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venerdì 10 giugno 2016

Se l'utopia non è un sogno, Zagarise esiste" Considerazioni sul libro: " Fotogrammi Zagarisani" scritto da Giuseppe Murabito.








Ho acquistato il libro dal titolo “ Fotogrammi Zagaritani ”, scritto da Giuseppe Murabito,
 definirei suggestivo l’inizio del libro, per tutte le foto d’epoca che ritraggono quelle lontanissime famiglie numerose, tutti gli artigiani, gli amanti della caccia e tutti i personaggi che sono eccelsi nei vari ambiti professionali, dalla medicina allo sport., lasciando ricordi indelebili nel libro dei ricordi, nella storia e nella cultura di Zagarise, questo splendido borgo medievale, una piccola gemma incastonata nella cornice della presila catanzarese. Personalmente mi sarei soffermato su alcuni nomi, su alcune famiglie e su alcuni personaggi che, come tali, hanno dato un grosso contributo al paese, ed avrei evitato di scivolare su una buccia di banana, come Al Capone, sprofondando, paradossalmente, nel ridicolo. Mi riferisco alle pietose pagine politiche. Da un docente che ha fatto la storia della scuola elementare di Zagarise, come Giuseppe Murabito, guidando diverse generazioni in quel percorso culturale di formazione primaria, mi sarei aspettato maggiore obiettività. Non condivido, ad esempio, in toto la pagina dedicata all’Amministrazione Bulotta, che Zagarise ricorda, ancora, ed alla quale guarda in maniera nostalgica, nemmeno un cenno a quel grande processo di urbanizzazione, gli acquedotti, l’edificio scolastico ecc.. la struttura del Centro di Informazione Turistica non è un’opera attribuibile al Sindaco Cecè Pagliaro, (se la memoria non mi inganna esisteva al posto della struttura un Bocciofilo),la cui amministrazione, non del tutto sprovveduta, ha creato una grande spaccatura nel tessuto sociale zagaritano. Ed è proprio a questa amministrazione che avrei dato ampio spazio, anche perché Pino Murabito, in primis, e tutti gli altri amici di partito, hanno vissuto le amare vicissitudini, per ben 15 anni, tra l’altro ha omesso due particolari molto importanti: il Sindaco attuale e lo stesso Piero Raimondo, sono figli d’arte di Cecè Pagliaro, in quanto provenienti entrambi dallo stesso vivaio, con la differenza sostanziale che Piero Raimondo si è liberato, sin da subito , della sua scomoda presenza, perché sicuro ed intraprendente, in completa autonomia decisionale ed operativa, vero politico, a differenza del sindaco attuale, insicuro, per il quale Pagliaro rappresenta un punto di riferimento, in parole povere la sua ombra. A Piero Raimondo, che viene descritto come il giovane Narciso, figura mitologica di indescrivibile bellezza, al punto tale che finì con l’innamorarsi di se stesso, si deve il processo di metanizzazione, la struttura del Centro di Informazione Turistica, il Borgo Paradiso, il Parco avventura, il Museo dell’Olio, la pavimentazione del Centro Storico tutto, non solo l’illuminazione, il restauro della Torre Normanna, con la relativa entrata nel circuito dei Castelli, l’acquisto dell’osservatore astronomico della Torre stessa, la pavimentazione di Piazza Cesare Battisti, la Città del West, vanificata dall’attuale Amministrazione, le strade interpoderali, l’acquisto delle due navette per la Città del West, di un nuovo Scuolabus per i ragazzi che viaggiano a Sersale per frequentare il Liceo Scientifico e l’Istituto Agrario, ecc.. la descrizione del Sindaco Gallelli, come un giovane sicuro di sé, non mi convince, perché un giovane sicuro di sé non conferisce da subito un incarico ad un legale, un giovane sicuro di sé non si lascia guidare da un’ex Sindaco, capace di lacerare socialmente il paese. Niente di quello scritto sull’Amministrazione attuale coincide al vero, da quanto emerso dai sondaggi popolari e da come si presenta il territorio a chi viene da fuori. Mettiamo a confronto le due Amministrazioni Raimondo e Gallelli, i collaboratori del primo, scrive Murabito, non hanno dato un contributo illuminato, mentre gli attuali vengono descritti come persone serie, valenti e piene di entusiasmo. I precedenti collaboratori hanno avuto, a mio avviso, uno spirito di squadra, tutte persone serie, laureate o quasi, diplomate, alcuni dei quali con un excursus politico alle spalle, con molti riferimenti politici, che hanno determinato l’arrivo di contributi a livello finanziario, finalizzati alla realizzazione di diversi progetti. Gli attuali non sono affatto valenti per la collettività, ma per se stessi (vedi il Sindaco) o per i diretti familiari (vedi il consigliere delegato al Commercio o il Presidente del Consiglio). Lo spreco a livello finanziario della precedente amministrazione, mi fa ridere, ma non è l’attuale che ha sforato il patto di stabilità? Le spese per il Legale, non sono forse uno spreco di denaro pubblico? Per tutte le altre attenzioni da parte dell’attuale Amministrazione, di cui si ...............parla nel libro, al lavoro giovanile, alla cultura, allo sport ecc., Zagarise appare ai soli occhi di Murabito, una piccola Los Angeles, con la sostanziale differenza di una viabilità pietosa (strade letteralmente dissestate), cooperative costituende (?), cultura (quale?), trasporti (collegamenti assenti o quasi), servizi (quali?), raccolta differenziata ( che fine ha fatto lo sconto sulle bollette, annunciato e acclamato durante la.............

