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mercoledì 8 settembre 2010

Venerazione verso la Madonna della Luce di San Pierto Magisano


La venerazione della Vergine sotto il titolo della Luce è antica. L’origine viene narrata da un cronista locale, medievale di nome Galasso e per altro confermata pure dal P. Giovanni Fiore, il famoso storico cappuccino da Cropani, secondo i quali il titolo “Madonna della Luce” si deve ad un miracolo della Vergine SS.ma. “Quando si stava costruendo la chiesa di Peseca (dice il Galasso) due eremiti (Basilio Painticchio e Corone Zenatores) videro una quantità di lumi ed una fiaccola più luminosa indicante proprio un’immagine della Beata Vergine. A tale miracolo la città tutta, benché occupata alle fabbriche proprie, non mancò di edificare una chiesa e con li voti e le elemosine ed eredità otto anni appresso farne convento. Che alla continua comparsa dei lumi ogni notte erano portati con molta gente ad osservarle da vicino, che ritrovata l’immagine vi lasciarono la loro roba e ivi da romiti si ritirarono e poi da monaci brasiliani morirono. Fra lo spazio di questi pochi anni avevano accumulato tanto che l’Abbazia fu creata Archimandrita l’anno 1110”. Da questa cronaca si può rilevare che i due eremiti, greci italioti benestanti, diedero i loro beni e le loro ricchezze per la costruzione della chiesa e di più incoraggiarono io popolo tavernese, composto dai superstiti delle stragi saracene di Uria, che ivi si erano rifugiati, a costruire la chiesa con l’Abbazia di Pesaca. Infatti nella stessa cronaca si rileva che la fondazione dell’Abbazia avvenne dopo pochi anni (nel 988), e cioè nel periodo in cui sorgeva e si costruiva Taverna, quando erano frequentissime le incursioni saracene, che costringevano le popolazioni rivierasche a disertare i litorali e a ritirarsi in luoghi inaccessibili, su impervie pendici, recessi montani e fortilizi d’ogni sorta. Anche i monaci brasiliani, dopo la distruzione dell’antica Trischines (sec. X) si erano rifugiati nel nuovo paese di Taverna, e tra Taverna e Albi in località Pesaca, accanto alla chiesa, costruirono l’Abbazia, che doveva diventare centro di cultura e cenacolo di santità, per cui ebbe un incremento molto importante, perché ricca di monumenti letterari della civiltà bizantina, dove sorse uno “scriptorium”, da cui uscì la “Cronica Pesacense”. Ecco perché dopo pochi anni, e cioè nel 1110, per la sua crescita e per la sua attività l’abate ebbe il titolo di Archimandrita, cioè capo degli Abati Basiliani. La fama dell’Abbazia, perché faro di luca e di civiltà, si diffondeva non solo per le balze del noto altipiano silano, ma per tutta la Calabria, e la devozione alla “Madonna della Luce” cresceva sempre più, e per cinque secoli, l’otto settembre di ogni anno, migliaia di pellegrini dai paesi più remoti accorrevano, ad oltre 1000 metri di altitudine, dov’era situata la disagiata chiesa. Purtroppo lo splendore dell’Abbazia ebbe il suo epilogo nel 1500, quando venne abbandonata dai monaci basiliani, per andare in completa rovina verso in 1600, da allora devozione e festa furono trasferite nella chiesa parrocchiale di San Pietro, frazione di Magisano dove, nella cappella dedicata alla Madonnad della Luce, venne situata la belle statua, bellissima scultura in legno, di valente autore, ma sconosciuto, che porta incisa la data 1711. In tal modo la chiesa di San Pietro divenne il nuovo degno trono della Madonna della Luce.

martedì 7 settembre 2010

Memorie di un borbonico (sesta e ultima parte)

