sabato 17 settembre 2011

Catanzaro- Per il completamento del lungomare di Giovino e del nuovo porto saranno demoliti e ricostruiti in altra sede il locale "Hemingway" e il ristorante" Piccolo Mondo"


Il prolungamento del lungomare a Giovino e il completamento del porto di Casciolino.
Si tratta di due opere su cui l’amministrazione Traversa punta per il rilancio turistico del quartiere marinaro e che trovano due “ostacoli” per la loro realizzazione: la presenza, sulle aree interessate dai rispettivi progetti, di due locali molto frequentati della costa, il ristorante “Piccolo Mondo”, situato proprio a ridosso del porto, e il club “Hemingway” di Giovino. Per affrontare serenamente e proficuamente il problema, ieri mattina a Palazzo De Nobili, il sindaco Michele Traversa, insieme al vicesindaco e assessore all’Urbanistica Maria Grazia Caporale e ai dirigenti dei settori Urbanistica, Vincenzo Belmonte, e Patrimonio e Demanio, Alba Felicetti, l'assesosre al bilancio Filippo Mancuso e l'ing Giuseppe Cardamone del settore lavori pubblici di palazzo De Nobili , ha tenuto una riunione con i titolari degli esercizi interessati: Rita Mele, Francesco Longo Si è trattata di una riunione cordiale, nel corso della quale sono state individuate le soluzioni per la realizzazione delle nuove infrastrutture in maniera da non penalizzare le attività commerciali. Per quanto riguarda l’”Hemingway” di Giovino, è stata prospettata ai gestori la possibilità di demolizione e ricostruzione nello stesso sito della struttura, adeguandola alle tipologie previste dalle leggi regionali. L’intervento sarà realizzato a breve, poiché entro la fine di quest’anno andranno in appalto i lavori per il completamento del lungomare. Il trasferimento del ristorante “Piccolo Mondo”, per il quale sono state valutate alcune soluzioni alternative, avverrà dopo la prossima estate 2012, quando cioè saranno ultimati i lavori del primo lotto, e prima dell’avvio del secondo lotto per il completamento del porto. Nel corso dell’incontro è emersa la grande disponibilità degli operatori che, dal canto loro, hanno ringraziato l’amministrazione comunale e il sindaco Traversa per l’impegno messo in campo per il recupero del quartiere marinaro. “Un impegno – dicono Domenico e Luca Iofalo, gestori dell’Hemingway – che come operatori stiamo supportando con convinzione, realizzando iniziative capaci di attrarre nel quartiere marinaro turisti e visitatori. In due anni – continuano –, nonostante la condizione di assoluto degrado in cui era stata abbandonata la zona, con la nostra attività.....

venerdì 16 settembre 2011

Ferrovia della Calabria: storia di un crach annunciato nell'indifferenza generale la quale passivita viene calcolata sui 100 milioni di euro

Uffici pieni e pochi autisti e il paradosso del costo del personale aumentato alla vigilia delle ultime elezioni regionali. Alle Fdc negli ultimi anni c’è stato un rinnovo del parco mezzi, ma il servizio è rimasto inefficiente con un parco autobus non sempre di ultima generazione con tutti i comfort per gli utenti. Se da una parte il trasporto su ferro produce un utile di circa 2 milioni di euro l’anno, quello su gomma è un buco nero. Dai dati di bilancio pesa molto il personale che nel 2009 è risultato essere di 927 unità, mentre oggi si parla di 1000 dipendenti.
Nel 2009, alla vigilia delle elezioni regionali, sono stati espletati alcuni concorsi per assumere altri autisti. Una necessità - secondo l’azienda - per mancanza di personale idoneo. In sostanza gli uffici delle Fdc sono pieni di addetti, molti sono ex autisti che oggi non sono nelle condizioni di salute per salire su un autobus e così sono finiti dietro le scrivanie e, in organico nel settore su gomma ci sono 34 addetti alla clientela che costano 1.3 milioni di euro. Poi ci sono 31 addetti di esercizio con un costo di 1.5 milioni; 11 addetti alla mobilità che costano 468 mila euro; 10 coordinatori di ufficio che costano 437 mila euro e poi 8 specialisti amministrativi per 300 mila euro, 3 operatori alla manutenzione per 95 mila euro; 6 operai qualificati per 287 mila euro; 3 collaboratori di ufficio per 119 mila euro. In totale 491 persone, di cui solo 347 autisti, che costano 21.5 milioni di euro.

