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lunedì 30 novembre 2009

L'IMPORTANZA DEI RACCONTI


 Senza i racconti orali sulla  storia, tradizioni , costumi del nostro paese si saprebbe ben poco. Una volta erano in pochi a saper leggere e scrivere e per tramandare un determinato avvenimento bisognava raccontarlo ,raccontarlo bene affinché rimanesse ben impresso nella memoria  e venisse tramandato Su Sellia in particolar modo le fonti scritte sono ben poche  vuoi per i vari fenomeni naturali e non , che hanno cancellato varie tracce del nostro glorioso passato vuoi per i pochi libri che trattano in maniera approfondita la storia di Sellia. Quando si ci riuniva, davanti “u focularu” nelle lunghe e fredde serate invernali,di solito il più anziano “u tataranna”si metteva a raccontare storie di vita vissuta ,storie di quando lui era piccolo ,o dirittura storie che lui stesso da piccolo aveva ascoltato davanti “u focularu”narrati da suo nonno andando cosi a ritroso nel tempo di due secoli.

sabato 28 novembre 2009

IL VECCHIO E IL TOPO

Il vecchierello e il  topo

Una volta un vecchierello, mentre puliva  la Chiesa vide un soldo. Lo prese e penso:

"Cosa mi posso comprare con questo soldo?" Se compro delle noci, ne devo buttare i gusci; se compro del pane, mi cascano le molliche. La meglio è che compri un bicchiere di latte.

Compro infatti un bicchiere di latte e lo mise in un buco, per berselo dopo aver finito di spazzare la chiesuola. Ma in questo mentre ci va il topo e beve tutto il latte. Lo sorprende il vecchierello, proprio mentre finiva di leccare il bicchiere, e lo afferra dalla coda. I1 topo tenta di scappare, ma gli si stacca la coda che rimane nella mano del vecchierello.

giovedì 26 novembre 2009

IL CASTELLO

Appresso viene un castello della  Sellia, luogo piccolo ma molto forte di sito e di fabbrica, posto in un luogo sublime, dove vi furono pietre d’oro e di argento, ammassate con terra di maniera. Nel tempo di Filippo II furono mandate persone pratiche per ridurre quelle pietre in oro puro e puro argento, ma per essere li boschi lontani, era tanta la spesa per condurre la legna
Così scrisse G. Marafioti a proposito del castello di Sellia.

martedì 24 novembre 2009

GRAZIE


Grazie di vero cuore per i tanti messaggi, email,pm ecc...che continuo a ricevere. Settimanalmente dedicherò un post per rispondere alle varie domande,suggerimenti ed anche per stabilire un contatto più diretto con il blog ed i suoi visitatori .Vorrei inoltre precisare ,che per scrivere un messaggio sul  blog non bisogna assolutamente inserire la propria email nè tanto meno iscriversi,basta semplicemente selezionare il post dove si vuole lasciare un commento scegliere dal menu a tendine (commenta come: )il profilo anonimo e scrivere il proprio messaggio.
In questi giorni selliaracconta.blogspot.com sarà iscritta anche nei vari social network: facebook, Windows Live e altri. ricordo infine a chi volesse collaborare attivamente sul blog può inviare dei racconti,rumanzelli,tradizioni,ricette ecc...tramite email selliaracconta@gmail.com il tutto sarà pubblicato sul blog secondo le vostre indicazioni,alcune sono già pronte per essere  inserite. Tanti sono i racconti in mio possesso che ho custodito e per fortuna trascritti .Mi ricordo come se fosse ieri : io piccolo ad ascoltare con trasporto le storie che i vecchietti del paese mi raccontavano e poi li scrivevo a penna su un quaderno che sulla copertina c'era scritto "SELLIARACCONTA"mi ricordo quasi tutti i nomi o sopranomi di quei simpatici vecchietti che purtroppo ora non ci sono più e pensare che a distanza di parecchi decenni ora quei racconti hanno sempre di più un valore immenso, perchè facendo domande a persone anziani sui vari racconti hanno ricordi vaghi o nulli e molte persone dopo averne ascoltato alcune dicono "a regiuna, mo mi ricordu ccuna cosa e tu comu fai ma ta ricordi?"devo infine precisare che molte volte non sicuro delle fonte che narrava andavo a chiedere della stessa storia ad un altro vecchietto e quasi sempre la descriveva con novizie di particolari proprio come l'avevo ascoltata prima ,perchè i loro ricordi erano nitidi. Il televisore era arrivato da poco, i giornali erano merce rara e l'unico mezzo di comunicazione era il racconto orale ed ogni persona era fiera del suo personale bagaglio di notizie e pronto a divulgarlo. Poi piano piano negli anni tutto questo si e perso, nessuno ha voglia, tempo, di stare ad ascoltare; e così capire ,scoprire le proprie radici. Andiamo tutti di fretta, dobbiamo fare 100 anzi 1000 cose, figuriamoci se possiamo dedicare mezz'ora del nostro prezioso tempo all'ascolto; tempo che, il più delle volte passa senza che noi abbiamo terminato una di quelle cose urgenti che dovevamo fare. Il tempo passa e non torna indietro e se nessuno si prende la briga, la passione di ascoltare oltre al tempo va via irrimediabilmente anche la nostra memoria ,la nostra memoria storica .Oggi per fortuna in aiuto arriva proprio chi stava uccidendo tutto ciò :il progresso, le tecnologie ,e così, le tradizioni, rumanzelli, canti, preghiere ecc.. vengono riscoperte,vengono rivalutati e anche internet  che veniva visto con molta diffidenza diventa un potente mezzo per riappropriarsi, riscoprire, riassaporare quei gusti ,quei sapori quei...modi di fare che con troppa fretta, con troppa superficialità avevamo buttato etichettandoli come cose vecchie,cose fuori moda, cose stupide .Ecco perché nasce il blog:contenitore,forziere,divulgatore del nostro passato per cercare di capire e fare tesoro delle varie conquiste ma  purtroppo, dei tanti errori cercando,imparando a farne tesoro .”Non c’è futuro lì dove non si conosce il proprio passato”

