lunedì 6 luglio 2020
"Quelle grotte non sono di Beato Paolo"Cropani il sindaco risponde alla Pro-Loco sulla riapertura delle grotte di Beato Paolo Forse non sono quelle dove il beato si recava a pregare
lunedì 15 giugno 2020
Sellia Marina come da tradizione si è svolta la partecipata messa in onore di S. Antonio nella suggestiva chiesetta della famiglia "De Seta" Fotoracconto e storia
La chiesetta è di proprietà privata della famiglia De Seta. L'edificio infatti è inserito nel borgo del feudo. La statua di sant'Antonio è posta sull'altare sulle pareti della chiesetta ci sono 4 affreschi: 1) rappresenta Gesù che porta la croce, 2) Gesù e la samaritana 3) l'Immacolata 4) non c'è immagine. Meraviglioso è il portale d'ingresso del borgo. Da sempre è forte la devozione e la pietà popolare in località "Feudo De Seta" per S. Antonio il santo dei miracoli .
La facciata della chiesetta è semplice con il portone centrale ed il campanile. In pietra scolpita è il portale d'ingresso del borgo.
La devozione a S. Antonio
martedì 31 marzo 2020
La meravigliosa storia del Miracoloso SS. Crocefisso in Urbe
Il Centro Studi Theotokos
e il miracoloso SS. Crocifisso in Urbe
In occasione della preghiera di Papa Francesco dello scorso 27 marzo per la pandemia che in questo momento affligge l’umanità, il Centro Studi Teothokos Religiosità Popolare, che ha sede a Catanzaro, sottolinea l’importanza dell’evento straordinario che pone al centro dell’attenzione il miracoloso simulacro del SS. Crocifisso in Urbe, noto a Roma come il Crocifisso dei Miracoli. Si tratta di una meravigliosa scultura lignea del XV secolo (attribuita ad uno scultore senese) per la cui intercessione fu sconfitta la “Grande Peste” del 1500 che mise in ginocchio la Capitale. Il magnifico simulacro e l’Arciconfraternita del Crocefisso in Urbe, sottolineano Anna Rotundo e Martino Battaglia, fondatori del Centro Studi Theotokos, sono un patrimonio mondiale dell’umanità che va salvaguardato e custodito con particolare cura e attenzione da parte di chierici e laici, e dalle confraternite, come quella di San Marcello, che operano nella Chiesa prestando volontariamente e gratuitamente il loro servizio benefico verso la Chiesa e verso il prossimo. Diverse confraternite calabresi sono state erette nel tempo in onore del Santissimo Crocefisso. Questo è uno dei motivi principali per il quale il Centro Theotokos è particolarmente interessato a questo evento durante il quale il Crocefisso dell’Urbe squarciava le tenebre di una serata piovosa in cui il pontefice pregava per l’umanità intera. Il Cristo Crocifisso è il libro della vita in cui prima o poi ci si deve specchiare. La croce è metafora della vita, sinonimo della tribolazione con cui ogni uomo dovrà fare i conti. A tal proposito, il domenicano Cavalca Domenico di Pisa scrive:
«Perho
che Cristo crucifixo ne mostra et
insegna ogni perfectione et ogni scientia utile, possiamo veramente dire ch’egli
è libro di vita nel quale ogni seculare idiota e d’ogni altra conditione può
leggere e vedere la legge tutta abbraviata».
Il Centro Theotokos indirizza particolarmente la
sua attenzione verso la chiesa di San Marcello al Corso, una delle prime chiese
cristiane a Roma (418). L’antica chiesa aveva un impianto opposto a quello
attuale con l’ingresso a oriente, verso il Quirinale. Dal 1368 la chiesa è
custodita dall’Ordine dei Servi di Maria. Distrutta da un incendio nella notte
del 22 maggio 1519 fu ricostruita, per volere di papa Leone X. Le fiamme
risparmiarono miracolosamente il
crocefisso ligneo invocato oggi più che mai dai fedeli di tutto il mondo. Al
Crocefisso di San Marcello fu attribuito il prodigio di aver fermato il
flagello della peste nel 1522. Perciò fu prelevato dal cortile del convento dei
Servi di Maria e portato in processione per le vie di Roma verso la Basilica di
San Pietro dal 4 al 20 agosto del 1522. Quando il Crocefisso rientrò a San
Marcello la peste era cessata definitivamente. A causa di questo prodigio venne eretta l’Arciconfraternita del Crocefisso in Urbe su cui sta concentrando i suoi studi innovativi José Luis Alonso
Ponga, antropologo museale di fama mondiale e grande sostenitore e ispiratore
del Centro Studi Theotokos. Tale confraternita, approvata nel 1526 da papa
Clemente VII, istituzionalmente si dedicava all’assistenza e alla carità ai
poveri e ai pellegrini e si riuniva proprio nella cappella dedicata al
Crocefisso miracoloso nella chiesa di San Marcello. Lo spazio si rivelò ben
presto troppo ristretto: perciò fu decisa, per volere del cardinale Alessandro
Farnese, la costruzione di un Oratorio del Crocefisso terminato nel 1568.
