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martedì 30 giugno 2020

Tutti i parchi eolici Calabresi sono nelle mani della ndrangheta. nel catanzarese ennesimo parco eolico abusivo 7 denunce tra politici e imprenditori.

Le cosche della ‘ndrangheta si sarebbero infiltrate sistematicamente nei lavori dei parchi eolici realizzati nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. A questa conclusione sono giunti gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia dello Stretto facendo scattare così una vasta operazione giusto 2 anni fa Nel corso di quelle  indagini  denominataVia col Vento sarebbero stati documentati dagli investigatori anche numerosi episodi di estorsione ai danni di aziende committenti, e perfezionati con l’apporto di imprese ritenute “colluse” con le compagini mafiose che controllano le zone in cui sono state realizzate le opere.
 7 gli indagati dell’inchiesta nata dalla realizzazione di un parco eolico a Palermiti, nel catanzarese

Secondo quanto emerso dalle investigazioni dai Carabinieri del Capoluogo, sarebbero stati realizzate alcune opere propedeutiche per l’impianto da 60 kw - in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico - senza le autorizzazioni tecniche previste.
Gli stessi militari dell’arma hanno poi provveduto, lo scorso 28 maggio, al sequestro del costruendo. In particolare, si tratta di quattro platee in cemento armato destinate all’installazione degli aereogeneratori, oltre tre piste da cantiere in terra battuta necessarie per l’accesso dei mezzi da cantiere, e di una piazzola livellata per l’esecuzione di lavori di scavo e fondazione.
GLI INDAGATI
L’allargarsi delle indagini - secondo quanto riporta Zoom 24 - ha condotto il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Irene Crea ad iscrivere nel registro degli indagati, oltre al titolare dei terreni in cui sono state realizzate le opere, Domenico Carlo Lomanni, 67 anni, ex sindaco di Gasperina, anche Claudia Pavone, 48 anni, residente a Laureana di Borrello, amministratore unico e legale rappresentante della società Solary Energy, ditta committente.
Oltre a questi vi sono anche Giuseppe Squillace, residente a San Vito sullo Ionio, amministratore, legale rappresentante della Edil Service Srl, ditta esecutrice dei lavori; Domenico Nesci, 51 anni, residente a Laureana di Borrello, committente dei lavori in nome e per conto della Solary Energy; Salvatore Antonio Bertolini, 68 anni residente a Grotteria, amministratore unico e legale rappresentante della società a responsabilità limitata Il Grecale, ditta committente; Daniela Stracucci, 45 anni, di Messina, in qualità di ditta committente; e Giuseppe Bova, 44 anni, residente a Squillace, amministratore unico e legale rappresentante della ditta Costruzioni Bova.
Per Pavone e Squillace il magistrato titolare del fascicolo ipotizza il reato di...............

lunedì 29 giugno 2020

Catanzaro da oggi il centro storico diventa isola pedonale ogni sera tantissime iniziative e parcheggio gratuito Ecco il dettagliato programma.