In quest'ultimo post analizzeremo in modo climatico 10 anni: dal 1843 al 1853 vedendo come la popolazione dipendeva molto dai vari capricci del tempo, essendo i prodotti della terra l'unica fonte di guadagno per sfamare le proprie famiglie
1843-I cereali furono scarsissimi anche perché dal 10 aprile fino al 23 settembre in tutta la provincia non cascò neppure una goccia d’acqua, l’uva molto scarsa, anche le patate e le castagne risentirono di questa siccità mentre l’ulivi si preparavano ad un ottima annata, i rami stracolmi toccavano il terreno. Ma la sera del 12 novembre un violento uragano con vento e grandine fece cascare a terra i due terzi delle olive, mentre quelle che restarono sugli alberi marcirono, il prezzo dell’olio fu molto elevato: dopo quel diluvio del 12 novembre non piovve più fino al 2 gennaio del 1844 facendo sempre delle belle giornate con la notte che gelava la terra. Tutti questi scombussolamenti dei climi, molti l’attribuirono al passaggio di una cometa tra giugno e luglio che appare una volta ogni 63 anni. Mentre la miseria dei poveri contadini aumentava sempre di più, ci vollero parecchi anni affinché il clima si stabilizzasse.
1844- tra tutti i legumi che furono ancora una volta scarsi le fave invece erano abbondanti, così come il grano, ma solo tra le terre di Sellia e del Marchesato.
1845-fu un ottima annata per il vino sia come quantità che qualità, olio invece scarsissimo facendo lievitare di molto il prezzo, i frutti furono scarsi e marci.
1846-Le olive erano abbondanti ma siccome non pioveva da diversi mesi cadevano dalle piante secche al minimo soffio di vento, i trappiti aprirono verso il 15 settembre ma già a fine novembre chiusero perché non c’era neppure un olivo sugli alberi. Il grano fu molto scarso e di scarsa resa, tanto che chiunque faceva il pane con i cereali più vari, soprattutto di luppini che furono gli unici a essere abbondanti. la siccità colpì l’intera europa, molti fiumi seccarono, molte fontane di acqua sorgiva situate dentro i vari paesi andarono perse per sempre, la terra divenne arida, secca, molti davano la colpa alla famosa cometa apparsa nei cieli nel 1843 la quale dopo la sua comparsa aveva scaturito un sconvolgimento del clima. Iniziò a piovere solo a novembre e ci fu un diluvio che colpì tutta l’europa meridionale
1847-Anche durante quest’anno i vari raccolti furono molto scarsi, tanto che parecchi contadini stavano perdendo anche le sementi di molti ortaggi e cereali i quali quel poco che si raccolsero venivano venduti a prezzi mai visti primi. Fu proprio in quest’anno che la popolazione afflitta dalla fame e dalla miseria iniziò a ribellarsi contro i sovrani sempre più oppressori del Regno delle due Sicilie, iniziando il fenomeno di brigantaggio il quale nasce contro le tirannie dei ricchi sempre più distanti dalla popolazione.
1848-Un anno eccezionalmente piovoso, tanto che i vecchi non si ricordavano un annata simile; tantissima neve che durò anche a bassa quota sino ad aprile, la grandine spesso distrusse i vari raccolti cadevano chicchi cosi grossi che superavano di molto due noci.
1849- fu caratterizzato da poca pioggia tanto che molte quercie secolari seccarono, mentre frutti come il sicomoro, pere, mele, seccarono sugli alberi. Le foglie degli ulivi divennero neri come inchiostro.
1850-Uno degli anni più rigidi di sempre, la neve non si sciolse in diversi paesi della provincia sino a fine marzo e cadde spesso anche al mare. Fu un annata buonissima per il grano che ne produsse tanto.
1851- le olive furono veramente abbondanti, ma una nebbia li macchiò e caddero immaturi, l’olio fu dunque scarso e di pessima qualità.
1852-il freddo che colpì gli ulivi da marzo a maggio con abbondanti nevicate fece morire parecchi alberi
1853-Un anno molto scarso per il grano tanto che parecchi decisero di non mieterlo, così nei campi di Sellia si vedevano le spighe secche anche a luglio, l’olio nella zona fu molto scarso anche se di ottima qualità; l’inverno fu freddo e piovoso tanto che non cresceva neanche un filo d’erba per le povere bestie che diventavano sempre di più pelle e ossa.