L’Arciconfraternita tra l’altro, aveva il compito di organizzare le processioni
del Giovedì Santo durante le quali il Crocefisso ligneo veniva portato in San
Pietro. La processione non aveva solo il compito di ricordare il prodigio, ma
aveva anche un valore bene augurale allontanando ogni male dalla città.
Ricordiamo che il “ Centro Theotokos Studi Religiosità Popolare”, fondato da Martino Michele Battaglia (docente di antropologia culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria) e Anna Rotundo (docente e saggista), è un progetto laico, culturale, internazionale e itinerante, un percorso che si gloria di studiare la profondità e la bellezza della religiosità popolare, con l’apporto di tutte le scienze umane, attraverso la
martedì 31 dicembre 2019
955 km 44 tappe questi i numeri del Cammino Basiliano che percorre la Calabria nella fede. Nell'itinerario anche Catanzaro, Sellia, Sersale e Zagarise
sabato 27 luglio 2019
San Elia CZ; FESTA DELLA MADRE DI DIO Località "Visconte" domenica 28 luglio. Un papiro del Il-IlI secolo, scoperto all'inizio del Novecento, ci trasmette in greco la prima preghiera a Maria da parte di una comunità
Statua della Madre di Dio a Visconte |
lunedì 15 luglio 2019
Catanzaro possibile allerta? Meteo festa del Santo patrono San Vitaliano rinviata a giovedi e venerdi.
Previsioni tra lunedi 15 e martedi 16- I modelli matematici ad alta risoluzione più precisa evidenziano alcune zone d'Italia dove piogge e temporali potrebbero essere più forti, ovvero tra il basso Piemonte e la Liguria sudoccidentale, in Calabria e in Sicilia. Più forti significa che localmente potrebbero scapparci dei nubifragi, occhio anche alle grandinate. Nello specifico a Catanzaro oggi cieli molto nuvolosi o coperti con deboli piogge, in assorbimento dalla sera con schiarite, sono previsti 26.2mm di pioggia. Durante la giornata di oggi la temperatura massima registrata sarà di 25.3°C, la minima di 20°C, lo zero termico si attesterà a 3700m. I venti saranno al mattino deboli e proverranno da Nordest, al pomeriggio deboli e proverranno da Est. Allerte meteo previste: pioggia.
Le due giornate di festa in onore del Patrono S.Vitaliano previsti per oggi e domani sono stati rinviati a giovedì 18 luglio e venerdì 19 luglio. Il nuovo programma , secondo quanto riferito l'assessore Alessandra Lobello, prevede giovedì 18 luglio Rosso Food con degustazione di morzello e dintorni in isola pedonale. Ci sarà la banda musicale dell'istituto Rossi, corteo storico e sua maestà morzello. Venerdì 19 spazio ad ..........
venerdì 10 maggio 2019
Pentone: Nel Santuario illuminato di Luce nuova maggio è intriso di preghiere e profumi verso la SS. Vergine della Madonna di Termine con 7 giorni di eventi.
venerdì 19 aprile 2019
Canti di donne nella Settimana Santa in Calabria: teologia e antropologia.
martedì 9 aprile 2019
Papa Francesco ha proclamato la Catanzarese "Nuccia" Gaetana Tolomeo tra i venerabili e Servi di Dio. Ecco la sua toccante storia.
Nel mese in cui finalmente per Mamma Natuzza inizia il rapido processo per diventare Beata
La Chiesa cattolica proclama un beato e sette nuovi Venerabili Servi di Dio, tra cui due laici: un bambino brasiliano di nome Nelson Santana (1955-1964), e la catanzarese Gaetana Tolomeo, chiamata “Nuccia”. Papa Francesco, dopo aver ricevuto sabato scorso il cardinale prefetto Angelo Becciu, ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgarne i decreti. Nella lista dei nuovi venerabili figura anche il nome del piccolo Nelson che visse un’infanzia all’insegna della malattia. Ovvero l’osteosarcoma che lo costrinse a lancinanti dolori al braccio e continui ricoveri. Sofferenze che il bimbo visse con fede fino alla morte, avvenuta a 9 anni, alla vigilia del Natale del 1964. Ancora più difficile la vita di “Nuccia” che fu costretta all’immobilità per circa 60 anni da una paralisi progressiva. Trasformò il dolore in preghiera e la sofferenza in speranza. La stessa che diffondeva a tutti coloro che, dalla Calabria e non solo, si recavano a trovarla considerandola già “santa”. Gli altri nuovi venerabili sono: Carlo Cavina, sacerdote diocesano fondatore della Congregazione delle Figlie di San Francesco di Sales; Raffaele da Sant’Elia a Pianisi (al secolo Domenico Petruccelli), sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini; Damiano da Bozzano (al secolo Pio Giannotti), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; il francese Vittorino Nymphas Arnaud Page's (al secolo Agostino), professo dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane; Consolata Betrone (al secolo Pierina Lorenzina Giovanna), monaca professa delle Clarisse Cappuccine.
