre più un problema dei paesi ricchi. Cattive abitudini, cibi conservati, pasti abbondanti, poco movimento: tutti ingredienti micidiali che contribuiscono al diffondersi delle cosiddette "malattie del benessere", dal diabete alle patologie cardiovascolari. Il costo individuale e collettivo è altissimo e così si corre ai ripari. Programmi di educazione alimentare, progetti per introdurre frutta e verdura nelle scuole, campagne contro i cibi ipercalorici e ricchi di grassi: dalla Gran Bretagna alla Francia agli Stati Uniti, fino al nostro paese, I'educazione alimentare è una preoccupazione costante di governi e medici, ma anche di talk show e riviste.

La cattiva alimentazione incide sulla salute dei cittadini e, in ultima analisi, sui bilanci della sanità pubblica. A questa montante offensiva della salute a tavola, si oppone però la riscoperta del mondo di un stile alimentare rinnovato, che coniughi salute e gusto. La dieta mediterranea è uno dei cardini del nuovo stile alimentare. In questo movimento di opposizione il biologico e le altre produzioni certificate, come i prodotti Dop e Igp, svolgono una funzione insostituibile per migliorare il rapporto con il cibo. Si può mangiare di meno e meglio, facendo del bene al proprio fisico ma anche al proprio spirito, con cibi naturali, sani, ma al tempo stesso gustosi e appaganti. Sono sempre più numerosi gli studi scientifici che attestano le virtù nutritive degli alimenti biologici e spiegano i meccanismi per cui, ad esempio, le arance o i pomodori bio contengono più vitamine. Allo stesso tempo, i prodotti biologici, dal vino all'olio, dai formaggi ai salumi, sono sempre più protagonisti di guide e concorsi gastronomici.

lunedì 30 agosto 2010

Un occasione di sviluppo per Sellia la realizzazione della strada "da vutticella"

Della realizzazione di questo importante tracciato, negli anni passati si è molto discusso, soprattutto prima della realizzazione della strada “Arsanise-Catanzaro”. L’ultima amministrazione che si era promessa di vedere la fattibilità dell’opera, cercando dei finanziamenti per iniziare alla realizzazione almeno del tracciato, fu quella guidata da Folino il quale rimase in carica per un breve periodo. Ultimamente era andata definitivamente nel dimenticatoio, ma grazie alla tenacia del presidente della consulta giovanile di Sellia: Domenico Salerno e di altri convitti sostenitori, il progetto è ritornato di forte attualità.
Nella foto uno degli ultimi elaborati del probabile tracciato della strada "Da Vutticella"
Certo, alcuni decenni fa era facile reperire dei fondi per realizzarla, oggi con le varie crisi e la scarsità dei fondi a disposizione tutto diventa più difficile, ma bisogna crederci, per vedere almeno ultimato il tracciato di questa strada "da Vutticella" della quale io ne sono un sostenitore, perché oltre alla riduzione della distanza con il capoluogo, non si rischia di rimanere isolati durante l’inverno quando la precaria strada Arsanise-Catanzaro frana spesso diventando molto pericolosa per gli automobilisti, senza dimenticare che la sua realizzazione potrebbe divenire un volano di ripresa per salvare Sellia dal suo inarrestabile decadimento visti i pochi chilometri che ci separerebbero con Catanzaro, potendo divenire il nostro borgo fonte di turismo, ma anche di edilizia residenziale.Uno tracciato che si snoda su circa 3km, abbastanza facile da realizzare se non per un brevissimo tratto a valle; da non dimenticare che lo stesso tracciato ci porterebbe un uno dei posti più affascinanti e meno contaminati del territorio con sorgenti d'acqua,le grotte,la carcara ed infine il famoso presepe tanto decantato dagli anziani che aspetta di essere riscoperto,rivalutato.Un tracciato da promuovere nelle varie sedi che come abbiamo ribadito potrebbe portare una ventata di ripresa in diversi settori dell'ecomomia del nostro paese.