lunedì 23 novembre 2009

L'ACQUA DA SALINELLA "ACQUA SILA"

(Nella foto l'etichetta che veniva messa nelle bottiglie durante l'anni 20,con la dicitura "acqua sila sorgente scenia".)

Molti immigranti,quando facevano ritorno a Sellia dalla lontana America,portavano orgogliosi una bottiglietta dell’ “Acqua Sila” introvabile a Sellia perché l’imbottigliamento e l’etichettatura di quest’acqua dalla proprietà organolettiche rare,veniva fatta fuori dal paese. L’acqua della Salinella si trova in località “Scinia”. Le sue virtù idrolitiche sono:ricca di ferro,solfato di sodio,solfato di magnesio;era conosciuta ed apprezzata sin dall’epoca dei romani. Secondo alcuni studi eseguiti,sia dall’università di Parma che dall’università di Napoli,risulta che possiede qualità salutari difficilmente riscontrabili in altre analoghe acque;essa è particolarmente indicata contro l’ipertensione,l’obesità e per il buon funzionamento del metabolismo oltre che per i noti effetti purgativi e decongestionanti. All’inizio del secolo scorso l’acqua della Salinella fu una fonte di benessere economico per Sellia,e molte persone vi lavoravano facendo spola dalla sorgente “cui i ciucci” carichi ,e con le donne in testa damigiane di vimini del prezioso liquido sino in località “Gugliemo” dove fu costruito un deposito da una società privata che con decreto ministeriale datato:4 Luglio 1925,ne autorizzava la vendita in Italia e all’estero.

venerdì 20 novembre 2009

CENNI STORICI SU TRISCHENE

Presso la foce dei fiumi Marvotrinchison (l’attuale Simeri) ed Aroca (l’odierno Crocchio), esisteva una città molto popolata, detta Trischene (dal greco “Treis Schenè”), perché composta dall’unione di tre centri abitati, in cui si trovavano tre chiese principali. La città si era ingrandita per una continua aggregazione di genti latine e greche. Fra questi ultimi, vi erano anche monaci itineranti giunti in Calabria, nel 726 d.C., in seguito all’occupazione araba della Palestina ed alla furia delle persecuzioni iconoclaste, volute da Leone III l’Isaurico, che aveva decretato la distruzione delle immagini sacre per purificare la fede da tentazioni idolatriche. Trischene divenne, ben presto, una ricca e fiorente città, favorita dalla posizione propizia sia ai traffici marittimi che terrestri. Questo grosso borgo, poi sede vescovile, fu distrutto dai Saraceni durante le loro incursioni lungo le coste calabre ed i suoi abitanti, esposti al pericolo della violenza e della deportazione, fuggirono verso le zone montuose e collinose in cerca di sicurezza.