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mercoledì 23 febbraio 2022

Catanzaro i particolari scabrosi del falso ginecologo che ha violentato 63 pazienti tra le vittime anche una minorenne. Le varie violenze sessuali e le posizioni hard tutte filmate dall'imputato.

 C'è anche una minorenne tra le vittime di un medico che si fingeva ginecologo per abusare delle pazienti nel suo studio a Soverato. Un medico cardiologo in servizio nell'ospedale di Soverato, nel catanzarese, é stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di avere violentato, dal 2017 ad oggi, almeno 63 donne, tra le quali una minorenne, con le quali si era spacciato per ginecologo pur non avendo mai conseguito questa specifica specializzazione.


Le vittime delle violenze sono state identificate grazie alle immagini riprese dalla telecamera installata nello studio del professionista, ma potrebbero essere di più perché alcune delle immagini registrate sono poco chiare e non hanno consentito, di conseguenza, di individuare le donne oggetto delle attenzioni illecite del falso ginecologo. Secondo le ipotesi di accusa, l’uomo, indagato per violenza sessuale aggravata, truffa e interferenze illecite nella vita privata, avrebbe ingannato diverse donne, anche una minorenne, sulla specializzazione in Ginecologia, in base alle risultanze delle indagini,  mai conseguita, inducendole, col pretesto di effettuare visite mediche, a subire atti sessuali. Ad incastrare il medico le dichiarazioni di diverse vittime, che hanno rivelato il clichè utilizzato dal dottore: c’è  chi veniva indotta a spogliarsi completamente, inserendole un ovulo nelle parti intime per poi visitarla con uno strumento fallico, toccandole il seno e sfiorandole le labbra.   Emergono ulteriori dettagli dall’inchiesta della Procura di Catanzaro, che ha portato oggi gli uomini della Compagnia di Soverato a notificare l’ordinanza, vergata dal gip Barbara Saccà, di una misura cautelare in carcere nei confronti del 51enne con contestuale decreto di sequestro preventivo di una copiosa documentazione, trovata sul cellulare, case esterno e hard disk.  Andando nel dettaglio dell’inchiesta scaturita dalla denuncia di una donne 20enne, i carabinieri del Nor – Sezione Operativa della Compagnia di Soverato, nel corso di un periodo di circa 8 mesi di indagine da giugno 2021 ad oggi hanno scoperto che il sanitario, secondo la tesi dell’accusa, «traendo in inganno le giovani donne sulla propria qualifica di ginecologo, che in realtà non possedeva, col pretesto di effettuare visite mediche, compiva sulle stesse atti sessuali o le induceva a compiere atti sessuali con l’uso di oggetti di forma fallica». Il protocollo seguito dal cardiologo G. C., di Catanzaro ma residente a Soverato, sedicente ginecologo, sarebbe stato ben collaudato: dopo aver eseguito l’elettrocardiogramma di rito ed esami cardiologici, avrebbe consigliato alle pazienti di approfondire esami diagnostici, invitandole a spogliarsi completamente, per poi ipotizzare un problema ginecologico consistente in una vaginite o in qualche ciste ovarica o in un flusso venoso nelle parti più basse del corpo. Visite abbinate alle richieste di autoerotismo, a volte con la sottoposizione a visione di filmati pornografici o con la stimolazione praticata dallo stesso medico con le dita o con oggetti di forma fallica, baciando  le pazienti e portando la loro mano sulle sue parti intime, con la pretesa di sistemarle in posizione prona, “a gattoni”. tutte le visite venivano riprese da una telecamera installata proprio di fronte al lettino utilizzato dalle pazienti nello studio del medico chirurgo. I video contenenti espliciti atti sessuali sono stati estrapolati dal ..........

martedì 15 febbraio 2022

Sellia Marina, rientra anche quello in località "Ruggero" sui 26 milioni da spendere nelle 7 aree di sistemi radar a difese dell'Italia.

 Le apparecchiature, che potranno essere gestite a distanza, rispondono alla volontà della Marina Militare di avere il controllo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 delle aree costiere prospicienti i sistemi radar. Oltre a rientrare nei compiti di Difesa esse hanno l’obbiettivo di essere d’ausilio anche alle altre amministrazioni dello Stato che espletano i propri compiti istituzionali in mare. L’operazione rientra, insomma, in un progetto di ammodernamento dei sistemi radar in servizio e rappresenta la prima tranche di un investimento che dovrebbe nei prossimi 10 anni ammontare a 26 milioni di euro. Tra le località che potrebbero essere interessate ci sono Lampedusa, Misipezze e Leuca, in provincia di Lecce, Sellia Marina (Catanzaro), Capo Spartivento (Reggio Calabria) e Capo Carbonara (Cagliari), rileva una inchiesta della testata giornalistica MeridioNews.

Venti di guerra

GEM Elettronica dovrà garantire una portata strumentale radar di almeno 90 miglia nautiche e i materiali dovranno corrispondere al Sistema di Codificazione NATO. La minuziosità della descrizione dello shelter (la struttura che dovrà ospitare le apparecchiature) lascia, d’altronde, immaginare i forti impatti visivi e sonori. E sono proprio le preoccupazioni per i venti di guerra che si profilano all’orizzonte e per i possibili danni alla salute degli abitanti ad avere generato una selva di voci di protesta da parte di comitati, associazioni, partiti, amministratori. Sarà, evidentemente, necessario che nei prossimi mesi si attivino mobilitazioni di piazza più consistenti che sappiano bloccare questo ulteriore sfregio al territorio siciliano. «In Sicilia ci si interroga sulle ragioni del furore ecoclasta che acceca la . coscienza delle Forze Armate: i luoghi più belli dell’isola trasformati in tragiche icone della Guerra e d.....

lunedì 10 gennaio 2022

Ritorno a scuola. Tante assente tra docenti e alunni tanti comuni in dad con tanta confusione. Atti vandalici in due plessi di Catanzaro.