domenica 29 agosto 2010

Madre teresa di Calcutta, ricorrenza dei 100 anni dalla sua nascita



“Una piccola matita nelle mani di DIO” così amava definirsi Madre Teresa di Calcutta in odore di Santità già durante la sua vita di missionaria dedicata completamente ai più poveri,agli emarginati,agli affamati: Proprio in virtù di questa sua dedizione aveva fondato L’ordine delle missionarie della Carità. Nata in Albania il 26 Agosto 1910 ricorre quest'anno il suo centenario. Ganxhe Bojaxhiu questo il suo vero nome)nacque a Shkupi, terza e ultima figlia di Kolë e Drane Bojaxhiu. La bimba, il cui nome significa bocciolo, madre Teresa prese i voti a diciotto anni. Dopo il noviziato in Irlanda partì per l’India, dove nel 1950 fondò la Congregazione delle suore missionarie della carità, con lo scopo di aiutare “i più poveri tra i poveri”. Fu novizia in Irlanda, poi in India, fu maestra. Poi, la seconda vita. Madre Teresa ha ricordato al mondo che ogni persona vale e per essa è giusto spendersi. ‘Ai poveri va dato di più, in essi c’è Cristo sofferente’. Ricordava le parole di Gesù nel Vangelo, le sue preferite, il motto delle sue missionarie: ‘avevo sete e mi avete dato da bere…avevo fame e….quando avrete fatto questo a ognuno dei miei piccoli l’avrete fatto a me’. La suora girò il mondo per aprire case di accoglienza, nonostante la salute malferma e i frequenti ricoveri. Madre Teresa ha ricordato che i poveri non sono solo coloro che non possiedono ricchezze. La suorina ha sconvolto le logiche culturali della società moderna, sottolineando che poveri sono coloro che non ricevono amore e, anche fra i ricchi, molti vivono lontani dall’amore. Non c’era ingenuo pauperismo in lei, la ricchezza era sotto accusa solo se usata male. Si battè contro l’aborto, ritenendolo una delle maggiori piaghe della società moderna (’se una madre è capace di uccidere il suo bambino, allora tutto è possibile’ disse una volta). Quando ricevette il Nobel, nel 1979, chiese di rinunciare al costoso banchetto per gli ospiti e di destinare quei soldi in carità, cosi’ come il suo cospicuo compenso. Amò l’India e ne fu riamata, pur con le incomprensioni di chi non capiva la sua dedizione ai drammi degli intoccabili. Diventò cittadina indiana e la premier Indira Gandhi le concesse di viaggiare gratis su treni e aerei. Fu grande amica di Papa Wojtyla che chiese alle sue missionarie di aprire una mensa per i poveri in Vaticano. Nel 1996 ebbe la cittadinanza onoraria di Roma dall’allora sindaco Rutelli. Il politico italiano cui fu più legata era però Giulio Andreotti, che incontrava spesso.Madre Teresa morì a Calcutta il 5 settembre 1997, ebbe funerali di Stato e la cerimonia fu trasmessa in mondovisione. Nel 2003 Giovanni Paolo II l’ha proclamata Beata. Per molti è già una santa. Nel 2003, sei anni dopo la sua morte, papa Giovanni Paolo II la beatificò. Il processo per la canonizzazione è in corso, ma secondo il vescovo di Baruipur potrebbe avere tempi lunghi, perché delle guarigioni attribuite alla religiosa manca il requisito dell’assenza di qualunque spiegazione scientifica.

sabato 28 agosto 2010

Memorie di un borbonico (terza parte)

Nell’anno 1793 in Calabria vi fu un disastroso terremoto,ebbe inizio esattamente alle ore 19.15 del 5 febbraio 1783,all'inizio il suo carattere fu sussultorio ed ondulatorio ,proseguendo di continuo con piccole scosse per poi esplodere nella sua drammatica pienezza il 28 marzo. L’epicentro da alcune analisi doveva localizzarsi nel paese di Girifalco sotto il monte Covello; in molti paesi limitrofi tutto viene messo in soqquadro in un istante, tutto discende a valle. La stessa topografia della zona è sconvolta.

I colli si appianano,le valli sprofondano; le fenditure nel terreno sono innumerevoli specialmente quelle aperte nel pantano di Tremola. E' questa una grande pianura confinante con il fiume corace, nel terreno chiamato principe, il fiume uscì dal suo letto ed allagò più di venti tomolate di grano. A Cortale il terreno si piegò in mezzo, aprendosi con mostruose scanalature. Tutta la provincia era stata soggetta ai vari terremoti che erano iniziati nel 1629, a molti paesi della zona gli furono concessi di non pagare le tasse ai vari feudatari. Secondo i vari resoconti dell'epoca ecco i morti censiti ( ma sicuramente erano molti di più) in alcuni comuni della provincia: - Borgia 332 morti - Cortale 171 - Girifalco 184 - Maida 76 - San Floro 106. Sellia secondo i vari documenti dell'epoca fu quasi completamente distrutta ma i morti censiti furono meno di 20 su una popolazione che all'epoca contava oltre 1500 abitanti(veramente un fatto inspiegabile da attribuire all'intercessione della Madonna di cui i Selliesi erano molto devoti , ma anche verso il santo protettore san Nicola il quale veniva portato in processione per le vie del paese ogni qual volta le varie calamità minacciavano la popolazione).In tutta la Calabria i morti furono circa 29515 ,mentre i danni quantificati in ducati ammontavano a 132.812.500, una cifra veramente considerevole per quell’epoca