sabato 2 luglio 2011

Sapete dove si trova il vulcano Marsili? Ci conviene saperlo perchè si trova molto vicino alla Calabria



Il vulcano Marsili che devasterà la Calabria. Cronaca di una morte annunciata o morte di una cronaca annunciata?


Siamo arrivati alla follia. E cioè che mia moglie non potrebbe fare l’ingegnere del Ponte sullo Stretto perché ha solo la terza media. Signori, tanto è zona sismica: è inutile”. Chi fa satira,
 come Cetto La  Qualunque, a volte arriva abbastanza vicino alla verità. E’ qualcosa che non si può evitare, è vero: ma se conosciamo in tempo il rischio, possiamo proteggerci.  Se al mondo non ci fossero costruzioni in cemento, il terremoto sarebbe un “enorme solletico”. Ma il maremoto? Il professore Franco Ortolani, ordinario di Geologia all’Università di Napoli Federico II, ha segnalato un pericolo nascosto tra gli abissi del Tirreno.
    Si tratta di “Marsili”, il vulcano sottomarino più voluminoso d’Europa. E indovinate dove si trova? Il suo cratere è localizzato in mare aperto, a circa 65-70 chilometri a nord dell’arcipelago eoliano, non lontano dalle coste della Calabria tirrenica. E’ un vero e proprio colosso, perché si eleva per circa 3000 metri dal fondo marino e la sua cima sta sotto il livello dell’acqua appena 450 metri giù.  Come se non bastasse l’altezza, la sua area di base è circa  2100 kilometri quadrati: per immaginarcela, dovremmo pensarla molto più grande di Roma (1.285 km²), Torino (130 km²), Firenze (102 km²) e Milano (183 km²) messe una accanto all’altra. Una gigantesca Atlantide.
   Se “il maremoto del 1908 non fu provocato direttamente dal sisma, come si riteneva, ma da una grande frana sottomarina, verificatasi nello Stretto, che fu innescata dallo scuotimento sismico”, non possiamo non pensare ai pericoli che Marsili, risvegliandosi, potrebbe creare.
    In passato lungo i suoi fianchi, come si apprende dal sito www.meteoweb.it , si sono generati “giganteschi eventi franosi sottomarini in grado di alzare imponenti onde di “tsunami” che hanno flagellato tutte le coste tirreniche dell’Italia meridionale (..) La massima altezza delle onde (in inglese “Run-Up”) sarebbe capace di lambire gli “8-10 metri” nei punti dove la morfologia del fondale lo permetteva”.

   Oggi, Marsili è un vulcano attivo, a tutti gli effetti, e anzi: gode di ottima salute. Insomma il rischio è abbastanza concreto, ma non bisogna disperare. Alcuni dicono che la chiave di tutto starebbe nelle isole Eolie che “potrebbero svolgere il ruolo di “sentinelle” e annunciare con netto anticipo l’arrivo dell’onda di maremoto”. Purtroppo “nessuno potrà prevedere per tempo quando e in che misura il Marsili darà sfogo a una forte eruzione e se quest’ultima sarà in grado di dare vita a uno “tsunami”, un maremoto energetico”. Altri ribadiscono che “il più grande vulcano sottomarino d'Europa può disintegrare e provocare uno tsunami che potrebbe inghiottire il Sud Italia in qualsiasi momento”.
   E qui vien da pensare a Bossi e a tutti i suoi amici dalla cravatta verde: chissà quante facce felici. Sarebbero contenti di fare “la cronaca di una morte annunciata”. Ma è giusto sapere, monitorare l’attività del vulcano e non sottovalutare questi rischi.
   Per il resto, speriamo sia invece la “morte” di una cronaca annunciata.
di GIUSEPPE LABATE