mercoledì 20 maggio 2015

Nell'ambito del progetto "Gutemberg" gli alunni dell'Istituto Comprensivo di Taverna hanno incontrato L'autrice del libro " Ilaria Alpi la ragazza che voleva raccontare l'inferno"



Gli alunni Dell’Istituto Comprensivo di Taverna, diretto da Concetta Fichera, hanno  incontrato   Gigliola Alvisi, autrice del libro Ilaria Alpi-La ragazza che voleva raccontare l’inferno”, nell’ambito del PROGETTO GUTEMBERG promosso dal Liceo Classico Galluppi di Catanzaro, diretto da Elena De Filippis,   del quale è referente per Taverna  la prof.ssa Rita Catizone.  Il libro di Gigliola  Alvisi è dedicato a Luciana Alpi, la mamma di Ilaria: «che in questi venti anni ha combattuto con dignità e coraggio».,   narra la vicenda, che per anni è rimasta irrisolta, della giovane giornalista italiana, corrispondente del TG3, uccisa il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, insieme al fotografo e cineoperatore Miran Hrovatin.
Nel libro si incontrano le vite di Ilaria, la collega ed amica Starlin Arush, Jamila e sua madre Amina, la giovane Lul, Hawa, Laila   sotto i colpi di una guerra spietata e crudele, quella in Somalia:  Ilaria guarda la guerra con gli stessi occhi delle altre donne, conservando un’attenzione speciale per i bambini e per gli aspetti concreti della vita quotidiana, solitamente lasciati fuori dall’inquadratura della telecamera.
Dopo una breve introduzione a cura del prof.  Vincenzo Marino sui  temi  della  lettura e della serietà del lavoro di giornalista, sull’importanza di non  dimenticare la storia di Ilaria Alpi, vari sono stati gli interventi dei ragazzi sull’ importanza di  leggere, sulla bellezza di questo libro che è adatto sia a ragazzi che ad adulti, sulla problematicità del tema trattato però con gradevole semplicità .Ancora un passo avanti dell’IC di Taverna per istruire gli alunni  e per  educare alla legalità: infatti  Ilaria Alpi  con le sue indagini aveva toccato meccanismi economici e finanziari illegali molto più grandi delle sue forze: ma.........

giovedì 14 maggio 2015

Anche il Liceo scientifico IS di Sersale CZ tra i 4 istituti scolastici calabresi presenti alla 28° edizione del salone internazionale del libro di Torino.

Si è realizzato anche quest’anno nelle scuole calabresi il progetto culturale Travel game la cultura della lettura promosso dall’associazione culturale La Movida con il patrocinio della Regione Calabria che accoglierà gli studenti partecipanti nel suo stand presso il Salone internazionale del libro di Torino a partire da giorno 14 maggio. Proprio in questa prima giornata inaugurale e’ prevista la presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

Protagonisti del 28° Salone Internazionale del Libro i gruppi scolastici provenienti da tutta la Calabria che parteciperanno ai numerosissimi incontri in programma.
Il 15 maggio è prevista una ricca giornata di incontri. Alle ore 14 sara’ presentato il libro “Bianco” scritto dal giornalista Francesco Mobilio al quale i ragazzi avranno la possibilita’ di rivolgere delle domande anche sul ruolo del giornalista e su come funziona una redazione. Il romanzo che ha scritto narra di una storia d’amore.
Sempre il 15 maggio alle ore 16 gli studenti presenti avranno la possibilità di assistere alla presentazione del libro di Domenico Concolino  sacerdote e scrittore, laureato in teologia e filosofia. Ha studiato in Italia, Svizzera, Francia. Cappellano presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro ha diverse pubblicazioni al sul attivo e cura un blog (diario spirituale) sui temi della fede vissuta (www.concolino.it). Molto interessante il suo libro  “Dio e i numeri incapaci” edito da Rubbettino che analizza il rapporto tra pensiero matematico e pensiero religioso in particolare quello cristiano. I numeri traducono infatti la realtà materiale con grande precisione ma sono ‘incapaci’ di tradurre ed esibire totalmente il mistero di Dio. L’uomo non è un numero  e neppure dio. Seguira’ alle ore 17 l’incontro in cui verra’ presentato il libro “La vita dimenticata” scrit to dalla dott.ssa Francesca Frangipane (con Amalia C. Bruni e Rosanna Colao) che tratta di storie d’Alzheimer e di altre demenze, in cui l’autrice riesce a tratteggiare i vari volti di una malattia che stravolge i ricordi di una vita e l’identita’ di una persona. I racconti traggono ispirazioni da storie vere.
Presteranno servizio presso il salone del libro nel corso degli incontri nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro con le loro belle divise la squadra delle hostess e degli steward dell’Ist prof per i servizi alberghieri e ristorazione Ipssar Soverato diretto dal Dott. Fioresta accompagnati dai propri docenti profssa Cristofaro, prof Menotti e prof Notaro che hanno accolto con entusiasmo l’invito della presidente dell’associazione culturale Rita Macrì: “Questa scuola non è il primo anno che sposa il nostro progetto culturale grazie al quale gli alunni avranno la possibilita’ di....

