Domenica dell’ascensione (16 Maggio 2010)
Carissimo/a,
“Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio”.
Questo è il brano che ascolteremo Domenica 16 maggio nella celebrazione della Santa Messa nel giorno dell’Ascensione di nostro Signore Gesù Cristo. Gesù, ritornando al cielo sta per entrare nell’invisibilità del suo corpo. I suoi discepoli non lo vedranno più visibilmente. Lo vedranno con gli occhi dello spirito, lo sentiranno con gli orecchi dell’anima, lo toccheranno con il tatto del loro cuore. Lo avvertiranno presente nella loro vita attraverso tutta la potenza del loro amore, della loro fede, nella loro speranza in Lui.Prima di staccarsi da essi, Gesù fa loro un grande regalo: apre la mente alla comprensione delle Scritture. Dona loro l’intelligenza della Parola nella quale è racchiuso tutto il suo mistero che è di incarnazione, sofferenza, morte, risurrezione, esaltazione nei Cieli, presso Dio, così loro possono donarlo a tutti gli uomini di tutti i tempi fino alla fine del mondo.
È questo il motivo per cui i discepoli non possono lasciare Gerusalemme prima di essere stati rivestiti e colmati di potenza dall’Alto. Come il corpo riveste l’anima, così lo Spirito Santo deve rivestire per intero il discepolo del Signore. Lo deve rivestire nel suo corpo, nel suo spirito, nella sua anima. Il discepolo di Cristo Gesù deve abitare nello Spirito Santo allo stesso modo che ogni essere vivente sulla terra deve essere avvolto dall’aria e l’aria deve respirare se vuole continuare a vivere. Come la vita di ogni essere vivente è dall’aria, così la vita del discepolo di Gesù è dal suo Santo Spirito. Il discepolo che respira lo Spirito Santo, che si nutre di Lui, comprende Cristo Gesù, lo annunzia secondo verità, parla bene di Lui sempre.
Senza lo Spirito Santo che ci ricopre come una veste, nessuno parlerà bene di Cristo Gesù ed è questo il fallimento della nuova evangelizzazione. Si vuole nuova l’evangelizzazione, ma senza l’uomo nuovo, l’uomo spirituale, l’uomo colmato e rivestito di Spirito Santo, l’uomo che diventa con lo Spirito del Signore una sola realtà, allo stesso modo che fu di Cristo Gesù.