 Gli studenti tornano in classe, oggi, per la ripresa delle lezioni in presenza. Ma non sarà così per tutti: almeno una classe su tre, infatti, resterà a casa. Per loro la lezione, questa mattina, si fa online: verrà attivata la dad. In più ci sono le assenze dei prof. Lo ammette anche il, ministro Bianchi: «C’è sicuramente la possibilità che domani manchi del personale». 



Una scelta fatta a macchia di leopardo in tutta Italia. Nel Lazio, ad esempio, oggi restano chiuse le scuole vicino Roma nei paesi di Artena, Genazzano e Bellegra, gli istituti di Frosinone e di tutta la provincia per un totale di quasi 4 mila classi e, vicino Rieti, gli istituti di Borgorose a causa dell’alto numero di studenti positivi, di Fara Sabina e di Stimigliano. In Calabria restano chiuse le scuole di Reggio Calabria e dei comuni di Taverna, Magisano e Pentone, nella Presila Catanzarese, a Motta San Giovanni nel Reggino, a San Giovanni in Fiore nel cosentino e in tutta la provincia di Crotone, ad esclusione delle scuole del capoluogo.

 Raid vandalico, la notte scorsa, in due scuole di Catanzaro.

Ignoti si sono introdotti nell'Istituto comprensivo Aldisio e nella scuola media Patari, situate nel centro della città, devastando arredi, computer e le decorazioni natalizie ancora presenti nei locali e che dovevano essere tolte stamani.

Ad accorgersi dell'accaduto è stato il personale Ata all'apertura. Sul posto è intervenuto personale delle Volanti della Polizia che sta conducendo le indagini per cercare di risalire agli autori.
    All'Aldisio i vandali sono entrati rompendo la porta della scuola dell'infanzia. Nello stesso istituto sono stati anche distrutti i libri della biblioteca e sono stati svuotati gli estintori con la schiuma che adesso copre i pavimenti. Inoltre alcune classi sono state trovate allagate e si temono danni all'impianto idraulico. Per il momento sono stati disposti tre giorni di chiusura ma all'Aldisio potrebbero essere di più. I vandali, infatti, hanno fatto sparire le chiavi di alcune aule e dei locali dove si trova l'impianto idrico. Il personale della scuola è quindi in attesa che la ..........

sabato 11 dicembre 2021

E' di Catanzaro il botanico più famoso del mondo. L'uomo che parla alle piante. "Per anni sono stato preso per pazzo, le piante sono intelligenti, io rivolgo loro frasi d’amore."

Stefano Mancuso, 56 anni, uno dei maggiori studiosi del mondo botanico, ha dedicato la sua vita accademica a dimostrare che le piante sono dotate di intelligenza. Il professore, tra i maggiori studiosi del mondo botanico si racconta: il messaggio del Principe Carlo, gli inizi (difficili), gli insulti dei fruttariani e quell’amore per il verde




Professore, confessi: lei parla con le piante.

«Certo».

E che cosa dice loro?
«Gli rivolgo espressioni d’amore, del tipo “come sei bella”».

E sua moglie che dice?
«Guardi, fino a quando non andrò in giro a dire che le piante mi rispondono, va tutto bene».

Stefano Mancuso, 56 anni, uno dei maggiori studiosi del mondo botanico, ha dedicato la sua vita accademica a dimostrare che le piante sono dotate di intelligenza. Ma il professore è soprattutto una persona di squisita ironia e dunque questa conversazione — che si è svolta nel suo ufficio-serra di Firenze, tra cespugli, bacche, foglie verdi, rampicanti — è diventata un affascinante romanzo vegetale. Ci si troveranno fruttariani incalliti, vegani oltranzisti, animalisti, girasoli che sussultano, mimose pudiche e una radice di mais che prende decisioni fondamentali.

Professor Mancuso, lei è nato a Catanzaro. Non una città particolarmente «verde».
«No, ma a poca distanza ci sono sia i monti della Sila che il mare. In ogni caso, l’amore per le piante è arrivato molto tardi. È normale».

Perché?
«I bambini si affezionano agli animali, in loro rintracciano segnali di affetto, di tenerezza. Le piante sono una cosa da adulti: sono logica, razionalità. Dopo il liceo scientifico ho scelto Agraria e mi sono trasferito a Firenze».

Solo motivi di studio?
«No, anche d’amore. Mia moglie, Annamaria Marras, è fiorentina: l’ho conosciuta da ragazzo, quando lei era in vacanza in Calabria. Dopo l’università ho fatto il dottorato a Pisa e solo allora è cominciato il mio interesse per le piante».

Qual è stato il primo esperimento?
«Nei libri scientifici veniva detto che, quando incontra un ostacolo, la radice lo tocca e poi, attraverso dei piccoli salti, comincia a muoversi fino a quando non trova una via d’uscita per poter penetrare nel terreno. Il mio esperimento dimostrava una cosa straordinaria: la radice si fermava molto prima di toccare l’ostacolo, dunque cominciava a deviare e trovava anche la via più breve per aggirarlo. Dunque la radice percepiva l’ostacolo. E la pianta così diventa intelligente».

La reazione del mondo accademico?
«Mi hanno preso per pazzo».

