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sabato 29 aprile 2023

Festa grande a Taverna per la vittoria della coppia di Ermellini Milano-Cortina 2026. Il Presidente del Consiglio regionale Mancuso si è complimentato per l'importante successo ottenuto su ben 1600 progetti.

 Il  presidente Filippo Mancuso si è complimentato con gli organizzatori per “la splendida e speciale giornata di festa con la comunità”, per celebrare a Taverna la coppia di ‘ermellini’ che ha vinto il contest nazionale ed ispirerà la mascotte dei Giochi Olimpici e Paralimpici Milano – Cortina 2026. Presenti gli alunni e i docenti di tutte le scuole del territorio in una piazza gremita. ornata di festa con la comunità”, per celebrare a Taverna la coppia di ‘ermellini’ 


Il merito per questo clamoroso successo ha detto il Presidente del Consiglio regionale che ha visto l’idea degli ‘ermellini’ primeggiare su 1600 progetti presentati delle scuole primarie e secondarie italiane, va ai ragazzi che, grazie all’estro e alla creatività, hanno espresso graficamente i valori della partecipazione leale che puntano sulla condivisione sia delle vittorie che delle sconfitte”. Ha aggiunto, intervenendo dal palco: “La conoscenza e la cultura sono indispensabili per vincere le sfide della transizione digitale ed ecologica e aprire per la Calabria realistiche prospettive di sviluppo. Il ruolo della scuola è centrale nella crescita dei nostri ragazzi. E proprio in giornate come questa, è importante lanciare un messaggio contro la dispersione scolastica e la povertà educativa.

Piaghe che bisogna eliminare, perché non c’è possibilità di sviluppo in un Paese che ha percentuali di dispersione scolastica allarmanti rispetto agli altri Paesi europei”. Ha sottolineato: “Il risultato ottenuto dagli alunni dell’Istituto Comprensivo di Taverna, non riguarda solo con le capacità artistiche, ma soprattutto la possibilità di ‘inventare’ soluzioni ai problemi della vita. È in......

lunedì 3 aprile 2023

Il vino è il prodotto italiano più venduto nel mondo. Al Vinitaly la Calabria presenta i suoi vini pregiati circa 170 cantine produttrici del variegato territorio tra mare e Sila.

I vini calabresi si stanno facendo apprezzare in tutta Italia. C'è una grande varietà di cantine, anche piccole, che dimostrano l'interesse di molti giovani imprenditori verso la produzione vitivinicola. Sono contento che l'assessorato regionale all'agricoltura, diretto da Gianluca Gallo, stia dando grande sostegno istituzionale a questi produttori, mettendoli nella condizione ideale di presentarsi a rassegne importanti come il Vinitaly”. Lo ha detto il presidente della regione, Roberto Occhiuto, parlando con la stampa  all'inaugurazione dell'importante fiera internazionale di Verona". “La filiera dei nostri vini va tutelata, soprattutto dagli attacchi in sede europea- ha aggiunto il governatore-considerare i vini alla stregua delle sigarette è sbagliato. Ciò che fa l'Irlanda non necessariamente deve essere fatto nel resto dell'Unione”.


«Quella veronese – commenta il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – sarà una vetrina eccezionale per una terra impegnata in un nuovo racconto di sé, fondato sulla consapevolezza del valore della propria gente, del suo ingegno, delle sue produzioni». Tra queste ultime, il vino.
«Siamo cresciuti, e tanto», osserva Occhiuto, richiamando i dati che testimoniano il boom del settore: «Ad oggi si contano circa 170 cantine produttrici, in notevole aumento rispetto agli anni passati, nonostante la crisi imposta dalla pandemia».
E poi la consapevolezza, quella pure rinnovata, delle qualità enologiche calabresi: «Prima molta parte del prodotto veniva venduta a terzi. Adesso cresce il numero delle bottiglie a marchio Calabria: si è passati da poco più di 14 milioni agli oltre 16 milioni attuali. Occorre spingere ancor più in questa direzione ed anche a questo è finalizzato il lavoro che si sta svolgendo, con ottimi risultati, nell’ambito delle politiche agricole messe in campo dalla Giunta».
Infine, certo non ultimo, l’apporto dato dai.....

lunedì 6 marzo 2023

Raccolta differenziata la Calabria si colloca al penultimo posto. Bene Soveria Simeri con un + 46.9 rispetto a un anno fa

 