lunedì 6 settembre 2010

Ben ritrovati

Ciao a tutti come si va? Siamo rientrati dalle vacanze estive ben tonificati,rinfrescati ma soprattutto riposati; oppure come mi diceva proprio ieri un mio amico, siamo rientrati più stanchi di prima? Il blog Sellia Racconta anche, anzi soprattutto durante il periodo estivo è rimasto sempre aggiornato con l’inserimento di un post al giorno trattando vari argomenti sulla storia, racconti, tradizioni ma anche di attualità sul nostro borgo e anche del comprensorio, il tutto anche grazie all’aiuto di valorosi collaboratori che hanno voluto contribuire,collaborare con il blog durante la stagione estiva(il quale accetta sempre volentieri eventuali articoli, foto ecc..). Infatti se vi fate una carrellata nei vari post noterete che tanti sono stai gli argomenti trattati, il tutto premiati da un continuo aumento delle visite giornaliere decretando giorno 18.8.2010 dal nuovo record del blog ben 72 visite. Non vi nascondo che il tutto mi ha colto positivamente di sorpresa, pensando, ipotizzando in un calo anche notevole delle visite durante i mesi di luglio e agosto perché ad ognuno di noi piace molto di più stare nelle frescure dei monti, oppure in ammollo al mare dimenticando almeno per un po’ internet, invece proprio il giorno dopo la sagra il blog registra il suo nuovo record.
Il tutto mi spinge, mi sprona nel cercare di proporvi un blog sempre più ben strutturato e giornalmente aggiornato. Ogni inizio mese circa inseriremo un post per fare un resoconto degli argomenti trattati e di quelli che andremo a proporre; iniziamo da settembre dove il racconto del mese avrà come titolo “Portabella penninu” un bel racconto ambientato ovviamente a Sellia che parla di una storia di “lupipampini”; per quanto riguarda i libri su Sellia, dopo aver ultimato con l’inserimento dell’ultimo post del libro “Memorie di un borbone”, inseriremo una storia riportata su un libro del 1782 che racconta di un miracolo avvenuto a Sellia nel 1600 per l’intercessione di Sant’Ignazio di Loja. libro scoperto casualmente da lux: forumista nel forum di Sellia, ma anche nostra collaboratrice, la quale mentre faceva le varie ricerche sui santi del giorno da spedire alla parrocchia di Sellia, essendo una coadiutrice anche del sito parrocchiale, scopre questo bellissimo e inedito racconto storico.Continuando durante il mese inseriremo 2 post dove riproporremo luoghi del passato di una Sellia sconosciuta ai più. Continueremo con nuove lettere nel nostro vocabolario dialettale Selliese, e poi tanta attualità, tradizioni,religione cucina ecc … con un occhio puntato anche ai paesi del comprensorio. Vi raccomando, seguiteci sempre, fate sempre una scappatina sul blog, inviatemi i vostri preziosi suggerimenti, consigli ma anche eventuali critiche. Per me la più grande soddisfazione, il più bel compiacimento rimane uno solo la vostra visita ed eventualmente i vostri commenti sui vari post. Tanti sono i vari racconti, storie, descrizioni della vita e i luoghi di Sellia, spesso inedite, sconosciute, che aspettano si essere trascritti sul blog. Ciao a tutti a presto da Zagor.

domenica 5 settembre 2010

100 anni della tranvia di Catanzaro entrata in funzione il 1.9.1910

''Correva l'anno 1910,e la città di Catanzaro raggiungeva un traguardo importante e davvero inaspettato nel settore del trasporto pubblico urbano: per la prima volta nella storia della città veniva realizzato un sistema di trasporto che permetteva in maniera facile e veloce di raggiungere il centro cittadino,nasceva la ''tranvia' ad opera della ditta STAC di Torino che ne curò la progettazione e la realizzazione cosa non poco facile da mettere in atto a causa della conformazione geologica ,che vede la città di Catanzaro posta su due livelli'. Nostalgicamente in questa nota stampa Nardini Salvatore, -Segretario Amministrativo di Democrazia&Cantralità, rivive la nascita della Tranvia ma nello stesso tempo dispensa critiche per una festa mancante in occasione del centenario.

'La gloriosa ''Tranvia' così come veniva chiamata dai catanzaresi,- prosegue Nardini - vide la sua realizzazione l'11 Luglio 1910,per essere poi posta a servizio della cittadinanza il 1° Settembre dello stesso anno. Era stato realizzato un servizio veramente ottimale non solo per il trasporto pubblico ma anche per quello merci,si era realizzato così un sistema all'avanguardia per quei tempi , assolutamente economico nella gestione ed anche dal punto di vista ambientale . Terminò la sua breve carriera nell'anno 1954 per colpa di un deragliamento che fortunatamente non provocò gravi conseguenze .Dalla nascita della ''Tranvia' è trascorso un secolo,e per festeggiare il centenario le Ferrovie della Calabria ente gestore unitamente all'ente proprietario Comune di Catanzaro,con uno sforzo titanico hanno pensato di far rivivere e di far conoscere questo mitico mezzo di locomozione ,non solo ai catanzaresi ma anche al resto della Calabria' .
Qui spunta l'amara ironia di Nardini. ''A questo punto ci si chiede: in che modo? Semplice, - si legge nel comunicata - tutta la città è stata letteralmente tappezzata di locandine informative,inerente lo stato di servizio della leggendaria ''Tranvia' e della così detta moderna Funicolare,che oggi prende il posto della ''benemerità'. Il programma è così vasto che va da gli spettacoli canori a i fuochi pirotecnici,insomma in piazza non si parla d' altro,la giunta comunale e così interessata che più della metà dei suoi componenti è stata richiamata dai suoi lidi ,dove trascorrevano le meritate vacanze dopo un anno di duro lavoro al servizio dei cittadini. Per quanto concerne le Ferrovie della Calabria ,il Direttore Generale in primis istruendo il personale fornendo loro tutte le notizie del caso, all'uopo si faceva portabandiera ricevendo un plauso ed un ovazione da parte di tutti gli astanti. Naturalmente - conclude Democrazia e Centralità - chi legge si renderà conto che tutto questo è frutto di pura fantasia e di molta malinconia ,mentre la cruda realtà e sotto gli occhi di tutti e basta guardare nel piazzale antistante la stazione di valle, dove giacciono poche ed indecorose ammassi di ferraglia malsana, è ciò che rimane di quello che un tempo fu motivo di vanto per questa città. Buon Centenario, vecchia e gloriosa ''Tranvia'.
Tratto da Catanzaroinforma

sabato 4 settembre 2010

Memorie di un borbonico (quarta parte)

