mercoledì 20 ottobre 2010

Maltempo in Calabria la regione chiede lo stato di calamità naturale.

  Negli ultimi giorni la pioggia caduta ininterrottamente, ha creato disagi e provocato danni i in Calabria ,che puntualmente ritorna  a fare i conti con il rischio idrogeologico. E' stata resa necessaria l’evacuazione di due villaggi turistici della costa tirrenica. A Paola, nel cosentino, la pioggia ha fatto ingrossare e poi straripare alcuni torrenti e circa 200 persone tra cui alcuni sacerdoti in città per un convegno, sono stati tratti in salvo dal Corpo forestale dello Stato dopo che l'acqua aveva invaso le camere della struttura.
Situazione analoga anche a Zambrone, in provincia di Vibo Valentia, dove 80 persone hanno dovuto lasciare le loro camere all’interno di un villaggio turistico. Le precipitazioni hanno provocato frane e smottamenti determinando la chiusura per frane per alcune ore di due tratti della statale 18, tra Paola e San Fili, nel cosentino, e tra Favazzina e Scilla, nel reggino. Non sono mancati gli incidenti stradali: a Diamante in uno scontro frontale tra due auto è morto un giovane di 22 anni mentre a Scalea in un altro episodio è rimasto ferito un bambino di nove anni che attualmente, in rianimazione, nell’ospedale di Cosenza. Anche il crotonese non è stato risparmiato con allagamenti di terreni e abitazioni a Isola Capo Rizzuto. Il maltempo ha anche provocato disagi alla circolazione con rallentamenti per la presenza di fango sull'autostrada Sa-Rc nella zona di Rogliano e nel lametino per lo straripamento di alcuni torrenti con allagamenti e accumulo di detriti sulla sede stradale. Disagi anche per il traffico ferroviario per il cedimento di una massicciata tra Zambrone e Parghelia, che ha reso necessaria la sospensione della circolazione sulla linea Eccellente-Rosarno e la deviazione sulla tirrenica di un treno espresso proveniente da Roma. Trenitalia ha disposto l'attivazione di servizi sostitutivi con pullman.  A Paola il sindaco della città ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado anche per la gioranta di oggi.





martedì 19 ottobre 2010

Località Uria Sellia Marina: L’appello delle famiglie per evitare una strage senza precedenti


Nella foto la casa della famiglia Barberio sgomberata per ordinanza sindacale e la montagna soggetta a smottamenti

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo un accorato appello da parte degli abitanti del quartiere Uria di Sellia Marina di via case sparse. Nella speranza che si risolvi al più presto questa drammatica situazione prima che sia troppo tardi.
Quando succedono le stragi in un determinato luogo, subito dopo si mobilita il mondo intero dai “media” a tutte le forze dell’ordine, la Protezione civile. Prima, però che queste avvengono cosa si fa? Molte volte niente. È questo il caso di Uria, piccola frazione di Sellia Marina, in Via Case Sparse, dove un nutrito nucleo di abitazioni si trovano a ridosso di una collina che è a rischio di frane. Eppure mentre è da un anno che questa storia va avanti, mentre è appena trascorsa l’estate, tempo propizio per intervenire, sono rimaste ai posteri queste parole, questa promessa: “Entro settembre rientrerete nelle vostre case!” Parola del sindaco di Sellia Marina, Giuseppe Amelio. “Non vi preoccupate, solo qualche sacrificio”, aveva continuato. Il mese di settembre è alle porte e i lavori alla montagnetta di Uria non sono mai iniziati.
Gli ultimi sopralluoghi, effettuati recentemente, evidenziano un peggioramento della situazione di pericolosità rispetto all’alluvione che ha flagellato mezza Calabria nello scorso inverno. La località è denominata “Case sparse”, la via è Piranietto. A pagarne le conseguenze fra tutte le famiglie a rischio è le due famiglie Barberio, le cui abitazioni, sono proprio lì dove potrebbe verificarsi l’inizio della frana. Le due famiglie sono composte da sei persone, nonni, figli e nipoti. Traslocati a seguito dell’ordinanza sindacale di sgombero al villaggio Uria. Sistemazione provvisoria. Aveva detto. Aveva! Come aveva pure detto di fare qualche sacrificio “perché il Comune non si poteva permettere due affitti” (avevano chiesto due appartamenti: uno per i nonni e un altro per i figli e i nipoti). Nel frattempo nonno Vincenzo ha avuto un infarto (dovuto, molto probabilmente, allo stress di vedere anni di lavoro andati in fumo), la sua consorte non è al massimo della forma e i bambini dovranno pure andare a scuola. La famiglia Barberio, supportata da tutti gli abitanti della zona rivolge un accorato appello a tutti coloro che possono fare qualcosa. Il loro è un appello perché “il Comune si assuma le sue responsabilità” e li aiuti a ritornare nella loro abitazione al più presto. “Ci sentiamo presi in giro – hanno proseguito – viste le iniziali promesse”. Grandi i disagi. Forte la delusione. Legittime le richieste. Non rimangono che le risposte opportune dell’Amministrazione comunale. Sempre che il governo locale non consideri priorità altri tipi interventi, che a nulla servono. Sarebbe più giusto, invece, che si prodigasse prima per i servizi essenziali da rendere ai cittadini e poi per le esigenze estetiche di parte. Per una volta, non interveniamo dopo il disastro ma agiamo in tempo. Facciamo chiasso. Facciamo in modo che un centinaio di persone non rimangano senza abitazione o, per la peggiore delle ipotesi, senza vita. E se tutto ciò si verificasse di notte, quando tutti dormirebbero. Aiutateci!
Gli abitanti di “Via Case Sparse”