Rispetto alla media italiana del 64%, la Calabria nel 2021 si è attestata al 53,1% di raccolta differenziata, percentuale che la colloca in penultima posizione nella classifica nazionale. Lo rivela il dossier “Comuni Ricicloni” 2022 di Legambiente, presentato ieri mattina in un incontro nella sede della Regione Calabria a Catanzaro. “I tempi incerti che stiamo vivendo -ha affermato Anna Parretta, presidente di Legabiente Calabria- ci consegnano nella nostra regione molte ombre, ma anche mutamenti in atto e prospettive di cambiamento che dobbiamo essere in grado di cogliere e sviluppare. L’analisi dei dati riferiti all’anno 2021, contenuti nel dossier Comuni ricicloni, confermano l’andamento in crescita della raccolta differenziata con punti di eccellenza che superano l’80% a partire dal comune di Gimigliano e un incremento, in punti percentuali, molto alto rispetto all’anno precedente per molte realtà territoriali (come nel caso di Soveria Simeri che segna un aumento del 46,9%). Si tratta di dati che dimostrano come in Calabria molto è stato fatto, ma soprattutto come moltissimo si possa e si debba ancora fare con la giusta volontà amministrativa. La nostra regione, infatti, continua a collocarsi nella parte bassa della classifica nazionale e, complessivamente, non raggiunge i sempre più stringenti obiettivi fissati dalla normativa comunitaria. Molto preoccupanti ancora una volta – prosegue la presidente di Legambiente Calabria – risultano essere in particolare i dati provenienti da realtà come la città di Crotone, con il suo 17,6% (in lieve aumento rispetto all’anno precedente), e della città di Reggio Calabria che, con il 29,2%, riesce addirittura a peggiorare le proprie performance dell’8,2%. Altri dati negativi provengono da molti Comuni ricadenti nei Parchi nazionali calabresi, amministrazioni che dovrebbero perseguire politiche ambientali coerenti con la propria missione di tutela della natura: solamente il Pollino raggiunge una raccolta differenziata pari al 57,16 %, mentre il Parco della Sila ha una raccolta differenziata al 48,98% e l’Aspromonte, addirittura, non solo raggiunge una raccolta differenziata di ........

giovedì 2 marzo 2023

E' ufficiale: Olimpiadi Milano/Cortina vince la mascotte della scuola di Taverna.


 Gli ermellini realizzati dalla scuola di Taverna CZ ispireranno la mascotte delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026

Gli ermellini calabresi ispireranno la mascotte delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. Ormai manca solo la comunicazione ufficiale, ma dall’esito dalla percentuale di voti del sondaggio online, che si è concluso ieri sera, il bozzetto realizzato dagli alunni dell’Istituto comprensivo di Taverna ha prevalso, con il 53% dei consensi ottenuti, sulla coppia di fiori, un bucaneve e una stella alpina, realizzato dagli studenti dell’Istituto comprensivo «Sabin» di Segrate (Milano). I due disegni finalisti sono stati selezionati tra i moltissimi elaborati grafici realizzati dagli studenti delle classi del primo ciclo di tutta Italia che hanno partecipato al concorso di idee «La scuola per le mascotte di Milano Cortina 2026».

I due disegni finalisti sono stati selezionati tra i moltissimi elaborati grafici realizzati dagli studenti delle classi del primo ciclo di tutta Italia che hanno partecipato al concorso di idee "La scuola per le mascotte di Milano Cortina 2026". L'iniziativa, lanciata dalla Fondazione Milano Cortina 2026 e dal Ministero dell'Istruzione nel giugno del 2021, ha coinvolto i docenti e gli studenti nella 'Road To The Games', incoraggiando la partecipazione dei più giovani nel segno dei valori Olimpici e Paralimpici. Sono state circa 400 le domande di adesione ed oltre 1.600 le idee progettuali ricevute, 681 le classi partecipanti e 82 gli istituti autori collettivi degli elaborati grafici.

    Una commissione di esperti ha contribuito poi all'individuazione dei due elaborati finalisti che si sono prestati ad un contest lanciato a livello nazionale da Gianni Morandi e Amadeus sul palco del teatro Ariston in occasione del 73/mo Festival di Sanremo.
    A Taverna c'è grande fermento non solo nell'Istituto comprensivo guidato da quest'anno dalla dirigente Maria Rosaria Sganga ma anche tra le ....... 

venerdì 9 dicembre 2022

La Calabria spende poco meno di 3 milioni di euro per illuminare a Natale la stazione di Milano ma si dimentica del natale di chi vive in Calabria.

 Calabria Straordinaria, brand di promozione territoriale della Regione, il main partner (in pratica lo sponsor che ci mette i soldi) che ha finanziato(come riporta l'edizione online di:(lacnew24.it) l’allestimento, dinnanzi alla stazione ferroviaria meneghina, del più grande percorso ghiacciato mai realizzato a Milano: Senstation on Ice. Nome forse un po’ troppo anglofono per un Paese che alle ultime elezioni ha svoltato decisamente a destra e pretende di mettere al bando le parole straniere, ma tant’è.A rendere tutto più suggestivo ci sono 1.500 metri quadri di scenografia, stand e un gigantesco albero di Natale alto 18 metri con 15.000 luci led a decorarlo. Infine, ma non meno importante per il colpo d’occhio complessivo, è la proiezione costante sulla facciata principale della stazione di luci e grafica laser che vestono l’intero edificio anche con la scritta “Calabria Straordinaria”. Fighissimo. Peccato che a gonfiare il petto d’orgoglio saranno soprattutto i calabresi che per lavoro e studio sono costretti a vivere a 1.500 chilometri di distanza dalla propria regione. Per tutti gli altri, quelli che in Calabria sono restati o tornati, la Cittadella non sembra aver previsto alcun colpo ad effetto per riscaldare un Natale raffreddato dai venti di guerra e crisi economica.