mercoledì 29 aprile 2015

Presentato a Sellia Marina il libro “La fame negli occhi” di Michela Scalise di Sersale La Seconda Guerra mondiale vista dalla prospettiva di chi quel conflitto l’ha vissuta combattendo con le scarpe rotte

La Seconda Guerra mondiale vista dalla prospettiva di chi quel conflitto l’ha vissuta, combattendo con le scarpe rotte, rinunciando alla libertà ma non alla dignità. 

Nel giorno in cui si celebra il 70esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, il Comune di Sellia Marina ha scelto di festeggiare la ricorrenza richiamando alla memoria le storie di 24 soldati della Presila catanzarese, proprio in virtù del principio che il 25 Aprile non deve essere vissuto come un rito ma come una occasione per trasmetterne la lezione alle future generazioni. Un’occasione rileggere pagine intense di una Guerra che ha cambiato le vite di quanti sono stati coinvolti, esaminare sentimenti di dolore e di speranza nei racconti di vita di soldati nella Presila Catanzarese nelle pagine del libro “La fame negli occhi” di Michela Scalise di Sersale.

Al tavolo dei relatori, la giornalista Maria Rita Galati che ha voluto mettere in evidenza la valenza delle interviste come documenti da consegnare alla memoria collettiva. Un dovere civico quello di ricordare quanti hanno dato la vita per la libertà e la democrazia del Paese richiamato dal sindaco di Sellia Marina, il consigliere provinciale Francesco Mauro, che con commozione ha ricordato alcune figure che hanno contribuito alla stesura del libro con le proprie storie. Mauro ha approfittato dell’occasione per ribadire la propria solidarietà al collega Domenico Gallelli, sindaco di Zagarise, presente all’incontro prima della manifestazione del Partito democratico organizzata nel comune della Presila alla presenza del presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio.
Il sindaco Mauro ha portato anche i saluti del presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno. La presentazione del libro è stata introdotta da Pietro Mauro, presidente dell’Associazione culturale Trischene. Particolarmente apprezzato l'intervento dell'autrice, che ha efficacemente illustrato la strutturazione del volume, con una prima parte dedicata agli aspetti metodologici e a una personale lettura delle 24 testimonianze raccolte tra Sersale, Cerva, Petronà, Cropani, Sellia Marina, Pentone e Zagarise e una seconda parte in cui sono .... stati fedelmente riportati i racconti del periodo al fronte dei reduci della Presila intervistati.
La dottoressa Scalise ha spiegato che con il suo lavoro ha voluto raccontare “la Seconda Guerra mondiale da un'altra prospettiva, quella del soldato semplice”. Sul rigore metodologico nella ricerca e nella trascrizione delle testimonianze ha incentrato la sua relazione il dottor Antonio Garcea, direttore dell’Archivio di Stato di Catanzaro. Una lettura ulteriormente approfondita dal sociologo Franco Santopolo.

giovedì 29 gennaio 2015

" L'illustrissimo Morzeddu " Antico libricino che racconta le origini del piatto catanzarese più conosciuto. Leggilo tutto qui

Il morzeddhu (anche detto murseddu, morseddu, morsello o morzello), è un tipico piatto della gastronomia Catanzarese. Di seguito inserimo (completo di tutte le pagine) un antico volumetto che ne esalta le sue peculiarità.





a seguire le altre pagine che completano la lettura di questo breve ma interessante libricino  sulla storia del Morzeddu dalle sue origini sino a gustare a tavola il suo sapore unico e deciso con un bel bicchiere di vino locale rosso

lunedì 8 dicembre 2014

Il nuovo umanesimo a partire dalle donne in “ I Care Humanum”, dell’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone




