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mercoledì 17 febbraio 2010

GLI ERRORI DEL PASSATO RITORNANO SPESSO

In questi giorni di continua emergenza frane in Calabria soprattutto  nelle province di Catanzaro,Vibo ,e Cosenza, l’ultimo quello di Maierato dove uno spaventoso smottamento ripreso in diretta dalle telecamere a provocato lo sgombero immediato di 2300 abitanti ,gli sfollati raccontano questo triste episodio come se stava arrivando la fine del mondo .Tutto questo mi ha fatto capire,immaginare   il dramma che nel 1943 colpì il territorio di Sellia già provato da terremoti e da un precedente  smottamento del terreno del 1937.  Per fortuna non morì neanche una persona, infatti le varie abitazioni erano state abbandonate da parecchio tempo ed ogni famiglia colpita  salvò ogni cosa,  mobili ,corredo,vasellame vario e addirittura  anche le tegole e finestre delle varie case.
Ma quali furono esattamente le cause dei vari crolli che non colpirono le 2 zone più estreme Sant Angelo e Ruscia  ma le zone intorno al castello ? La causa, il motivo è semplice (potrà dire qualcuno)Il continuo perdurare di piogge che provocò l’alluvione come sta succedendo in questi giorni in varie zone della Calabria. Ma secondo molte persone che vissero quel dramma non fu solo la pioggia ma anche, se non soprattutto  un altro fattore ,un'altra causa........Di tutto questo parleremo in maniera più dettagliata in un prossimo post.

martedì 16 febbraio 2010

VISITA PASTORALE DEL VESCOVO N.ORAZI A SELLIA NEL 1582 "PRIMA PARTE"

Le condizioni religiose e sociali della diocesi di Catanzaro nella metà del 1500 non era diversa da quella generale che viveva intera regione Calabrese ,di quel buio periodo detto anche "Vicereale" della storia del Mezzogiorno d’Italia che per circa due secoli segnò il massimo abbattimento civile, politico e sociale. All’inizio la Calabria era formata da un’unica grande provincia con capitale Cosenza,poi nel 1582 fu divisa in due: citeriore con capoluogo Cosenza e ulteriore con capoluogo Reggio C. La quale dopo la terribile devastazione da parte dei Turchi, la sede si trasferì prima a Seminara e infine nel 1595 a Catanzaro.
Molte erano le cause che influivano in negativo come il banditismo,i terremoti,le continue incursioni dei saraceni,le malattie infettive (nel 1595 nella sola città di Catanzaro si registrarono circa 1500 morti per il tifo esantematico,mentre a Sellia ne morirono circa 150. Per aggravare ulteriormente la situazione si aggiungeva anche la rozzezza:l’esosità dei nuovi ,troppi baroni arrivati al feudo e al titolo nobiliare dopo aver trascorso una vita nel commercio che aveva arricchito le loro tasche, ma non il loro cervello. Una nuova classe di nobili solo di nome un’accozzaglia di gente (così la descrive De Frede ).La miseria dei contadini si aggravava sempre di più spremuti e vessati in mille modi affinché il signorotto di turno potesse vivere agiatamente a Napoli. Catanzaro risentiva in particolar modo soprattutto per la sua posizione geografica, punto obbligato di passaggio e di scontri militari,politici, culturali .Infine una bruttissima piaga era molto diffusa nei nostri paesi: il “delitto d’onore”che armava la mano del marito,del fratello,del figlio,contro la moglie,la sorella,la madre quando anche un semplice sospetto poteva offuscare la reputazione, l’onorabilità della casa.Una ferocia generale dominava i rapporti umani,per le troppe guerre ,sventure,miserie che hanno indurito i cuori,fino a rendere feroce ,esasperato lo stesso sentimento religioso.Il farsi giustizia sommariamente da soli era quasi tollerata.
Anche a Sellia ci furono diversi delitti ,omicidi cosidetti "d’onore" ,in modo  particolare viene descritta la storia di un uccisione in pieno giorno nella piazza principale di una giovane moglie, morta dopo tre coltellate: quella del marito,del fratello ed infine del padre colpevole di aver infangato l'onore della famiglia che sospettano di aver tradito il marito, la uccisero davanti a tutti, passandosi a turno il coltello.L'amante si salvò per miracolo scappando definitivamente dal paese e aggregandosi con dei banditi sui monti ,il quale a distanza di tempo riuscì a vendicare la morte della sua amante uccidendo il marito durante una festa. Nessun capo di imputazione fu mai mosso contro di loro, nessuno condannò questa barbaria ritenuta allora  necessaria per riparare l’onore della famiglia.Questo racconto così crudo la dice lunga della situazione generale che regnava nella Calabria tutta e nel Meridione in generale.