📌 Catanzaro, Facciamo Centro è lo slogan che abbiamo scelto per le attività che animeranno l’isola pedonale su Corso Mazzini dalla prossima settimana.
⛔️ Dal lunedì al venerdì, dalle 18 alle 23, il cuore della città – dalle Poste centrali fino a Piazza Santa Caterina – sarà chiuso al traffico con l’obiettivo, condiviso da associazioni di categoria e comitato dei ristoratori, di offrire un supporto alle attività commerciali e incrementare l’attrattività del centro storico.
📣 Ogni sera, alle 21, sarà poi la volta degli eventi con diverse compagnie ed artisti locali, che si terranno sul palco allestito in Piazza Prefettura, nel pieno rispetto della normativa anticovid. Teatro, musica, cabaret, percorsi turistici, l’evento storicizzato “Catanzaro Jazz Fest” e la Festa di San Vitaliano.
🅿️ Per favorire un comodo accesso in centro, le strisce blu saranno gratuite, con disco orario per mezzora fino alle 20. Disponibili anche i parcheggi custoditi con sorveglianza del Musofalo, dalle 17 alle 23.30, da cui partiranno le navette per corso Mazzini. Anche la Funicolare, dal lunedì al sabato, sarà gratuita nella stessa fascia oraria.
A seguire il ricco programma per animare  l’isola pedonale su Corso Mazzini 
IL PROGRAMMA – PIAZZA PREFETTURA ORE 21
Lunedì 29 Giugno – Sergio Giuffrida comico di Colorado
Martedì 30 Giugno – Teatro Comunale: “Setta Ottu Nova e Decia” di Nino Gemelli
Mercoledì 1 Luglio – Buon Compleanno Radio Ciak
Giovedì 2 Luglio – “Catanzaro Jazz Fest”: Tchaikovsky Jazz Quartet – Il meglio degli studenti calabresi e catanzaresi del Conservatorio
dalle 17.30 alle 19.30 Trame Di Seta
Venerdì 3 Luglio – “Catanzaro Jazz Fest”: Cristina Russo & NeoSoul combo
Sabato 4 e Domenica 5 Luglio – dalle 17.30 alle 19.30 laboratorio Trame di Seta
Sabato 4 Luglio – Escursione archeostorica “Katanzarion” un tour nella memoria delle origini della città (ore 17.30 ritrovo al Teatro Politeama)
Lunedì 6 Luglio – Cover band di Mina e Mia Martini, con le voci di  Raffaella Capria e Denise Barberi
Martedì 7 Luglio – Gennaro Calabrese attore, comico di Made in Sud
Mercoledì 8 Luglio – Anna Faragò da All together Now
Giovedì 9 Luglio – “Catanzaro Jazz Fest”: Sing Swing
Dalle 17:30 alle 19:30 Photowalking Prospettive Urbane
Venerdì 10 Luglio – “Catanzaro Jazz Fest”: Andrea Mellace Quartet presenta il nuovo disco “Scirocco”
Sabato 11 e Domenica 12 Luglio – dalle 17.30 alle 19.30 Trame di Seta
Sabato 11 Luglio – Escursione archeostorica “Katanzarion”, un tour nella memoria delle origini della città. (ore 17.30 ritrovo al Teatro Politeama)
Lunedì 13 luglio – Nicola Pesaresi, ventriloquo da Italia’s Got Talent e Tu si que Vales
Martedì 14 Luglio – Teatro Comunale: “Bongiornu e aguri” di Nino Gemelli
Mercoledì 15 Luglio – Gianfranco Riccelli Live, musica d’autore
Giovedì 16 Luglio San Vitaliano – Teatro Comunale “Viva Catanzaro” di Francesco Passafaro;
dalle 17:30 alle 19:30 Photowalking Prospettive Urbane
Venerdì 17 Luglio – Commedia Teatrarci: “I tickets aumentano, le liste s’allonganu e lle menti emigranu…”
Venerdì 17 Luglio – dalle 17:30 alle 19:30 Photowalking Prospettive Urbane Junior
Venerdì 17 e Sabato 18 Luglio – dalle 17.30 alle 19.30 laboratorio Trame di Seta
Sabato 18 Luglio – Escursione archeostorica “Katanzarion” un tour nella memoria delle origini della città (ore 17.30 ritrovo al Teatro Politeama)
Lunedì 20 Luglio – “Una rotonda sul mare”: dieci artisti uniti di Catanzaro, musica anni 60-70
Martedì 21 Luglio – Teatro Comunale: “Il bimbo parlante” di Francesco Passafaro
Mercoledì 22 Luglio – Katia live 2020
Giovedì 23 Luglio – Piero Procopio: “Comu vo Dio”
Venerdì 24 Luglio – “Come un’anomalia”: Omaggio a Fabrizio de Andrè
Venerdì 24 e Sabato 25 Luglio dalle 17.30 alle 19.30 laboratorio Trame di Seta
Sabato 25 Luglio – Escursione archeostorica “Katanzarion”, un tour nella memoria delle origini della città (ore 17.30 ritrovo al Teatro Politeama)
Lunedì 27 Luglio – Forever Young, gruppo musica internazionale
Martedì 28 Luglio – Teatro Comunale: “Quandu u diavulu t’accarizza” di Ciccio Viapiana

Video del salvataggio di un pescatore sul fiume Simeri l'elisoccorso arrivato da Salerno ha impiegato 5 ore



Terribile avventura per un pescatore di Simeri Crichi 5 lunghissime ore d’attesa prima dell'arrivo da Salerno del mezzo aereo dei Vigili del Fuoco, idoneo al recupero dell’uomo visto il luogo impervio per  un regolare atterraggio.