Questa breve riflessione è un atto di gratitudine all’Arcivescovo di Catanzaro,  mons. Vincenzo Bertolone,  che ha voluto dedicare così  tanto spazio del suo ultimo libro,  I Care Humanum”, alla tematica del nuovo umanesimo a partire dalle donne, al fine di   valorizzare opportunamente e coraggiosamente la presenza e la partecipazione delle donne nella chiesa . Oltre al paragrafo specifico, continuamente si trovano nel libro riferimenti ed esplicitazioni della tematica. E   anche il sottotitolo del libro “Passare la fiaccola  della nuova umanità”, calza perfettamente alla questione femminile, perché per secoli proprio le donne, roccia operosadella Chiesa, hanno trasmesso la fede, passandone, appunto, la fiaccola, all’interno dell’istituzione familiare e di quella educativa . Vogliono e devono farlo, però,  anche all’interno delle istituzioni civili e religiose, così come sottolinea nel testol’Arcivescovo  Bertolone :” La rilettura serena del messaggio biblico ci apre al ruolo  non soltanto di Pietro, ma anche di Maddalena… Lasciamoci illuminare da Maddalena, e non soltanto da Pietro…Non la “forza” dell’uomo, ma la “debolezza” della donna  si accorda con il messianismo della croce” 
In questa direzione di kenosis e umiltà, riecheggia Il rilievo che Papa Francesco    all’autorevolezza  della “ povertà”, di una Chiesa che, ci ricorda continuamente, è “femminile”, ma è anche “povera, per i poveri”…l’autorevolezza della povertà è quindi strettamente collegata alla necessità di riconoscere l’autorevolezza delle donne nella Chiesa. 
Nel primo capitolo del suo libro, mons. Bertolone presenta la tragicità dell’essere umano oggi “ridotto quasi ad un’orma lasciata sulla battigia…dopo le tante, troppe esperienze disumanizzanti del secolo breve, e di fronte a ri-emergenti segnali di violenza, di emarginazione, di sopraffazione,  di malvagità gratuite”…
A me viene in mente il grido antico di Eschilo a cui l’antica tragedia greca non dava speranza:
Infinito è il grido di dolore che sale dalla terra verso il cielo: ci sarà mai dall' ombra un Dio che l'ascolterà dal segreto dell' ombra”?
Quasi lo stesso grido mi sembra di rinvenire nel salmo 39, meravigliosamente aperto, però,  alla salvezza:
Solo un soffio è ogni uomo che vive,
7come ombra è l'uomo che passa; solo un soffio che si agita,
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga. Ora, che attendo, Signore? In te la mia speranza”.
 Come scrive mons. Giuseppe Silvestre nelle sue "Schede sull' humanum", citando  D. Bonhoeffer,
“Con la mangiatoia (incarnazione) e con la croce (mistero pasquale) Cristo si é legato in maniera definitiva alla debolezza e fragilità umana e si rende contemporaneo ad ogni uomo nella debolezza e nella fragilità. Nell' impotenza e nella sconfitta della croce, della natura umana, Dio sta al nostro fianco: solo un Dio sofferente può aiutare”.
Sofferenza  e povertà  toccano oggi particolarmente le donne: due terzi degli affamati nel mondo sono donne che ricevono appena gli avanzi dopo i pasti dei loro mariti e dei loro figli;  due terzi degli analfabeti del mondo sono donne rese schiave dalla loro mancanza di istruzione e trattate come una proprietà degli uomini; e due terzi dei più poveri tra i poveri, secondo le statistiche dell’Onu, sono donne.
Per non parlare delle .........

giovedì 17 luglio 2014

"San Vitaliano Disvelato" La precisa recensione di Anna Rotundo sull'ultimo libro di Cesare Mulè che ripercorre la poco conosciuta storia del santo patrono di Catanzaro



                        San Vitaliano Disvelato” di Cesare Mulè
Sentite, come me, squilli di trombe,  scalpiccìo tumultuoso di gente e trepestìo di cavalli? E’ Papa Callisto II, che  ritorna tra noi, qui, a Catanzaro, per sentire cosa diciamo di lui!-
Così, con il suo ormai noto, affabulante parlare, Cesare Mulè   coinvolge i lettori di  “San Vitaliano Disvelato” edito da “La Rondine”,  ricco di corredo iconografico, frutto di  viaggi e   peripezie nella impegnativa ricerca di documenti necessari alla  storicizzazione  innovativa  della vita del santo patrono .
 Volendo caratterizzare questo scritto, lo si potrebbe definire come una storia di San Vitaliano narrata attraverso le persone e le gesta della città di Catanzaro, oppure come una storia di Catanzaro vista attraverso la storia religiosa del suo Santo Patrono: Mulè  colma una grave lacuna esistente nella nostra diocesi, la quale possedeva del suo santo patrono solo uno scarno libretto.
  Eletto vescovo di Capua, come religioso dolce ed insieme severo, è creduto vescovo anche di Benevento. Il Pastore, nella sua missione esercitata per sette anni, incontrò la reazione subdola di un gruppo di giovani scapestrati, anzi dediti a libertinaggio, che complottarono per danneggiarne la figura, bruttandola di condotta non confacente alla dignità ed integrità di Pastore.  Vitaliano, dopo essersi discolpato in pubblico, sdegnato, si allontanò dalla città; ma i suoi persecutori, temendo di essere tardivamente scoperti, lo raggiunsero e, chiusolo in un sacco di pelle, lo buttarono nel mare o nel fiume Garigliano, o Volturno, per annegarlo. Il turpe  disegno, però, non ebbe esito mortale. La corrente lo condusse alla spiaggia di Ostia, dove alcuni pescatori incuriositi uncinarono il galleggiante, portandolo a bordo della loro barca e, con pietoso sorpresa, scorsero il vegliardo e lo ristorarono. Intanto, a Capua, per sei mesi e venti giorni si protrasse la siccità desertando i campi e provocando carestie e malattie. I suoi abitanti addebitarono la mancanza di pioggia  a punizione per l'offesa recata all'uomo di Dio e si diedero a ritrovarlo. Ciò avvenne in un sito lontano; trovatolo,  lo esortarono a ritornare nella città che aveva voluto lasciare. Il prelato accolse tali premure e bene accolto dai fedeli riprese le funzioni; subito copiosa si sparse la pioggia, ristorando la campagna. Ormai ben oltre  i 70 anni di età, il nostro Santo lascio' questa terra e fu debitamente  sepolto. Ma nel tempo se ne persero le tracce sino a quando alcuni pastori, notando un tumulo di pietre, lo rinvennero suscitando la pregressa devozione: molti bisognosi pietosamente pregarono impetrando  e ottenendo miracoli. Si formò così un profondo culto che indusse il vescovo Giovanni di Benevento a realizzare  un degno luogo di sicuro.
Papa Callisto II, trovandosi in sosta a Benevento per recarsi in Calabria, rese  omaggio alle reliquie attratto dall’eco dei miracoli da lui ottenuti. In questo ricordo, essendo a Catanzaro per consacrare la Cattedrale, pensò di meglio solennizzare l’evento facendone traslare i resti. Così San Vitaliano, già vescovo di Capua, venne proclamato patrono della Città, in un giorno solenne in cui il Papa aveva con sé - secondo le Cronache del Santuario di Montevergine- ventiquattro cardinali e uno stuolo di vescovi, abati e prelati,  il chè rinforza la veridicità della discussa Bolla catanzarese di consacrazione della Cattedrale sottoscritta, quindi,  da 