Inseriremo in questo( e nel prossimo post con etichetta libri su Sellia ) alcune date relative ad avvenimenti più o meno importanti riportati nel diario di don Raffaele Bonelli, inseriti nel libro “Memorie di un borbone”
8 Marzo 1832-All’una e un quarto di notte vi fu un grande terremoto che colpì soprattutto i paesi lungo la costa da Catanzaro sino a Crotone, risparmiando per una volta i paesi dell’entroterra come Sellia.

1837- Il colera arrivò anche in Calabria diffusosi in Francia nel 1835 ,arrivò in Italia nel 1836 scendendo sino a Napoli seminando morte e miseria. Giunse per primo nella provincia di Cosenza ,mentre in quella di Catanzaro ne furono colpite soprattutto quelle vicino al mare come la città di pizzo dove in pochi giorni morirono 300 persone.
3 Marzo 1840-Martedì ci fu un diluvio iniziato verso le tre di notte; il cielo si chiuse, ogni piccolo fiume divenne impossibile da navigare, i fiumi Alli e Corace strariparono inondando tutto quello che trovavano sul loro cammino; morirono parecchie persone e tantissimi animali, infatti giorni dopo, lungo la foce dei fiumi, galleggiavano morti: cinghiali, lupi,volpi,rettili di ogni tipo,pecore,grossi vitelli ma purtroppo anche povere persone colpite durante la notte dall’inondazione dei fiumi.
1840-1841- Durante l’inverno si susseguirono spesso piccole scosse di terremoto in tutta la provincia. La raccolta dei cereali fu scarsa soprattutto nel 1841 per le poche piogge, mentre la raccolta delle olive fu ottima, esse venivano vendute a 63 ducati a tomolo mentre l’olio circa 70 ducati a botte. La ghianda fu molto abbondante, si vendeva a un carlino a tomolo da raccogliere sugli alberi,una volta raccolta dentro le cesti si vendeva più del doppio. I frutti in questi anni furono molto scarsi, colpiti anche da diverse malattie che li facevano marcire direttamente sugli alberi.
1842 agosto - il 14 di detto mese iniziò a piovere di continuo sino al 22 di settembre; molti raccolti andarono persi come i lupini che se li mangiarono solo i porci, mentre quel poco che si riuscì a raccogliere fu venduto a 5 carlini a tomolo. L’olio durante quest’anno fu scarsissimo, anche il vino fu scarso e di pessima qualità, pochissime le castagne perché “nebiate”, la ghianda (che negli anni precedenti era stata abbondante) in molti alberi non se ne vedeva neppure una. La faggiola e il lino furono scarsissimi perché la continua nebbia accompagnata dalla pioggia li rovinarono. Quel poco di olio che si era prodotto si vendeva per meno di 60 ducati a botte ma dopo dicembre si abbassò di molto.

venerdì 3 settembre 2010

Un appello importante per tutti i visitatori del blog

Carissimi,
mi rivolgo a tutti gli visitatori del blog che sono tantissimi. In pochi minuti questa mia richiesta può fare il giro del mondo e, quindi, ogni figlio di Sellia può farla sua. Purtroppo il mese di Settembre inizia per la nostra comunità con una serie di spese che non possiamo veramente evitare, come l'ordinazione diaconale, la festa della Madonna del Rosario, l'Assicurazione della Chiesa. in più questa mattina ho provveduto a far riparare l'amplificazione rotta a causa dei fulmini (infatti negli ultimi due mesi abbiamo usato l’amplificatore della Chiesa del Rosario ma con grossi disagi). La spesa per l'amplificazione ammonta a 1,000,00 Euro.

Ora io so cosa significa vivere la crisi economica ma so anche che affrontare da solo queste spese è impossibile. Se tutti però mi aiutate possiamo affrontare ogni spesa. Del resto, la chiesa è la casa di tutti e la sua manutenzione deve interessare tutti. Grazie per la vostra collaborazione. Anche questa è grande opera di carità. vi prego. rispondete a questo mio appello.

grazie
Don Francesco

 

 A TAL PROPOSITO
sabato 4 (Chiesa Madonna della Neve)
Domenica 5 (Chiesa San Nicola) provvederemo alla raccolta durante l'offertorio.

Chi vuole può effettuare il suo bonifico (oggi si può fare tutti anche tramite computer)

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO

IT64B0886717873
000000103374

cusale: amplificazione

oppure

causale: festa del Rosario