Addirittura.
«La mia fortuna è stata che io avevo già il mio lavoro all’università. Se fossi stato un ricercatore precario oggi la mia carriera non esisterebbe e sarei uno sconosciuto. Mi attaccarono ferocemente e accadde una cosa molto grave».

Che cosa?
«Io, assieme ad un collega tedesco, avevo pubblicato il mio articolo scientifico sull’intelligenza delle piante su una rivista importante, Trends in Plant Science. Ebbene, una quarantina di accademici italiani su quella rivista scrissero un articolo per screditarmi. Mi creda, nel mondo accademico questo non avviene quasi mai. Così come non succede quello che vidi in Germania: ad una conferenza scientifica, con dei colleghi in sala, metà uditorio ad un certo punto abbandonò la stanza. Un oltraggio».

Perché si fa fatica ad ammettere che le piante «sentono»?
«Perché abbiamo un culto del cervello spropositato. Lo consideriamo un elemento fondamentale che ci distingue come esseri umani. Ma io mi rifiuto di credere che sul pianeta solo lo 0,3% delle creature (cioè noi e gli animali) sia una forma dotata di intelligenza, mentre il resto dei suoi componenti, cioè le piante, sia senza».

Lei ha fatto arrabbiare un po’ tutti: cattolici, musulmani, vegani, animalisti.
«I cristiani se la presero quando scrissi che la Genesi non considera le piante come creature di Dio. Ma mi scusi: se Noè imbarca solo animali, quel carico che scampa al diluvio universale alla fine morirà di fame. È assurdo. I musulmani mi attaccarono quando dissi che nemmeno loro considerano le piante come creature di Dio, poiché la loro arte, che ha il divieto di raffigurare esseri viventi, è piena di riferimenti vegetali».

Apriti cielo. Nel senso più letterale.
«Lettere di protesta, alcune molto offensive, ma nulla di fronte al mio incontro con i fruttariani americani».

Be’, ma a rigor di logica i fruttariani dovrebbero amarla. E invece...
«... e invece no. Questo mio accostare le piante alla sensibilità spaventa quelli che per scelta non mangiano carne animale, in quanto, secondo loro, io starei suggerendo di non mangiare verdure, dunque li starei condannando a morire di fame. Ma è assurdo: io dico sempre che noi qualcosa dobbiamo mangiare per sopravvivere. E allora meglio mangiare le piante che gli animali: prima di tutto perché se mangio un chilo di carne animale è come se stessi divorando mille chili di piante. E poi perché in un certo senso le piante devono essere mangiate: la frutta è fatta anche perché poi, con le feci, il seme possa tornare alla natura. Infatti i fruttariani oltranzisti, quelli che mangiano solo frutta già caduta a terra, non seppero ribattere alla mia osservazione: “Sì, ma voi dove andate a fare i vostri bisogni? Se non li fate all’aperto, nei campi, non vale”».

Gira e rigira, si torna alla «Genesi»: polvere sei e in polvere ritornerai.
«Se posso fare una battuta rispettosa, mi chiedo come mai papa Francesco, che chiama sempre tutti, ancora non mi abbia telefonato. La sua enciclica Laudato si’ è uno straordinario documento di ecologia, di una bellezza rara».

Però le ha scritto il principe Carlo.
«Più precisamente mi ha fatto contattare per interposta persona. Io avevo scritto un articolo scientifico dimostrando che le piante percepiscono i suoni. Non le parole, ma i suoni: come il rumore dell’acqua che scorre, vitale per loro. Come avviene spesso, questo articolo venne ripreso e divulgato dalla stampa, anche quella anglosassone. Carlo lo lesse. È noto che lui, per sua stessa ammissione, parla con le piante. Il principe espresse il suo apprezzamento e mi fece sapere che lui voleva dimostrare come la voce delle persone abbia un’influenza sulle piante».

E come?
«Quello che so è che la Royal Horticultural Society, una importantissima istituzione botanica britannica, ha affittato una serra, ci ha messo mille piante di pomodoro e poi ha installato degli altoparlanti, ciascuno dei quali, in loop, trasmette la voce di uno che legge un libro».

E che cosa è stato dimostrato?
«Quello che già sappiamo: che le piante se ne infischiano delle nostre parole e continuano a crescere come prima».

Però loro «ci sentono».
«Sì. L’ho dimostrato con il girasole. Il mio ufficio è pieno di piante con elettrodi che registrano la loro reazione. Quando vengono sfiorate, trasmettono un impulso. Ma la cosa straordinaria è che la potenza di questa reazione diminuisce a mano a mano che aumenta la frequentazione con la stessa persona. In poche parole: quel girasole si è abituato a me».

Professore, questo vuol dire che le piante memorizzano e imparano?
«Esattamente. L’ho scoperto con un esperimento fatto sulla mimosa pudica, un fiore che, a stimoli tattili o a vibrazioni, “risponde” chiudendo le sue foglie. Avevo costruito una piccola carrucola che portava in alto, vicino alla pianta, un vasetto. Di colpo, il vasetto cadeva, facendo rumore. La pianta “si spaventava” e si richiudeva su sé stessa. Ma, ed ecco la scoperta, dopo o quattro cinque volte la mimosa smetteva di reagire. Aveva imparato che quella caduta non era pericolosa. Poi ho tenuto la mimosa ferma in una serra per due mesi: quando ho riprovato a fare quel rumore, non ha reagito. Non solo aveva imparato, ma aveva anche memorizzato l’esperienza».

Vengono in mente scenari inquietanti.
«Quella è letteratura. La verità è che ci sono forme diverse di intelligenza: le piante imparano a fare una cosa e la fanno sempre meglio».