Intanto, però, per il progetto realizzato a Milano non si è lesinato sulle risorse da impiegare. La sponsorizzazione costa alla Calabria 2,6 milioni di euro, di cui la metà - 1,3 milioni di euro - è pari all’intero importo per il 2022 assegnato il 21 giugno scorso alla Calabria in sede di ripartizione del Fondo unitario nazionale per il turismo (Funt).Dunque, sebbene negli atti dirigenziali si parli di un progetto cofinanziato, concretamente i 2 milioni e 600mila euro necessari ad allestire il villaggio di Natale a Milano sono tutti soldi che la Regione aveva in cassaEuro che la giunta Occhiuto avrebbe potuto spendere cofinanziando decine di progetti più piccoli ma direttamente sul territorio calabrese, anche se ovviamente il ritorno in termini di ......... promozione turistica sarebbe stato probabilmente molto più contenuto. Ecco perché è stato deciso di mettere tutto sul piatto per un’unica iniziativa della durata di un mese, quella di Milano appunto, che andrà avanti sino al 7 gennaio.

lunedì 21 novembre 2022

Ecco tutte le novità sul reddito di cittadinanza. In Calabria 1 famiglia su 5 vive grazie al reddito



 La storia recente è un incastro di trame dolorose, di numeri che raccontano solo in parte le biografie di una umanità lacera e sempre più sofferente. Sono donne e uomini, sono bambini e anziani. Sono persone senza volto, ripiegate su sé stesse. Sembrano corpi di una vita che viaggia nella notte come in un romanzo disperato. Sono ultimi perché il lungo lockdown li ha fatti finire in fondo alla fila, senza più un lavoro, senza più certezze. La guerra e l’iperinflazione energetica hanno finito per modellare il popolo dei “senza tutto”. Di quelli che non hanno più niente da perdere di cui parlano spesso le statistiche aritmetiche che continuano a sprofondare sotto la soglia della povertà seguendo grafici che sembrano impazziti. L’incidenza delle famiglie indigenti continua a crescere in tutto il Mezzogiorno e la Calabria si colloca in fondo alla graduatoria delle regioni italiane, seguita solo da Campania e Puglia. Prima la schiavitù del virus, poi i rincari dei prodotti energetici che hanno spinto sui prezzi di tutti i beni, compresi quelli alimentari, hanno ridotto molta di quella gente in condizioni di grave “deprivazione materiale” più che altrove. La perdita di occupazione e la difficile ripartenza delle piccole attività imprenditoriali locali sta facendo dilatare i confini della povertà modificando anche l’identikit dell’individuo in stato d’indigenza.

a seguire l'articolo completo tratto dal giornale Gazzetta del Sud oggi in edicola

sabato 12 novembre 2022

E' Nativo di Botricello Paolo Camastra sul podio dei campioni del mondo di karate


 Concluso con grande soddisfazione anche per la Calabria il Campionato del Mondo di Karate 2022, sotto l'egida dell'IKU (International Karate Union). La tappa biennale quest'anno è toccata all'Italia, a cura della Federazione Italiana Karate e le gare si sono svolte nella splendida cornice della cittadina veneta di Caorle, detta anche "la piccola Venezia". L'edizione 2022 del mondiale ha visto un ricco medagliere per la Federazione ospitante; tra i molti podi ottenuti spicca quello tutto italiano della categoria Kata Maschile Juniores (16-17 Anni), stile Shito Ryu per cinture Marroni e Nere dove ha conquistato la medaglia di bronzo Paolo Camastra, classe 2006, cintura nera secondo DAN, giovane romano di origini calabresi (Botricello) della squadra Campanari Karate del maestro Roberto Campanari. Il giovanissimo Paolo Camastra è nipote del Dott. Paolino Camastra storico sindaco di Botricello per ben quattro legislature. Grande soddisfazione quindi del nonno che, peraltro, ha dedicato diverse pubblicazioni a Botricello apprezzate e promosse dal Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria presieduto da Luigi Stanizzi. Ma la medaglia mondiale conquistata è motivo di.........

lunedì 31 ottobre 2022

Ma quando piove? Mai cosi basso il livello dei laghi in Sila. Allarme siccità fiumi e laghi della regione sono oramai a secco.

 


Stanno circolando sui social le immagini, piuttosto preoccupanti, dei laghi della Sila di molto ridimensionati dalla carenza idrica. Le foto che circolano mostrano diversi dei bacini di montagna, AmpollinoPassanteArvo, i cui argini, a secco, risaltano più che in passato a vista d'occhio. La causa sembrerebbe attribuibile all'autunno estremamente caldo fuori dall'ordinario e all'anomalo persistere di temperature primaverili o estive che acuiscono il dramma della siccitàei giorni scorsi non sono mancate le polemiche e i lanci di accuse partite dal Consorzio Jonio Crotonese. Il presidente, Roberto Torchia, ha rilasciato una nota d'accusa nei confronti della società "A2A". Stando alle parole di Torchia, che si è espresso pure attraverso gli organi di stampa, la "A2A" per presunte esigenze di produzione energetica avrebbe volutamente svuotato i bacini di più acqua del previsto, lasciandoli quasi a secco. Un'accusa alla quale la società ha risposto con una smentita, sostenendo che il quadro preoccupante che si presenta alla vista dei laghi della Sila, non sarebbe riconducibile alle attività dell'azienda, ma sarebbe una diretta conseguenza delle alte temperature e della siccità conseguente.

