Stanno circolando sui social le immagini, piuttosto preoccupanti, dei laghi della Sila di molto ridimensionati dalla carenza idrica. Le foto che circolano mostrano diversi dei bacini di montagna, Ampollino, Passante, Arvo, i cui argini, a secco, risaltano più che in passato a vista d'occhio. La causa sembrerebbe attribuibile all'autunno estremamente caldo fuori dall'ordinario e all'anomalo persistere di temperature primaverili o estive che acuiscono il dramma della siccità. ei giorni scorsi non sono mancate le polemiche e i lanci di accuse partite dal Consorzio Jonio Crotonese. Il presidente, Roberto Torchia, ha rilasciato una nota d'accusa nei confronti della società "A2A". Stando alle parole di Torchia, che si è espresso pure attraverso gli organi di stampa, la "A2A" per presunte esigenze di produzione energetica avrebbe volutamente svuotato i bacini di più acqua del previsto, lasciandoli quasi a secco. Un'accusa alla quale la società ha risposto con una smentita, sostenendo che il quadro preoccupante che si presenta alla vista dei laghi della Sila, non sarebbe riconducibile alle attività dell'azienda, ma sarebbe una diretta conseguenza delle alte temperature e della siccità conseguente.
Dopo qualche pioggia registrata nel mese di settembre, dando un po di respiro dal punto di vista pluviometrico a parte d’Italia, l’anticiclone è tornato a dominare gli scenari meteorologici sul bacino del Mediterraneo. Alta pressione e caldo fuori stagione, con valori massimi che in alcuni frangenti hanno raggiunto i 10°C di anomalia sul nord Italia e Sardegna, che ad ottobre hanno fatto riscendere i livelli di fiumi e laghi, facendo tornare preoccupante la situazione di siccità su parte del Paese.A parte qualche pioggia avvenuta ad inizio ottobre su parte del Nordovest, l’anticiclone subtropicale è tornato ad essere il principale protagonista durante questa seconda parte dell’Autunno. Come emerge dalla mappa allegata, anomalie bariche alle quota di 500 hPa risultano marcatamente positive sul Mediterraneo centrale, ma nel complesso su gran parte dell’Europa. In tal modo le umide e piovose perturbazioni atlantiche sono state deviate su latitudini più settentrionali, risparmiando quindi l’Italia. Non solo assenza di piogge, ma il caldo anomalo con massime localmente oltre i +25°C e picchi di +30°C su Sardegna e parte del sud ha accentuato l’evaporazione dell’acqua con nuovo aggravamento della situazione idrica su parte del Paese.
FIUME PO IN SECCA COME FOSSE ESTATE, LAGHI E FIUMI DEL CENTRO-NORD IN SOFFERENZA
Secondo l’ultimo report di Coldiretti e del Bacino Distrettuale del Po, il fiume è sceso ad un livello di -2.3 metri rispetto allo zero idrometrico nel punto di rilevamento di Ponte della Becca, in provincia di Pavia, con le rive del Po ancora ridotte a “spiagge” di sabbia. La portata del Po è tuttavia molto bassa lungo tutto il suo tragitto, quindi anche nelle province di Cremona, Reggio Emilia e Ferrara. In conseguenza ad una portata attualmente ai livelli del periodo estivo, il cuneo salino risulta ancora molto esteso, raggiungendo ancora i 20 km dalla foce, quando in questo periodo dovrebbe essere prossimo allo 0! Non solo il fiume Po, ma in sofferenza sono ancora anche i grandi laghi, come il Maggiore al 56% del suo riempimento, il lago di Garda solo al 23% ed Iseo al 26%; va meglio il lago di Como al 72 % del suo riempimento. Situazione preoccupante anche al nordest del Paese, specie tra Veneto e Friuli, ma anche scendendo verso il centro; in Toscana sono in calo tutte le portate dei fiumi, fatta eccezione per l’Arno, così come l’alto corso del Tevere. Nel Lazio cala la portata dell’Aniene ed i livelli dei laghi di Bracciano e Nemi, mentre in Umbria mancano circa 455 litri di portata alle sorgente dei fiumi. In Abruzzo è praticamente in crisi idrica il Bacino di Penne, mentre al sud è la Calabria a patire maggiormente il deficit idrico, soprattutto nell’area della Sila. Va meglio in Sicilia, dove la pioggia non è mancata nell’arco del 2022 e di questo autunno. Torna qualche piogge per novembre?
TORNA QUALCHE PIOGGIA DOPO IL 3 NOVEMBRE
Alta pressione e caldo anomalo fino al ponte di Ognissanti, ma il mese di novembre potrebbe far registrare un graduale ritorno delle piogge. Ognissanti infatti, ancora stabile su gran parte dell’Italia, ma con qualche debole pioggia in arrivo sulle regioni di nordovest. Meteo in ulteriore peggioramento tra il 3 e 4 novembre quando un’ansa depressionaria potrebbe scivolare sin verso l’Italia, portando piogge dapprima al nord ed a seguire anche al centro-sud, con annesso un graduale calo delle temperature.
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