Arrivati a questo punto, si comprende perché una domanda come «Ma le piante provano sentimenti?» sia fuori luogo: i suoi studi vogliono provare che loro hanno un’intelligenza ma non di quelle simili agli animali, bensì diversa, originale, con leggi proprie.
«È questo il nodo: a me interessa quella forma di intelligenza e come questa possa migliorare il genere umano. L’ho scoperto studiando una radice di mais. Avevo fatto in modo che questa radice arrivasse a trovarsi davanti a tre diramazioni del tubo dove era stata inserita. In una, al termine, c’era del nutrimento; nella seconda non c’era nulla e nella terza c’era un elemento letale per la pianta. Nel 97% dei casi la radice andava verso il nutrimento, una piccola percentuale andava dove non c’era nulla ma una parte, sebbene minima, si dirigeva verso la sostanza dannosa. In un primo momento ho pensato che quelle fossero radici stupide ma mi sbagliavo, perché stavo ragionando in termini di intelligenza animale».

Quella delle piante è diversa.
«Forse superiore: perché quella radice si prendeva la libertà di andare ad esplorare un territorio pericoloso, con consapevolezza. È più libera. Ecco perché io dico che le piante sono molto più sensibili degli animali. Non possono muoversi e dunque devono per forza percepire i pericoli con maggiore acutezza. Quando sento dire l’espressione “sei un vegetale” inteso come insulto penso che sia del tutto sbagliato. Sono le piante che dovrebbero dirci che siamo in uno stato animalesco».

Lei insiste sul fatto che sia la scienza sia noi, comuni cittadini, non sappiamo «guardare» le piante.
«La maggior parte degli scienziati le vede come delle macchine botaniche. Moltissimi cittadini sono ciechi, non le guardano, le considerano “parte del verde”. E io sono convinto che le radici della catastrofe ambientale di cui tanto si parla affondino in questa forma di cecità».

FONTE: corrieredellasera.it

 di Roberta Scorranese

giovedì 20 maggio 2021

Giustizia; Catanzaro il distretto più virtuoso D'Italia ma è escluso da commissione Sud.

 


Suscita più di un malumore, tra i magistrati che prestano servizio nelle regioni meridionali, l'istituzione della «Commissione interministeriale per la giustizia nel Sud» istituita dalle ministre Cartabia e Carfagna, che avrà tra i suoi compiti anche quello di esportare best practices da uffici giudiziari di altri territori. Da molti magistrati viene letta come mortificante dal momento, dicono alcune fonti, sembra quasi che su di loro vengano scaricati i problemi della giustizia e di eventuali disfunzioni. Tra l'altro, è il dato che emerge dall’elenco dei componenti la commissione, di quest’ultima non fanno parte i magistrati del distretto di Catanzaro - che ingloba quattro province calabresi e la cui procura è diretta da Nicola Gratteri - che nell’ottobre scorso fu giudicato dal ministero della Giustizia il migliore di tutta Italia nei mesi precedenti ed in periodo di Covid avendo eliminato il 110% dei procedimenti, il 35% in più della media nazionale.Della questione si è occupata ieri anche la trasmissione "Otto e mezzo" su La7. La conduttrice Lilly Gruber ha fatto presente alla ministra del Sud Mara Carfagna le «molte proteste dei magistrati del Sud che dicono che si sentono trattati come dei sudditi. E, inoltre, nella commissione non avete messo nessuno del distretto di Catanzaro che ha avuto la perfomance migliore in questo ultimo anno, perché non avete scelto un magistrato di quel distretto?». «Questo possiamo farlo - ha risposto la ministra -, e sicuramente lo faremo. Ne parlerò con la ministra Cartabia. Per quello.......

sabato 28 novembre 2020

Nuovo Dpcm: il rebus del Natale tra messe anticipate, ristoranti chiusi il 25 e 26 e viaggi verso i comuni di residenza. La Calabria da domani è zona arancione, finalmente arriva il nuovo commissario

 Tutte le regole del provvedimento in vigore dal 4 dicembre: coprifuoco alle 22, messe anticipate, scuole medie riaperte, via libera per chi torna nei comuni di residenza



Coprifuoco alle 22 e ristoranti chiusi anche a Natale e Santo Stefano. E poi scuole medie riaperte, via libera alla mobilità interregionale per chi torna nei comuni di residenza, messe natalizie anticipate. Sono queste le misure che ci ritroveremo nel nuovo dpcm che andrà in vigore il 4 dicembre e coprirà il periodo delle feste natalizie. Si va verso un Italia "monocolore", ovvero un'unica zona gialla ma "rafforzata" per limitare gli spostamenti fra le Regioni. Intanto, in base ai dati del monitoraggio settimanale dell'epidemia, cinque Regioni hanno cambiato colore: da domani (domenica 29 novembre) Lombardia, Piemonte e Calabria diventano arancioni, mentre Liguria e Sicilia diventano gialle.

Ecco tutte le regole in arrivo con il nuovo dpcm.

Coprifuoco alle 22

Sarà confermato il coprifuoco attualmente in vigore senza deroghe, neppure a Natale e Santo Stefano. Questo per scoraggiare raduni casalinghi e spostamenti.

A tavola fra conviventi

Altra forte "raccomandazione" sarà quella di limitare il numero di ospiti a casa ai soli conviventi, con un tetto massimo di commensali che potrebbe rimanere quello attualmente fissato a sei persone. In alternativa l'ipotesi di trovare una formula che consenta le riuioni non sono dei familiari più stretti.

