Al via i lavori per l’Eco-Museo (E-Mu.Se.)

Nel 1541 il territorio di Soveria Simeri era di proprietà del Duca Ignazio Barretta appartenente al Ducato di Simeri. Alla sua morte i suoi beni rimasero abbandonati per alcuni anni (poiché non aveva eredi), finché divennero possedimento dei fattori e dei contadini che erano stati al servizio del Duca.Pare che il borgo sia stato fondato alla fine del XVI secolo da alcuni componenti delle famiglie Grande e Gareri. La prima parte del nome, Soveria, ha origine fitonimica e potrebbe derivare da sorbo o dal calabrese suveru, "sughero". La seconda, invece, è stata quasi sicuramente originata dal fiume Simeri che scorre sul territorio. Ebbe inizialmente il nome di Casal Soveria in ragione di un fitto bosco di sugheri che ne occupava il territorio. Successivamente il centro fu aggregato alla terra di Simeri. Come casale di Simeri, appartenne ai Borgia fino al 1622. I primi nuclei abitabili sorsero nel luogo di una chiesa dedicata a S.Nicola che attualmente trovasi all'inizio del paese. Dopo i Borgia, la terra passò ai Ravaschieri principi di Satriano. Francesco, feudatario della casata, la donò alla moglie Agata Pallavicino e ordinò che da quel momento il paese prendesse questo nome (si chiamò, infatti, Pallavicino fino al 1806). Nel 1664, per decisione del proprio Parlamento, Pallavicino venne aggregato alla terra di Simeri con privilegio di esenzione di alcuni paesi ed il pagamento di duecento ducati. Il casale di Simeri fu poi dei de Fiore, dei Barreta Gonzaga e dei de Nobili che vi rimasero fino al 1806, anno dell’eversione della feudalità. Sotto il governo di Belcastro, con il titolo di università, fu indicato anche con il nome di Soveria di Catanzaro. Nel 1811, in seguito al riordino amministrativo, fu messo a capo del circondario comprendente i comuni di Simeri, Sellia e Zagarise. Nel 1956 parte del suo territorio, compreso lo sbocco a mare, fu assegnato al costituendo comune di Sellia Marina. |