Carissimo/a,
la preghiera è la manifestazione più alta, della nostra fede. Nella preghiera si incontrano due verità: di Dio e dell’uomo. Chi è Dio e chi è l’uomo?
Chi è Dio? È l’Onnipotente Signore, il Creatore del Cielo e della terra, la Carità eterna, la Verità dell’universo e dell’uomo, l’Amore illimitato, la Vita senza fine, la Provvidenza che governa il mondo, Colui al quale è dovuto ogni obbedienza da tutta la sua creazione, il Padre buono che conosce solo il bene, la Misericordia che non si fa attendere, la Pietà che sempre risponde, la Luce che riscalda e illumina,
Chi è l’uomo? È la povertà infinita, il nulla assoluto, il piccolo che non può crescere da solo, che mai si potrà fare da sé. È colui che per vivere si deve nutrire solo del suo Dio. Anche il corpo per vivere ha bisogno della benedizione di Dio. Persino il suo respiro è un prestito del Signore senza alcuna scadenza certa. Quando il Signore vuole, viene e se lo prende e nessuno gli potrà mai dire: “Perché me lo prendi?”. È suo.
Cosa avviene nella preghiera? Accade che la miseria dell’uomo viene offerta al Signore. Il Signore l’accoglie e la trasforma in vita e in ricchezza per noi. L’immensità, la grandezza della nostra povertà viene data a Lui nella fede che Lui potrà trasformarla in immensa ricchezza. La morte Lui la fa vita, la fame sazietà, il niente lo moltiplica e lo ingrandisce, la malattia la fa salute, la solitudine comunione, la penuria abbondanza. Niente gli è impossibile. Cosa è chiesto a noi? Solo di perseverare con fede nella nostra richiesta. Quanto dobbiamo perseverare? Fino all’esaudimento della nostra invocazione.
Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
La parabola si chiude con un pensate interrogativo: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. È responsabilità del cristiano far sì che la fede non scompaia dalla nostra terra. Oggi in verità il cristiano sta commettendo un grave misfatto: sta liberando la fede dalla verità e la verità dalla fede, per dare spazio al puro sentimento, che sfocia in una religiosità senza fede e senza verità. Una fede senza verità ci rende più schiavi della non fede. Una verità senza fede ci fa al massimo dei filosofi, mai dei cristiani. Contro questo sfacelo cristiano dobbiamo reagire. Come? Rimettendo la verità nella fede e la fede in ogni verità di Dio. È Dio la verità dell’uomo, verità della sua anima, del suo spirito, del suo corpo.
In questo interrogativo di Gesù vi è la conferma di ciò che dicevo nella precedente lettera. Allora, rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci a lavoro perché un miracolo può sempre accadere. Io vi dico che se solo per un mese noi ci crediamo e operiamo secondo quanto crediamo tutto risorgerà. Che il Signore vi benedica e vi colmi di buoni e santi propositi. La domanda è sempre la stessa: cosa sto facendo io per il bene della mia comunità?
Un grazie di vero cuore a Don Francesco che malgrado i suoi molteplici impegni ci rende partecipi di queste importanti lettere, sempre molto seguite ed apprezzate con molti commenti dove il nostro parroco cerca sempre di rispondere a tutti senza distinzioni anche chi si cela dietro l’anonimato,facendo delle critiche. Lodiamo il Signore per aver mandato nella nostra piccola comunità un buon pastore che non esita di cercare la pecorella smarrita, rimane l’unica persona che può cambiare Sellia dal suo declino,dalle sue stupide divisioni. Una buona e serena Domenica a tutti da zagor
RispondiEliminano no zagor. ti contraddico. non sono l'unica persona ma la prima perchè dietro a me ci dovete essere tutti voi anonimi e conosciuti
RispondiEliminaDon francè anche secondo me voi siete l'unica ancora,l'unico salvagente nel vero senzo della parola che può salvare Sellia perchè ormai le divisioni sono nette tutti me compresa abbiamo un pò da dirire verso il nostro vicino,verso il nostro amico. Aiutateci
RispondiEliminamolto vere le parole dette dall'amico nella lettera precedente di don Francesco. Ancora una volta il nostro parroco ha capito perfettamente che quelle parole non erano di odio ma di aiuto di una persona che stava dicendo la verità. Salvatore
RispondiEliminaDon Francesco la vera scossa il vero cambiamento, per la rinascita di Sellia può realizzarsi solo con il vostro aiuto. Sellia ormai è un malato terminale che vive in modo vegetale aspettando che qualcuno gli dia il colpo di grazia. IO VOGLIO BENE A SELLIA- VI PREGO AIUTATECI A GUARIRE. Domenico.
RispondiEliminaDon francesco penso che possa fare ben poco senza il nostro contributo, lui ci può indicare la via ma sta a noi intraprenderla senza paura cercando di non ritornare sui nostri passi. SELLIA TI VOGLIO BENE.
RispondiEliminache belli questi post. mi piacciono. bravi bravi così si fa. voi aiutate me e io aiuterò voi. voi statemi vicino con sincerità e io sarò più forte e insieme cammineremo e costruiremo
RispondiEliminaSELLIA TI VOGLIO BENE
RispondiEliminasperiamo che diventi un vero proclamo da parte di tutti che amano questo paese che sta morendo,ma che secondo me può ancora salvarsi grazie alla fortuna di avere un parroco tenace che certamente non si scoraggia,non si ferma al primo ostacolo. Ovviamente non dobbiamo lasciarlo solo ma solo Don Francesco potra dare il risveglio ai nostri cuori tiepidi. Pepè
quello che ha detto zagor non fa una piega solo il nostro parroco potrà salvare Sellia dalla sua scomparsa dalle cartine geografiche ma sopratutto la scomparsa di una comunità che era il vanto di tutti i paesi vicini. TI VOGLIO BENE SELLIA.
RispondiEliminaRimango fermamente convitto che solo l'amore,la tenacia,il voler bene a tutti senza nessun torna conto potrà salvare Sellia,solo una persona ha queste qualità Don Francesco.Certo noi tutti dobbiamo stargli vicino, superando grazie al suo aiuto vecchi rancori,stupide divisioni per ritornare una bella comunità unita che si aiuta a vicenda.Solo così potremmo dire di voler bene a SELLIA.
RispondiEliminaUna buona Domenica a tutti i Selliesi
RispondiEliminaGiuseppe.
Molto bella l'idea di fare una gita con le coppie sposate di Sellia insieme a don francesco, prenotato
RispondiEliminaIl nostro parroco fa veramente di tutto per cercare di unire aggregando coinvolgendoci in varie iniziative,sta solo a noi ora coglierne i frutti. Totò
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