Negozi e ristoranti

L'orario di chiusura dei negozi sarà probabilmente spostato alle 21 per garantire uno scaglionamento dei flussi nello shopping natalizio. Per bar e ristoranti invece non cambierà nulla: la chiusura resta fissata alle 18. Per quanto riguarda i ristoranti, non sarà ammessa nessuna deroga e quasi sicuramente resteranno chiusi nelle intere giornate di Natale e Santo Stefano.

Scuole

Le scuole riapriranno in presenza fino alla terza media (eccetto il Piemonte). Per le superiori si aspetterà gennaio (dopo le vacanze natalizie).

Messe natalizie

Il coprifuoco alle 22 determinerà un anticipo delle messe natalizie, questione sulla quale la Conferenza espiscopale ha confermato la sua disponibilità.

Commissario alla sanità in Calabria: Longo: "Questa terra ha bisogno dello Stato urgentemente"

"Nella mia carriera ho sempre affrontato sfide. Ringrazio il governo per la fiducia che mi ha dato. Spero di poterla ripagare". Così il prefetto Guido Nicolò Longo, nominato commissario ad acta per la sanità in Calabria su Rai Radio1 al giornale radio."Il mio è un grande atto di amore verso la Calabria e verso il popolo calabrese - ha aggiunto -. Io sono stato in Calabria negli anni '80 per la seconda guerra di 'ndrangheta. Poi sono tornato come questore di Reggio nel 2012, poi come prefetto di Vibo nel 2017. La mia ricetta è lavorare seriamente e occuparmi della popolazione. La popolazione calabrese ha bisogno di noi, urgentemente".

La Calabria abbandona la zona rossa e torna in quella arancione. 

Il ministro della Salute Roberto Speranza, infatti, firmerà una nuova ordinanza con cui dispone l’area arancione, oltre che per la Calabria, anche per Lombardia e Piemonte. L’ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre. La decisione del Ministro giunge nel giorno in cui la ..............

martedì 24 novembre 2020

IL commissario alla Sanità ancora non arriva. «La verità è che neanche Gesù Cristo accetterebbe un incarico del genere…», l'ha detto ieri un ministro all’Adnkronos,

 «LA REGIONE Calabria, i calabresi, devono sapere che il Governo c’è, e c’è su tutto: dall’emergenza sanitaria – che continueremo ad affrontare insieme con il sostegno delle forze armate, delle forze dell’ordine e di tutti i volontari – agli interventi strutturali».


Lo ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia che ieri ha trascorso l’intera mattinata in Calabria per dimostrare la vicinanza dello Stato. Prima si è recato a Cosenza dove l’Esercito sta installando (dovrebbe essere operativo il primo dicembre) un ospedale da campo, poi ha sorvolato le zone alluvionate del crotonese ed infine ha coordinato via streaming dalla Cittadella regionale la conferenza Stato/Regioni. Merito del Ministro, quindi, quello di aver rappresentato plasticamente la vicinanza del Governo ad una regione per troppi anni dimenticata, ma tutto questo ai calabresi non basta. Non a caso sia a Cosenza sia a Catanzaro il Ministro è stato accolto da sit in, abbastanza partecipati vista la situazione, in cui si chiedeva la nomina immediata di un commissario che possa mettere in campo una strategia seria di contrasto al Covid.

In piazza si mescolava un po’ di tutto: i sindacati confederali, l’Usb, i ragazzi della sinistra antagonista e anche pezzi della destra che soffiano sul fuoco anti-governativo. Ma che l’esigenza di arrivare ad una conclusione sia diffusa lo dimostra anche la nuova nota diffusa dai vescovi calabresi. La Cec attraverso il vescovo di Catanzaro ha sottolineato come «l’errore più grave è delegare tutto ad uno, o a qualcuno, sperando che questo basti per cambiare».

Il Ministro sul punto però ha frenato; ha detto che il commissario non è questione prioritaria: «Dobbiamo occuparci di posti letto, tamponi, dobbiamo pensare alle famiglie che piangono i loro cari e agli operatori sanitari che rischiano la vita. Tutto questo lo facciamo indipendentemente dal commissario ad acta che non deve diventare una figura mitologica. Quando ci sarà, si occuperà del controllo delle procedure». Risposta diplomatica per nascondere l’impasse che si sta registrando sul punto. Una fase di stallo che non si capisce bene sia dettata dalla difficoltà di trovare qualcuno che accetti una poltrona che obiettivamente scotta oppure dal clima di scontro che si è registrato tra le componenti di maggioranza che sostengono il governo. «La verità è che neanche Gesù Cristo accetterebbe un incarico del genere…», ha detto ieri un ministro all’Adnkronos, confermando l’aria che tira. L’ultimo no sarebbe arrivato dall’ex prefetto di Roma Francesco Paolo Tronca. Lo ha detto anche il Ministro Speranza domenica sera a Che tempo che fa. A precisa domanda ha risposto che «c’è stata una discussione, ma non credo sia la soluzione definitiva». Subito dopo, però, è stato smentito dal suo braccio destro, il sottosegretario Pierpaolo Sileri il quale ha detto che su Tronca non c’è stata nessuna proposta ufficiale. Un po’ come per Gino Strada sul quale ieri Boccia è stato anche qui evasivo: «Fanno già un lavoro eccezionale a Milano, grazie alla loro rete riusciremo ad intervenire anche con medici, operatori ed un modello di intervento per gli ospedali da campo che ci potrà essere molto utile. Per questo ringrazio Gino Strada per quello che stano facendo e faranno».