Terzo video di selliaracconta dal titolo: Che sarà di Sellia.



Come si dice non c’è due senza tre ..eccoci dunque al terzo video elaborato da selliaracconta con materiale fotografico proprio, oppure raccolto su internet colgo l’occasione di ringraziare i vari utenti che inseriscono foto sul nostro stupendo borgo. Quale futuro avrà Sellia? Speriamo che dopo un lungo periodo di abbandono,di decadenza possa arrivare il periodo della rinascita, della riscoperta, della valorizzazione di uno dei borghi più belli della Calabria, il quale però attualmente versa in situazioni veramente pietose rischiando di veder scomparire molte abitazioni che versano in condizioni precari divenendo sempre di più ricettacolo di rifiuti e rifugio di animali randagi . Noi ne abbiamo ampiamente parlato qui cercando di sensibilizzare innanzi tutto i vari proprietari delle abitazioni abbandonate ma anche i nostri amministratori affinché prendano iniziative serie ma al più presto prima che del bel centro storico già ferito da vari cataclismi e opere scellerate dell’uomo, non ne rimanga che ben poco …che  sarà di Sellia? Vedete il video e poi nei commenti dite la vostra….Ovviamente arrivederci al prossimo video.

lunedì 18 ottobre 2010

Premessa al racconto "I juri a ra Madonna da conicella" " I fiori alla piccola icona della Madonna "

In questa settimana inizieremo ad  inserire il primo dei tre capitoli del racconto del mese di ottobre dal titolo “I juri a ra conicella da Madonna” Un bel racconto, molto religioso e intenso, ambientato a Sellia all’inizio del secolo scorso. Uno dei racconti più narrati dagli anziani. Da piccolo ho avuto modo di ascoltarlo più di una volta da persone diverse, ma quest’estate parlando con due anziani non ricordavano più questo episodio, solo dopo averglielo accennato iniziavano ad avere tiepidi ricordi; tutto questo per dirvi come diventa importante nell’era che stiamo vivendo, trascrivere ogni cosa che appartiene al nostro passato anche quella che a prima vista potrebbe sembrare banale, altrimenti il rischio che vadano persi per sempre è molto alto, una volta questo rischio non esisteva perchè erano tante le persone che narravano dunque tramandavano oralmente tanti episodi del passato, ora come abbiamo detto bisogna trascrivere tutto il materiale che si raccoglie sulla storia di Sellia perchè non c’è più nessuno che ha tempo di ascoltare ,ma soprattutto non c’è più nessuno che ha voglia di raccontare. Ecco il compito primario di selliaracconta: raccogliere, trascrivere, far conoscere a tutti la bellissima storia del nostro borgo millenario che durante i vari secoli ha subito molti stravolgimenti sia naturali che all’opera dell’uomo che hanno compromesso in modo irrimediabilmente in negativo il futuro stesso di Sellia. Ritornando al racconto, la conicella che......

sabato 16 ottobre 2010

Io vi dico che farà loro giustizia prontamente (necessità di pregare sempre )

Carissimo/a,
la preghiera è la manifestazione più alta, della nostra fede. Nella preghiera si incontrano due verità: di Dio e dell’uomo. Chi è Dio e chi è l’uomo?
Chi è Dio? È l’Onnipotente Signore, il Creatore del Cielo e della terra, la Carità eterna, la Verità dell’universo e dell’uomo, l’Amore illimitato, la Vita senza fine, la Provvidenza che governa il mondo, Colui al quale è dovuto ogni obbedienza da tutta la sua creazione, il Padre buono che conosce solo il bene, la Misericordia che non si fa attendere, la Pietà che sempre risponde, la Luce che riscalda e illumina,
Chi è l’uomo? È la povertà infinita, il nulla assoluto, il piccolo che non può crescere da solo, che mai si potrà fare da sé. È colui che per vivere si deve nutrire solo del suo Dio. Anche il corpo per vivere ha bisogno della benedizione di Dio. Persino il suo respiro è un prestito del Signore senza alcuna scadenza certa. Quando il Signore vuole, viene e se lo prende e nessuno gli potrà mai dire: “Perché me lo prendi?”. È suo.