Dopo qualche pioggia registrata nel mese di settembre, dando un po di respiro dal punto di vista pluviometrico a parte d’Italia, l’anticiclone è tornato a dominare gli scenari meteorologici sul bacino del Mediterraneo. Alta pressione e caldo fuori stagione, con valori massimi che in alcuni frangenti hanno raggiunto i 10°C di anomalia sul nord Italia e Sardegna, che ad ottobre hanno fatto riscendere i livelli di fiumi e laghi, facendo tornare preoccupante la situazione di siccità su parte del Paese.A parte qualche pioggia avvenuta ad inizio ottobre su parte del Nordovest, l’anticiclone subtropicale è tornato ad essere il principale protagonista durante questa seconda parte dell’Autunno. Come emerge dalla mappa allegata, anomalie bariche alle quota di 500 hPa risultano marcatamente positive sul Mediterraneo centrale, ma nel complesso su gran parte dell’Europa. In tal modo le umide e piovose perturbazioni atlantiche sono state deviate su latitudini più settentrionali, risparmiando quindi l’Italia. Non solo assenza di piogge, ma il caldo anomalo con massime localmente oltre i +25°C e picchi di +30°C su Sardegna e parte del sud ha accentuato l’evaporazione dell’acqua con nuovo aggravamento della situazione idrica su parte del Paese.

FIUME PO IN SECCA COME FOSSE ESTATE, LAGHI E FIUMI DEL CENTRO-NORD IN SOFFERENZA

Secondo l’ultimo report di Coldiretti e del Bacino Distrettuale del Po, il fiume è sceso ad un livello di -2.3 metri rispetto allo zero idrometrico nel punto di rilevamento di Ponte della Becca, in provincia di Pavia, con le rive del Po ancora ridotte a “spiagge” di sabbia. La portata del Po è tuttavia molto bassa lungo tutto il suo tragitto, quindi anche nelle province di Cremona, Reggio Emilia e Ferrara. In conseguenza ad una portata attualmente ai livelli del periodo estivo, il cuneo salino risulta ancora molto esteso, raggiungendo ancora i 20 km dalla foce, quando in questo periodo dovrebbe essere prossimo allo 0! Non solo il fiume Po, ma in sofferenza sono ancora anche i grandi laghi, come il Maggiore al 56% del suo riempimento, il lago di Garda solo al 23% ed Iseo al 26%; va meglio il lago di Como al 72 % del suo riempimento. Situazione preoccupante anche al nordest del Paese, specie tra Veneto e Friuli, ma anche scendendo verso il centro; in Toscana sono in calo tutte le portate dei fiumi, fatta eccezione per l’Arno, così come l’alto corso del Tevere. Nel Lazio cala la portata dell’Aniene ed i livelli dei laghi di Bracciano e Nemi, mentre in Umbria mancano circa 455 litri di portata alle sorgente dei fiumi. In Abruzzo è praticamente in crisi idrica il Bacino di Penne, mentre al sud è la Calabria a patire maggiormente il deficit idrico, soprattutto nell’area della Sila. Va meglio in Sicilia, dove la pioggia non è mancata nell’arco del 2022 e di questo autunno. Torna qualche piogge per novembre

TORNA QUALCHE PIOGGIA DOPO IL 3 NOVEMBRE

sabato 20 agosto 2022

Il ponte sullo stretto di Messina non si potrà mai realizzare, chi dice l'incontrario lo fa solo per fini elettorali. Ultimati studi internazionali sull' opera ritenuta pericolosa. Costi tra tra i 22 e i 29 miliardi (tra 5 e 7 TAV, per intenderci) tutti a carico dei contribuenti,

Ponte sullo Stretto, si può fare? Ecco perché no


Analasi dettagliate articolo tratto dal: ilsole24ore.it

 Il tormentone del ponte sullo stretto di Messina sembra infinito, e val la pena di riprendere innanzitutto alcuni fatti tecnici non notissimi, che suscitano seri dubbi sulla possibilità di costruirlo. Innanzitutto esiste un recente e articolatissimo studio del 2021 che mette in luce che esistono quattro soluzioni ingegneristiche alternative. Quella sub-alveo (cioè un tunnel scavato sotto il fondale marino), non si può fare perché il mare è molto profondo, e le pendenze necessarie sarebbero proibitive, o lo sarebbero le distanze entroterra da cui il tunnel dovrebbe partire. Poi un tunnel semisommerso ancorato al fondo con dei cavi (noto come “ponte di Archimede”): non ne è mai stato costruito uno, quindi presenta moltissime incognite tecniche di stabilità e tenuta. Il terzo è quello sospeso a campata unica di 3 chilometri di luce, con pilastri a terra di 300 metri, che si dovrebbe per forza fare lontano sia da Messina che da Reggio Calabria, perché bisogna farlo nel punto meno esteso dello stretto, che si trova al suo estremo nord. Sarebbe scomodissimo per tutto il traffico locale, che continuerebbe a usare i traghetti perché più veloci. Inoltre presenta problemi sismici non trascurabili, e soprattutto, essendo una struttura molto flessibile, in tutti i giorni di venti forti, molto frequenti sullo stretto, non sarebbe probabilmente utilizzabile. Inoltre le abnormi fondazioni dei pilastri (i maggiori del mondo, cubi di quasi cento metri di lato) presentano incertezze sulle temperature che si generano in fase di presa del calcestruzzo, con conseguenze non del tutto note sui risultati della presa stessa.