Ma perché Gino Strada non può essere commissario? «Il commissario ad acta ha una funzione diversa», ha risposto lapidario. In ballo restano quindi il nome di Narciso Mostarda, neuropsichiatra infantile, e dg della Asl 6 di Roma e il Prefetto Luisa Latella attuale commissario dell’Asp di Catanzaro. Salvo eventuali sorprese visto che il dossier lo sta seguendo personalmente il premier Conte. Proprio il presidente del Consiglio ieri sera dalla Gruber ha detto che il nome del commissario c’è. Ovviamente se lo tiene ben stretto ma nel CdM di oggi dovrebbe chiudersi la partita. Un panorama che non rassicura per niente i calabresi visto che ..........

venerdì 20 novembre 2020

Ida Cavalcanti: chi è la moglie di Eugenio Gaudio e cosa c'è dietro la storia di non volersi trasferire a Catanzaro ?

 Eugenio Gaudio, nominato dal governo Conte il giorno prima commissario alla sanità in Calabria e dimessosi il giorno dopo con una giustificazione che ai più è sembrata surreale: "Mia moglie - ha spiegato a  Repubblica - non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare". 



Ida Cavalcanti: chi è la moglie di Eugenio Gaudio e cosa c'è dietro la storia di non volersi trasferire a Catanzaro

Oggi i giornali approfondiscono la vicenda e raccontano ulteriori dettagli su una storia che ha molti elementi che non quadrano. La moglie di Gaudio si chiama Ida Cavalcanti ed è di Cosenza, come il marito che questa settimana lascerà l'incarico di rettore a La Sapienza alla neoletta Antonella Polimeni. Ai più la questione della moglie è sembrata una scusa, tanto più che dopo la sua nomina Gaudio era stato attaccato dal MoVimento 5 Stelle perché è indagato per un concorso universitario a Catania. Ma lui con il Corriere della Sera taglia la testa al toro anche su questa vicenda: "Nel pomeriggio (di ieri, ndr) il mio avvocato mi ha comunicato che il procuratore ha depositato la richiesta di archiviazione nei miei confronti. Dai tabulati risultava del resto la mia estraneità alla vicenda". E dice anche che non c'entra nulla il campanilismo, visto che non è vero che entrambi sono tifosi "sfegatati" del Cosenza: nessuno dei due segue il calcio. Aggiunge anche di non aver detto sì alla nomina ma di aver chiesto a Giuseppe Conte, che conosce ma di cui non è amico, il tempo di valutare anche se nel frattempo la sua nomina è stata deliberata dal Consiglio dei Ministri. 

Ma allora cosa c'è dietro la storia di non volersi trasferire a Catanzaro? Il Corriere, riportando l'assunzione di responsabilità del premier sul pasticcio dei tre commissari in sette giorni ("Mi assumo tutta la responsabilità dei passi falsi"), suggerisce che possano aver pesato i sospetti sul concorso alla Sapienza al quale Conte voleva partecipare con Gaudio rettore. Ma qui è Conte stesso a smentire: "Io posso allontanare i sospetti, ma è difficile allontanare le stupidaggini. Mai avuto rapporti col rettore Gaudio da candidato". E c’entra qualcosa Arcuri, altro calabrese? "No, Gaudio è un nome che lievita da solo. Non fantastichiamo". Secondo il Messaggero invece dietro il no di Gaudio c'è la guerriglia del M5S:

Gaudio ha rinunciato perché il calabrese Morra - presidente grillino della Commissione Anti-Mafia - e gli altri 5 stelle lo hanno subito messo nel mirino giustizialista. [... ] . E più che il volere della sua signora, può entrarci semmai - nella rinuncia - la non chiarezza dei compiti che gli sarebbero spettati e l’indefinita presenza o l’ombra ingombrante di Strada e dei suoi fan non sembrano il massimo per chi ha bisogno invece di una situazione limpida per svolgere al meglio la propria difficile funzione.

Chi sarà il nuovo commissario alla sanità in Calabria

Intanto, mentre Il presidente di Regione Nino Spirlì si oppone con il corpo all’arrivo di Gino Strada, secondo Repubblica in pole ora c’è Federico Maurizio D’Andrea, manager calabrese trapiantato a ......

venerdì 6 novembre 2020

Ma quale zona rossa Bar aperti, molti negozi aperti, tanta gente in giro sembra una giornata normale altro che primo giorno di lock-down

 


Stamattina in molti si aspettavano strade deserte in giro solo qualcuno con il cane, negozi chiusi, bandiere dai balconi con musica e magari un nuovo slogan da coniare per questo nuovo lock- down Nulla di tutto questo Catanzaro stamattina si presentava viva e causa anche una giornata di sole quasi estivo erano tante le persone per strada molti i bar regolarmente aperti con il sevizio (prendi e consuma fuori) pochi i negozi chiusi oltre alle attività di  abbigliamento e scarpe per adulti molti erano aperti. Questa prima mattinata da zona rossa almeno a Catanzaro sembrava una giornata quasi normale certo tutti con la mascherina ma tutti in giro allegramente o quasi.

