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domenica 26 dicembre 2010

Corrado Alvaro: La leggenda di Natale

Quando nacque Gesù, Giuseppe, vedendo che il suo Bambino aveva freddo, andò a cercare un pò di fuoco in un prato dove c'erano alcuni pastori con il loro gregge.
A custodire il gregge c'era un cane, che mordeva tutti quelli che s'avvicinavano alle pecore. Quella notte, invece, Giuseppe raggiunse i pastori e il cane non gli fece nulla.
I pastori, meravigliati, dissero: "Come mai questo cane non morde, stanotte?"
E rivolti a Giuseppe chiesero: "Che cosa volete?"
"Vorrei un pò di fuoco ..."
"E dove lo metterete per portarlo via?"
"Lo metterò qui... " rispose Giuseppe, mostrando un lembo del suo mantello.
"Ma si brucerà!" esclamarono i pastori.
Giuseppe li rassicurò: "No, non accadrà nulla, credetemi."
I pastori presero un pò di fuoco e lo misero nel lembo del mantello.
Giuseppe se ne andò e i pastori dissero fra loro: "Vedrete come si brucerà tutto il mantello...".
Ma quando videro che il mantello non bruciava e che il cane non si muoveva e nemmeno abbaiava, pensarono che quell'uomo dovesse essere un uomo di Dio.
In quel momento apparve l'angelo del Signore che disse: "È nato il Messia!"
Allora i pastori capirono e portarono frutta, agnelli e colombe al Bambino Gesù.
Corrado Alvaro

venerdì 30 luglio 2010

Racconti Calabresi " La madre di San Pietro "

Mi raccontava spesso il nonno questa antica leggenda sulla madre di San Pietro


Morendo, la madre di San Pietro che durante tutta la sua lunga vita si era macchiata dei più gravi peccati perché superba, egoista, avara, invidiosa, menzognera e calunniatrice, disprezzatrice e persecutrice dei poveri, fu condannata alle pene dell'inferno.
Qui giaceva accomunata alle disperate sofferenze dei più turpi peccatori quando il figlio, mosso a pietà, si rivolse, non senza comprensibile esitazione ma con ardore, al Padreterno chiedendogli: "Signore, la madre del tuo primo vicario in terra giace meritatamente fra orrendi supplizi in una eterna condanna, ma la tua infinita misericordia ed il tuo apprezzamento per l'opera che io, per tua Grazia e Provvidenza, ho potuto svolgere nel mondo, mi spingono a supplicarti di voler perdonare la peccatrice e consentirle di raggiungermi in Paradiso".
Il Signore rispose: "Pietro, tu mi chiedi di compiere una ingiustizia privilegiando una creatura che ha solo il merito di averti generato, ma di contro una serie infinita di colpe che tu ben conosci…". Pietro lo interrompe versando copiose lacrime di disperazione e reitera la sua supplica fino a quando l'Onnipotente, mosso a pietà per il dolore così profondo del suo apostolo, concede l'eccezionale grazia: "Eccoti, Pietro, questa corda e questa tavola: mandale giù perché tua madre vi si aggrappi e salga così in Paradiso". Con riconoscente prontezza il Santo, gridando di gioia, invita la madre a porsi sulla tavola, sì che possa tirarla verso la liberazione.
La donna prende posto sulla tavola con una risata di scherno verso altre anime che tentano di aggrapparsi e quando alcune di esse vi riescono, essa furiosamente le scaccia a pedate gridando: "Solo io posso salire dove è mio figlio, voi tutti restate nella vostra dannazione, io ed io sola merito la grazia…". Improvvisamente la corda si spezza e la maledetta ripiomba nel fuoco della sua condanna senza fine.

sabato 17 luglio 2010

La Madonna in cerca di Gesù (Maleditta chilla treccia chi de vennari s'intreccia,benaditta chilla pasta chi de vennari s'impasta)