Un malore improvviso mentre stava pescando, la chiamata d’aiuto al 115 che ha subito inviato sul posto i soccorritori. Si è risolta fortunatamente bene la disavventura di un uomo che domenica pomeriggio si è sentito male nella zona del fiume Simeri, nella vallata tra i comuni di Zagarise e Sellia. Una volta ricevuta la richiesta la sala operativa del vigili del fuoco di Catanzaro ha inviato immediatamente una squadra del distaccamento locale per il recupero del malcapitato facendo arrivare sul posto anche un elicottero e delle unità del nucleo Saf, Speleologia Alpino Fluviale.
Data la zona particolarmente impervia e quindi non raggiungibile con i mezzi ordinari, i pompieri hanno risalito a piedi, per circa due chilometri, l'alveo del fiume, raggiungendo l’uomo e prestandogli prime cure, poi lo hanno recuperato e con......

sabato 27 giugno 2020

Strage di Ustica dopo 40 anni la Sila nasconde ancora alcune risposte

Una barra di uranio nascosta in una valigia. E due aerei abbattuti: un Dc 9 carico di passeggeri, diretto in Sicilia e precipitato nel mare di Ustica e un Mig 21 con le insegne dell’aviazione militare libica finito tra i boschi della Sila.
In mezzo l’ombra d’un patto scellerato tra i servizi segreti dei Paesi Nato e lo scheletro d’un “caccia” F14 americano comparso tra le balze di Castelsilano la mattina del 28 giugno 1980. Dopo quarant’anni, la strage di Ustica è ancora una questione irrisolta da tutti i punti di vista: giudiziario, militare e storico. Ma ripartiamo dall’inizio. L’aereo scomparso dal controllo dei radar“Itavia 870”. Questa era la sigla del Dc 9 Itavia in volo la sera del 27 giugno 1980 da Bologna e Palermo. L’aereo scomparve con 81 persone a bordo dai radar nel cielo di Ustica e venne ritrovato spezzato sul fondale di quell’area del Mediterraneo. Alle iniziali ipotesi del «cedimento strutturale» e della «bomba a bordo» seguirà, prendendo sempre più corpo, la pista dell’abbattimento del velivolo attraverso l’utilizzo d’un missile.

Strage di Ustica: cosa sappiamo

Il 27 giugno 1980 il volo Itavia IH870 precipitò a largo dell’isola di Ustica, in Sicilia. Nella tragedia morirono tutte le 81 persone che si trovavano a bordo dell’aereo.  L’isola di Ustica si trova nel mar Tirreno, distante 67 chilometri a nordovest dalla città di Palermo, della cui provincia fa parte.

Cosa è successo a Ustica nel 1980? La verità sulla strage e le nuove rivelazioni

I FATTI
– 27 Giugno 1980. L’aereo DC-9 Itavia IH870 in volo da Bologna a Palermo parte alle 20:08, con 113 minuti di ritardo. A bordo ci sono 81 persone tra passeggeri ed equipaggio.
– Tra le 20:59 e le 21:04, i radar e le torri di controllo perdono il contatto con il volo. Solo alle prime luci dell’alba, dopo imponenti ricerche, vengono ritrovati alcune decine di miglia a nord dell’isola di Ustica i primi resti dell’aereo: tutti le persone a bordo dell’aereo sono morte.
LE IPOTESI SULL’INCIDENTE
– Cosa ha causato la caduta del DC-9? In assenza di prove, furono immediatamente formulate diverse ipotesi: un cedimento strutturale del velivolo; una bomba a bordo; una collisione con un aereo militare; un abbattimento causato da un missile aria-aria, un tipo di missile fatto apposta per colpire mezzo aereo attraverso un altro mezzo aereo.
LA TEORIA DEL MISSILE
– Questa teoria, solo oggi ritenuta ufficialmente veritiera dalla recente sentenza della corte d’appello di Palermo, non ha avuto riscontri dagli enti militari almeno fino ai primi anni Novanta, anche perché sul relitto non furono trovati residui direttamente riconducibili a una collisione con un missile, ma solo tracce di esplosivo.
– La teoria che il DC-9 Itavia IH870 fosse stato colpito da un missile si fonda principalmente sul fatto che nell’area tirrenica, in quegli anni, si sarebbe concentrata un’intensa attività dell’aeronautica militare da parte di diverse nazioni, fatto che ha avuto notevoli conferme.
– A supporto di questa teoria vi sarebbero i tracciati dei movimenti aerei rilevati dai radar, anche se altri strumenti di monitoraggio non hanno rilevato nella stessa area geografica una simile attività. Attività che, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, avrebbe visto un notevole inquinamento delle indagini a riguardo.
LA TEORIA DELLA BOMBA