 Ieri pomeriggio nel corso della consueta conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia e sugli indicatori che hanno portato all’ordinanza del 4 novembre, nella sede del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, ha chiarito le motivazioni che hanno portato il governo a dichiarare la Calabria “zona rossa”.Ha ribadito che la regione “ha un’incidenza di casi inferiore ma un Rt molto alto”, e per questo è classificata in rischio alto. Ha quindi approfondito i parametri affermando che “l’indice Rt in Calabria è piuttosto elevato (1,84) con un intervallo di incidenza inferiore di 1,56. Questo vuol dire che è certamente oltre 1,5 e ci porta a pensare che c’è un rapido aumento della trasmissione in atto, che potrebbe diventare critica nel prossimo futuro. L’indice Rt stima la tendenza, è un indicatore molto precoce capace di anticipare l’aumento di incidenza dei casi”.Poi l’accenno alle condizioni delle strutture sanitarie “la Calabria regala menti illustri al mondo della scienza e della medicina ma certamente ha una certa importanza il deficit nelle strutture sanitarie, che bisognerà rafforzare. La percentuale di probabilità di occupazione di terapie intensive e aree mediche è superiore al 50%. Il dato di resilienza del sistema, unitamente all’indice Rt, spiega l’inserimento in zona rossa. Esistono poi un paio di “alert”: la numerosità del personale e l’autovalutazione”. Per Rezza “la situazione ora non è critica” ma.......

sabato 3 ottobre 2020

"Froci e negri" La Santelli cerca di difendere l'indifendibile Nino Spirlì il suo vice e assessore alla Cultura, il quale ad una convention della Lega aveva specificato di continuare ad usare senza problemi questi brutti aggettivi

 


«Nino è la persona più colta che io conosco. È omosessuale dichiarato da trent’anni, ipercattolico e credo che abbiano forzato un po’ la mano con le sue dichiarazioni». La governatrice Jole Santelli replica in questo modo a chi gli chiede di allontanare il suo vice e assessore alla Cultura, Nino Spirlì che intervenuto l’altro giorno ad una convention della Lega a Catania, aveva specificato di continuare ad usare senza problemi gli aggettivi come “negro” e “frocio”. La presidente, intervenuta nella trasmissione radiofonica di Radio rai 1 “Un giorno da pecora” condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro ha sollevato il suo braccio destro dalla graticola. Santelli ha spiegato che, «Nino ha fatto generalmente riferimento alla dittatura del politically correct. Essendo un autore televisivo ed un artista, credo che abbiano forzato un po’ la mano con le sue dichiarazioni». «Io non capisco – ha aggiunto la presidente della Regione – perché non si possa dire “nero”. Credo che abbia utilizzato una frase ideomatico-linguistica calabrese. Nino è una delle persone più colte che io conosca e capita a volte che come artista sia sopra le righe».

Nino Spirlì con il rosario in mano: «Dirò “negro” e “frocio” fino all’ultimo dei miei giorni»

C'è gente che dedica la propria vita a combattere i cambiamenti climatici o a contrastare la fame nel mondo. Poi ci sono quelli che inveiscono contro chi salva vite umane nel Mediterraneo, per i quali la priorità è difendere chi insulta gli altri. E dato che nella Lega di Salvini paiono andare di mota i nigeriani che promuovono razzismo e i gay che sostengono l'omofobia, ecco che due "gay di destra" paiono spintonarsi per mostrarsi al padano come quelli che per lui "difendono" chi usa termini dispregiativi per etichettare gay e persone di colore.
Rilanciato dall'organo di stampa di Fratelli d'Italia, è il solito Nino Spirlì a cercare di compiacere i pregiudizi populisti sbraitando che lui........

venerdì 18 settembre 2020

A Sellia sventola con orgoglio la bandiera "Spighe Verdi" festeggiamenti tra musica, arte e cultura presenti vari sindaci del comprensorio

 


Una cerimonia partecipata e sentita, perché la consegna delle “Spighe Verdi” al Comune di Sellia, guidato dal sindaco Davide Zicchinella, rappresenta un riconoscimento per tutto il comprensorio della Presila Catanzarese, come dimostra la presenza di tanti sindaci alla cerimonia voluta per festeggiare tra cultura, musica e ambiente l’occasione del collocamento della bandiera ricevuta per l’impegno del piccolo in campo ambientale. Una cerimonia che – a causa delle avverse condizioni atmosferiche – si è tenuta nella sala del Consiglio comunale di Sellia nel rispetto delle misure anti-covid, e quindi in assoluta sicurezza, ma che comunque ha riservato momenti di coinvolgimento emotivo comunitario.

Ricordiamo che le “Spighe Verdi”, come le Bandiere Blu, sono assegnate da FEE Italia (Foundation for Enviromental Edication) attraverso una rigidissima e serissima valutazione sullo “stato di salute ambientale” dei comuni candidati. Il programma che aiuta i Comuni a vocazione rurale a intraprendere e valorizzare strategie di gestione sostenibile del territorio attraverso un percorso volontario di certificazione legato a un marchio riconoscibile è volto a creare un percorso virtuoso che parte dalle Amministrazioni comunali e coinvolge la comunità rurale verso obiettivi di sostenibilità e migliore qualità della vita.

“Questa bandiera non è solo per Sellia – ha affermato il sindaco, e consigliere provinciale, Davide Zicchinella - ma è di tutto il comprensorio fatto di tanti amministratori validi, che quotidianamente sono impegnati in prima linea per garantire servizi e qualità della vita alle proprie comunità, sfidando criticità e carenza di risorse. Il nostro comprensorio deve rimanere unito: ci sono attrattori importanti a partire dalla Bandiera blu di Sellia Marina che fortificherà il territorio assieme alle Spighe Verdi e al Cammino Basiliano che attraverserà i nostri borghi rappresentando una importante occasione di crescita. Un ringraziamento particolare va proprio al collega Francesco Mauro, sindaco di Sellia Marina, che ci ha fatto conoscere e partecipare alla corsa per la conquista di questo importante riconoscimento”. Una esigenza quella dell’unità e della sinergia territoriale che è stata espressa da tutti i sindaci presenti intervenuti: Sorbo San Basile (Enzo Nania) , Albi (Salvatore Ricca), Magisano (Fiore Tozzo), vicesindaco Simeri Crichi (Eugenio Grande), Sindaco Sellia Marina (Francesco Mauro), Sindaco Cropani (Raffaele Mercurio) sindaco Pianopoli (Valentina Cuda).