La Storia di Nuccia Tolomeo
Gaetania Tolomeo, da tutti conosciuta come Nuccia, è nata il 19 aprile 1936 a Catanzaro Sala (il 19 è la data anagrafica, in realtà è nata il 10 aprile di venerdì santo), ed ha vissuto per 60 anni, fino alla morte avvenuta il 24/01/1997, una vita semplice, ordinaria, costretta a una forzata immobilità per una paralisi progressiva e deformante fin dalla nascita. E’ stata sempre su .........
martedì 12 marzo 2019
Domenica riapre al culto il Santuario della Madonna di Termine Rivestito di luce nuova nel suo intenso splendore Foto racconto
Nuova luce per il santuario di Termine (Cz) piccola perla preziosa incastonato sulla via della fede per le strade montuose che portano verso la nostra bellissima Sila. Antica è la storia di questo luogo sempre attuale che continua a richiamare i fedeli di passaggio e pellegrini assidui in ogni tempo. Seguito di diversi lavori di ristrutturazione ecco la nuova luce della quale oggi si riveste questo luogo di culto che richiama il cuore fra i rintocchi della sua straordinaria pace nel quale si avvolge fra il Santo manto della S.S. Vergine delle Grazie e del Suo Gesù... Straordinarie presenze che accolgono i cuori, lo spirito dei fedeli in un abbraccio di preghiera che attraversa il cuore dei secoli.
La Chiesa della Madonna di Termine o delle Trache si trova nelle vicinanze di Pentone, un paese che dista all’incirca 16 km da Catanzaro, il cui nome deriverebbe dall’unione di due parole greche panta (tutto) e oinos (vigna). Le fonti documentano con certezza l’esistenza del centro dal 1276, quando i monaci basiliani vi trapiantarono il culto di San Nicola, vescovo di Mira, edificando una Chiesa. Il Santuario di Termine è legato ad una leggenda popolare, che racconta come la giovane Maria Madiaavesse assistito all’apparizione della Madonna. Quest’ultima, vista la ragazza in difficoltà, le avrebbe offerto del pane per sfamarsi e un panno per asciugarsi il sudore. Al termine dell’evento miracoloso, Maria trovò un dipinto raffigurante la Vergine con il Bambino. Prontamente decise di consegnarlo al parroco, che lo espose nella Chiesa di Pentone, dalla quale scomparve inspiegabilmente il giorno dopo. A ritrovalo fu la stessa giovane che, ritornata sul luogo dell’apparizione, ricevette nuovamente la visita dell’Immacolata. Secondo la leggenda in quell’occasione le furono dette queste parole «Qui è la mia dimora, qui dovrà rimanere la mia Immagine», indicando il luogo dove oggi sorge il Santuario.
L’edificio religioso nel tempo ha subito diverse modifiche, che ne hanno alterato l’aspetto originario. Le fonti in nostro possesso confermano l’esistenza della Chiesa nell’anno 1759, quando venne «riedificata e rifatta» fino al 1762. L’uso di ............
giovedì 17 gennaio 2019
Cropani; Foto raccapriccianti Un Crocefisso con testa e piedi spezzate.Storia Sacra e millenaria buttata al vento come spazzatura
Il cristo del 1600 con i piedi, braccia e testa staccate, tabernacoli rotti, quadri sgualciti. UNA CHIESA CONSACRATA AL CULTO. Lo spettacolo è RACCAPRICCIANTE
La cacca dei colombi fa da padrone, chi di competenza non ha avuto nemmeno la decenza di cambiare i vetri e mettere una rete per non fare entrare i colombi che la stanno distruggendo.