Taverna Salvare la chiesa di San Marco, preziosa testimonianza storica del rapporto tra la città medievale e la Repubblica di Venezia.





Sono ormai ridotti a poche muraglie i resti della chiesa dedicata a San Marco Evangelista, edificata nel 1102 nel tracciato urbano della medievale città di Taverna, per devozione del veneziano Marco Vainerio, titolare di una fabbrica di tessuti, all’epoca operante in prossimità del fiume Litrycon (Litrello) e dell’attuale abitato di San Giovanni d’Albi. La presenza dell’edificio ecclesiastico fu riportata da Ferrante Galas nella sua “Cronica di Taverna” l’anno 1416 e da Padre Giovanni Fiore da Cropani nel 1638, allorquando la memoria locale tramandò il racconto della miracolosa esposizione nel suo tabernacolo dell’icona di “Santa Maria delle Grazie”, poi trasferita nella parrocchiale di San Martino.
Tra i principali riferimenti documentali, nel 1739 venne documentata la visita del vescovo di Catanzaro mentre nel 1790 venne descritta da Vincenzo Catizone nel suo “Libro di carico del Distretto di Taverna e suoi Casali”. Ma è nella “Cronica di Taverna” che fu chiaramente collegato il nome del fondatore della chiesa, Marco Vainerio, greco veneziano, fatto venire “con tutti gli ordegni” necessarij” ed altre sei persone, per avviare la fabbrica dei tessuti e delle lane, che dal fiume Lytricon (Litrello) “sbarcavano co le Navi Veneziane nell’Uria”.
Nonostante l’identificazione del sito, trascritta nella tesi di laurea dello scrivente nell’ormai lontano 1983, pubblicata dal 1994 nei successivi studi, fino all’ultimo accolto nel catalogo della grande mostra “Rinascimento visto da Sud”, di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, sono dei giorni nostri le accorate segnalazioni di Giovanni Fratto, di un ulteriore degrado dei resti della chiesa di San Marco che, unitamente ad altri sorprendenti ritrovamenti, resta la testimonianza storica più importante di un privilegiato e poco conosciuto rapporto commerciale e culturale, avvenuto in passato tra le comunità della presila (in particolare della città medievale di Taverna e suoi Casali) e la Repubblica di Venezia.
L’auspicio infine che il promesso impegno del Sindaco di Albi, Salvatore Ricca, di attivarsi concretamente per avviare la pratica di vincolo ufficiale da parte della.................


competente Soprintendenza della Calabria, possa finalmente concretizzare gli urgenti e necessari interventi di tutela, conservazione e valorizzazione di un bene architettonico, la cui perdita renderebbe più povera la storia culturale e sociale della presila catanzarese.
Di Giuseppe Valentino

                               (Le foto sono di 
Marco Puleo).

venerdì 26 giugno 2020

Branco di cinghiali a spasso nei centri del catanzarese intervengono i selettori per abbatterli