La quarta soluzione è la più recente: si tratterebbe ancora di un ponte sospeso, ma molto più lungo, che collegherebbe direttamente le due maggiori città, e sarebbe a tre campate con due pilastri, meno impegnativi dei precedenti, ma appoggiati in mare sulle pendici del fondale dello stretto (che presenta una sezione praticamente a V). Questo però genererebbe severissimi problemi statici, perché quelle pendici non sembrano essere affatto geologicamente stabili. Anche riguardo agli aspetti di traffico ed economici, lo studio citato si presenta molto articolato e approfondito.  I dati del traffico attuale via traghetto sono per i passeggeri pari a circa 4,2 milioni annui (6,3 milioni sono i passeggeri per via aerea), e per le merci di circa 3,3 milioni di tonnellate annue attraverso lo stretto (altri 2,2 milioni di tonnellate viaggiano via navi di lunga percorrenza). Tuttavia non risultano previsioni di crescita quantificate. Viene correttamente ipotizzato un radicale miglioramento del servizio traghetti, con risparmi di tempo rispetto al ponte (per diverse tipologie di questo) generalmente inferiori all’ora (il massimo risparmio sarebbe di 47 minuti). Lo studio non prevede alcun pedaggio per il ponte, ritenendo che comunque i ricavi sarebbero modesti rispetto ai costi totali dell’opera, costi che tuttavia non vengono quantificati nemmeno come ordine di grandezza. Forse per non essere indotti a formulare, a fronte di dati completi, imbarazzanti analisi del tipo costi-benefici sociali (ACB), pur prescritte dalle norme vigenti (il tono complessivo dello studio infatti fa pensare ad un orientamento generale degli autori molto favorevole all’opera, nonostante le difficoltà tecniche sopra illustrate). Tali analisi economiche, anche approssimate,  avrebbero avuto comunque un importante valore indicativo.Tuttavia con quei dati è possibile valutare “a ritroso” l’ordine di grandezza della spesa che sarebbe giustificata dai benefici economici che genererebbe. Assumiamo parametri standard europei o italiani molto «ottimisti», cioè stimiamo quello che è verosimilmente il miglior risultato economico possibile per l’opera in questione. Sia il saggio sociale di sconto il 3%, il valore del tempo (che è il beneficio dominante) sia per le merci 100€/ora per ogni camion (cioè 10€/ora/tonnellata), e per i passeggeri sia 10€/ora il valore unitario medio del tempo risparmiato (arrotondato per eccesso a 1 ora ogni viaggio), e la crescita del traffico il 3% annuo. Assumiamo infine che l’elasticità alla riduzione del tempo di viaggio di un’ora, sia per i passeggeri che per le merci, li faccia aumentare da subito del 20% circa, rispettivamente a 5 e 4 milioni  (il ponte non determinerà forti spostamenti modali per i viaggi di lunga distanza. Per .............. 

martedì 9 agosto 2022

Singolare impresa di un giovane Calabrese; da Berlino a Simeri Crichi in bici. Angelo è partito dalla città che lo ospita da dieci anni per far rientro al suo paese natio in bicicletta

  Non poteva certamente passare inosservata: un percorso in bici partendo dalla città che da dieci anni lo accoglie, Berlino, per arrivare nel paese di origine, per l'appunto, Simeri Crichi. Per Angelo, l’idea di questo “viaggio su due ruote” era da tempo in cantiere, ora, in piena concretezza, ne dà conoscenza la madre, la signora Elvira Gentile, con un post su Facebook.


Tanti i chilometri macinati, una delle ultime tappe, Pescara, tuttavia ancora non si è certi della data di arrivo che, presumibilmente, avverrà nei giorni 12/13 agosto. Certamente, l’attesa è forte, soprattutto da parte dei genitori, la signora Elvira e il signor Antonio, un arrivo previsto a Simeri Mare, in località “Homo Morto”. Non resta che attendere il “traguardo” di Angelo con il suo “grande bagaglio”: un viaggio tutto da raccontare. Un viaggio che ha visto la partenza da Berlino, dove si era trasferito molti anni fa per lavoro dopo aver conseguito il diploma all’Istituto “Tecnico Industriale Scalfaro” di Catanzaro, un percorso che è iniziato portando con sé l’essenziale e l’attrezzatura necessaria per la stessa bicicletta, da poco acquistata per effettuare questo tipo di percorsi. Dunque, poche cose nel piccolo bagaglio e una tenda da usare nei suoi pernottamenti, sostando a fine tappa nei campeggi delle città attraversate. solo due le soste di un giorno intero, rispettivamente a Bolzano e in Abruzzo, giusto il tempo per...... 

sabato 23 luglio 2022

Il miglior gelatiere del mondo? E' Calabrese originario di Zagarise gestisce tre gelaterie a Roma. Entra nella Hall of Fame del Gelato.

 Eugenio Morrone, originario di Zagarise in provincia di Catanzaro, maestro gelatiere premiato in diversi concorsi nazionali ed internazionali, è il primo ad entrare nella "Hall of Fame" di Gelato Festival World Ranking, promossa da Gelato Festival World Masters, Carpigiani e Sigep Italian Exhibition Group incoronando quest'anno Marco Venturino della gelateria "I Giardini di Marzo" di Varazze (Savona) come miglior gelatiere del 2022.




Il gelatiere calabrese è titolare di tre gelaterie su Roma, tra le più importanti c'è Il Cannolo Siciliano di piazza Roberto Malatesta, e in gara si è fatto apprezzare soprattutto per il suo gelato al mandarino tardivo. Al secondo posto l'ungherese Ádám Fazekas, al terzo posto la veronese Giovanna Bonazzi.Con 215 punti Giovanna Bonazzi de La Parona del Gelato di Parona (Verona), affezionata concorrente delle ultime edizioni di Gelato Festival, ha trasformato il suo passato vincente in mountain bike, con 2 titoli mondiali alle spalle da professionista, conquistando un altro podio nel mondo della gelateria. La classifica mondiale aggiorna i risultati con i conteggi di 11 anni di gare, più di 5000 gelatieri valutati da centinaia di esperti e migliaia di eventi nei cinque continenti.


