venerdì 21 gennaio 2011

La vita quotidiana di una comune famiglia calabrese nelle campagne di Sellia verso il 1920. Terza parte

In ogni piccola o grande vallata "cavuna"   c'erano sorgenti d'acqua con molte "cibbie" le quali non seccavano mai neppure durante il periodo estivo perché d'inverno pioveva, pioveva molto, spesso anche per settimane di fila senza interruzione, scendeva una fitta foschia che andava via solo dopo giorni o settimane di pioggia. Anche questo diveniva un lato positivo per chi abitava stabilmente nella campagna perché appena il tempo smetteva anche per alcune ore ci si poteva subito dedicare a fare alcuni lavori  che non potevano essere rimandati, mentre chi abitava nel paese prima che decidesse di andare in campagna o meno, caricare l'asino ecc...  era facile che si rimetteva a piovere di nuovo. Come abbiamo visto  l'allevamento di alcuni animali diveniva essenziale nell'avere una dispensa un pò piena oppure vuota. In paese ogni famiglia chi più chi meno aveva animali da cortile che girovagavano anche dentro casa come: galline,conigli,colombe,mentre il maiale era un lusso di pochi oppure veniva accudito da più famiglie dividendosi poi le varie provviste. I furti di galline, conigli ecc  era all’ordine del giorno, le molte famiglie più povere che non potevano permettersi di avere neppure una gallina spesso nottetempo per bisogno rubavano quello che potevano, proprio per questo molti preferivano dormire assieme alle galline, conigli ecc…  legando la capretta che era il bene più prezioso “ ari pedi da tavarca”

giovedì 20 gennaio 2011

Magisano in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell'unità d'Italia,consiglio comunale aperto con il tema centrale "La musica popolare ed amatoriale dal 1861 ad oggi "

Nella foto un momento della festa al'interno della sala consiliare del comune di Magisano.


L’amministrazione comunale di Magisano presieduta dal sindaco Antonio Lostumbo  aderendo alla proposta avanzata dal Ministero dei beni culturali in occasione dei festeggiamenti per i  150 anni dell’unità d’Italia. Ha organizzato una grande festa, con molte autorità presenti  durante  una seduta del consiglio comunale aperto che aveva come tema centrale: “La musica popolare ed amatoriale dal 1861 ad oggi” il tutto allietata dall’ associazione bandistica  “San Pietro”  diretta da Geraldo Olivo. I vari oratori hanno evidenziato il percorso storico che ha portato all’Italia unita, rimarcando quello prettamente territoriale che va dal Risorgimento ai nostri giorni  con un crescente divario tra Nord e Sud, con il conseguente  esodo di emigranti , dovuta anche alle condizioni di forte arretratezza e miseria che vivevano maggiormente i paesi del Mezzogiorno.

Cliccatissimo su you tube il brano del film "Qualuquemente"cantato in dialetto calabrese da Antonio Albanese

Onda Calabra, la canzone scritta dal gruppo calabrese "Il parto delle nuvole pesanti" è adattata ad hoc per il film Qualunquemente, diretto da Giulio Manfredonia con Antonio Albanese nei panni di Cetto La Qualunque. La pellicola, che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 21 gennaio, racconta la storia di Cetto La Qualunque, un latitante che per non cadere in balia della legalità finisce per fare il politico. Il brano scritto per il film - cantato rigorosamente in dialetto calabrese da Antonio Albanese - è cliccatissimo su 'YouTube' e anche le radio lo programmano.


Sotto il video originale cantato dal gruppo Il parto delle nuvole pesanti

mercoledì 19 gennaio 2011

Esce venerdi al cinema il film di A. Albanese "Qualunquemente" ispirato ad un improbabile sindaco calabrese fondatore del pdp "U partitu du pilu". Albanese dichiara che comunque la realtà ci sta superando "parecchiamente"