Due cinghiali a spasso per le vie di Montepaone sono stati abbattuti. L’operazione si è svolta in collaborazione con i Carabinieri di SoveratoGli animali, che da qualche giorno facevano capolino per le vie di del centro del catanzarese, sono stati bloccati dall’intervento dei selettori e dei militari del Reparto Radiomobile. Durante la notte, a seguito di diverse segnalazioni arrivate al 112, è scattata l’operazione che ha consentito di fermare gli ungulati, con l’intervento, appunto, dei carabinieri e dei selettori, questi ultimi diretti dal loro coordinatore ed in stretto contatto con il Dipartimento Agricoltura e l’Ufficio Caccia della Regione CalabriaPer scongiurare problemi, eventuali danni o anche feriti, i selettori hanno spinto la coppia di cinghiali ad allontanarsi dal centro abitato, quindi, una volta arrivati nelle campagne di Montepaone, hanno proceduto all’abbattimento in sicurezza degli esemplari, le cui carcasse sono state poi messe a disposizione delle autorità sanitarie competenti per i controlli del caso.
Chi sono i selettori regionali ?
La tutela degli agricoltori, degli allevatori e dei cittadini calabresi è una priorità assoluta”. Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commentando l’approvazione (relativamente al periodo Maggio 2020-Aprile 2021) del nuovo piano regionale di selezione degli ungulati, avvenuta col parere favorevole dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.“La pandemia ed il conseguente lockdown – sottolinea Gallo – sono stati il detonatore di...........

giovedì 25 giugno 2020

Catanzaro; il sindaco Abramo arrabbiatissimo sui social.Ecco il video completo del "Sei mai stato a Catanzaro?"



Sei mai stato a #Catanzaro? Detto una volta sola lo sfottò può anche passare, tanto non suona neanche più originale, visto che storicamente il nome della città viene preso in prestito per battute e tormentoni da cinema e varietà mirate a far sorridere. Ma sentire questa frase in radio, ripetuta per ben dieci volte, non ha divertito nessuno. Almeno mi è stato utile per scoprire un programma e il suo conduttore che, altrimenti, non avrei conosciuto. Dal momento che lo stesso, sig. Cruciani, non è andato oltre il semplice sfottò, anche abbozzare una risposta seria e argomentata mi sembra ugualmente riduttivo. Per cui gli rispondo, con linguaggio farsesco, prendendo in prestito anche io un modo di dire della sua cara Roma: “Si' le cose nu'lle sai... Salle”.
Sì, perché è chiaro che dietro una domanda, ripetuta all’infinito, si nasconde non solo un tono chiaramente provocatorio e pungente, ma anche un po’ di ignoranza e di superficialità.
La vicenda incresciosa della presentazione che Easyjet ha dedicato alla Calabria, definendola “terra di mafia e terremoti”, ha suscitato la giusta indignazione istituzionale, oltre che del popolo social, tanto da costringere la compagnia aerea a scuse e rettifiche.
Di questa brutta storia se ne è parlato a livello nazionale, ma devo dire anche con grande orgoglio che i calabresi, lontani e vicini, e non solo, hanno difeso con le unghie l’immagine del nostro territorio, tanto di ribaltare in positivo il racconto che ne è emerso. Una sorta di “contro pubblicità” spontanea e virale che, a pagarla, chissà quanti milioni sarebbero serviti.
Non è questo il......
contesto giusto per parlare di turismo e marketing territoriale, ma una cosa la devo dire: i primi “ambasciatori”, a tutti i livelli, dentro e fuori i confini, siamo noi, che dobbiamo conoscere di più e amare la nostra terra affinché i Cruciani di turno non abbiano più motivi e pretesti per parlar male. #calabriadaamare non resti solo un hashtag.

Il posto più sicuro anti coronavirus? Si trova in Calabria, più esattamente in Sila Piccola li dove l'aria è certificata come la più pulita D'Europa.

In Sila presso il centro visite Garcea dei Carabinieri forestali di , si è svolta una tavola rotonda, aperta al pubblico dal titolo: “Sila, dall’aria più pulita d’Europa al posto più sicuro d’Europa”.