I nostri antenati li hanno realizzato queste opere con sudore trasportando le pietre sulla testa e ora ci stanno crollando davanti mentre noi restiamo inermi
La chiesa è chiusa da 12 anni in quanto pericolante è del 1500 in stile barocco. Contiene un altare marmoreo in stile napoletano di Silvestro Troccoli. Tele del 1500 e due altari privilegiati uno raffigurante San Giuseppe e l altro San Michele. La statua di Santa Caterina in foglia di oro zecchino troneggia sul altare tra gli escrementi dei colombi. Ad oggi tutti sono a conoscenza dello scempio curia, comune sovrintendenza ad oggi non è stato fatto nulla. i colombi che entrano stanno deturpando la chiesa hanno ridotto.in mille pezzi un crocifisso ligneo del 1600 , tabernacoli e quadri sgualciti in modo vergognoso
A seguire altre foto di questo vergognoso scempio che tutti conoscono, tutti ne sono consapevolmente colpevoli
martedì 8 gennaio 2019
Storia del Beato Paolo di Cropani CZ. Un Taumaturgo poco conosciuto ma che ha compiuto molti miracoli in Calabria
lunedì 6 agosto 2018
mercoledì 28 marzo 2018
A Cropani (CZ)sin dal 1600 Si rinnova puntualmente ogni anno la tradizionale e suggestiva processione della "Naka" appuntamento venerdì 30 marzo con la diretta video su RTI canale 12 del digitale terreste
LA STORICA NAKA DI CROPANI . La prima uscita della Naka è datata intorno ai primi anni del 1600 per volontà della regia confraternita di San Giovanni della terra di Cropani che era stata istituita nel 1580 in suddetta chiesa. La naka era illuminata interamente con candele che ogni anno la confraternita si impegnava ad acquistare , insieme alle candele venivano raccolte nei campi le " candelore" che immerse nel gasolio venivano poi accese per illuminare il percorso. La processione è accompagnata da sempre dalla storica banda di Cropani ; la confraternita pagava la banda e nel contempo veniva offerto del vino dopo la processione come è riportato nel libro della congrega. La naka veniva allestita da un addetto ... in tempi più recenti 1930 si riporta il Nome di Caracciolo Antonio famoso per allestire le nake di cropani ( anche quella di santa Caterina) poi successivamente la mansione passò alle suore che abitavano l' attiguo convento e ricordiamo anche Mario colucci che dava il proprio contributo. Nella chiesa di santu janni dove viene allestito il sepolcro , il giovedì santo le anzianr del rione ( ruga) facevano a santa nottata portandosi le sedie da casa e " i vrasceri" per riscaldarsi tra le qualo spiccava " zarafina a nannuna" che cantava tutte le vicende della morte di cristo nella chiesa di san giovanni fino a quando la Naka non vi faceva ritorno. Una figura che oggi purtroppo è scomparsa nella processione erano gli " incappucciati" esponenti della confraternita vestiti tutti di bianco ed un cappuccio in testa , dal quale si vedevano solo gli occhi.
Nel 1930 pasquale Femia affetto da una grave malattia fu miracolato e da allora fece voto di portare la croce e che tale voto sarebbe stato mantenuto da tutti i suoi discendenti. La croce , una volta piena di sabbia, contiene due lettera una indicante il voto fatto dal Femia ed una del falegname che fece la croce Luigi rodolà ( Gigi la rocca). Il figlio vincenzo Femia la portò per 32 anni , e ricorda processioni con freddo ed acqua , ma nonostante tutto non ha mai avuto un raffreddore o influenza legato al fatto che camminava scalzo per tutto il tragitto. Negli anni 70 fu fatto il.primo impianto elettrico ad opera di Tommaso Gigliotti dove ogni angioletto portava una batteria; Nel 1990 con il restauro da parte di lauretta Flecca monterosso la naka ritornò a splendere poichè era stata danneggiata sia dall usura del tempo e sia dal fatto che era stata portata in processione sotto un temporale che le arrecò danni. La statua di san giovanni è quella più amata dai cropanesi , nel 1980 venne comprata una nuova statua in gesso ma la popolazione affezionata alla statua antica non la volle ribattezzandola san giovanni " u marocchinu". La statua di san Giovanni ha i capelli veri appartenuti ad Angela Falbo , una ragazza morta il secolo scorso che aveva fatto voto di lasciarli al santo. Anche i cepelli drll' addolorata sono veri donati da un anziana chiamata " a salinara" morta qualche secolo fa. Oltre alla banda musicale la processione è accompagnata dai canti del venerdi santo , canti secolare provenienti dalla tradizione dei padri redentoristi , missionari in calabria nei secolo scorsi. Nessuno dimentica la............
martedì 20 marzo 2018
Città di Sersale; domani tutte le scuole resteranno chiuse per partecipare numerosi all'antica e tradizionale processione al Monte Crozze in onore della Beata Vergine del Monte Carmelo.
Ciò al fine di consentire a tutti, bambini e ragazzi in particolare, di rinnovare la devozione alla Beata vergine Maria del Monte Carmelo con la partecipazione alla tradizionale processione al Monte Crozze.
La processione del 21 di marzo, coincidendo con l’arrivo della primavera, è stata sempre accompagnata dalla gioia e dalla allegria dei bambini sersalesi di ogni epoca che rinnovavano ogni anno la tradizione di mangiare nei prati circostanti la Chiesa del Monte Crozze. Il ricordo di quei momenti è per molti di noi che li abbiamo vissuti, motivo di struggente nostalgia.
Preghiamo la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo affinché ci riservi una......