lunedì 15 febbraio 2010

NUMEROSI DANNI NEL CATANZARESE PER IL PERDURARE DEL MALTEMPO

Oggi è tornato a splendere un timido sole dopo circa 48 ore di pioggia ininterrotta. Purtroppo però per domani è previsto un nuovo peggioramento.Decine di migliaia di persone sono senz'acqua a Catanzaro e nell'hinterland dopo che la piena del fiume Alli ha travolto l'acquedotto.E' stato trascinato via un tratto della condotta idrica che oltre al capoluogo serve molti centri della fascia Jonica. La situazione e' particolarmente difficile per l'ospedale della citta' e per le cliniche.Nuomerosi gli smottamenti e le frane anche nelle ultime ore nel Catanzarese.Sono sotto osservazione per la frana tra i quartieri S.Elia e Jano',a Catanzaro, che ha provocato l'evacuazione di 40 famiglie. Si sta ora valutando la necessita' di sgombero a Germaneto dove e' in corso una nuova frana che potrebbe provocare l'allontanamento di 30 famiglie.
Nuovi disagi anche a Tiriolo dove a fare paura e' un muro di contenimento, non molto distante da alcune abitazioni.Numerosi gli allagamenti che stanno impegnando i vigili del fuoco, in particolare, a Miglierina e Falerna. Quasi tre metri di neve in Sila sulle cime e quasi due a valle. A Lorica, Camigliatello e Silvana Mansio, sono in azione i mezzi lancianeve per sgomberare le strade che sono tutte percorribili con le catene e i pneumatici da neve. A creare qualche problema, soprattutto nelle prime ore del giorno e al tramonto, e' il ghiaccio.Continua a rimanera chiusa totalmente ormai da 20 giorni la provinciale Janò Magisano che dal capoluogo conduce in vari paesi della presila tra cui Sellia,si stava pensando alla riapertura su una sola corsia con semaforo,ma il perdurare del maltempo con altri smostamenti di terreno più lo scoppio dell'acquedotto a fondo valle diventa ora azzardata qualsiasi ipotesi se non prima tempo permettendo non si quantificano i vari danni.

sabato 13 febbraio 2010

LA VOSTRA RICOMPENSA È GRANDE NEL CIELO SABATO delle Beatitudini e dei guai (13 Febbraio 2010)

Carissimo/a,
Fare ogni cosa in vista dell’eternità: è questo il segreto della nostra vocazione e della verità di Cristo Gesù che abbiamo abbracciato nella fede. Qui ad aeternitatem? Che mi giova questo per la mia eternità? Cosa mi vale per il Regno dei Cieli? Cosa mi procura per dopo la mia morte? Quale tesoro eterno mi produrrà? Ma anche: a quale “guai” andrò incontro?
Questo significa vedere la propria vita in Dio, da Dio, per il Signore, sia nel tempo che per l’eternità. Il tempo è il nulla, il niente, ciò che non dura, ciò che finisce all’istante. Il tempo è il vuoto. Questo nulla, niente, vuoto si può riempire però di eternità, di gioia immortale, si può colmare dello stesso Dio. Questo niente si può anche svuotare delle infinite occasione che abbiamo per preparare la nostra eternità beata e riempirlo di un niente ancora più grande, di un niente eterno che è morte e perdizione per sempre.
Oggi Gesù ci insegna come si può riempire il tempo di vera eternità, vera gioia, vera santità, carità, vita, pace, amore, infinita carità: “Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone. Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti”.
Ci insegna anche come possiamo svuotare il tempo di ogni ricchezza spirituale e materiale per ricolmarlo di quel vuoto eterno che è la dannazione, la perdizione, la morte eterna, il nulla assoluto, la disperazione infinita: “Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti”.
Tutto è nella nostra scelta: il presente, il futuro, la gioia eterna, l’infamia per sempre. Tutto dipende dalla nostra volontà. Tutto è nelle nostre mani. Il tutto eterno o il niente eterno dipendono da noi. Se scegliamo di rimanere poveri, affamati, nel pianto in questo mondo, perché non vogliono conoscere il male, perché vogliamo vivere di giustizia e di carità, perché abbiamo scelto di attraversare questa terrena esistenza osservando sempre la Legge del Signore, avremo la consolazione eterna, ma anche la gioia di Dio sulla terra, nel presente.
Se invece scegliamo di essere sazi, ingordi, gaudenti, perché abbiamo deciso di vivere solo per noi stessi, sul sangue dei nostri fratelli e sulla trasgressione della Legge della verità e della giustizia, per noi non ci sarà salvezza, a meno che non ci convertiamo e rientriamo nella volontà di Dio che è volontà di pace, misericordia, carità, amore, condivisione, pietà verso tutti i nostri fratelli che assieme a noi compiono la traversata dal tempo all’eternità.
La scelta è nostra: possiamo amare i fratelli e versare per loro il nostro sangue, oppure li possiamo odiare e succhiare loro il sangue, lasciandoli e abbandonandoli, dopo averli sfruttati e ignorati, alla loro miseria. Per il Vangelo è l’uomo la via del Cielo ed è l’uomo povero, misero, nudo, forestiero, straniero, assetato, ammalato, carcerato, ignorato dal mondo, che Dio ci ha consegnato perché noi lo amiamo come Cristo Gesù ha amato noi.
Tu puoi anche non credere in quello che ti sto dicendo, pensando che ti stia raccontando qualche favola oppure facendoti scudo di quanti non hanno fede nella verità della Parola del Signore e ti annunziano l’esatto contrario e cioè che puoi vivere da sfruttatore, usuraio, egoista, cannibale, saziandoti del sangue e della carne dei tuoi fratelli e raggiungere ugualmente il Paradiso. Sappi che costoro ti ingannando, perché hanno già ingannato se stessi. Non imitare il ricco epulone. Non ti conviene proprio! Te ne pentiresti per tutta l’eternità, senza più rimedio. La vita è tua!
La Vergine Maria, Madre della Redenzione, ci aiutino a fare la scelta secondo la verità del Vangelo. Gli Angeli e i Santi ci sostengano sulla via verso Cielo.