lunedì 7 aprile 2014

"Il Giovane Emilio" un viaggio a ritroso nel tempo nel libro del bravo giornalista Emilio Grimaldi dove con coraggio confessa il suo segreto di giovane seminarista pieno di vita pieno di fede, svuotata da una amara realtà

 "Il ricordo lo lascio nell'anticamera del cervello... tuttavia non lo dimentico mai, come degli incubu ricorrenti che ogni volta ti rinfrescano la memoria"
A volte il ricordo della giovinezza può far male. Lo sa bene Emilio, che proprio in tenera età si trova a 
stretto contatto con una realtà perversa, una realtà così tanto lontana e differente da quei valori che lo hanno condotto a intraprendere il cammino seminariale. Per questo, come nei compiti di italiano alla scuola media. Emilio non riesce a trovare il "filo conduttore" che lega la sacralità delle materie religiose alle violenze sessuali. Ma diventare prete per il giovane seminarista è un impegno davvero importante: "Non aveva scelta: era il compromesso della sua vita. Nessuno sapeva all'infuori di loro due". Come in un diario, l'autore confessa il suo segreto:un inferno con il quale è stato costretto a convivere, un universo scabroso da denunciare
 Associazione Culturale Universo Minori*
A seguire il video della presentazione del volume che si è tenuta Venerdi 4 Aprile  presso la Sala dei Concerti del Comune di Catanzaro.

martedì 11 marzo 2014

Quel malinconico nodo alla gola quando si ricorda l'antica strettoia sul corso di Catanzaro

 Nel biennio 1974-75,  venne realizzata una grande operazione di demolizione dei principali palazzi di Catanzaro, di grande rilievo storico ma in degrado, che costituivano la caratteristica "strettoia" urbanistica di corso Mazzini.SAM_5090
Foto sopra L’antica strettoia prima della demolizione.
Nella foto sotto come si presenta oggi.
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un passato colmo di testimonianze formali e di una ricchezza architettonica che, dopo l'Unita' d'Italia, si era andata costituendo, i1258555676n ossequio anche a criteri di oggettiva bellezza che la citta' aveva inteso acquisire. Il Palazzo Serravalle e gli edifici limitrofi rispondevano a questi criteri. Nello specifico, il "Serravalle ", affrescato e decorato da Enrico e Federico Andreotti, grandi professionisti toscani che decorarono anche Palazzo Fazzari a Catanzaro e la Prefettura di Cosenza, nonche' dai pittori Andrea Cefaly sr. e Rubens Gariani, rappresentava il culmine di questo tentativo della citta' di Catanzaro di fornire di se' una immagine nobile ed importante. In sintesi, comunque, sul finire del 1974, l'operazione di demolizione della strettoia del corso antico di Catanzaro e' quasi completata: non mancava che abbattere il Palazzo Serravalle e una casa adiacente per completare l'opera.