Cosa avviene nella preghiera? Accade che la miseria dell’uomo viene offerta al Signore. Il Signore l’accoglie e la trasforma in vita e in ricchezza per noi. L’immensità, la grandezza della nostra povertà viene data a Lui nella fede che Lui potrà trasformarla in immensa ricchezza. La morte Lui la fa vita, la fame sazietà, il niente lo moltiplica e lo ingrandisce, la malattia la fa salute, la solitudine comunione, la penuria abbondanza. Niente gli è impossibile. Cosa è chiesto a noi? Solo di perseverare con fede nella nostra richiesta. Quanto dobbiamo perseverare? Fino all’esaudimento della nostra invocazione.
Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
La parabola si chiude con un pensate interrogativo: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. È responsabilità del cristiano far sì che la fede non scompaia dalla nostra terra. Oggi in verità il cristiano sta commettendo un grave misfatto: sta liberando la fede dalla verità e la verità dalla fede, per dare spazio al puro sentimento, che sfocia in una religiosità senza fede e senza verità. Una fede senza verità ci rende più schiavi della non fede. Una verità senza fede ci fa al massimo dei filosofi, mai dei cristiani. Contro questo sfacelo cristiano dobbiamo reagire. Come? Rimettendo la verità nella fede e la fede in ogni verità di Dio. È Dio la verità dell’uomo, verità della sua anima, del suo spirito, del suo corpo.
In questo interrogativo di Gesù vi è la conferma di ciò che dicevo nella precedente lettera. Allora, rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci a lavoro perché un miracolo può sempre accadere. Io vi dico che se solo per un mese noi ci crediamo e operiamo secondo quanto crediamo tutto risorgerà. Che il Signore vi benedica e vi colmi di buoni e santi propositi. La domanda è sempre la stessa: cosa sto facendo io per il bene della mia comunità?

venerdì 15 ottobre 2010

Nella provincia di catanzaro parecchi plessi scolastici a rischio chiusura

Catanzaro manifestazione all'ateneo magna Grecia



L’amministrazione provinciale di Catanzaro con alla guida Wanda Ferro entro la fine di ottobre dovrà approvare il piano di razionalizzazione e dimensionamento scolastico in ottemperanza alla riforma fatta dal ministro per la pubblica istruzione Maria S. Gelmini, già approvata come linea guida da parte del consiglio regionale calabrese. Si prevede che la scure del dimensionamento si abbatterà su ben 70 plessi della scuola dell’obbligo con enormi ricadute negative specie nei piccoli comuni dell’entroterra che vedranno venir meno un diritto sancito dalla costituzione il diritto allo studio. Per non veder soppressa la propria scuola in base al nuovo art. 2 del dpr233/98 devono mantenere una popolazione scolastica stabile per almeno un quinquennio compresa tra 500 e 900 alunni Ciò comporterà molti accorpamenti per molte scuole. Alcune deroghe possono essere concesse ai piccoli comuni montani  oppure piccole realtà linguistiche ecc.. con dei parametri che scendono a minimo 300 alunni. Per essere più precisi: le scuole d’infanzia devono  avere 30 alunni- la scuola primaria 50. Per le sezioni distaccate della scuola secondaria  45 alunni. Come dicevamo alcune deroghe sono possibili per i piccoli centri montani o aree svantaggiate con parametri di  20 alunni per la scuola d’infanzia, primaria 30 alunni- secondaria primo grado 36 alunni- secondaria secondo grado 20 alunni. Questa vera rivoluzione in negativo viene discussa nelle varie sedi comuni,comunità montane,associazioni,provincia, regione. Dopo che la provincia comunicherà le varie scuole da chiudere la regione delibererà in modo definitivo il piano di dimensionamento scolastico.  Mentre molti sindaci si esprimono più o meno cosi: La riforma Gelmini è una vera vergogna di questa fantomatica seconda repubblica che invece di dare più strumenti e un piano di offerta formativa superiore, con scuole migliori, taglia invece drasticamente il personale docente e non docente e cancella quella marea di precari che finora sono stati la vera spalla armata della scuola Italiana, sopperendo a carenze e falle. Da alcune settimane sono tanti i sindaci della provincia che hanno ricevuto questa circolare shock  da parte del dirigente del settore della pubblica istruzione della provincia di Catanzaro Anna Perani che,attenendosi alla legge invita i sindaci di inviare entro il 15 ottobre 2010  un atto deliberativo con eventuali proposte di accorpamento nel cercare di salvare i plessi sottodimensionati cioè quelli che hanno meno di 500 alunni, previa acquisizione del parere dell’istituzione scolastica.  Grazie ministro, i nostri figli vi ringraziano per l’ottimo lavoro,per il futuro sicuro che gli state costruendo.