venerdì 12 febbraio 2010

VIABILITA' SEMPRE PIU' A RISCHIO NELLA PRESILA CATANZARESE


Iniziamo da oggi  ad inserire nel blog una nuova sezione rivolta ad avvenimenti importanti che accadono sul nostro territorio da essere riportate sulle pagine dei giornali,non dev’essere necessariamente solo di Sellia ma anche del comprensorio. Un argomento che sta riempiendo le varie pagine dei giornali riguarda il maltempo,il quale sta  interessando un po’ tutta la Calabria ,dopo l’inverno piovoso del 2009 che è entrato negli annali della meteorologia come il più piovoso in assoluto degli ultimi cinquant’anni. Il 2010 non vuole fare di meno qui casca a pennello il detto   “ piove sul bagnato” In una regione con un dissesto geologico perennemente ai limiti dove si tamponano i vari danni che si creano volta per volta senza nulla di programmatico, nulla di definitivo. Viviamo in una regione nella quale l’emergenza diventa un fatto ordinario .Se a tutto questo aggiungiamo il modo clientelare, di dividersi i pochi fondi messi 
negli anni per migliorare il sistema viario ,o ripristinare i luoghi colpiti da varie calamità naturali come alluvioni, ecc…ci accorgiamo subito che peggio non ci poteva proprio andare .Entrando nello specifico basta vedere ciò che sta succedendo sulle nostre strade in particolar modo la strada provinciale n° 25  da quando causa le continue piogge torrenziali hanno provocato la tracimazione del fiume Alli causando la totale chiusura al traffico che risale a più di 2 settimane fa ,provocando enormi disagi alle popolazioni dei comuni di Sellia,Magisano,Albi,Zagarise,Taverna  ecc.. Questa strada ultimata negli anni 80 alla sua apertura dopo varie verifiche negative di staticità e sicurezza ridusse enormemente le distanze con il capoluogo il più delle volte dimezzandolo .Ma il tracciato della strada all’origine non era quello attuale ,esso si snodava molto più in alto non scendendo mai a valle dove c’era gia il tracciato dell’acquedotto della diga Passante che porta l’acqua a Catanzaro. Insomma doveva venire una signora strada sicura e lontana da qualche probabile tracimazione del fiume Alli. Ma come succede quasi sempre i soldi piano piano sparirono e si decise di far scendere il tracciato sino al fiume collegandosi con la strada dell’acquedotto e stringendo gli argini  con muri che in quei anni ,causa le scarse piogge, era divenuto un fiumiciattolo, ma chiunque avrebbe capito che alle prime vere piogge i muri negli anni potevano anche cedere del tutto ma i soldi disponibili  diventavano sempre più pochi  dunque prima che i vari( mangia,mangia) li avrebbero fatti sparire del tutto si optò  di concludere i lavori collegandosi con il tracciato a valle stringendo in vari punti gli argini naturali della fiumara . Il resto è storia di questi giorni.

giovedì 11 febbraio 2010

SOZIZZI E CORETTU CU I SECRI

I sozizzi e corettu prodotto tipico Calabrese ,entrato di diritto tra i vari alimenti tipici regionali nella banca dati prodotti agroalimentari tradizionali del ministero delle politiche agricole e forestali "La riscoperta dell’ambiente rurale e dei suoi valori di conservazione e tutela sono oggi gli strumenti per riaffermare la propria identità e specificità culturale e territoriale contro la crescente globalizzazione e per rilanciare l’economia locale sulla base di una nuova logica di sostenibilità e competitività."
Una volta avvenuta la macellazione del maiale, si prepara un impasto di carne a base di: polmone, cuore, animelle, stomaco pulito e lessato e poche parti grasse. La carne va tagliata a mano e resa a pezzetti piccoli più o meno della stessa grandezza,