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E' a questo punto che inizia la battaglia che vede opposti, da un lato il soprintendente artistico della Calabria Giuliano Greci ed il ministro dei beni culturali Giovanni Spadolini e dall'altro il Consiglio Comunale di Catanzaro quasi al completo; i primi vogliono recuperare il Serravalle, e i suoi affreschi, le decorazioni e non ……

lunedì 10 marzo 2014

Sersale; sarà presentato nel pomeriggio di domani nella sala consiliare il libro di Maria Pettinato dal titolo: “Potere e libertà–Briganti nella Calabria post unitaria (1860–1865 )”

“Potere e libertà – Briganti nella Calabria post-unitaria – (1860-1865)
Di Maria Pettinato – Casa Editrice “La rondine”
 Domani martedì 11 Marzo alle ore 17.30, nella Sala Consiliare di LOCANDINA LIBRO MARIA PETTINATO JPG-001Sersale, sarà presentato il volume “Potere e Libertà – Briganti nella Calabria post-unitaria – (1860-1865), scritto dalla Dr.ssa Maria Pettinato, residente ad Imperia ma originaria di Sersale, giovane laureata presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Genova.
L’iniziativa culturale sarà un occasione per parlare del complesso processo che ha portato all'Unità d'Italia, sottoposto ancora oggi a diverse interpretazioni storiche e, spesso, a concessioni all’enfasi ed alla retorica, e dell’altrettanto complesso fenomeno del brigantaggio meridionale, con particolare sguardo a quello calabrese, arricchito dalla trascrizione di documenti dell'epoca relativi ai processi subiti dai briganti e da immagini storiche.
Alla presentazione del …

martedì 28 gennaio 2014

Originale raccolta di favole di Francesco Coppoletta (in arte MastroFra) dal titolo “Insieme per Crescere” Opera scritta per raccogliere fondi per il progetto “Emmaus”

'Insieme per crescere Un’originale opera scritta per raccogliere fondi per il progetto solidale "Adotta la Casa di Emmaus Una suggestiva raccolta di favole di Francesco Coppoletta in arte MastroFra

Favole da leggere, favole da raccontare, favole da colorare. Le propone, in un’originale opera, Francesco Coppoletta, in arte Mastrofra, con lo scopo di raccogliere fondi per il progetto solidale “Adotta la Casa di Emmaus”. Un modo per mettere assieme arte, cultura e solidarietà che è poi lo slogan di questo poliedrico
artista. La raccolta di favole, intitolata “Insieme per crescere”, è diretta ai bambini, ma anche agli adulti

che, spesso, non hanno il tempo per riflettere sui temi della vita e della solidarietà. Coppoletta si è ispirato a Esopo e Fedro per confezionare storie belle, gradevoli, commoventi, divertenti, come quella della “capretta golosa e diffidente” o, ancora, quella del “cane incauto”. E ogni favole, oltre alle illustrazioni da colorare, contiene alla fine una morale in versi che ne sintetizza il significato.“Questo è un libro pieno di piccoli messaggi di vita che certamente i bambini porteranno in sé una volta cresciuti”, dice con orgoglio l’autore. “Il libello, che nella sua semplicità ha un grande

mercoledì 13 novembre 2013

"Contadini Rivoluzionari del Sud" La figura storica di Rosario Migale attraverso la ricostruzione di Pino Fabiano

Su segnalazione
 “Contadini rivoluzionari del Sud” il richiamo alla memoria attraverso la figura di Rosario Migale

Presentato nei giorni scorsi, nella Libreria Ubik di Catanzaro Lido, il libro “Contadini rivoluzionari del Sud”. Oltre a Pino Fabiano sono intervenuti Nunzio Belcaro e Raffaele Mercurio, che ha posto delle domande significative all’autore. “Contadini rivoluzionari del Sud”, edito da Città del Sole, è incentrato sulla figura di Rosario Migale, originario di Cutro, che ha partecipato attivamente alla vita politica e alle lotte dei contadini calabresi durante la seconda guerra mondiale. Il libro, come sostenuto da Raffaele Mercurio, appare strutturato in modo molto intelligente, in cui sono presenti informazioni di natura giornalistica e rilevanti anche dal punto di vista amministrativo. Pino Fabiano, giornalista e scrittore, ha sostenuto di aver incontrato molte difficoltà durante i suoi viaggi, per la raccolta dei documenti, utili alla realizzazione del libro. Ciò è stato fondamentale perché ha permesso il recupero della nostra memoria, che, secondo Fabiano, ha una funzione rivoluzionaria e consente oggigiorno di identificarci all’interno della società in cui viviamo. Rosario Migale visse in un contesto drammatico: la maggior parte delle terre a Cutro era in mano agli usurpatori e Migale lottò sempre per il fine collettivo, cercando di contrastare la prospettiva utilitaristica. In seguito aderì al Partito comunista perché sentì di dover concretizzare il suo credo politico. Fu, però, arrestato per reati politici e si diede alla latitanza. Migale strinse amicizie con figure rilevanti, tra le quali: il partigiano Angiolo Gracci e Pier Paolo Pasolini. Di estrema importanza l’amicizia con Pier Paolo Pasolini, che si consolidò nel momento in cui venne girato il film “Il Vangelo secondo Matteo” e Migale fu incaricato da Pasolini ad interpretare l’apostolo Tommaso. Inizialmente scettico, Migale fu persuaso da Pasolini ad accettare la parte. Pino Fabiano ha dichiarato di aver cominciato a leggere le opere di Pasolini quando ancora era ragazzo e scoprì quella libertà intellettuale che gli permise di rivendicare le proprie idee. E’, infatti, presente nel libro l’intreccio tra macrostoria e microstoria, che permette di ....

giovedì 17 ottobre 2013

Presentato a Magisano il libro sulla storia di Antonio Greco figura importante del risorgimento Italiano nato nella frazione di Vincolise

 "IN NOME DI DIO,IN NONE D'ITALIA INSORGIAMO COSI ORDINATAMENTE DA FAR VEDERE ALL'EUROPA CHE NOI SIAMO FIGLI DEGENERI IN QUESTA MAGICA TERRA CHE RICHIAMA ITALIA......AL MARTIRIO E' SUCCESSO IL TRIONFO.ALLE CATENE LA LIBERTA' AL NOSTRO CONTEGNO E' DOVUTO SORGERE QUESTO GIORNO"....A.GRECO_24 AGOSTO 1860...