giovedì 15 settembre 2011

Operaio di magisano (CZ) muore dopo aversi lacerato l'arteria femorale mentre si trovava in campagna

Un operaio di 56 anni, Domenico Pupo, di Magisano (Catanzaro), è deceduto nella tarda mattinata di oggi a causa di un pezzo di legno gli si è conficcato nell'inguine dopo una caduta.
Il fatto è accaduto in località Cammelluzzi, Sellia, mentre l'uomo si trovava in compagnia di un amico, probabilmente intenti a fare legna. Cadendo, nell'impatto a terra, un legno appuntito si sarebbe conficcato sulla parte alta della coscia provocando la rottura dell'arteria femorale. Soccorso dall’amico è stato trasportato all'ospedale di Catanzaro, dove però e deceduto a causa della perdita di sangue.

Ecco cosa ne sarà dei piccoli comuni sotto i 1000 abitanti ( come Sellia) secondo l'ultima bozza sulla nuova manovra finanziaria

"Ne resterà solo uno" diceva Sean Connery nel film Highlander-L'immortale.
E chissà se anche lui aveva in mente i piccoli Comuni d'Italia e, nel particolare, i loro sindaci, chiamati a diventare in alcuni casi l'unico rappresentante istituzionale delle rispettive comunità locali.
È del resto quanto emerge dalla bozza di manovra finanziaria al vaglio del Parlamento in questi giorni, con le varie previsioni di tagli e accorpamenti che dovrebbero andare a incidere sulla spesa pubblica ridimensionandola e portandola a dei livelli più accettabili in chiave europea e, soprattutto, sostenibili per il fragile equilibrio finanziario italiano, gravato dall'enorme peso della spesa pubblica. Si sa già - e le cronache politiche di questi giorni lo stanno evidenziando - che non sarà un'impresa facile né realizzabile attraverso una sola manovra finanziaria e in una unica "era" politico-istituzionale - purtroppo nel creare i propri mali l'Italia è stata tragicamente lungimirante, visto che arrivano da lontano e i loro effetti vanno altrettanto lontano - ma le intenzioni sembrano proprio queste.
Alla luce dei provvedimenti prospettati, dunque, quale sarà l'impatto sui Comuni al di sotto dei mille abitanti nella provincia di Catanzaro? Proprio agli enti municipali che non raggiungono questa ormai "fatidica" soglia di residenti è infatti dedicato uno specifico articolo della bozza di manovra (il n. 16).
Si sta parlando di Cicala (991 abitanti), Martirano (953), Sorbo San Basile (886), Motta Santa Lucia (878), Amato (861), Andali (811), Miglierina (811), San Floro (713), Jacurso (639), Olivadi (609), Fossato Serralta (607), Cenadi (593), Gagliato (539), Argusto (538), Sellia (537), Marcedusa (453) e Centrache (411).
Ebbene, la loro attuale situazione prevede un Consiglio comunale composto da sindaco più 12 consiglieri, otto di maggioranza e quattro di opposizione (anche se recenti disposizioni di legge avevano già ridotto il numero di rappresentanti consiliari, riduzione attuata già alle ultime elezioni).
Le previsioni dell'art. 16 della bozza di manovra finanziaria stabiliscono che a decorrere dal primo rinnovo successivo alla data di entrata in vigore del decreto, nei Comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, «il sindaco è il solo organo di governo e sono soppressi la Giunta e il Consiglio comunale. Tutte le funzioni 
amministrative sono esercitate obbligatoriamente in forma associata con altri Comuni contermini con popolazione pari o inferiore a mille abitanti mediante la costituzione, nell'ambito del territorio di una provincia dell'Unione municipale».
Vengono dunque introdotte le cosiddette "Unioni municipali" che hanno determinate caratteristiche: «L'Unione municipale è costituita dai Comuni contermini con popolazione pari o inferiore a mille abitanti al fine dell'esercizio in forma associata di tutte le funzioni amministrative e dei servizi pubblici di spettanza comunale. La complessiva popolazione residente nel territorio dell'unione municipale – viene altresì specificato – è pari ad almeno 5mila abitanti salvo diverso limite demografico individuato con delibera della Giunta regionale».