La cerimonia è arricchita dalla presentazione del libro di Daniela Rabia “Ad un metro da voi", alla presenza dell’editore Emanuele Bertucci e dal trio musicale "Open Space" che......

hanno intrattenuto i presenti in una speciale contaminazione che esprime le potenzialità di Sellia: cultura, musica e ambiente in questa serata speciale che è rappresentazione plastica delle caratteristiche e delle potenzialità che fanno di Sellia un borgo poliedrico con la voglia di crescere ancora”.

mercoledì 2 settembre 2020

Video e foto intime su social e siti di incontri, Il Commissariato di Catanzaro Lido denuncia per stalking l’ex compagno di 39 anni.



Gravi e continue minacce telefoniche che le avevano procurato un forte stato di ansia, con insonnia ed attacchi di panico; ma anche la diffusione sul web e sui social di foto e video che la ritraevano completamente nuda e, poi, la pubblicazione, su un sito online di incontri, delle stesse immagini accompagnate addirittura dai dati personali e dal numero di telefono della donna che, infatti, aveva iniziato a ricevere svariate chiamate da persone che si dicevano interessate a delle prestazioni sessuali. Questo ha dovuto subire una giovane che nei primi giorni di agosto si è rivolta al Commissariato di Catanzaro Lido per denunciare quanto stesse subendo da parte del suo ex compagno, un 39enneUna vera e propria persecuzione, con una serie di azioni minacciose e moleste, tali da costringerla a modificare anche le sue abitudini di vita e a temere per la propria incolumitàConsiderata la gravità dei fatti, la polizia ha avviato subito le indagini che, svolte con estrema accuratezza, avrebbero consentito, e in brevissimo tempo, di riscontrare la veridicità delle dichiarazioni della donna. Al termine, così, il 39enne è stato denunciato alla Procura di Catanzaro che ha richiesto ed ottenuto dal GIP del tribunale locale la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa. L’uomo è indagato per atti persecutori e diffusione illecita di immagini e videoLa misura, su delega del Commissariato di Lido, è stata................

martedì 25 agosto 2020

Salvini a Catanzaro: “SS 106 INDEGNA” ma omette che la Lega ha sottratto 7 miliardi già finanziati per pagare le quote latte al nord.



 “L’obiettivo è aiutare questa terra a ritrovare orgoglio, sicurezza e lavoro, l’unica immigrazione a cui vogliamo lavorare in Calabria è quella dei calabresi che sono stati costretti a scappare in altre città d’Italia e in altri paesi”. Lo ha sostenuto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Catanzaro, seconda tappa della sua giornata odierna in Calabria. “Sono orgoglioso di incontrare tanti calabresi. “Qui – ha proseguito Salvini – c’è una potenzialità incredibile, turismo, mare, agricoltura, però occorrono strade all’altezza, porti, aeroporti, ferrovie. Ho fatto la statale 106 stamattina, ed è un’odissea, è una strada indegna nell’Italia del 2020”. La Lega ha sottratto 7 miliardi alla SS 106 per pagare quote latte” "Salvini scende in Calabria e percorre la strada Statale 106 da Rocca Imperiale, primo Comune della provincia di Cosenza, fino a Soverato, in provincia di Catanzaro.


Il ritorno di Salvini a Catanzaro fa parlare anche per e scuote per così dire gli animi e gli equilibri a Palazzo de Nobili, perché è lo stesso Matteo a dichiarare la “vicinanza”  o “attenzione” del Sindaco Sergio Abramo verso il partito della Lega.

Dichiarazioni che, comunque, lasciano spazio a differenti interpretazioni politiche, sta di fatto che il gruppo consiliare Catanzaro con Sergio Abramo è riuscito a far eleggere un consigliere regionale in quota Lega.  Quasi certamente sarà proprio dal gruppo più numeroso in consiglio che uscirà il nome del futuro candidato sindaco della città di Catanzaro, chi lo sa, forse in quota Lega.

Il 2022 è dietro l’ angolo e le manovre per il successore di Sergio Abramo sono in atto da diverso tempo.


A seguire la nota stampa di Fabio Pugliese, presidente dell'associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106".

"Salvini scende in Calabria e percorre la strada Statale 106 da Rocca Imperiale, primo Comune della provincia di Cosenza, fino a Soverato, in provincia di Catanzaro. Afferma a più riprese che lo stato in cui versa la famigerata e tristemente nota "strada della morte" è "una roba fuori dal mondo..." e mi lascia sorpreso per due motivi.

Il primo: perché Salvini dimentica che lui è il Leader di un partito politico che alla S.S.106 ha sottratto ben 7 miliardi di euro per pagare le quote latte agli allevatori del Nord. Perché Salvini fa parte di un Governo che insieme a Di Maio e Toninelli ha approvato a giugno scorso 28 grandi opere in Italia di cui ben 27 sono al Nord e solo una al Sud, il Megalotto 3 (bloccato per volere dei parlamentari al Governo eletti in Calabria..)".

"Il secondo: perché Salvini – si legge ancora nella nota dell'associazione - ha scelto in Calabria di puntare su..............................