venerdì 9 novembre 2012
giovedì 8 novembre 2012
Il suggestivo sito "Valli Cupe" diventerà presto un parco naturale regionale grazie a un apposita proposta di legge nata per preservare il variegato paesaggio che da Sersale arriva sino a Sellia Marina
Detto fatto per le “Valli Cupe”, ossia
per quell’insieme di paesaggi eterogenei ed abitati da diverse specie
di animali e vegetali della Presila catanzarese. Si è infatti giunti,
dopo un mese
dall’apertura del “tavolo tecnico” a Sersale promosso dal presidente
della Commissione “Ambiente” del Consiglio regionale Alfonso Datolo ed
al quale ha partecipato una variegata rappresentanza di attori sociali e
culturali, alla stesura di 14 articoli che compongono la proposta di
legge regionale denominata “Istituzione del Parco naturale regionale
delle Valli Cupe”. La proposta di legge è stata presentata ieri nella
Commissione consiliare competente e sarà trasferita al Dipartimento
“Ambiente” della Regione per il previsto esame da parte del Comitato
tecnico scientifico istituito proprio ieri dalla Giunta regionale.
Obiettivo: trasformare le “Valli Cupe” in area naturale protetta e valorizzarne il potenziale turistico. Ha sostenuto il presidente della IV Commissione Alfonso Dattolo: “La Regione Calabria garantisce la conservazione e la valorizzazione del suo patrimonio naturale, rappresentato da formazioni fisiche, biologiche, geologiche e geomorfologiche, in un’ottica di gestione sostenibile delle risorse ambientali, di rispetto delle condizioni di equilibrio naturale e di conservazione del patrimonio genetico di tutte le specie vegetali e animali. Tali finalità sono perseguite, tra l’altro, attraverso l’istituzione di aree protette. In questo disegno organico rientrano perfettamente le Valli Cupe, un’area che identifica tre ambiti territoriali distinti geograficamente, ma tutti caratterizzati dalla presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e paesaggistica, certamente tra i più rilevanti dell’intera regione calabrese”
L’area protetta si articolerebbe, pertanto, in un sistema costituito da tre corpi tra loro distinti, ma tutti gravitanti intorno al centro urbano di Sersale, ubicato in posizione baricentrica rispetto ai siti di seguito descritti: a) tratto del fosso Valli Cupe, con il Canyon Valli Cupe e l’acrocoro di monte Raga; b)tratto del torrente Campanaro, con la Cascata Campanaro, la Cascata dell’Inferno, ecc.; c)tratto del fiume Crocchio, con le Gole e cascate del Crocchio, monolite di Pietraggìallu e alberi monumentali di Cavallopoli.
Soddisfazione ed apprezzamento “per l’impegno profuso dalla Commissione consiliare e l’attenzione riservata dalla Regione verso questa meravigliosa area naturalistica”, hanno espresso i sindaci di Sersale e di Zagarise, rispettivamente Torchia e Raimondi. Ha spiegato il presidente della Comunità montana della Presila catanzarese Carmine Lupia: “Il Canyon Valli Cupe è una rara formazione geologica profondamente incassata in un substrato costituito da conglomerato poligenico – di straordinario effetto scenografico – originatasi a seguito della lenta azione di scavo esercitata dal torrente omonimo, che nasce a circa 700 m di altitudine alle pendici meridionali del Monte Crozze, con sulla vetta la splendida Chiesa votiva eretta sul finire degli anni Venti del secolo scorso e il cui versante settentrionale si sviluppa proprio dirimpetto il centro storico di Sersale. Fin dalla prima parte del suo corso il torrente Valli Cupe scorre in una profonda forra che assume la caratteristica profonda incisione nota come Canyon delle Valli Cupe e, dopo un percorso di circa 15 km, si tuffa nelle acque del mar Jonio all’altezza di Sellia Marina.
Obiettivo: trasformare le “Valli Cupe” in area naturale protetta e valorizzarne il potenziale turistico. Ha sostenuto il presidente della IV Commissione Alfonso Dattolo: “La Regione Calabria garantisce la conservazione e la valorizzazione del suo patrimonio naturale, rappresentato da formazioni fisiche, biologiche, geologiche e geomorfologiche, in un’ottica di gestione sostenibile delle risorse ambientali, di rispetto delle condizioni di equilibrio naturale e di conservazione del patrimonio genetico di tutte le specie vegetali e animali. Tali finalità sono perseguite, tra l’altro, attraverso l’istituzione di aree protette. In questo disegno organico rientrano perfettamente le Valli Cupe, un’area che identifica tre ambiti territoriali distinti geograficamente, ma tutti caratterizzati dalla presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e paesaggistica, certamente tra i più rilevanti dell’intera regione calabrese”
L’area protetta si articolerebbe, pertanto, in un sistema costituito da tre corpi tra loro distinti, ma tutti gravitanti intorno al centro urbano di Sersale, ubicato in posizione baricentrica rispetto ai siti di seguito descritti: a) tratto del fosso Valli Cupe, con il Canyon Valli Cupe e l’acrocoro di monte Raga; b)tratto del torrente Campanaro, con la Cascata Campanaro, la Cascata dell’Inferno, ecc.; c)tratto del fiume Crocchio, con le Gole e cascate del Crocchio, monolite di Pietraggìallu e alberi monumentali di Cavallopoli.
Soddisfazione ed apprezzamento “per l’impegno profuso dalla Commissione consiliare e l’attenzione riservata dalla Regione verso questa meravigliosa area naturalistica”, hanno espresso i sindaci di Sersale e di Zagarise, rispettivamente Torchia e Raimondi. Ha spiegato il presidente della Comunità montana della Presila catanzarese Carmine Lupia: “Il Canyon Valli Cupe è una rara formazione geologica profondamente incassata in un substrato costituito da conglomerato poligenico – di straordinario effetto scenografico – originatasi a seguito della lenta azione di scavo esercitata dal torrente omonimo, che nasce a circa 700 m di altitudine alle pendici meridionali del Monte Crozze, con sulla vetta la splendida Chiesa votiva eretta sul finire degli anni Venti del secolo scorso e il cui versante settentrionale si sviluppa proprio dirimpetto il centro storico di Sersale. Fin dalla prima parte del suo corso il torrente Valli Cupe scorre in una profonda forra che assume la caratteristica profonda incisione nota come Canyon delle Valli Cupe e, dopo un percorso di circa 15 km, si tuffa nelle acque del mar Jonio all’altezza di Sellia Marina.
mercoledì 7 novembre 2012
Crisi profonda delle Ferrovie della Calabria pulman fermi per mancanza di gasolio mentre molti studenti arrivano nel capoluogo in autostop
La Corte Costituzionale ha rinviato l'udienza sui ricorsi presentati da 8 regioni sul decreto Salva Italia che taglia molte provincie tra le quali quella di Vibo e di Crotone
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