"Abbiamo coinvolto più di 5000 professionisti, in 25 paesi e con 4 tipi diversi di format per le competizioni", racconta Adriana Tancredi, project manager di Gelato Festival World Masters. Il risultato è un ranking tipo quello del tennis, frutto della ......  sommatoria dei punteggi ottenuti nelle partecipazioni alle varie competizioni internazionali a tema gelato. "Il gelato artigianale è sempre più tra i prodotti di punta del Made in Italy nel mondo, i consumi in crescita e l'alta qualità raggiunta lo dimostrano" conclude Valentina Sorgente, Exhibition Manager Sigep Italian Exhibition Group. A proposito di internazionalità, una delle novità della prossima edizione di Sigep, che si terrà dal 21 al 25 gennaio 2023 alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group: la prima edizione della Gelato Europe Cup, che selezionerà le squadre europee per la Gelato World Cup, in programma, sempre a Sigep, nel 2024.

Fonte: (ANSA).

venerdì 27 maggio 2022

Costretta a spogliarsi davanti ad una webcam e a compiere sesso on line, i fatti si sarebbero verificati nel Catanzarese. Il Tribunale collegiale di Catanzaro ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere

Il Tribunale collegiale di Catanzaro ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Domenico Concolino pronunciando una sentenza di non luogo a procedere per il principio del ne bis in idem: i fatti per cui l’uomo era chiamato a rispondere davanti ai giudici del collegio del capoluogo di regione erano gli stessi già giudicati dal gip di Vasto che decise di emettere un decreto di archiviazione anche a seguito dell’opposizione della parte offesa, riconoscendo la totale assenza di responsabilità . E’ arrivata la sentenza per D. L., 49 anni, di Salerno, accusato di favoreggiamento, sfruttamento alla prostituzione e detenzione di arma illegale. 


Secondo le ipotesi di accusa, l’uomo  avrebbe costretto K. D. R a iscriversi ad un sito hard, a spogliarsi davanti ad una webcam e a compiere sesso on line e i fatti si sarebbero verificati a Montepaone nel Catanzarese e  sarebbero andati avanti per un anno, dal mese di luglio 2010 al 23 luglio 2011.  Secondo le ipotesi della Procura, l’uomo avrebbe prima percosso la donna e poi l’avrebbe spinta con forza davanti alla webcam inducendola alla prostituzione, minacciandola con una pistola puntata in faccia qualora si fosse rifiutata di dar seguito ad un suo preciso ordine. Le avrebbe creato un profilo su “Divascam”, costringendola a denudarsi, a dialogare, a masturbarsi e a compiere atti di sesso “virtuale” con un numero imprecisato di clienti. Lui, avrebbe sfruttato l’attività di mercinomio della donna, facendosi corrispondente il prezzo delle ...........

giovedì 12 maggio 2022

Catanzaro Lido; Mega parchi eolici marini dopo il sì di Cingolani il governo vuole sveltire l'iter Ma quali saranno i reali benefici?

 


«La sua risposta conferma il grande impegno del governo e del suo ministero per quel che riguarda l’eolico offshore, mentre la grande manifestazione di interesse delle imprese dimostra che è possibile operare investimenti strategici in questo settore per il Paese e per il Sud». Lo ha detto il deputato di Coraggio Italia Felice Maurizio D’Ettore, tra l’altro coordinatore regionale del partito in Calabria, in sede di replica ad un question time in aula con il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, nel quale il deputato ha chiesto quali progetti riguardanti i parchi eolici marini galleggianti il governo intendesse realizzare in Calabria, Sicilia e Sardegna e gli enti locali interessati. «Come del resto da lei detto nelle sue conclusioni- ha aggiunto D’Ettore -  questa tecnologia per la produzione di energia pulita può essere quella che meglio può rispondere a una transizione ecologica. Mi permetto di dirle che è il caso di interloquire sempre di più con le Regioni del Sud ed istituire immediatamente un tavolo sul tema perché come lei ben sa vista la sua risposta, questi investimenti sono importantissimi».

Per D’Ettore «parliamo di progetti sui parchi eolici galleggianti che possono creare fino a 100 mila nuovi posti di lavoro in pochi anni e investimenti per miliardi di euro nella linea della direttiva del Pnrr. Questo porta alla necessità da parte dei privati di avere risposte immediate e del .............

martedì 10 maggio 2022

Bandiera Blu 2022 confermate Sellia Marina e Soverato. In Calabria sono 17 i comuni Ecco l'elenco completo

 La Calabria si aggiudica altre due Bandiere Blu. A Caulonia (Reggio Calabria) e Isola di Capo Rizzuto (Crotone) il riconoscimento che viene assegnato alle località rivierasche e ai porti turistici più incontaminati e sostenibili, conferito dalla Fondazione per l'educazione ambientale (Fee), ong internazionale con sede in Danimarca. Sono state assegnate le Bandiere Blu 2022. Il riconoscimento è andato a  210 Comuni italiani, 9 in più rispetto ai 201 dello scorso anno: 14 sono i nuovi ingressi, 5 i Comuni non confermati. Complessivamente premiate 427 spiagge e 82 approdi turistici di quelle località le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti. 