Cari vinculisari, in questi giorni a Magisano Cesare Mule' ha presentato un libro che ha come protagonista Antonino Greco figlio di questo borgo fatato, anche se in quel contesto di fatato nulla c'era, perchè fu' un'illustre esponente del risorgimento.. questo volume scritto e presentato dal prof Mulè ci conduce indietro cn il tempo, nel periodo risorgimentale calabrese, all'epoca il popolo calabrese viveva momenti difficili perché era oppresso dai borboni e personaggi come il nostro "GRECO" sacrifico la sua libertà per assicurarla a noi tutti ,questa grande famiglia protagonista per la nascita del borgo fatato, si stabili a Vincolise nel 1600 nel palazzo risalente 1500, e nel 1819 nacque ANTONINO GRECO_mori nel 1908.Il palazzo di famiglia e ancora orgoglio di tutti noi del borgo e situato alla parte alta, del borgo fatato, meta' di vari visitatori, entrando nelle varie stanze si respira aria di altri tempi ,di cavalli e cavalieri, dame e donzelle, tutto questo si puo' ancora ammirare grazie al lavoro minuzioso e costante di Gianni Greco che dal 1990 abbandonando Roma e ritornando al borgo ha fortemente voluto far rivivere e riprendere quel Palazzo che un tempo diede i natali ai suoi avi riuscito quasi ha portarlo hai vecchi splendori con .......

venerdì 30 agosto 2013

Lodevole iniziativa dell'amministrazione comunale di Magisano che pubblica il libro "Antonio Greco nel Risorgimento Italiano" illustre personaggio nato nella frazione di Vincolise

 L’Amministrazione comunale di Magisano  ha deciso di pubblicare il volume di Cesare Mulè dal titolo "Antonio Greco nel Risorgimento Italiano"
Interno della casa museo di Antonio Greco a Vincolise CZ
In tempo di crisi il primo pensiero per una amministrazione comunale è di sollevare la popolazione dal punto di vista sociale ed economico, risulta pertanto difficile prendere decisioni indirizzate verso la stampa e promozione di un libro. Ma è proprio in questi momenti che bisogna guardare oltre e gettare un’ancora di speranza per il futuro, contribuendo alla crescita culturale, specie quella del territorio. È con questo presupposto che l’amministrazione comunale di Magisano, guidata con una elezione plebiscitaria, da Antonio Lostumbo, ha deciso di pubblicare con le Edizioni Ursini di Catanzaro, in elegante veste grafica, il volume “Antonio Greco nel Risorgimento Italiano”, di Cesare Mulè; libro che certamente riconduce in un alveo più veritiero la storia di questo illustre personaggio risorgimentale nato a Vincolise, frazione di Magisano. Patriota e combattente, Greco, dal 1848 si schierò con Garibaldi contro il regime borbonico. Patì il carcere e visse esule in Francia e in Piemonte. Nel 1860 fu eletto prodittatore, consigliere provinciale e operoso deputato della prima Assemblea Nazionale in rappresentanza di Catanzaro e poi di Miner­vino Murge. Onestissimo, fu sempre coerente con se stesso, con la denuncia sociale e la libertà. “L’opera del prof. Mulè, - scrive il sindaco - conduce il lettore in una escursione storica del pe­riodo risorgimentale cala­brese che abbiamo ritenu­to d’incoraggiare, per far conoscere specialmente ai giovani, come in momenti difficili, personaggi come il nostro Greco, sacrifica­rono, per un grande ideale, quello che c’è di più caro in un uomo: la Libertà. Per assicurarla alle future ge­nerazioni. Altri si sono occupati di Greco, con risultati pure encomiabili, contribuendo alla valorizzazione del personaggio, ma nessuno lo ha inserito in un più completo quadro storico calabrese e nazionale. “Le notizie che l’autore ora ci propone – continua Antonio Lostumbo – sono davvero entusiasmanti e ci esaltano, ma anche ci rattristano nel pensare che un uomo straordinario, come Greco, non abbia avuto onori da parte della città capoluogo di regione, città che lui solo difese dagli attacchi del generale Francesco Stocco, convinto assertore dello spostamento di tutti gli uffici burocratici nella vicina Nicastro. Eppure Stocco ci guarda dall’alto del suo piedistallo di una piazzetta di Catanzaro e il nostro Greco rimane al buio di un paesino di montagna. Lo stesso busto (ed è questa una grande novità storica, ndr) sito nella Villa Margherita di Catanzaro, non corrisponde al nostro Greco. Tentiamo, quindi, di farlo ora noi, piccola comunità presilana, con questo ...

domenica 30 giugno 2013

"Sant'Antoniu miu binignu" Nel volume, l'autore Antonio Iannicelli mette in luce alcuni riti legati al culto del Santo.