mercoledì 14 settembre 2011

Storia,tradizioni, origini di Petronà


Petronà ha una "sua" storia, anche se di pochi secoli; è una isola linguistica ed etnica nell'ampia area dell'Alto Crotonese, ha una "sua" cultura, nel senso più ampio della parola, notevolmente più sgombra di residui medievali rispetto ai paesi limitrofi.
E' una cultura nata dal diuturno sforzo di sottrarsi al bisogno, attraverso una tipica solidarietà condadina, tesa sempre all'elevazione sociale e morale dei suoi figli.
Le prime umili abitazioni sorsero nel cuore dell'attuale centro storico, oggi rione "Valle", in territorio di Mesoraca, nella prima metà del '700. "Villaggio d'aria buona, feudo della casa Altemps (di Mesoraca)" lo definisce Giuseppe Maria Alfano nella sua "Istorica descrizione del regno di Napoli, anno 1795" e aggiunge che a fine settecento contava 874 anime.
In realtà l'ultimo intestatario feudale della baronia di Mesoraca e dei casali di Arietta, Petronà e Marcedusa fu Marco Sittico Altemps.

Non lontano da Mesoraca che poco più di dieci Km, resta il piccolo nucleo abitato di pastori e contadini estraneo ad una autentica simbiosi con l'antico centro di cui è territorio.
E' soggiorno ambito invece, per l'abbandonza dei pascoli montani, dei pastori provenienti dall'altopiano della Sila: da Colosimi,, Decollatura, Soveria Mannelli, Serrastretta, Parenti, Carlopoli, Panettieri, Castagna e Conflenti. Sono pastori e contadini che portano con sè tradizioni agricolo-pastorali, tenacia ed intraprendenza, sempre fide amiche del bisogno.La parlata petronese, inconfondibilemente silana, è rimasta incontaminata, anche per via del secolare isolamento
Si crede, ma è tradizione non molto convincente, che il nome di Petron sia legato alla notorietà di un contadino di nome Pietro, presso il quale si recavano pastori e contadini della zona a comprare fieno ed altri prodotti della terra.

domenica 11 settembre 2011

Dieci anni l'11 settembre 2001, una data che ha cambiato la storia

Ci sono date che segnano sui libri di storia come dei confini. Il prima e il dopo che hanno cambiato i destini del mondo, di un’epoca:
e l’11 settembre 2001 è il giorno che ha cambiato la storia.
Nelle stragi dell’11 settembre hanno perso la vita 2.753 persone, ma per oltre un migliaio i familiari continuano a piangere su una tomba vuota...
Oggi  la città ha il volto della ricostruzione e della voglia di ricominciare, lasciandosi alle spalle non solo gli attentati, ma anche le sconvolgenti conseguenze che ne sono derivate, compresa l'uccisione in Pakistan del leader di Al Qaeda, Osama bin Laden
E dopo la caccia serrata al nemico pubblico numero uno e la sua sconfitta, ha avuto la meglio la voglia di ricostruire per onorare chi non c'è più e per infondere la speranza in chi è sopravvissuto..
Prenderá il via tra pochi giorni la rassegna "New York remenbers". Duemila oggetti, dai camion schiacciati dei pompieri alle travi d'acciaio contorte e bruciate delle Torri gemelle, verranno esposti nello stato di New York per ricordare il decimo anniversario degli attacchi terroristici. Le esposizioni, allestite in 30 luoghi pubblici, permetteranno di rendere omaggio alle oltre 2.700 persone rimaste uccise dagli attacchi alle Torri Gemelle.