A seguire l'elenco completo delle 17 località Calabresi

mercoledì 13 aprile 2022

La Ferrero punta alle nocciole del Catanzarese. I primi 100 ettari di noccioleti sono stati già impiantati, altri 400 lo saranno entro il 2025. Un contratto di filiera con 75 produttori locali

 I primi 100 ettari di noccioleti sono stati già impiantati, altri 400 lo saranno entro il 2025. Prosegue spedito, in Calabria, il "Progetto Nocciola Italia" di Ferrero: la multinazionale ha firmato un contratto di filiera con 75 produttori locali della rete d'imprese "Calabria in guscio". 



Ne fanno parte imprenditori prevalentemente del nord della regione e del Catanzarese. L'obiettivo è produrre una nocciola di qualità, creando una filiera sostenibile italiana a supporto di tutto il comparto agricolo. La particolarità sta nel fatto che tutto ruota su nuovi impianti innestati su superfici abbandonate, esposte al rischio di erosione idrogeologica. Un contributo all'ambiente attraverso una produzione integrata e un passo verso quel ritorno alla terra che la crisi ucraina, con i rischi connessi alla carenza di grano, ha fatto diventare un'esigenza. Della rete di imprese costituita ad hoc è interlocutrice la Ferrero halzemut Company, la divisione di Ferrero che si occupa del comparto coricolo e che si prefigge, attraverso intese con produttori di tutta Italia, di realizzare 20.000 ettari di nuovi noccioleti entro il 2025, vale a dire il 30% in più della superficie occupata attualmente nel PaeseIl contratto è stato firmato nel novembre del 2019. La presenza del gruppo italiano è costante: dall'analisi del terreno, alla formazione sul campo degli addetti alla coltivazione. "Noi - dice all'AGI il presidente di "Kalnut", società capofila della rete, Mario Caligiuri - siamo la settima regione ad aver perfezionato il contratto di filiera con Ferrero per la realizzazione di nuovi impianti di nocciola con delle varietà idonee alla trasformazione industriale che sono più produttive in ........... 

lunedì 4 aprile 2022

Dossier 2021 sui 14 comuni scioli per mafia. 4 in Calabria: Simeri Crichi, Guardavalle, Rosarno e Nocera. Appalti truccati, affidamenti diretti di servizi pubblici a soggetti vicini ai clan, voto di scambio e corruzione: così le mafie penetrano nella cosa pubblica.

 IL DOSSIER - L'analisi di Avviso Pubblico sui 4 Comuni sciolti in Calabria, Sicilia e Puglia, più i due in Campania, dove l'amministrazione di Marano viene colpita per la quarta volta. Appalti truccati, affidamenti diretti di servizi pubblici a soggetti vicini ai clan, voto di scambio e corruzione: così le mafie penetrano nella cosa pubblica grazie al ruolo di amministratori locali e dipendenti comunali



Appalti truccati, affidamenti diretti di servizi pubblici a soggetti vicini ai clan, voto di scambio e corruzione. Le mafie continuano a inquinare la vita amministrativa delle città. Dal 1991 al 2021 in Italia sono stati emessi 365 decreti di scioglimento di enti per infiltrazione mafiosa: una media di un Comune al mese. A poco più di trent’anni dall’approvazione del decreto che ha introdotto lo scioglimento delle amministrazioni locali per mafia, è questo il quadro che viene fuori dal dossier Le mani sulle città redatto da Avviso Pubblico, l’associazione nata nel 1996 per riunire gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica.

I Comuni sciolti del 2021

Lo scorso anno sono stati 14 i Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa: 4 in Calabria (Guardavalle, Nocera Terinese, Simeri Crichi e Rosarno), 4 in Puglia (Foggia, Squinzano, Carovigno e Ostuni), 4 in Sicilia (Barrafranca, San Giuseppe Jato, Bolognetta e Calatabiano) e 2 in Campania (Marano di Napoli e Villaricca). Nella maggior parte di questi enti (8 su 14) il sindaco guidava una maggioranza sostenuta da liste civiche, mentre 4 erano amministrati da giunte di centrosinistra e 2 di centrodestra. Sono questi gli ultimi decreti di scioglimento dei 365 emessi in Italia dal 2001. Considerando gli scioglimenti plurimi sono, in totale, 275 gli enti sciolti in questi trent’anni di applicazione della legge, tra Calabria, Campania, Sicilia, Puglia, Piemonte, Liguria, Lazio, Basilicata, Lombardia, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta.

Record e maglia nera
Per la Calabria si tratta del quindicesimo anno consecutivo con il primato di regione con il più alto numero di Comuni sciolti, anche se nel 2021 a pari merito con Puglia e Sicilia. Marano di Napoli, comune a pochi chilometri dal capoluogo campano, registra invece un record assoluto: è il primo ente locale italiano ad essere stato sciolto ben quattro volte (1991, 2004, 2016 e 2021). Mentre Foggia è il secondo capoluogo di provincia sciolto dal 1991, il primo era stato Reggio Calabria nel 2012.

Le relazioni prefettizie
Come previsto dalla.................

sabato 26 marzo 2022

Oggi e domani sono le giornate FAI di primavera. Ecco l'elenco dei bellissimi luoghi da visitare in Calabria. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città d'Italia

 Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.



 Grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione consultabili su www.giornatefai.it; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, è consigliata la prenotazione online perché garantisce l’accesso alla visita). Le Giornate FAI quest’anno compiono “trenta primavere”: dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”. Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa. Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. In cos’altro si incarna, del resto, l’identità di un popolo se non nella sua storia, nella cultura e nella tradizione? I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo a chi non ci conosce e alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità. Mai come quest’anno, allora, le Giornate FAI mostrano il loro più autentico spirito civico ed educativo, che è nella missione del FAI: visitare gli oltre 700 luoghi eccezionalmente aperti dai volontari del FAI sarà l’occasione per conoscere la nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro, perché ciò che siamo e che abbiamo non sia dato per scontato, ma sia compreso e apprezzato come esito di lunghi e talvolta drammatici trascorsi che ci accomunano come italiani, europei, e con l’umanità tutta. Proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale, aprendolo al pubblico e invitando tutti gli italiani a conoscerlo e frequentarlo: questa è la missione del FAI, che proprio in questi tempi bui, in queste Giornate FAI, trova un senso ancor più profondo e una funzione ancor più necessaria e urgente. Il FAI, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese. Chi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, la prenotazione online è consigliata per garantirsi l’accesso alla visita. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento (box in fondo per dettagli).

A seguire una selezione di luoghi da visitare in Calabria

lunedì 28 febbraio 2022

Ndrangheta, "Tanti soldi che o li murano o li mettono sottoterra con gli escavatori; hanno talmente tanti soldi che non sanno nemmeno che cosa devono farne».

Intervista di Klaus Davi al pentito della ’ndrangheta vibonese che svela i segreti della potente organizzazione criminale. "Il denaro frutto del traffico di cocaina con il Sudamerica veniva imballato e nascosto sottoterra. 
Foto archivio
Foto archivio


 Emanuele, eccoci. Cominciamo con la prima domanda: vorrei chiederle cosa l’ha spinta a pentirsi. Perché si è rivolto alla giustizia?

«Allora, io ho deciso di collaborare con la giustizia perché stava per nascere mia figlia. Sette giorni prima che nascesse la bambina».

L’ha fatto per lei, insomma. Mi racconti un po’: che cosa succedeva? Quali erano gli interessi prevalenti della famiglia Mancuso?
«Gli interessi principali sono il narcotraffico dall’America del sud, dall’Argentina, dalla Bolivia, dalla Colombia e dall’Ecuador. Trasportano tonnellate e tonnellate di cocaina verso l’Italia, e poi ci sono gli affari petroliferi, i grandi appalti e numerosi investimenti al Nord Italia nell’edilizia».

Come funziona questo “metodo”, questo “metodo” mafioso? Lei era dentro a questo sistema, come funziona?
«In che senso?».

Lo spostamento di droga: da dove parte, ci sono incontri, contatti con le persone che stanno là, con gli imprenditori del posto? Oppure è un sistema mafioso – si va da queste persone e si minacciano –? Vorrei capire un po’ meglio.
«Per quanto riguarda soprattutto gli appalti?»

Per quanto riguarda gli appalti ma anche per la droga che viene portata su, da quello che mi sembra d’aver capito...
«Metodi per trasportare la cocaina dal Sudamerica ce ne stanno tantissimi ma cambiano soprattutto perché sicuramente cambiano i modi di indagare dalle Procure. La ’ndrangheta si evolve, è in continua evoluzione, però “metodi” ce ne stanno tantissimi».

Invece per quanto riguarda gli appalti si va dagli imprenditori con ricatti, minacce... o che altro?
«Assolutamente no! È difficile che capitasse che l’imprenditore subisse delle violenze; partiamo dal presupposto che ormai la ’ndrangheta è talmente forte che decide direttamente lei quando fare la gara d’appalto e cosa costruire. L’imprenditore ultimamente che cosa fa? Prima ancora di partecipare a una gara d’appalto paga direttamente la cosca. Le cosche, cioè, non hanno nemmeno bisogno di minacciare perché già l’imprenditore è messo lì dalla cosca direttamente. Perché la ditta è della cosca o l’imprenditore, quando arriva, sa già che deve pagare, quindi non si arriva nemmeno a minacciare o a fare gli attentati».

Per quanto riguarda il narcotraffico, invece, la droga arrivava al porto di Gioia Tauro e poi veniva “girata” in diversi modi?
«La droga arrivava sia nei porti di Rotterdam e Anversa e poi faceva anche scalo a Gioia Tauro, a Livorno e a Genova. Poi veniva smistata».

Quanti soldi porta questo mercato? Nelle casse della famiglia Mancuso davvero c’erano così tanti soldi così come si dice?
«Un chilo di cocaina pura – dipende da come concludi l’affare... – ha un prezzo irrisorio in Sudamerica; in Italia si moltiplica per 4 con il taglio arrivi a guadagnare intorno ai 100.000 euro al chilo, quindi un guadagno stratosferico: è un business dove i soldi non li conti più, li devi pesare. E, infatti, numerosi appartenenti alla mia famiglia i soldi li nascondono sotto terra, anzi usano gli escavatori proprio per imballarli, i soldi...».

Sì, perché quelli sono soldi in nero: quindi li nascondono perché li devono investire?
«Non è questo il problema, è che hanno talmente tanti di quei soldi che o li murano o li mettono sottoterra con gli escavatori; non è la questione che sono in nero, la questione è che ne hanno talmente tanti che non sanno nemmeno che cosa devono farne».

È pazzesca questa cosa!
«Già. E infatti si comprano anche i processi».

In che senso?
«Nel senso che c’era un sistema collaudato dove tramite soggetti appartenenti alla ............