Un venerdì, quando Gesù era ancora piccolo, la Madonna si mise a fare le faccende di casa spensierata convinta che il Bambino fosse con S. Giuseppe alla falegnameria. Ad un tratto le viene in mente di dirGli qualcosa e vaa cercarLo ma non lo trova -Giuseppe dov'è il bambino- chiede ma S. Giuseppe risponde-Non lo so pensavo fosse con te- chiama, chiama non risponde e si mettono in apprensione. Cominciano a cercarlo tra i vicini ma niente non c'è; nessuno l'aveva visto. Pensano allora che possa essere andato in paese e decidono di andare a cercarlo e per fare prima si dividono le strade: una da una parte ed uno dall'altra. La Madona pensò di bussare a qualche porta per chiedere se qualcuno poteva averlo visto passare. vide una donna sopra l'uscio di casa con un pettine in mano che stava intrecciandosi i capelli. S'avvicina e le domanda-Scusate,avete visto passare un bambino che non conoscete da queste parti? Ho perso mio figlio e sono preoccupata- e quella risponde- Signora mi sto intrecciando i capelli e non bado certo dove possono andare i figli degli altri- e la Madonna -Scusate, scusate non importa grazie lo stesso- e continua la strada. Arriva ad un'altra casa e vede la porta aperta su una cucina dove una donna sta impastando del pane. Bussa e chiede-Scusate il disturbo ma sto cercando mio figlio che é uscito di casa senza dire dove andava; é piccolo e sono preoccupata non è che l'avete visto passare?- A sentirla la donna lascia la pasta si pulisce le mani, le va incontro sulla porta e le dice-Signora sono passati tanti bambini da questa strada in queste ore ed andavano tutti verso la piazza; può darsi che tra loro ci sia anche il suo bambino. Vada a vedere se é con loro e se non lo trova ritorni da me che chiamo aiuto ed andiamo a cercarlo . State tranquilla. Maria ringraziò e s'incamminò verso la piazza, dove c'era il tempio, e sentì qualcuno che diceva che lì c'era un bambino che stava facendo lezione ai maestri. Maria capi' che era suo figlio, ringraziò Dio per averlo ritrovato poi si girò verso le due case alle quali aveva bussato e disse: 'Maledetta quella treccia che di venerdì s'intreccia e benedetta quella pasta che di venerdì s'impasta'.

sabato 10 luglio 2010

Racconti Calabresi. "Gesù e la mamma di San Pietro"