Esce venerdi 21 Gennaio il nuovo film di Antonio Albanese Qualunquemente  il quale porta sul grande schermo il suo mitico personaggio ""cetto la qualunque" sindaco calabrese del partito du piluNel panorama politico odierno «Cetto La Qualunque è un moderato». Ne è convinto Antonio Albanese che ha presentato a Roma il personaggio.  Un film diretto da Giulio Manfredonia che, spiega Albanese, e confermano le cronache quotidiane, «a tratti supera la realtà, la finzione e ogni forma di comicità. Molti politici sono veramente ridicoli». E' la storia di Cetto Laqualunque, corrottissimo imprenditore e politico calabrese di rara volgarità e spregiudicatezza che torna in patria dopo una lunga latitanza per candidarsi al posto di sindaco, contro il «pericoloso paladino della legalità» De Santis. Il film è stato scritto dall'attore con Piero Guerrera tre anni fa. Come dire, sembra ieri. Anzi, oggi. Albanese racconta che è «uno spaccato del Paese, e "senzadubbiamente", come direbbe Cetto, vitale, è dolce, sereno e comico». Ognuno se le trovi da solo le somiglianze, lascia intendere il comico. E a chi gli domanda quale politico si aspetti di vedere al cinema, Albanese risponde: Spero di vederli tutti, anche se molti non pagano...»

Per i festeggiamenti per i 150 anni dell'unità d'Italia. La marcia dell'unità D'Italia giorno 20 gennaio farà tappa a Catanzaro presso il museo Musmi


 
Giorno 20 gennaio a Catanzaro la marcia dell'unità d'Italia, organizzata dal nastro azzurro con il maratoneta Michele Maddalena farà tappa al museo provinciale Musmi presso il parco della biodiversità. Maddalena porterà un messaggio di unità nella ricorrenza del 150/mo anniversario della sua proclamazione, avvenuta a Torino il 17 Marzo 1861, che sarà sottoscritto da tutti i presidenti delle 20 regioni italiane e poi consegnato il 17 Marzo 2011 nella capitale piemontese dove ebbe sede il primo Parlamento Italiano, nelle mani del Presidente della Repubblica. 
Il museo militare Musmi di Catanzaro all'interno del parco della biodiversità

Partito da Redipuglia il 3 Novembre 2010 Maddalena ha percorso tutto il territorio italiano fermandosi nei capoluoghi ed in altre località dove ha potuto incontrare rappresentanti istituzionali, cittadini ed associazioni. A Catanzaro l’Associazione Calabria in Armi parteciperà all’iniziativa durante la quale a Maddalena sarà consegnata, da parte del Generale di Divisione Pasquale Martinello, già comandante del Cme Calabria, una targa commemorativa dell’ evento per confermare il valore dell’Unità del nostro Paese.
Sulla targa ricordo ci sarà scritto: «Il nome Italia è nato in questa terra di Calabria e accomuna oggi tutta la Nazione. Nel 150/mo anniversario della nostra unità politica se ne confermi il valore, frutto della volontà e del sacrificio di intere generazioni».

martedì 18 gennaio 2011

Racconti calabresi. Mastru Giannuzzu u scarparu. Di Antonio Cotroneo ( seconda parte )

Infatti, l´ apprendista, remunerato settimanalmente con qualche spicciolo, oltre ad imparare il mestiere per poter un domani vivere, a casa del mastro era anche salvaguardato e protetto, affinche' non andasse in giro per il paese a vagabondare, oziare, frequentare brutte compagnie che lo avrebbero sicuramente condotto sulla strada sbagliata: la malavita. Se il mastro notava  che "u discipulu" era ubbidiente e volenteroso,
pazientemente gli trasmetteva tutti i segreti del mestiere, affinche' un domani divenisse un valente "scarparu" ed essere, cosi', orgoglioso di aver contribuito non solo a farlo "mastru" ma anche uomo corretto, stimato e ben voluto dall´intera collettivita' del paese. Attualmente, calzolai se ne contano ancora un paio che esercitano "u misteri" facilitati dai moderni macchinari e attrezzature messe a disposizione dall´industria. Io sono nato un
piano sopra la casa di Mastru Giannuzzu. Dato che la nostra abitazione era pericolante,
mia madre, qualche anno dopo, si trasferiva in una casa piu' grande di fronte al Mastro.
Uscendo dalla sua porta c´era un piccolo giardino, con tanti fiori, che lui annaffiava e
curava con tanta pazienza e dove io, da bambino, mi recavo a giocare, guardato da sua
moglie. Il mastro era tipo di poche parole, laborioso davanti al "banchettu di scarpi";
attaccato alla famiglia e, ancor di piu', alla sua tromba con cui si esercitava tutti i giorni
durante le frequenti pause lavorative.