Il dibattito, si è tenuto nella giornata di sabato 20 giugno 2020, è stato organizzato dall’amministrazione comunale di Taverna, su proposta di Marco Gentile membro dell’esecutivo provinciale di Art.1 Movimento Democratico e Progressista, si è tenuto presso anfiteatro del centro visite, è stato oltre che un interessante esperimento politico, forse tra i primi in calabria nel post lookdown pandemico. La manifestazione, molto partecipata dal pubblico, ha visto tra la presenza del colonnello Cucci, dei Carabinieri forestali, padrone di casa, e l’intervento di numerosi sindaci della Presila catanzarese, in particolare Domenico Gallelli, sindaco di Zagarise e membro del consiglio direttivo del Parco Nazionale della Sila; Sebastiano Tarantino, sindaco di Taverna ed
organizzatore della manifestazione; Salvatore Ricca sindaco di Albi; Enzo Nania sindaco di Sorbo San Basile; Vincenzo Marino sindaco di Pentone. Oltre i primi cittadini, hanno arricchito il parterre della tavola rotonda, Daniele Donnici presidente della rete turistica destinazione Sila, ed i consiglieri regionali Sinibaldo Esposito e Libero Notarangelo. Nell’introdurre la discussione al dibattito, Marco Gentile ha posto l’accento nella necessità di riorganizzare il prodotto montagna calabrese oltre che il brand Sila Piccola, ponendo l’accento nella necessità dei territori di avere i servizi sanitari, come le postazioni di medico di guardia aperte e presenti nei mesi estivi presso i villaggi silani del catanzarese, oltre che nella necessità da parte di Comuni, operatori economici dei territori e Regione Calabria di organizzare meglio il tessuto socio-istituzionale dei territorio, costruendo reti sociali ed economiche che spesso anche se presenti hanno la necessità di essere percepite e connesse tra di loro oltre che essere sinergicamente promuovibili in un prodotto che deve contraddistinguere il territorio. Al tempo del covid-19 il punto di forza della Sila e dei territori montani calabresi, è stata la salvaguardia del territorio nella sua integrità ambientale, punto di forza del risultato a zero contagi, secondo quanto ha affermato il colonnello Cucci, rimarcando che la presenza dello Stato come presidio dell’integrità ambientale ha visto quei frutti che nel tempo si sono potuti misurare. I sindaci della Presila, oltre che sostenere coralmente l’idea di costruire una politica della montagna condivisa, hanno posto l’accento sulla necessità di avere da parte della Regione Calabria una più forte sensibilità a sostenere la programmazione dei comuni sul territorio, partendo innanzitutto dal finanziamento di misure che dovrebbero tendere a migliorare la viabilità locale e la connessione dei territori al resto della regione oltre che alla Città di Catanzaro. Gallelli, sindaco di Zagarise, nel rimarcare la presenza e le misure che il consiglio direttivo del Parco Nazionale, ha indicato che solo una politica condivisa tra i sindaci può portate a concretizzare risultati per i territori. Da parte di Fiore Tozzo, sindaco di Magisano, è stato rimarcata la necessità di lavorare insieme, fermo restando le oggettive difficoltà di governo dei piccoli comuni che debbono essere maggiormente sostenuti dalla Regione Calabria e dalla programmazione della stessa. Tarantino, sindaco di Taverna, in qualità di padrone di casa, ha colto l’occasione per rimarcare i successi del quinquennio amministrativo che ha portato alla realizzazione di una importante opera, il Parco delle Scienze Ambientali, in una cordata alla quale hanno contribuito alla realizzazione oltre che importanti imprenditori del settore delle costruzioni anche il CNR di Cosenza, ma non solo, ha lanciato l’idea di un nuovo progetto appena presentato alla Regione Calabria, la Forest Therapy, un modo nuovo e salutistico di valorizzare la risorsa forestale in termini di benessere psico-fisico per i visitatori. Sulle infrastrutture viarie e sulla necessità di un loro miglioramento hanno posto l’accento i sindaci di Albi (Ricca) e Pentone (Marino) mentre Nania, sindaco di Sorbo San Basile, ha parlato del necessario connubio tra qualità del turismo e alta formazione alberghiera e culinaria nei territori. Dopo un dibattito con brevi interventi da parte del pubblico, da segnalare l’intervento del presidente delle Pro Loco calabresi Capellupo, dell’archietetto Walter Fratto, è stato Donnici a sollecitare a sindaci, operatori e Regione sulla necessità di fare rete per far conoscere e promuovere adeguatamente il territorio, politica imprescindibile oggigiorno. Hanno concluso la manifestazione i consiglieri regionali Esposito e Notarangelo. Da parte di Esposito che ha esposto, anticipando di poche ore, le nuove misure della giunta regionale in materia di sostegno economico all’imprese turistiche, è stato rimarcato che la Regione ha nuovamente, dopo anni, un assessorato dedicato allo strategico settore. Nell’intervento Notarangelo, invece, si è focalizzato nel.......