San Pietro
Un giorno S. Pietro torna a casa e dice a sua madre-Mamma il Maestro mi vuole con sé, dice che sono destinato a grandi cose e non posso più restare con voi, devo andare con Lui. La mamma di S. Pietro che già non digeriva che il figlio Andrea se ne fosse andato di casa dietro al Maestro, prese questo discorso con molta irritazione. E siccome era una donna che s'intendeva di fatture e magie disse- Se questo Gesù pensa di portarmi via tutti i figli dalla mia casa a me che sono vedova e sola, si sbaglia. Va bene uno ma due son troppi. Stavolta non la vince. Chiama Pietro e gli dice- Figlio prima che tu vada via voglio invitare a casa il Maestro. Lui é sempre stato tanto buono con tuo fratello e con te e noi non abbiamo mai avuto modo di sdebitarci . Perciò se tu sei daccordo digli che domani é invitato a pranzo da noi. Pietro tutto contento va da Gesù- Maestro, mia madre vi manda a dire se ci date l'onore di mangiare a casa nostra domani. Rispose Gesù-Accetto con tutto il cuore Pietro, potevi mai pensare che avrei rifiutato qualcosa a te e tua madre?- Pietro torna contento a casa ed avverte la madre che l'invito è stato accettato. Lei chiama a raccolta le comari del vicinato e cominciano a preparare per il pranzo. Finirono che era già notte. Quando le vicine tornarono a casa lei si ritiò da sola nella cantina; mise a punto una fattura magica poi tornò di sopra e la nascose sotto la soglia di casa-Così- pensò- Domani quando Gesù passa sopra la soglia la fattura gli farà scordare mio figlio e non lo cercherà più.-
La mattina finirono gli ultimi preparativi per il pranzo poi Pietro andò a prendere Gesù. Ma arrivati davanti all'uscio di casa, il Signore, che tutto vede e tutto sa, si gira verso S. Pietro che era accanto a lui, e gli dice- Pietro voglio chiederti una gentilezza; voglio che tu mi porti in braccio dentro la tua casa- E Pietro- Figuratevi Maestro se non vi porto! -Prese in braccio il maestro e lo portò dentro casa sotto gli occhi indispettiti della madre che pensava-Per questa volta me l'hai fatta ma non è ancora finito il giorno- E nascondendo la rabbia e mostrando allegria cominciò subito a servire il mangiare. Gli uomini mangiavano serviti dalle donne che andavano e venivano dalla cucina. In mezzo a quell'andirivieni nessuno si accorse che la mamma di Pietro levò la fattura dalla soglia e la mise sopra lo stipite della porta pensando - Voglio vedere che cosa fa ora.- Finito di mangiare Gesù si alza, benedice tutti e dice-E' ora di andare Pietro e siccome quando siamo arrivati tu sei stato così gentile da portarmi dentro casa in braccio, ora voglio essere io a portare te fuori di casa allo stesso modo- Pietro e, sua madre in particolare, cominciarono a protestare dicendo che mai sarebbe dovuto succedere che il Maestro portasse in braccio l'ultimo dei suoi servi. -Semmai é dovere di mio figlio riportarla fuori in braccio- insisteva la mamma.- Gesù disse- Fai come dico Pietro perchè non è per umiltà che ti porto in braccio fuori ma per insegnamento.- Così fece e quando furono fuori dalla casa si girò verso la madre di S. Pietro la guardò e le disse- Donna la malia ben fatta sia ma ricordati che chi la fa non la vede la faccia mia.

mercoledì 9 giugno 2010

L'ostinazione del popolo Calabrese

L'OSTINAZIONE
ln Calabria esiste una favola che è l'emblema dell'ostinazione dell'uomo calabrese.
Un giorno un contadino s'incamminò per andare a Roma. Lungo la strada s'imbattè in un signore che era Gesù, il quale gli domando:
"Dove vai?"
" A Roma. "
"E non dici: se Dio vuole?"
"Ci vado anche se Dio non vuole."
Gesù trasformò il contadino, per punizione, in ranocchio e lo fece vivere per qualche anno nello stagno li vicino. Quando il ranocchio tornò a essere uomo, riprese come se nulla fosse accaduto, il suo cammino verso Roma. S'imbattè nuovamente nel Signore dell'altra volta che gli domando:
"Dove vai? "
" A Roma. "
'E non dici: se vuole Dio?"
"Ci vado anche se Dio non vuole."
Zac. Torno ad essere ranocchio nel pantano.
Quando a Gesu piacque di farlo ritornare uomo, il contadino riprese, come se nulla fosse accaduto, il suo cammino verso Roma.
"Dove vai?" gli domando il Signore che dopo poco gli capitò fra i piedi
" A Roma. "
"E non dici: se Dio vuole?"
" ... e se non vuole li è il pantano"ribattè pronto il contadino
Gesù sorrise di quest'ostinazione e stavolta lo lasciò prosequire
indisturbato

sabato 28 novembre 2009

IL VECCHIO E IL TOPO

Il vecchierello e il  topo

Una volta un vecchierello, mentre puliva  la Chiesa vide un soldo. Lo prese e penso:

"Cosa mi posso comprare con questo soldo?" Se compro delle noci, ne devo buttare i gusci; se compro del pane, mi cascano le molliche. La meglio è che compri un bicchiere di latte.

Compro infatti un bicchiere di latte e lo mise in un buco, per berselo dopo aver finito di spazzare la chiesuola. Ma in questo mentre ci va il topo e beve tutto il latte. Lo sorprende il vecchierello, proprio mentre finiva di leccare il bicchiere, e lo afferra dalla coda. I1 topo tenta di scappare, ma gli si stacca la coda che rimane nella mano del vecchierello.