 
 

Di seguito pubblichiamo la recensione del libro  a cura di 

Anna Rotundo

C’è una natura religiosa persistente nell’essere umano che lo riferisce proprio in quanto tale, come luogo antropologico ineliminabile in ogni epoca e in ogni luogo della terra. E se secondo alcuni la religiosità popolare sarebbe la verniciatura cristiana dell’antico paganesimo greco-romano che avrebbe consentito l’egemonia culturale del clero in un territorio arretrato quale quello meridionale, è ben evidente che la fine della miseria non ha determinato la fine del cattolicesimo popolare: è la testimonianza storica più interessante contro una certa sociologia riduzionista, quasi a segnalare l’esistenza di una verità antropologica non legata a tempi storici particolari. Certo, è vero che aspetti di una nuova religione spesso attecchiscono su vetusti legni di passate credenze, assorbendone usi e tradizioni: anche nel Cristianesimo avvenne quest’inculturazione.
In virtù di ciò, chi come me ama l’antropologia culturale, nota con piacere che nel bel libro “Sant’Antoniu miu binignu”, l’autore Antonio Iannicelli mette in luce alcuni riti legati al culto di Sant’Antonio, su cui si sono accumulate e stratificate antiche credenze: remoti rituali  misti ad immagini fortemente cristiane connotano, ad esempio, le feste stagionali che  rimangono ancora oggi il più evidente ricordo dell’ancestrale culto pagano delle campagne. La festa oggi legata al Santo è infatti ricordo e riproposizione cristiana di atavici rituali di propiziazione e fertilità campestre, espressione di quelle festività apotropaiche del calendario agro-pastorale legate alla Grande Madre e al suo compagno, il Dio Vegetazionale.
Su questa scia di studio, scopro che a Padova, nell'ultimo quarto del XIII secolo, la straordinaria scoperta dei resti mortali del presunto Antenore, eroe troiano fondatore della città, avvenne pochi anni dopo la solenne sepoltura di sant'Antonio nella basilica a lui intitolata. Detto questo, preciso che chi parla di fede e devozione popolare come della parente povera della fede pura, nella convinzione che, ad esempio, il culto dei santi sia solo ed esclusivamente un riproporsi di mitologie pagane , ignora la più recente e qualificata ricerca storica. Ercole, Achille, Enea, Ulisse, Dioniso sono “miti”, ovvero descrizioni affabulatrici e

sabato 26 gennaio 2013

La Calabria dolente il nuovo libro di Filippo Veltri edito da "Città del sole Edizioni" parla della Calabria e dei Calabresi d'oggi

Come parlare della Calabria oggi?
Come costruire un’efficace e veritiera narrazione della nostra regione, senza scivolare in banalità, scuse, pregiudizi cui molta parte dei commentatori nazionali e locali ci hanno abituato? Ci riesce un giornalista di lungo corso come Filippo Veltri, firma di punta dell’Unità e responsabile per molti anni della redazione calabrese dell’agenzia di stampa Ansa, che con “La Calabria dolente”, appena pubblicato dalla casa editrice reggina Città del Sole Edizioni, raccoglie diversi interventi apparsi nel corso dell’ultimo anno su “Il Quotidiano della Calabria” e “Il Lametino”.
Una voce autorevole, puntuale e sferzante che attraversa temi salienti della Calabria: il senso civico dei suoi cittadini, la responsabilità politica e l’efficacia dell’azione dei suoi amministratori, il problema della ‘ndrangheta, la sua penetrazione negli alti livelli, la reazione civile e la lotta antimafia, anche quando questa diventa parata e mestiere, la posizione della Chiesa di fronte a questo problema. Sono tracce di pensiero che si snodano efficacemente da un commento a un altro costruendo l’immagine di una terra che oggi più che mai appare “dolente”, stretta com’è da tentativi più o meno validi di rinnovamento sociale, civile e politico e la permanenza di vecchie logiche di potere, meschine mentalità diffuse e pervasiva cultura mafiosa.
Necessaria è quindi l’esigenza di un racconto normale dei fatti “di cui gli stessi calabresi devono farsi interpreti”, nonché di “una presa di coscienza amara” che non cada, scrive Veltri, “nel rancorismo, nel provincialismo, nel vittimismo: tre angoli per lanciare, appunto, con serietà e rigore, l’approccio alla narrazione normale della Calabria, che poi significa narrazione di quel che accade senza sconti a nessuno, ma anche di quel che accade e che non viene raccontato da nessuno”.
Nella prefazione Aldo Varano, altra firma storica del giornalismo calabrese, commenta così il volume: “Non mi sono mai apparse riflessioni sparse su argomenti pur importanti di