mercoledì 24 giugno 2020

Catanzaro La corte dei conti condanna 2 docenti a un risarcimento di un milione di euro all'università Magna Graecia

Un milione all'Università Magna Graecia di Catanzaro questa la cifra che 2 docenti dovranno restituire.


Poco meno di un milione di euro, è questo il maxi risarcimento che dovrà essere versato in favore dell'università Magna Graecia da due professori, Vincenzo Mollace e Donato Eugenio Di Paola. Lo ha stabilito la Corte dei Conti di Catanzaro che ha condannato Mollace a pagare 746.483 euro per danno erariale, e Di Paola per 167.622,90 euro. La vicenda giudiziaria era partita con l'inchiesta “Non lascio e raddoppio” condotta dalla Guardia di Finanza. Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle i due professori avrebbero svolto attività extra professionale in violazione della legge. Per questo motivo i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, su disposizione della Procura regionale della Corte dei Conti per la Calabria, all'epoca guidata dal Procuratore regionale Rossella Scerbo, il 22 gennaio del 2019 hanno sequestrato beni immobili, conti correnti e attività finanziarie per un valore di oltre 1,3 milioni di euro a cui corrisponderebbe il presunto danno erariale. Secondo le risultanze del sostituto procuratore regionale Davide Vitale, i due professori dell'ateneo avrebbero svolto sin dal 2012 attività professionale non autorizzata e avrebbero ricoperto incarichi esterni ritenuto incompatibili con........

martedì 23 giugno 2020

Calabria Finito il maxi processo della ndrangheta inflitti quasi mille anni di reclusione Ecco l'elenco dei condannati

Poco meno di mille anni di reclusione per 67 condanne e 102 tra assoluzioni e non doversi procedere in alcuni casi per difetto di querela, in altri per intervenuta prescrizione, in un caso perché l’imputato è deceduto. È questo l’esito della camera di consiglio del maxiprocesso Mandamento Ionico che si è conclusa nel tardo pomeriggio di ieri.

Dopo una settimana dal ritiro il Tribunale di Locri, con il presidente Fulvio Accurso e i giudici a latere Gabriella Logozzo e Giovanna Di Maria, hanno dato lettura delle 23 pagine di dispositivo davanti al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo. Come riporta la Gazzetta del Sud in edicola - ha sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio sulla operatività di un sistema di collegamento tra consorterie sparse lungo la zona ionica, in questo caso partendo da Locri per raggiungere l’area grecanica. Il filone in ordinario registra l’assoluzione degli imputati ritenuti appartenenti alla locale di Roghudi, alcuni difesi dall’avvocato Giacomo Iaria. Tra le assoluzioni “pesanti” quella di Gaetano Pipicella, ex sindaco di Careri, assistito dall’avvocato Sebastiano Pipicella.
Assolti anche i fratelli Ennio e Silvio Floccari di Locri, difesi dagli avvocati Alvaro, Russo e Spadaro, nonché Pasquale Perri, asserito “agronomo delle cosche”, assistito dagli avvocati Giuseppe Russo e Angelica Commisso. Tra i difensori da registrare anche gli avvocati Scarfò, Marrapodi, Putrino, Araniti, Spadaro, Iemma, Mazza, Febbraio, Minniti, Mittica, Cianferoni, Lurasco, Giampaolo, Calderazzo, Fonte, Nobile, Maio e Taddei. All’esito del processo sono stati condannati anche diversi imprenditori, mentre altri sono stati assolti con la restituzione dei beni in sequestro, come nel caso di Maria Porzia Iamundo, difesa dall’avvocato Zinnarello.
Ecco l'elenco dei condannati: